Già con la prima reflex a pellicola, siamo nel 1965, acquistai un 28 mm. Per me, il grandangolo è imprescindibile in un corredo fotografico. Ora, con la Z7II ho il 14-30 e ne sono entusiasta. Non voglio raccontare quello che penso quando vedo amici montano quasi esclusivamente 70-200. I motivi sono ovvi.
Usato normalmente, facendo molta attenzione alle linee cadenti, insieme alla profondità aggiunge agli scatti un qualcosa che definisco come un sapore particolare.
Se si vuole, scherzando con l'angolo di ripresa dà la possibilità di creare qualcosa di particolarmente creativo.
Sembra un nonsenso, ma lo trovo ottimo nelle riprese in immersione tra la gente. Mi preoccupa sempre la privacy, ma il piacere di riprendere quanto mi circonda. Ho scelto immagini che sappiano rappresentare questi tre tipi di ripresa.
Passeggiata a San Benedetto
Al tramonto
Grotta Santa Lucia
Sassinoro
Tramonto a San Leo
Ora blu, nuvoletta solitaria.
Ponti di Valle di Maddaloni costruiti da Vanvitelli
Acquedotto per la Reggia di Caserta, ponte praticamente inutile se si fosse già conosciuta teoria dei vasi comunicanti.
Castello di Gradara.
Camera da letto di Francesca.
Tramonto sul Matese
Sole tra i faggi.
Alba
Lungomare di Capo d'Orlando (San Gregorio)
Ferrara Cannone Regina
In questo periodo sembra emblematico.
Abbazia Calamari
Chiesa
Messale
Duomo Gemona
Palazzo Ducale
Genova Portone bronzo
Passeggiando
Nelle vie di Genova
Scatto congiunto
In due si scatta meglio
Scanno. Ricordando Cartier Bresson
Una ripresa con angolo di ripresa simile a quella famosa del Grande Maestro
Pregando
Assorta, in buona compagnia
Facendo il filo
Questo espositore, con i suoi colori mi ha sollecitato uno scatto.
Burano
Un canale.
Corrimano
Il 20 mm utilizzato per dare movimento
Processione Enna.
Vecchia foto, un Venerdì Santo.
Processione Enna
Il grandangolo usato per dare il senso del movimento.
Le accurate prospettive dall'ampio respiro - riprese con l'obiettivo grandangolare - descrivono minuziosamente le tue foto. L'ottima la resa prospettica che esalta la forme, ed è perfettamente disciplinata con le regole della composizione. La fotografia non s’invoca. Si fa. Prima di te in quella cornice che non c’era. La fotografia si occupa dell’invisibile. Quello stato un cui qualsiasi cosa è realmente percepibile ma non ancora espressa nella forma che definisce noi, ognuno, agli altri che stanno guardando. Questo è ciò che fa la fotografia trasforma la percezione in forma. Per quello che mi riguarda, coincide con il contenuto. E con me. Con noi. Con gli altri. Questo è l’auspicio. Non serve sforzarsi la percezione è una questione personale. Complimenti per l'ottimo lavoro. Un caro saluto, Paolo.