Risultato della ricerca: fulvio bugani
en.giuliani
Lenotizie storiche sulla città risalgono a uno scritto in onore del proconsole Marco Fulvio Nobilior dello storico romano Tito Livio, in cui è nominata una località denominata Toletum, dicendo che "parva urbs erat, sed loco munita", cioè che era una piccola città, ma forte per la sua posizione. È infatti circondata per due terzi dal fiume Tago, come si vede dalla foto, sul quale i Romani costruirono un ponte, più tardi ingrandito e restaurato dagli Arabi. Il nome sembra derivare dal suo supposto fondatore, ovvero il Console romano Tolemon.
quinty76
Le nuvole sono palloncini gonfiati ad acqua. Il fulmine è lo spillo che le buca. Ed ecco fatto un gavettone al mondo (Fulvio Fiori)
luigi ciannamea
La statua ai piedi della scala è opera di Arturo Martini raffigurante Palinuro, in memoria di Primo Visentin, capo della brigata partigiana Martiri del Grappa. Lo scalone è stato decorato ed affrescato da Gio Ponti e Fulvio Pendini, la scala è detta "La Scala del Sapere". Questo perché vi sono rappresentati il nascere dell'umanità e del sapere e lo sviluppo delle scienze attraverso cui sale lo studente sotto la guida del maestro.
fulviorizzio
A tutti voi, amanti del digitale o della pellicola, del colore o del bianco e nero, un felice 2019 fotografico e non. Fulvio
fulviorizzio
Non vuole essere un immagine pubblicitaria della Minolta, anche perché non esiste più, ma un ricordo di macchine del mio passato che con le pellicole mi hanno regalato tante soddisfazioni. Ora con il digitale sembra tutto più facile, all\' epoca non avevi l\' autofocus, impostavi la sensibilità e non si poteva cambiarla se non a fine rullino, il bilanciamento del bianco cosa sconosciuta, la qualità di una foto ora la si può giudicare immediatamente e se il risultato non soddisfa si può rifarla, una volta si aspettava con ansia la fine dello sviluppo sperando di non aver commesso errori, ed alla fine si scopriva se si erano scattate delle belle fotografie o se si erano buttate via tante ore per nulla. Questa è la breve sintesi di un vecchio appassionato di fotografia. Un saluto a tutti Fulvio
fulviorizzio
Da parecchio tempo cercavo un luogo da dove riprendere il castello in una limpida giornata e con le Alpi ben innevate, ma trovavo sempre un cartello pubblicitario o un traliccio e via dicendo che disturbavano. Oggi mi sono detto ho trovato il punto giusto. Poi a casa guardando la foto sul video mi sono accorto di aver dimenticato tre cose. Una motosega per tagliare le piante, un tronchesino per i cavi elettrici e della dinamite per distruggere le brutture architettoniche. Ma noi cosa dobbiamo ancora fare per scattare una foto decente? Saluti e buon 2014 a tutta la banda del Forum. Fulvio
fulviorizzio
Buone vacanze a tutti ci rivedremo a settembre saluti Fog e Fulvio
giacomo1956
La nuova chiesa parrocchiale, orientata a nord-est, fu eretta sopra un dosso nei pressi della frazione Piazza del comune di Garniga, voluta in posizione più centrale rispetto alle abitazioni di quanto non fosse l'antica chiesa di Sant'Osvaldo. La costruzione risale al 1938-1940, su progetto degli architetti Marzani e Tiella di Rovereto e grazie alla generosità dei fedeli, con il coordinamento del parroco don Pietro Simion, consumato dalla fatica e deceduto per improvvisa malattia prima della benedizione. L'esterno è molto semplice, caratterizzato da zoccolo perimetrale e cantonali sfalsati in pietra a vista, cornicione aggettante che separa la zona inferiore delle pareti, finestrata, da quella superiore in muratura continua e facciata a due spioventi con arcata a pieno centro e portale arretrato. Il campanile si trova sul fianco sinistro, anch'esso con zoccolo e cantonali in pietra a vista, monofore centinate nella cella campanaria e sui frontoncini sovrastanti e cuspide piramidale. L'interno, privo di altari o altri arredi storici, è stato completamente ripensato nel 2006, su progetto dell'architetto Michele Anderle di Trento: lo spazio originariamente destinato alla navata, fino all'arcata a pieno centro dove iniziava il presbiterio, è interamente destinato all'assemblea, con una disposizione ellittica dei banchi intorno alla pedana quadrata dell'altare; all'interno di questo movimento si inseriscono anche l'ambone, sulla destra e la sede, sulla sinistra, verso il fondo dell'aula. Questa è conclusa da un setto murario concavo interrotto al centro dall'apertura rettangolare che la mette in comunicazione con la cappella dell'adorazione eucaristica, posta nel presbiterio originario. Tutti i poli liturgici, in marmo di Carrara, marmo Azul Macaubas del Brasile e bronzo dorato, sono stati realizzati da Paul dë Doss Moroder. Pianta Aula a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale, seguita dalla cappella per l'adorazione eucaristica, sempre a pianta rettangolare. Facciata Facciata a due spioventi caratterizzata da zoccolo e cantonali sfalsati in pietra a vista, con arcata a pieno centro sempre profilata da conci in pietra a vista tra due finestre rettangolari e portale a luce rettangolare arretrato. Al di sopra del marcapiano aggettante si apre un oculo con cornice strombata in pietra. Finiture a intonaco tinteggiato. Prospetti Zoccolo e cantonali a corsi alternati in pietra a vista; finiture a intonaco tinteggiato; un cornicione aggettante percorre le pareti della chiesa e della cappella, separando la zona inferiore, finestrata, da quella superiore in muratura continua. Sul fianco sinistro si trova il campanile, in prossimità dell'innesto della cappella. A destra emerge la sacrestia e, più avanti, dell'edificio della canonica. Campanile Torre a pianta quadrangolare con alto zoccolo e cantonali sfalsati in pietra a vista; fusto a intonaco tinteggiato con quadranti di orologio su ogni lato. Cella campanaria delimitata da cornici orizzontali aggettanti, illuminata da quattro monofore centinate e sormontata da altrettanti frontoncini triangolari forati da monofore centinate minori. Cuspide piramidale sormontata da globo e croce apicale. Struttura Strutture portanti verticali: muratura in pietrame e calcestruzzo. Strutture di orizzontamento: capriate lignee. Coperture Tetto a due spioventi con struttura portante in legno e manto di copertura in coppi. Copertura del campanile in lamiera metallica. Interni Aula ad ambiente unico, illuminata da tre monofore centinate sulla parete sinistra e due su quella destra. Il setto murario che contiene il portale, arretrato rispetto alla controfacciata, divide quest'ultima in due ambienti laterali, ospitanti a sinistra il battistero, a destra il confessionale. Lo spazio originariamente destinato alla navata, fino all'arcata a pieno centro dove iniziava il presbiterio, è interamente destinato all'assemblea, con una disposizione ellittica dei banchi. 1938 - 1940 (costruzione intero bene) Dopo aver raccolto una parte dei fondi necessari alla costruzione di una nuova chiesa, più vicina all'abitato di Garniga Nuova, nel 1927 venne eletto un comitato rappresentativo delle famiglie della comunità; nel 1929 furono costruite le fornaci per la calce, con il contributo degli abitanti; nel 1930 si concluse con il comune di Aldeno un accordo per ottenere il terreno per la costruzione. Il progetto fu redatto dagli architetti Marzani e Tiella di Rovereto; maestro muratore era Giuseppe Coser di Garniga Vecchia. Dopo una fase di stasi, il nuovo parroco don Pietro Simion diede l'avvio ai lavori dopo l'8 dicembre 1938. La prima pietra fu benedetta da don Giovanni Gosetti, decano di Villalagarina, il 5 maggio 1839 e i lavori proseguirono fino al 1940. L'altare maggiore e i due altari laterali vennero smontati dalla chiesa di Sant'Osvaldo e rimontati nella nuova chiesa. A fianco venne costruita la canonica. 1940/06/15 - 1940/06/15 (benedizione carattere generale) Il 15 giugno 1940 la costruzione fu benedetta sempre da Giovanni Gosetti, decano di Villalagarina. 1942 - 1942 (decorazione interno) Nel mese di giugno del 1942 Marco Bertoldi eseguì a tempera su intonaco la Via Crucis e altri soggetti sacri nell'aula. 1952 - 1960 (ristrutturazione intero bene) Tra il 1952 e il 1960 venne costruita la cuspide del campanile, che venne intonacato all'esterno e all'interno (1957, impresa Eugenio Zeni di Aldeno); venne inoltre rifatto il soffitto ligneo della chiesa. 1970 - 1975 (ristrutturazione intero bene) Una nuova ristrutturazione fu fatta tra il 1970 e il 1975, sotto la direzione degli architetti Fulvio Nardelli e Paolo Solano: furono sistemate le finestre esistenti e se ne aprirono di nuove, fu rifatto il tetto, sostituendo le tegole con la lamiera zincata, fu ampliata la sacrestia, addossandole il nuovo edificio della canonica, venne modificata la zona d'ingresso alla chiesa e al posto del fonte battesimale fu posizionato il confessionale, venne installato l'impianto di riscaldamento e rifatto quello di amplificazione, furono perlinate le pareti interne e venne controsoffittata la navata, furono sistemate ed elettrificate le campane, fu fatto l'adeguamento liturgico (gli antichi altari tornarono nella chiesa di Sant'Osvaldo per ordine della Soprintendenza e al posto di quelli laterali, all'arco santo, furono posizionati il fonte battesimale a sinistra e il tabernacolo a destra, realizzati ex novo in cemento bianco), fu rifatto il pavimento e furono ritinteggiati esterno e interno. 2006 - 2006 (ristrutturazione intero bene) Risalgono al 2006 gli ultimi lavori alla chiesa, che, oltre alla trasformazione interna dovuta al completo ripensamento dei poli liturgici, hanno comportato il rifacimento del sagrato, delle aperture e della cuspide del campanile, dotato di orologio, la modifica delle finestre, la realizzazione di un nuovo portale e di un mosaico pavimentale all'entrata, il rifacimento dell'impianto di riscaldamento a pavimento, la realizzazione di nuove vetrate da parte del Progetto Arte Poli di Verona. Architetto responsabile dei lavori fu Michele Anderle.
Fulvio Bugani Fotoimage
un uomo della sicurezza aspetta Raila Odinga dentro il seggio di Kibera
fal54
Porzione dell\'east side gallery dipinta da Fulvio Pinna
Fulvio Bugani Fotoimage
Dopo ore sotto il sole cocente i manifestanti si rinfrescano nel lago dell’Uhru Park dove si tiene la convention.