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[DSLR] - Frontfocus, Backfocus, Finetuning e Compagnia Bella...
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nippokid (was here)
Messaggio: #1
Cercherò, nel modo più conciso e schematico possibile ( dry.gif ), di raggruppare tutto quanto conosco (o credo di conoscere) sui problemi di focus che è possibile riscontrare su molte accoppiate fotocamera/obiettivo, sui metodi per correggere tali problemi e sulle possibilità, ora concrete per molte fotocamere, di “accordare” gli obiettivi in funzione del singolo esemplare di fotocamera, mediante le funzioni – spesso snobbate o addirittura disincentivate dai manuali d’uso – di “fine tuning” dell’AF.

Si può parlare di Front o Back Focus quando il piano di MaF effettivo non combacia con il piano di fuoco passante per il punto di messa a fuoco (sul soggetto), scelto durante la composizione. Il piano di fuoco effettivo risulterà più o meno spostato verso infinito nei casi di BackFocus e più o meno spostato verso la fotocamera nei casi di FrontFocus.
Questi scostamenti, rispetto a quanto determinato dal sistema di AF e dagli strumenti di ausilio alla MaF come il telemetro elettronico, ma anche della semplice determinazione del fuoco sul vetro smerigliato nei casi di MaF manuale, possono avere origini diverse.
I percorsi ottici della luce all’interno di una fotocamera sono molto complessi e una piccola imprecisione in ognuno di questi percorsi comporta una non coincidenza tra quanto “appare” (all’occhio o al sistema AF) e quanto “è”. E’ sufficiente la modificazione di una delle distanze o delle angolazioni di specchio, sub-specchio, modulo AF, sensore, vetrino smerigliato, etc. perché il sistema non sia più in grado di determinare con precisione la distanza esatta per cui far “convergere la luce" sul sensore.

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

Oltre a questi aspetti, ad influire direttamente sulla capacità dei sistemi di autofocheggiare correttamente, ci sono tutti i meccanismi con la funzione di movimentare i gruppi di lenti degli obiettivi e le relative tolleranze meccaniche.
Nel caso di obiettivi AF / AF-D non motorizzati sono due i meccanismi coinvolti nella trasmissione del moto. Quelli interni alla fotocamera che si occupano di comandare e muovere il perno rotante di trasmissione e quelli interni all’obiettivo che – recepita la “propulsione” dalla rotazione del suddetto perno – si occupano di trasferire il movimento ai gruppi di lenti destinate alla messa a fuoco.
Nel caso di obiettivi AF-S, dotati quindi di motore ultrasonico incorporato, le tolleranze meccaniche sono probabilisticamente inferiori, dato che sono interessati meno “ingranaggi”, ma possibili, eccome.


A grandi linee si può distinguere tra vere e proprie problematiche conclamate di front/back-focus, nei casi in cui il difetto è ben percettibile in fase di fruizione delle immagini, anche a normali ingrandimenti e i casi in cui – pur con una non perfetta collimazione del piano di MaF reale con il punto di MaF scelto durante la composizione – la problematica influisce poco o non influisce del tutto sulla percezione di nitidezza in fase di osservazione dell’immagine a monitor o, meglio, su stampa.

Ovviamente anche l’utilizzo di certi obiettivi e certi diaframmi può fare una gran differenza nella percezione del problema.

Ritengo, ragionevolmente, che queste problematiche siano sempre esistite. Spesso semplicemente non c’era la possibilità/facilità di controllo immediato del risultato come accade con la fotografia digitale e l’eventuale problema veniva assunto come generico errore di fuoco generato dal caso, da imperizia o da fallibilità congenita (spesso reale ai primordi dell’AF..) del sistema di Autofocus. A distanza di giorni dallo scatto spesso mancava anche il ricordo certo della dinamica dello scatto.
Non c’era l’abitudine di controllare diapositive e negativi con il microscopio, al massimo un “contafili” da pochi ingrandimenti, ora si può zoomare a ingrandimenti assurdi dopo pochi secondi dall’acquisizione visualizzando anche l’Area AF utilizzata, se dimenticata. Così come l’unico momento di fruizione di una fotografia era tendenzialmente su carta a normali ingrandimenti con “circoli di confusione relativa” piuttosto benevoli in quanto a distinzione tra nitido, nitidissimo e un po’ meno nitido…
Forse, ma questo posso solo intuirlo dagli attuali numeri dovuti alla diversa diffusione di apparecchiature fotografiche circolanti rispetto a qualche tempo fa, anche le maglie dei controlli di qualità possono essersi allargate nel tempo…

Comunque sia, o sia stato, pensiamo ad oggi.

Non per fare del sensazionalismo o voler spingere verso il tunnel della taratura AF, ma da quanto personalmente riscontrato e da tutte le informazioni che ho potuto raccogliere tra colleghi, conoscenti e rete internet, sono pochissime le accoppiate fotocamera-obiettivo perfettamente accordate tra loro!!
Questo non vuol dire che la staratura "conclamata e patologica" sia la regola, vuol dire che dei piccoli scostamenti della MaF sono normali e sostanzialmente inevitabili con accoppiamenti meccanico/elettronici non specificamente accordati tra loro, spesso lo sono di un’entità minima, non rappresentano un problema reale e possono tranquillamente essere ignorate.

Certo se si è dei perfezionisti (..o si è costretti ad essere perfezionisti..) è possibile operare una taratura fine delle singole accoppiate camera-obiettivo per spremere il massimo da esse. Anche dove l’imprecisione non rappresentava un problema reale, la massima precisione rappresenterà una piacevole sorpresa…

Tornando ai “problemi più gravi” che influiscono percettibilmente sulla resa degli scatti, prendendo spunto da una recente discussione inerente una fotocamera dotata di taratura fine, trovo francamente inutile mettersi a cercare di individuare di “chi” sia la colpa e “chi” abbia il dovere di porvi rimedio.

La cosa importante è che il rimedio c’è ed è il risultato che conta.

Non è una “onta” o una “invalidità” per la fotocamera “subire” una taratura AF.
Quella operata on-camera è esattamente la stessa manovra che viene applicata in assistenza, ossia un intervento software per compensare le tolleranze, generalmente meccaniche, di fotocamera e/o obiettivo, solo che in assistenza viene effettuata “fuor-di-menù” o direttamente sull’obiettivo AF-S. Ignoro se sugli obiettivi non motorizzati ci possa essere una “vite” per la taratura degli elicoidi o qualche altro meccanismo. ( hmmm.gif )

Ovviamente il ricorso all’assistenza è necessaria nei casi in cui la fotocamera non sia dotata di taratura fine e/o il problema sia di una tale entità da non rientrare nei 40 step (-20 +20) del fine tuning di tutte le fotocamere con taratura, concorrenza compresa.

Come determinare il problema:
Senza particolari necessità (professionali o altre..) come non ritengo molto saggio andare a cercare il granello di polvere tra le lenti, azione utile soltanto a farsi venire dubbi e paure, infondate nel 99,9% dei casi, così ritengo che non sia necessario andare a cercare il problema dove non c’è e dove non si manifesti nella normale pratica.
Questa come premessa assolutamente personale.

Qualora nell’uso normale dell’attrezzatura si riscontri una costante (e ripetibile) mancanza di nitidezza con soggetti statici a normali distanze e condizioni di lavoro, può essere il caso di verificare l’accuratezza della MaF dell’accoppiata fotocamera-obiettivo.

Ci sono innumerevoli metodi “empirici” per tentare di determinare l’esistenza del problema. Pur non particolarmente precisi né scientifici, sono normalmente quanto basta per una verifica di massima.
Questi metodi prevedono di scattare una serie di immagini a dei “target” posti a diverse distanze con ripetitività…una staccionata, tre pile stilo, tre libri, tre 600 f/4 ( huh.gif )…qualsiasi tripletta (o più) di oggetti che offrano una "texture" adeguata alla rilevazione del contrasto dell’AF, senza possibili “distrazioni” e che siano separate tra loro nell’inquadratura.
Personamente considero importante che la valutazione della MaF venga fatta a distanze paragonabili alle normali distanze di lavoro dell’obiettivo in uso.

In questo ed in tutti gli scatti “test” l’obiettivo verrà utilizzato a Tutta Apertura (TA) e alla massima focale nel caso si tratti di uno zoom. La MaF sarà ogni volta fatta almeno due volte partendo da infinito e dalla minima distanza di MaF.

C’è poi la famigerata e - francamente “triste” - focus-chart.

http://focustestchart.com/chart.html
http://regex.info/blog/photo-tech/focus-chart

Ritengo l’uso della focus-chart, salvo rare eccezioni, molto incline ad indurre in errori di valutazione, per vari motivi.

Innanzitutto costringere gli obiettivi a lavorare in prossimità della minima distanza di MaF, nonostante consenta di ottenere la minima Profondità di Campo (PdC), spesso non permette di valutare quanto il minimo scostamento (se percepibile) sulla…carta, si traduca come spostamento del piano di MaF alle normali distanze di lavoro. Un errore di 3mm sulla focus-chart, da 2mt, con un teleobiettivo, che può sembrare ininfluente può invece tradursi in uno spostamento reale del piano di MaF di decine di cm o metri, focheggiando a molti metri di distanza.
In secondo luogo, motivo ancor più importante, la linea nera della focus-chart, peraltro posta a 45° di inclinazione rispetto all'asse dell'obiettivo, non costituisce un target adatto alla MaF di precisione. Quasi sempre l’area AF della fotocamera è molto più grande della linea stessa e non c’è quindi certezza di precisione né di ripetibilità della messa a fuoco. Ricordo che stiamo andando a valutare millimetri, al massimo centimetri, di scostamento alla minima distanza di Maf.
E ancora, la reale posizione del sensore AF potrebbe non combaciare, seppur di poco, con il riferimento evidenziato a mirino, andando ad aggiungere un’ulteriore variabile alle già possibili imprecisioni.

focus-chart…bocciata!

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Cominciano poi a spuntare sul mercato vari accrocchi, apparentemente molto funzionali che permettono una valutazione oggettiva della MaF e una taratura comoda e precisa.
Uno di questi, al momento il più “blasonato”, è il “LensAlign” prodotto da “RawWorkflow.com”. Esiste in due versioni PRO e LITE.

IPB Immagine

http://www.rawworkflow.com/lensalign/


Qui sotto le recensioni disponibili:

http://www.luminous-landscape.com/reviews/...lensalign.shtml

http://www.imaging-resource.com/ACCS/LA/LA.HTM

http://www.imaging-resource.com/ACCS/LA/LAL.HTM

http://regex.info/blog/2008-12-16/1029

http://forums.canonphotogroup.com/showthread.php?t=2511

http://www.timothyarmes.com/blog/2009/01/c...-lensalign-pro/


Al momento questo sembra essere il metodo più efficace, ancorchè il più costoso, per risolvere i problemi di focus e ottimizzare il rendimento degli obiettivi accoppiati ai singoli corpi macchina.
La MaF viene effettuata su un piano parallelo al sensore, senza possibilità di errore, mentre il piano di MaF viene valutato su un elemento laterale inclinabile...

IPB Immagine

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

C’è poi un altro metodo con cui mi sto confrontando in questi giorni, semplice, gratuito e apparentemente efficace.

http://www.northlight-images.co.uk/article...adjustment.html

Prevede l’utilizzo di un monitor LCD per visualizzare un pattern capace di “suscitare” nei sensori l’effetto moirè. La natura dell’effetto è tale per cui più “nitidezza” è capace di restituire un obiettivo e più il moirè sarà evidente, quindi - per estensione – più la MaF è precisa e più sarà evidente l’effetto.
La cosa più importante rispetto ad altri metodi è che facilita nella determinazione della Messa a Fuoco migliore, cosa di solito affidata all’interpretazione personale, piuttosto difficile, di linee o caratteri minuscoli su scatti già eseguiti.

IPB Immagine

Prevede semplici passaggi.

1. Scaricare il pattern da utilizzare come target e aprirlo con un visualizzatore di immagini al 100% di zoom.
Essendo formato da 1000x1000 pixel la risoluzione del monitor dovrà essere sufficiente per la visualizzazione a pixel reali a schermo intero.
2. Posizionare la fotocamera su treppiede, più parallelamente possibile allo schermo, ad una distanza di 50 volte la lunghezza focale dell’obiettivo.
3. Attivare il Live-View e manualmente o sfruttando la messa a fuoco a contrasto di fase (AF-ON in modalità treppiede..) regolare la messa a fuoco in modo che sia massimizzata la presenza dell’effetto moirè.
4. Uscire dalla modalità Live-View e focheggiare normalmente con l’AF a rilevazione di fase verificando la direzione in cui si muove (e quanto) la scala delle distanze dell’obiettivo.
Quella differenza – tra la MaF massimizzata col Live-View e la MaF rilevata con L’AF – rappresenta la staratura dell’accoppiata fotocamera-obiettivo in uso.
5. Utilizzando la taratura fine dell’AF nel verso opposto allo scostamento delle MaF, provare fino a quando le MaF combaciano.



Non sono ancora in grado di produrre una casistica personale di questo metodo perché sono (fortunatamente e orgogliosamente..) dotato unicamente di monitor CRT e di un solo LCD di piccole dimensioni e di scarsa qualità che uso solo come monitor di emergenza; ho quindi alcune difficoltà con le dimensioni del pattern e non ho molto tempo per organizzarmi diversamente…


Maggiori Info :
http://www.openphotographyforums.com/forum...read.php?t=4708


Approfondimenti:

http://www.slrgear.com/articles/focus/focus.htm


E' ovvio che la mia intenzione di essere schematico e conciso è fallita miseramente. IPB Immagine

Spero che - nonostante tutto - quanto scritto, di getto, senza "premeditazione documentale" e come mi è venuto, possa essere di aiuto all'individuazione e alla soluzione - quando possibile - dei piccoli o grandi problemini di focus.

Prego chiunque abbia voglia e/o abbia riscontrato errori, mancanze, imprecisioni o abbia semplicemente qualcosa da aggiungere di intervenire, naturalmente.

Così come invito chiunque abbia la voglia e l'occasione di adoperarsi al fine-tuning dei propri obiettivi di lasciare un commento sulla metodologia seguita e sui risultati ottenuti.


bye. cool.gif


3 Pagine: V  < 1 2 3 >  
Nuova Discussione
Risposte (25 - 49)
nippokid (was here)
Messaggio: #26
QUOTE(Mafo @ Mar 12 2009, 03:39 PM) *
...cut...
Quello che so è che non potresti fare MAI il politico!!
...cut...

biggrin.gif

QUOTE(giannizadra @ Mar 12 2009, 03:55 PM) *
...
1) Presumo che in assistenza si intervenga prima di tutto sull'obiettivo e sui circuiti AF del medesimo,. anche via software.

Ciao Gianni,
si, ritengo che la metodologia del laboratorio sia quella di controllare innanzitutto che entrambe le parti rientrino nelle famose tolleranze standard, intervenendo separatamente - se necessario - alla taratura di fotocamera e obiettivo. A quel punto mi pare ragionevole che il successivo intervento sia sul software della fotocamera per adattarla all'esemplare di obiettivo senza rischiare un intervento che renderebbe l'obiettivo "problematico" con altre fotocamere.
Questo dovrebbe essere la modalità di intervento sulle fotocamere con la capacità palese di regolazione fine dell'AF riconoscendo l'obiettivo dal numero seriale univoco. Ignoro se tale operazione sia possibile - in forma nascosta - anche con le fotocamere che non prevedono questa opportunità.
Oppure più semplicemente si limiteranno a riportare negli standard i singoli elementi, salvo diversa e specifica richiesta di accordatura di precisione con tutti i "rischi" del caso per futuri utilizzi di obiettivo e fotocamera separati. hmmm.gif

Le variabili sembrano veramente infinite...

Proverò a chiedere informazioni, spero non riservate, al mio centro assistenza, magari qualche notizia utile salta fuori...

QUOTE
2) Negli zoom la verifica va effettuata a TA, ma (purtroppo) non solo alla massima focale.
La difficoltà di "tarare" l'AF di uno zoom che presenti problemi è infatti aumentata dal fatto che la correzione apportata alla massima focale può non andar bene per la minima (e viceversa).
Si tratta di cercare il compromesso migliore.
...cut...

Sono d'accordo. Purtroppo ci può essere quest'ulteriore variabile, non sempre per fortuna.
L'indicazione, chiaramente "riassuntiva" ed esemplificativa, parte dal presupposto che la correzione della massima focale sia quella più critica data la minore PdC relativa che esprime.
Se la bontà di tale correzione viene confermata alle altre lunghezze focali, tanto meglio, altrimenti via col compromesso...in attesa di qualche contromossa di Nikon, già evocata nel corso del 3d.
Speriamo per il futuro...basta megapixel e più cura per certi aspetti...

Tolleranze e compromessi. Mi pare che il riassunto (..e non solo dei problemi di focus... smile.gif ) sia in questi concetti.

QUOTE(Einar Paul @ Mar 12 2009, 06:06 PM) *
...cut...

Grazie Einar,
la scrittura è tutt'altro che il mio forte, mi è uscito così. IPB Immagine

nippokid (was here)
Messaggio: #27
QUOTE(edate7 @ Mar 12 2009, 10:53 PM) *
...cut...
Pensiamo solo per un attimo all'avvio (o allo stop) del motore AF: sia l'avvio che lo stop non sono istantanei e questo può causare uno sfalsamento leggero nella sostanza ma enorme nell'effetto finale. Stiamo parlando di motori elettrici che hanno un'accelerazione positiva con relativo momento iniziale, una coppia e un'accelerazione negativa con relativo momento finale. Più è pesante il complesso ottico da spostare, più i movimenti del motore devono essere decisi, per essere veloce, ma delicati, per non superare, in negativo o in positivo, l'esatta MAF. Ho analizzato con grande imperizia solo alcuni meccanismi del motore; se ad esso aggiungiamo la tolleranza dell'ottica, la presenza o meno del VR, l'usura dovuta al tempo e all'uso, capite bene che le variabili in gioco sono moltissime. Proprio per la complessità della soluzione al problema, che in realtà è semplice (ho raggiunto il punto di massimo contrasto? si/no -> sto fermo, muovo avanti o indietro, ricontrollo, e così via - un diagramma di flusso spiegherebbe meglio di mille parole), Nikon nel nostro caso, ma tutti i costruttori, dovrebbero mettere a punto una procedura univoca e certa alla portata dell'utilizzatore finale con cui tarare il fuoco almeno delle ottiche fisse; con gli zoom un'ulteriore variabile è rappresentata dallo spostamento, lievissimo of course, del punto di MAF a seconda della zoomata. ...cut...
Attendo con curiosità verifiche sul campo.
...

Pollice.gif Pollice.gif
Tutto quello che avrei voluto includere nel post iniziale, ma non avevo osato chiedere (alla mia memoria/conoscenza) biggrin.gif
lhawy
Messaggio: #28
QUOTE(Franco_ @ Mar 12 2009, 07:04 PM) *
P.S. Chissà che alla fine non arriviamo ad escogitare un sistema AF migliore laugh.gif

si, ciao biggrin.gif
lhawy
Messaggio: #29
QUOTE(npkd @ Mar 12 2009, 10:37 PM) *
Ahaa, hai fatto il gioco del piccolo fotoriparatore? biggrin.gif
O solo del demolitore?

il primo biggrin.gif
la ghiera di maf era troppo dura (dall'86 ad oggi ne ha raccolti granelli di sabbia rolleyes.gif ): ora scorre che è una meraviglia, ma posso usarlo solo in mf, pena bf tongue.gif
danardi
Messaggio: #30
Nippo grazie per la risposta. Sono maledettamente duro di conprendonio.. cerotto.gif
Non riesco a capire come le tolleranze tra corpo e obbiettivo possano inficiare sulla messa a fuoco..

Secondo tutti i discorsi che si sono fatti fino ad adesso infatti l'unica tolleranza che veramente influisce è quella della differenza di percorso dell'immagine riflessa verso il sensore AF in fase di messa a fuoco e dellimmagine che va diretta sul sensore/pellicola con specchio alzato e tendina "aperta". Il fatto che un obbiettivo possa trovarsi qualche micrometro "più in là o più in qua" non ha effetto diretto perché non è una cosa che il sensore misura: a lui interessa che l'immagine sia "ben" contrastata..

..sono quasi rassegnato a rimanere nell'ignoranza IPB Immagine
maxiclimb
Messaggio: #31
QUOTE(npkd @ Mar 12 2009, 11:26 PM) *
...ritengo che la metodologia del laboratorio sia quella di controllare innanzitutto che entrambe le parti rientrino nelle famose tolleranze standard, intervenendo separatamente - se necessario - alla taratura di fotocamera e obiettivo. A quel punto mi pare ragionevole che il successivo intervento sia sul software della fotocamera per adattarla all'esemplare di obiettivo senza rischiare un intervento che renderebbe l'obiettivo "problematico" con altre fotocamere.
Questo dovrebbe essere la modalità di intervento sulle fotocamere con la capacità palese di regolazione fine dell'AF riconoscendo l'obiettivo dal numero seriale univoco. Ignoro se tale operazione sia possibile - in forma nascosta - anche con le fotocamere che non prevedono questa opportunità.
Oppure più semplicemente si limiteranno a riportare negli standard i singoli elementi, salvo diversa e specifica richiesta di accordatura di precisione con tutti i "rischi" del caso per futuri utilizzi di obiettivo e fotocamera separati. hmmm.gif

Le variabili sembrano veramente infinite...


Innanzitutto mi complimento con l'ottima e chiara trattazione, e mi unisco al coro dei detrattori della focus chart, metodo assolutamente inaffidabile.
Purtroppo nei giorni scorsi ho dovuto risolvere un caso clamoroso di front-focus.
L'obbiettivo è un 105DC che comprai usato in un noto negozio di Torino.
Dopo poche prove, non ero per niente soddisfatto della resa, ma non ho individuato immediatamente il problema. Pensavo ad una staratura della ghiera del defocus (problema relativamente diffuso) e non pensavo ad un errore di fuoco perchè ho avuto almeno una decina di nikkor afd senza mai avere problemi.
Quando ho capito di che si trattava, ho creduto di poterlo risolvere con il fine tuning della d300, ma mi sbagliavo.
L'errore è talmente grande che i 20 step di regolazione non sono sufficienti!
Allora ho mandato l'ottica in LTR, che me l'ha restituito con questa testuale dicitura:

" Attenzione: su questi tipi di ottiche (non AFS) non si può effettuare una taratura micrometrica della messa a fuoco, in quanto il movimento ed il controllo del punto di m.a.f. è effettuato dalla fotocamera; pertanto è necessario agire sul menù "impostazioni taratura AF" della stessa."

Già, ma se la regolazione come nel mio caso non basta?
E quelli che non dispongono di tale regolazione sulle loro fotocamere? hmmm.gif

L'ottica in questione presenta un errore talmente macroscopico da non essere di fatto utilizzabile su macchine senza il finetuning (1,5 cm!!!), e certo non al massimo delle sue potenzialità su quelle che ce l'hanno.
Eppure secondo l'assistenza "rientra nello standard" (concetto un po' vago a dire il vero...)

Ho poi parlato al telefono con un tecnico che mi ha spiegato come, in realtà, ci siano dei veri e propri problemi di "non completa compatibilità" tra le reflex digitali e gli obbiettivi non AFS.
A suo dire, i problemi si verificano soprattutto con le ottiche più luminose, o con particolari modelli (ha citato l'80-200 f2,8), e dipendono, oltre che dalle tolleranze costruttive, anche dalla diversa tipologia dei sensori AF.
Le macchine moderne disporrebbero di sensori più sensibili, che però vanno in crisi con certe ottiche.
Poi dipende anche dalla distanza di maf: nel caso del 105dc, Nikon raccomanda ai tecnici di effettuare i test ad una distanza di circa 3,5mt perchè al di sotto di questa distanza gli errori sono assai probabili.

Interessante, faccio io, ma resta il fatto che la mia ottica puntando all'occhio mette a fuoco il naso.
La risposta del tecnico è stata: "eeh, ma non si fanno i ritratti a f/2" !!!! cerotto.gif

In 5 anni di reflex digitali e dopo aver usato parecchi obbiettivi, questa è la prima volta che mi succede, quindi non vorrei contribuire ad eccessivi allarmismi, ma consiglierei comunque tutti di provare attentamente le ottiche non AFS prima di comprarle, specie se da un privato.
Nel mio caso infatti il negozio si è ripreso l'obbiettivo e mi ha restituito i soldi, dal momento che mi hanno fornito una garanzia sull' usato, e il problema non è risolvibile.
nefphoto
Messaggio: #32
QUOTE(npkd @ Mar 12 2009, 10:22 PM) *
Ciao, si...in effetti mi riferivo alla tua discussione. Discussione, peraltro, a cui avevo tentato di partecipare...dopo un quarto d'ora che scrivevo mi era partito per sbaglio un refresh e avevo perso tutto quanto scritto...da lì è nato questo 3d "schematico e conciso"!! huh.gif

Non mi permetto (..e non mi sarei permesso neanche di là..) di "giudicare" una legittima scelta di ricorso all'assistenza per risolvere un problema reale ed appurato. Mi limito ad osservare che a prescindere da dove risieda il "difetto" (nella fotocamera o nell'obiettivo), in mancanza di impedimenti o altre variabili, sia più "furbo" sfruttare una possibilità concreta di risolvere in proprio ed efficacemente la questione, evitando spese - pur minime - e attese di fotocamera e obiettivo incriminato che dovrebbero essere entrambi inviati per un controllo reciproco.
La funzione di Fine-Tuning è lì apposta per essere utilizzata ed è efficace. Ed è quello che conta, secondo me.

bye. smile.gif


Ciao, non ti preoccupare, volevo solo chiarire che avevo richiesto l'ausilio del forum perche', per quanto ho letto in giro, non e' banale utilizzare la taratura fine della macchina, e lo e' tanto meno sugli zoom. Sul mio 70-300 VR, per esempio, ho la paura di migliorare le cose a 300mm (dove adesso ho problemi), e di peggiorarla a 70 (dove, invece, in questo momento l'ottica e' una vera e propria lama). In ogni caso, penso che fare qualche prova non sia un problema. Se la taratura fine non riesce, si puo' sempre tornare indietro. Giusto? grazie.gif
adolfo.trinca
Messaggio: #33
articolo interessantissimo, grazie mille.
nippokid (was here)
Messaggio: #34
QUOTE(maxiclimb @ Mar 13 2009, 01:29 AM) *
...cut....
" Attenzione: su questi tipi di ottiche (non AFS) non si può effettuare una taratura micrometrica della messa a fuoco, in quanto il movimento ed il controllo del punto di m.a.f. è effettuato dalla fotocamera; pertanto è necessario agire sul menù "impostazioni taratura AF" della stessa."

Già, ma se la regolazione come nel mio caso non basta?
E quelli che non dispongono di tale regolazione sulle loro fotocamere?

L'ottica in questione presenta un errore talmente macroscopico da non essere di fatto utilizzabile su macchine senza il finetuning (1,5 cm!!!), e certo non al massimo delle sue potenzialità su quelle che ce l'hanno.
Eppure secondo l'assistenza "rientra nello standard" (concetto un po' vago a dire il vero...)

Ho poi parlato al telefono con un tecnico che mi ha spiegato come, in realtà, ci siano dei veri e propri problemi di "non completa compatibilità" tra le reflex digitali e gli obbiettivi non AFS.
A suo dire, i problemi si verificano soprattutto con le ottiche più luminose, o con particolari modelli (ha citato l'80-200 f2,8), e dipendono, oltre che dalle tolleranze costruttive, anche dalla diversa tipologia dei sensori AF.
Le macchine moderne disporrebbero di sensori più sensibili, che però vanno in crisi con certe ottiche.
Poi dipende anche dalla distanza di maf: nel caso del 105dc, Nikon raccomanda ai tecnici di effettuare i test ad una distanza di circa 3,5mt perchè al di sotto di questa distanza gli errori sono assai probabili.

Interessante, faccio io, ma resta il fatto che la mia ottica puntando all'occhio mette a fuoco il naso.
La risposta del tecnico è stata: "eeh, ma non si fanno i ritratti a f/2" !!!! cerotto.gif
...cut...

Notevole!! cerotto.gif

Grazie per la testimonianza...certo che quella dei sensori sensibili che vanno in crisi con obiettivi datati... hmmm.gif ...in crisi di che? Elettronica? Meccanica? Percorsi ottici? hmmm.gif

IPB Immagine

QUOTE(nikon_d40 @ Mar 13 2009, 07:54 AM) *
...cut...
In ogni caso, penso che fare qualche prova non sia un problema. Se la taratura fine non riesce, si puo' sempre tornare indietro. Giusto?

Certo che si, basta "spegnere" il fine-tuning.

Prova a farti un giro di "effetto moirè"...che c'è bisogno di volontari. smile.gif
Non è scontato che aggiustando i 300mm sballi il resto, anzi...

bye.


edate7
Messaggio: #35
E' possibile che la diversa tipologia di sensori utilizzati nelle reflex digitali (CCD, JFET-LBCAST, CMOS, NMOS, ecc) possa determinare una diversa riflettività del sensore stesso, mettendo in crisi i moduli AF, un pò come avveniva nelle vecchie pellicole, che spesso erano sensibilmente diverse, dal lato dell'emulsione, sia per "lucidità" che per "colore"? Non credo, e da qui a dire che un AFD ha problemi con le digitali.. io ne ho ben 6:20,24,28,35,85,180 e nemmeno quest'ultimo (che credo sia sicuramente, per la focale, il più critico) presenta fenomeni di front-back focus (sia su D200 che su D2X). Sarò stato fortunato con la "c" maiuscola? Può darsi; ma non credo che la fortuna c'entri molto. C'entra il fatto che tratto bene ottiche e fotocamere. E' invece più probabile che nelle moderne ottiche AFS motori passo-passo più dolci ed accurati di quelli incorporati nelle fotocamere possano determinare micro-spostamenti più fini e precisi; ma, come dice giustamente Nippo, il motore è solo l'attuatore finale di un processo che vede coinvolta pesantemente l'elettronica, l'ottica e la meccanica del complesso fotocamera-obiettivo. E' quindi facile che un obiettivo o una fotocamera non usati correttamente (o, peggio, caduti per terra) possano stararsi in un modo abbastanza clamoroso tanto da rendere impossibile ogni taratura, anche empirica e/o strumentale. La risposta del tecnico a maxiclimb rimette pesantemente in gioco i parametri già esaminati e ne aggiunge altri: la tipologia del sensore e/o la sua sensibilità... ammesso che sia vero, è (almeno) un grado di libertà in più.
Ciao

Messaggio modificato da edate7 il Mar 13 2009, 11:44 PM
maxiclimb
Messaggio: #36
QUOTE(npkd @ Mar 13 2009, 11:21 PM) *
Notevole!! cerotto.gif

Grazie per la testimonianza...certo che quella dei sensori sensibili che vanno in crisi con obiettivi datati... hmmm.gif ...in crisi di che? Elettronica? Meccanica? Percorsi ottici? hmmm.gif


Ah, saperlo!
Fatto sta che il tecnico di LTR con cui ho parlato mi ha datto che per esempio con la mia F100 il problema non si sarebbe verificato.
Io non ho sacrificato un rullino per provare, anche perchè comunque l'uso prevalente l'avrei fatto su digitale.
La cosa comunque mi è parsa strana, anche se possibile.
Ma dopo essermi sentito dire che non dovrei fare ritratti a f2 mi stavo leggermente innervosendo, e ad un tratto, stranamente, è caduta la linea e non ho potuto approfondire... rolleyes.gif


maxiclimb
Messaggio: #37
QUOTE(edate7 @ Mar 13 2009, 11:44 PM) *
E' possibile che la diversa tipologia di sensori utilizzati nelle reflex digitali (CCD, JFET-LBCAST, CMOS, NMOS, ecc) possa determinare una diversa riflettività del sensore stesso, mettendo in crisi i moduli AF, un pò come avveniva nelle vecchie pellicole, che spesso erano sensibilmente diverse, dal lato dell'emulsione, sia per "lucidità" che per "colore"? Non credo... [cut]


Non credo nemmeno io. huh.gif
Il sensore AF non ha nessuna parentela con il sensore d'immagine e con la sua tecnologia.
Anche perchè sono auto escludenti: mentre funziona uno non può contemporaneamente funzionare anche l'altro.
Forse la diversa "sensibilità" a cui si riferiva il tecnico può essere intesa come maggior precisione, visto che sono nati per lavorare con ottiche motorizzate, che certamente consentono degli spostamenti più raffinati, oppure proprio "più sensibili alla luce" visto che spesso lavorano con zoom relativamente bui.
Non saprei proprio.

Sulle differenze tra i sistemi AF ed AFS e le problematiche di front-back focus, linko questa discussione con i precisi chiarimenti di Giuseppe Maio
http://www.nikonclub.it/forum/index.php?sh...4340&hl=afs

Messaggio modificato da maxiclimb il Mar 14 2009, 12:14 AM
lhawy
Messaggio: #38
QUOTE(maxiclimb @ Mar 13 2009, 11:51 PM) *
Ma dopo essermi sentito dire che non dovrei fare ritratti a f2 mi stavo leggermente innervosendo

quello è un tecnico: ne capisce di elettronica, mica di fotografia laugh.gif
nippokid (was here)
Messaggio: #39
QUOTE(maxiclimb @ Mar 14 2009, 12:13 AM) *
...cut...
Sulle differenze tra i sistemi AF ed AFS e le problematiche di front-back focus, linko questa discussione con i precisi chiarimenti di Giuseppe Maio
http://www.nikonclub.it/forum/index.php?sh...4340&hl=afs

Riporto, per comodità, l'estratto degli interventi di Giuseppe Maio...

QUOTE(Giuseppe Maio @ Jun 16 2007, 10:03 AM) *
... i sistemi motorizzati di messa a fuoco agiscono con l'analisi e quindi l'attuazione.
Utilizzando obiettivi non motorizzati...
...ed escludendo le più articolate variabili dei criteri dinamici ma anche della messa a fuoco continua, in AF-S la fotocamera analizza il contrasto di fase e, trovata la collimazione comanda il fermo della motorizzazione. In base alla focale, allo schema ottico, alla marca e modello, all’usura e durezza di spostamento dello stesso, tra il comando di fermo e il reale serraggio dello stesso intercorrono lievi differenze. Differenze che inevitabilmente porteranno ad una diversa messa a fuoco se lo schema sta avanzando oppure indietreggiando. È stato un aspetto da me più volte descritto quando si trattavano argomenti su back/front focus...

Immagini "sdoppiate"...
Back Focus D70 ?
Fattore di Correzione AF ?

Utilizzando obiettivi non motorizzati sarà quindi normale percepire lievi variazioni AF misurate in AF-S. Variazioni legate al tipo di focale ma soprattutto all’usura o ai giochi del singolo obiettivo preso in esame.

Utilizzando obiettivi motorizzati AF-S...
L’analisi di contrasto di fase attuata dal sistema AF evidenziata anche dal telemetro elettronico, produce un comando di spostamento obiettivo che intende portare la rotazione di sposamento sullo specifico punto. Il sistema AF conosce di ogni obiettivo quale spostamento AF comandare al motore obiettivo per collimare il preciso punto misurato anche in pre/post focus.
Nel sistema AF combinato con obiettivi motorizzati il sistema AF può infatti comandare lo spostamento anche prima di aver verificato la collimazione elettronica a contrasto di fase potendo calcolare il punto presunto anche all’interno di una misurazione front/back contenuta nell’estensione di capacità d’analisi defocus.
Con obiettivi AF-S si ha quindi da una parte maggiore velocità ma dall’altra anche maggiore precisione e linearità indifferentemente dalla direzione di spostamento. Anche in questo caso possono intervenire tolleranze maggiori su obiettivi usurati o starati che disgiungono lo spostamento fisico della motorizzazione con la perfetta posizione dello schema che tale posizione deve rispettare.

Quanto in esame non può pertanto essere ricondotto alla fotocamera ma all’obiettivo.
Per la fotocamera, con obiettivi non motorizzati si potrà solo agire in taratura che non potrà mai prevedere variabili d’inerzia meccanica disgiunta dalla direzione e specifica posizione (lo spostamento e l’inerzia di collimazione AF varia sostanzialmente tra piccole variazioni in primo piano, all’infinito oppure prossima all’iperfocale).

Zoom 80-200 Aiuto, acquisto...

Per quanto sopra descritto è anche da considerare lo specifico obiettivo e se lo stesso agisce in spostamento AF lineare o non lineare. Obiettivi che incorporano uno spostamento AF micrometrico operato con più giri di rotazione, offriranno maggiore precisione così come più precisione sarà percepita facendo operare l’obiettivo nel range di distanze tipiche della focale. A parità di eventuale gioco sarà pertanto più percepibile uno scostamento AF su distanze non regolate con estesa escursione di spostamento. Gli obiettivi con elicoide di spostamento AF non lineare offrono maggiore corsa di rotazione sulle distanze caratteristiche della focale riducendo lo spostamento su distanze meno tipiche del tipico obiettivo. Spostamenti non lineari sono usati su obiettivi che richiedono maggiori velocità di spostamento ottico. È infatti tipico l’esteso e micrometrico spostamento AF offerto dagli obiettivi macro della serie Micro Nikkor.

Messa a Fuoco o Nitidezza ?, Variabili in essere...
Costanza e Coerenza in AF-C
Messa a Fuoco, Nitidezza e Criteri AF D200

Se per la sensibilità della pellicola all’interno di uno specifico formato si considera la grana inversamente proporzionale alla sensibilità...
...se nei sensori a parità di tecnologia e generazione si considera la sensibilità ed il rapporto S/N inversamente proporzionale alla risoluzione ed alla dimensione pixel...
...nella messa a fuoco la precisione AF si contrappone anche con gli aspetti di velocità ricercata.

G.M.



QUOTE(Giuseppe Maio @ Jun 18 2007, 07:52 AM) *
...
ciò che l’assistenza può fare è anticipare o posticipare il punto di collimazione che la fotocamera comanda all’obiettivo. Non potrà in alcun modo invece agire sui giochi dei singoli obiettivi che potranno essere ridotti su ognuno sostituendo l’elicoide di messa a fuoco.
In laboratorio, la taratura viene fatta su mira ottica inclinata usando un obiettivo campione di riferimento. Obiettivo con taratura e giochi in standard.
Potrà pertanto inviare la fotocamera per la taratura allegando un obiettivo. Il laboratorio potrà spostare la taratura verso l’obiettivo inviato ma lo potrà fare solo se la differenza è minima al solo fine di evitare di starare la fotocamera su obiettivi non più in tolleranza.
Come potrà comprendere, il laboratorio potrà far collimare la taratura in avanzamento di messa a fuoco, in arretramento o nella metà delle due estensioni. Non potrà mai esistere una taratura che coinvolge queste tre posizioni citate dovute agli obiettivi.
Il laboratorio ha poteri di taratura distinta tra obiettivi motorizzati e non.
Tarando la rilevazione a contrasto di fase si agisce sul comportamento di obiettivi motorizzati e non, agendo in taratura di comando e motorizzazione si varia il comportamento slegato tra obiettivi motorizzati e non.

G.M.


...e aggiungo: huh.gif

smile.gif

bart1972
Messaggio: #40

Salve, ecccomi qui con alcuni dubbi,
Io pensavo di avercelo sul 50ino, un problema di back focus.. a tutta apertura ultimamente ho spesso sbagliato qualche scatto, ho provato a scattare a tre stilo allineate e a volte i risultati erano buoni, altre no.. ( ? )
Ma il fatto che spesso la maf sia perfetta mi fa pensare che non ci sia un problema di bf, ho fatto il test northlight... e , passato da LV a af a rilevazione fase, la ghiera di messa a fuoco non si è mossa di un micron, quindi, test con esito pressocchè perfetto.
ERGO... credo che sia da effettuare regolazione fine del "fotografo". biggrin.gif

Un chiarimento sull'effettuazione del test northlight, si indica una distanza di 50 volte la vocale, io ho inteso come mi pareva ovvio in questo caso, la focale reale, non quella molplicata dx (ovvero ho posizionato la fotocamera a 2,5 m), spero di non aver sbagliato.

Altra questione riguardo il funzionamento AF, è quanto la scelta del punto AF incida sulla precisione di questo, mi pare di aver letto da qualche parte, e immagino sia così, che la migliore efficenza si abbia nei punti af più centrali, piuttosto che in quelli più periferici,
mi chiedo, questo, quanto influisca specie ad aperture ampie come f 1.8, se, come immagino, la mAF si faccia più difficile e imprecisa rispetto alle aperture medie e chiuse.

Vi saluto e vado a tararmi per bene, visto che il mio cinquantino pare stare bene (e anche il corpo, dovrebbe).


ciao

Andrea



edate7
Messaggio: #41
Introduco un altro argomento di riflessione: ho la sensazione che la MAF dei miei obiettivi (motorizzati e non) sia molto più "precisa" con la D2x che non con la D200. La cosa sorprendente è che sembra un fenomeno slegato dalle ottiche... vedrò di trovare un pò di tempo ad analizzare la questione. E' possibile che il modulo di MAF della D2x sia più performante di quello della D200, o in generale, quello di un corpo pro rispetto ad uno semipro? Sarebbe interessante approfondire il quesito con D3 e D700 (o D300) che dispongono dello stesso modulo di AF, perchè in effetti il modulo AF della D2x è diverso da quello della D200, e quindi non direttamente paragonabile.
Ciao
giannizadra
Messaggio: #42
QUOTE(edate7 @ Mar 19 2009, 10:52 PM) *
Introduco un altro argomento di riflessione: ho la sensazione che la MAF dei miei obiettivi (motorizzati e non) sia molto più "precisa" con la D2x che non con la D200. La cosa sorprendente è che sembra un fenomeno slegato dalle ottiche... vedrò di trovare un pò di tempo ad analizzare la questione. E' possibile che il modulo di MAF della D2x sia più performante di quello della D200, o in generale, quello di un corpo pro rispetto ad uno semipro? Sarebbe interessante approfondire il quesito con D3 e D700 (o D300) che dispongono dello stesso modulo di AF, perchè in effetti il modulo AF della D2x è diverso da quello della D200, e quindi non direttamente paragonabile.
Ciao


Che il modulo AF della D2x sia più performante di quello della D200 è una certezza.
Inoltre è più "reattivo" l'hardware più potente della D2x.

Questo secondo aspetto vale anche per la D3 vs. D300 e D700, mentre il modulo AF fra le tre DSRL è lo stesso.
Anche F5 e F100 hanno identico modulo AF, ma la F5 focheggia con maggiore velocità e precisione.

Messaggio modificato da giannizadra il Mar 19 2009, 11:18 PM
gpnital
Messaggio: #43
Chiedo scusa per la domanda da niubbo: quali Nikon permettono questo fine tuning del focus?

Inoltre: dove posso trovare chiarimenti né semplicistici né troppo approfonditi sul funzionamento dell'autofocus?

Non posso pensare che quando metto a fuoco la Luna, parta un Ultra(davveroUltra!)suono e mi torni indietro in tempi che cozzerebbero con la teoria della relatività (forse...) per farmi accendere il mitico pallino verde!

:-)
nippokid (was here)
Messaggio: #44
QUOTE(bart1972 @ Mar 19 2009, 09:32 PM) *
...cut...
Altra questione riguardo il funzionamento AF, è quanto la scelta del punto AF incida sulla precisione di questo, mi pare di aver letto da qualche parte, e immagino sia così, che la migliore efficenza si abbia nei punti af più centrali, piuttosto che in quelli più periferici,
mi chiedo, questo, quanto influisca specie ad aperture ampie come f 1.8, se, come immagino, la mAF si faccia più difficile e imprecisa rispetto alle aperture medie e chiuse.
...cut...

Ciao Bart,
la differenza sostanziale è nel tipo di sensore (punto) AF.
Generalmente quello centrale, su tutte le fotocamere, è un sensore a croce ( + ) capace di rilevare il differenziale di contrasto che interseca il sensore con qualsiasi "inclinazione", orizzontale, verticale o diagonale.
I sensori linari hanno generalmente la stessa precisione intrinseca, solo hanno meno possibilità di essere intersecati dal dettaglio utile al rilevamento del contrasto. Sono insensibili ai differenziali di contrasto che si sviluppano paralleleamente alla linea del sensore.
Spero si capisca... rolleyes.gif ... "|" rileva "\", "/", soprattutto "-", ma non vede "|" ...

Il modulo MultiCAM3500 ha 15 sensori a croce (..tutti al centro dry.gif ) e i restanti verticali.

Quelli più periferici possono poi "scontare" anche (dipende dall'ob.) una minore intensità e perpendicolarità della luce indirizzata verso i bordi del fotogramma e reindirizzata al modulo AF dal sub-mirror dedicato, rendendo più difficoltosa la "lettura"...

bye. smile.gif

nippokid (was here)
Messaggio: #45
QUOTE(gpnital @ Mar 20 2009, 02:19 AM) *
Chiedo scusa per la domanda da niubbo: quali Nikon permettono questo fine tuning del focus?

Inoltre: dove posso trovare chiarimenti né semplicistici né troppo approfonditi sul funzionamento dell'autofocus?

Non posso pensare che quando metto a fuoco la Luna, parta un Ultra(davveroUltra!)suono e mi torni indietro in tempi che cozzerebbero con la teoria della relatività (forse...) per farmi accendere il mitico pallino verde!

laugh.gif nooo!

...come detto l'AF lavora per rilevazione di fase, attraverso l'obiettivo e un sub-specchio che riflette la luce verso il sensore AF che rileva il differenziale di contrasto nell'area interessata dal punto AF attivo.
Guarda lo schema dei percorsi ottici in una reflex nel primo post...

bye.


P.S. Il Fine Tuning è disponibile su D3x, D3, D700 e D300.



Messaggio modificato da npkd il Mar 20 2009, 11:56 PM
edate7
Messaggio: #46
QUOTE(gpnital @ Mar 20 2009, 02:19 AM) *
Chiedo scusa per la domanda da niubbo: quali Nikon permettono questo fine tuning del focus?

Inoltre: dove posso trovare chiarimenti né semplicistici né troppo approfonditi sul funzionamento dell'autofocus?

Non posso pensare che quando metto a fuoco la Luna, parta un Ultra(davveroUltra!)suono e mi torni indietro in tempi che cozzerebbero con la teoria della relatività (forse...) per farmi accendere il mitico pallino verde!

:-)


Le Nikon che permettono il fine-tuning della MAF sono, se non erro, solo le D300-D700-D3 e D3x.
Il funzionamento dei sensori autofocus è ben descritto anche nei depliant delle reflex, o sulle riviste specializzate, o in rete:

http://www.mir.com.my/rb/photography/hardw...using/index.htm

I sensori di autofocus rilevano la differenza di fase in una (punto di MAF singolo) o più zone (quando si usano gruppi di punti contigui) dell'immagine. Quando questa differenza è massima, il soggetto si può ritenere a fuoco e si accende nel mirino il mitico pallino verde. Nell'uso in live-view, invece, si usa la messa a fuoco per contrasto, che risulta notevolmente più lenta di quella a differenza di fase, perchè, essendo lo specchio alzato, non viene più utilizzato il sensore dedicato dell'autofocus (il modulo Multicam) ma questa viene effettuata direttamente sul sensore d'immagine.
Ciao

P.S. Scusa Nippo, mi sono sovrapposto...

Messaggio modificato da edate7 il Mar 21 2009, 12:10 AM
edate7
Messaggio: #47
Posto anche questo link, che descrive il funzionamento AF della Nikon F5, più moderna della F4 e più simile alle odierne reflex:

http://www.mir.com.my/rb/photography/hardw...using/index.htm

Ciao

Messaggio modificato da edate7 il Mar 21 2009, 12:15 AM
nippokid (was here)
Messaggio: #48
QUOTE
P.S. Scusa Nippo, mi sono sovrapposto...


Aaargh mad.gif dry.gif !!!

E allora...due applicazioni di focus-chart. Di un'ora l'una!

smile.gif

edate7
Messaggio: #49
No, questo no. E' veramente troppo.... laugh.gif
Ciao
gpnital
Messaggio: #50
Grazie, anzi: doppio grazie!


Pollice.gif
 
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