La valle del tempo Mi piace

Foto scattate a Pesaris in val Pesarina paese di origine dei fratelli Solaris noti per la fabricazione degli orologi presenti nelle stazioni di tutto il mondo

La Valle del Tempo

La Val Pesarina si estende per una ventina di chilometri sulla direttice ovest-est dalla Forcella di Lavardet, che la collega al Cadore, alla confluenza dell'omonimo torrente, che la incide per tutta la sua lunghezza e dal quale prende il nome, con il fiume Degano tra Ovaro e Comeglians. E' detta anche Canale di San Canciano o Canal Pedarzo o, più semplicemtne, Cjanal, così come cjanaloz sono chiamati i suoi abitanti. E' delimitata a nord dalla catena delle Dolomiti Pesarine, ove spiccano le cime del Creton di Clap Grant e di Culzei, Siera, Creta Forata, Fuina e Pleros che si frastagliano in muraglie e torrioni; mentre a sud i profili più dolci e verdeggianti, i fianchi boscosi e le cime dei monti Morgenlait, Pieltinis, Navarza e Losa la separano dalla conca di Sauris.

Orologio planisfero o notturnale

L'orologio planisfero rappresenta, nel settore in baso, le stelle che si trovano in cielo in quel momento della giornata. L'indice rosso del disco che ruota imperniato sulla stella polare, indica l'ora sul disco adiacente. La freccia rossa segnata su questo secondo disco segna la data sul terzo disco che è fisso. A fianco è fissato un notturnale orientato verso la stella polare che si intravede attraverso il foro centrale. Questo, inventato nel XII secolo, serve a leggere l'ora di notte. Nel centro sono imperniati un disco con le divisioni della data e delle ore e un'asta chiamata alidada. Si collima l'alidada con le due stelle del carro maggiore più vicine alla stella polare e si blocca con la manopola a vite; si ruota quindi il disco facendo collimare la data in corso col braccio di supporto. L'ora solare del posto corrisponde a quella indicata dall'alidada sulla divisione del disco.

Orologio dei pianeti

L'orologio rappresenta il sistema solare nella versione reale di Copernico e Galileo a differenza dei vecchi orologi che ponevano la terra al centro dell'universo. In esso sono indicati: - il ciclo di rotazione della terra con l'indicazione dell'ora solare del nostro fuso orario; - la posizione della luna attorno alla terra; - il ciclo di rivoluzione della terra attorno al sole (un anno) con l'indicazione dei mesi e delle stagioni; - il ciclo di rivoluzione dei pianeti intorno al sole rispetto alla posizione della terra (Mercurio 0,241 anni, Venere 0,615 anni, Marte 1,881 anni, Giove 11,87 anni, Saturno 29,45 anni, Urano 84,07 anni, Nettuno 164,9 anni); - la posizione reale dello zodiaco dietro al sole vista dalla terra (lancetta rossa); nei secoli il sistema solare è ruotato di circa un segno zodiacale rispetto alle date indicate dal calendario.

Meridiana orizzontale analemmatica

Assieme alle clessidre, nelle prime forme rudimentali, gli orologi solari costituiscono da tempi antichissimi gli strumenti per la scansione del tempo. Tale percorso, partito dalla semplice osservazione che un semplice palo verticale proietta un'ombra di diversa lunghezza e direzione nei diversi momenti della giornata, giunse, nelle civiltà egizie e mesopotamiche, all'uso degli obelischi come "orologi" pubblici. L'orologio costituisce una interpretazione moderna del sistema e viene allestito con funzioni didattiche per la comprensione dei principi fondamentali su cui si basa la costruzione della meridiana (principi che richiamano co-noscenze astronomiche di base). È costituito da una postazione su cui viene segnalata, con data di riferimento e indicazione del segno zodiacale, la posizione su cui si devono poggiare i piedi della persona e dalla indicazione delle ore disposte lungo un arco semiellittico. L'intero orologio solare ha la forma di un ellisse. Lo gnomone è costituito dalla persona la cui ombra indica l'ora.

Orologio sulla torre della chiesa

Nel paese natale di grandi costruttori di orologi non poteva mancare il classico orologio sulla torre della chiesa del paese

Orologio ad acqua a vasi basculanti

L'orologio è riferibile a un filone di sperimentazione, sviluppatosi verso la metà dell''800 per 'uso dell'acqua come forza motrice nel campo dell'orologeria con macchine del tempo definite 'affascinanti e artificiose'. La sperimentazione fu condotta da Padre Giovanni Embriaco che operò in Francia e a Roma dove produsse tre esemplari di orologi monumentali collocati al Pincio, a Villa Borghese a Palazzo Berardi in via del Gesù. L'orologio proposto si ispira a quest'ultimo esemplare che sfrutta la caduta dell'acqua in bascule per imprimere un moto pendolare e creare la spinta ai meccanismi di avanzamento dell'orologio. L'orologio viene addossato al muro di contenimento che, opportunamente sagomato posteriormente, crea l'appoggio per la copertura in rame di protezione del meccanismo. L'insieme si configura quindi anche come una fontana in cui il gioco d'acqua è formato dallo zampillo della fontana laterale, dallo scorrimento dell'acqua da una vasca all'altra, dal riempimento e svuotamento delle bascule nella vasca inferiore e dal contemporaneo eterno movimento pendolare dell'asta e delle ruote dentate. L'intero meccanismo resta visibile ed è sostenuto da una intelaiatura in acciaio, gli elementi destinati a convogliare l'acqua e le bascule sono in rame, il meccanismo formato dalle ruote dentate e dall'asta oscillante (in acciaio e ottone) è protetto lateralmente da elementi vetrati mentre l'elemento di protezione vetrato anteriore costituisce anche il quadrante dell'orologio.

Meridiana di casa Cappellari Solari

La meridiana di casa Capellari - Solari è l'unico quadrante solare oggi esistente nel Paese. Si individuano chiaramente tutte le linee delle ore, le quali segnano due metodi di conta delle ore. Il primo è quello ad ore italiche, dove l'ora segnata corrisponde alla ventiquattresima parte che intercorre tra un tramonto e quello successivo, presente anche sull'orologio solare documentato sulla casa dell'orologio. Il secondo è ad ora italica da campanile, metodo di conta delle ore che venne in vigore agli inizi del Settecento e che differiva soltanto nel far coincidere l'ora 24 non più con il tramonto, ma mezz'ora dopo. L'ora 24 veniva così a coincidere con il suono dell'Ave Maria, che per antica consuetudine era annunciata in quell'istante: di qui la definizione da "Campanile". Nel censimento delle meridiane del Friuli Venezia Giulia, con oltre 800 meridiane catalogate, questa meridiana è l'unica individuata con un quadrante a segnare le ore Italiche da Campanile.

Antica casa dell'orologio

Il quadrante di orologio esistente (XVIII secolo) è stato restaurato, completandolo con le parti mancanti. Il meccanismo delle lancette è quello di un orologio da torre tradizionale recuperato tra quelli prodotti a Pesariis e raccolti per l'allestimento del museo dell'orologeria pesarina. Per quanto riguarda la ricostruzione della meridiana sottostante l'orologio, essa è avvenuta sulla base della documentazione fotografica reperita. Da tale documentazione si deduce che sullo stesso quadrante erano stati disegnati due meto-di di conta delle ore in uso nel passato nei paesi del bacino del mediterraneo dal 1200 fino alla fine del 1700. Il primo metodo è "ad ora dell'alba" detta babilonica, dove l'ora segnata corrisponde alla ventiquattresima parte che intercorre tra un'alba e quella successiva. Il secondo metodo è "ad ora del tramonto" detta italica, dove l'ora segnata corrisponde alla ventiquattresima parte che intercorre tra un tra-monto e quello successivo. Nella nostra regione esiste un solo esempio di doppio quadrante com'era questo a Villa Vicentina. Per quanto riguarda il quadrante dell'orologio e l'orologio solare, viene riproposta una lettura filologica degli elementi esistenti sulla base delle documentazioni storiche. Per quanto riguarda la macchina dell'orologio si tratta, come si è detto, di un orologio da torre meccanico con pesi costituiti da pietre e pendolo e con tre campane poste superior-mente per battere le ore. Esso è collocato sopra il lacerto affrescato con la figura di "S. Giorgio e il drago". Da questa posizione, tramite aste di trasmissione poste all'interno dell'edificio, vengono mosse le lancette sul quadrante; le lancette riprendono nella forma quelle usate in periodo settecentesco.

Orologio a scacchiera led

In questa foto possiamo vedere il retro dell'orologio a led con i suoi meccanismi che ne regolano il funzionamento

Orologio a scacchiera led

Si tratta di un orologio a lettura diretta. Negli anni Trenta si sviluppa un periodo di ricerca sulla rappresentazione dell'ore senza le tradizionali lancette. In questo contesto nasce a Pesariis un tipo particolare di orologio, denominato orologio a scacchiera, con i numeri ricavati da una scacchiera di quadratini che, cambiando colore (bianco o rosso) formano le varie cifre. E' considerato, per il tipo di lettura, il padre dell'orologio a LED. Sul lato posteriore si può vedere l'orologio pilota a pendolo che comanda i quattro motori; questi azionano le camme che muovendo il relativo leverismo fanno ruotare i quadratini per formare le quattro cifre.

Meridiana di casa Cappellari Solari

La meridiana di casa Capellari - Solari è l'unico quadrante solare oggi esistente nel Paese. Si individuano chiaramente tutte le linee delle ore, le quali segnano due metodi di conta delle ore. Il primo è quello ad ore italiche, dove l'ora segnata corrisponde alla ventiquattresima parte che intercorre tra un tramonto e quello successivo, presente anche sull'orologio solare documentato sulla casa dell'orologio. Il secondo è ad ora italica da campanile, metodo di conta delle ore che venne in vigore agli inizi del Settecento e che differiva soltanto nel far coincidere l'ora 24 non più con il tramonto, ma mezz'ora dopo. L'ora 24 veniva così a coincidere con il suono dell'Ave Maria, che per antica consuetudine era annunciata in quell'istante: di qui la definizione da "Campanile". Nel censimento delle meridiane del Friuli Venezia Giulia, con oltre 800 meridiane catalogate, questa meridiana è l'unica individuata con un quadrante a segnare le ore Italiche da Campanile.

All'interno del museo dell'orologio

Orologio a palette gigante

Alla fine degli anni quaranta nasce a Pesariis un tipo particolare di orologio, denominato a palette. In tale orologio, invece del quadrante circolare con le lancette vi è un insieme di palette rotanti che si aprono a libro e sulle quali sono scritte le cifre corrispondenti alle ore e ai minuti, consentendo quindi una lettura diretta. Ogni rullo di palette è azionato da un motore comandato dall'orologio pilota che è collocato nel quadrante elettrico. Negli anni '60 i quattro rulli a palette verticali sono stati sostituiti con due rulli a palette orizzontali (pala cadente). Questo sistema è stato usato successivamente nei teleindicatori delle stazioni e degli aereoporti.

Orologio perpetuo gigante

L'orologio è riferibile ai quadranti più complessi degli orologi da torre che contenevano varie indicazioni di pubblica utilità, sorta di calendari al servizio della comunità che ne attingeva informazioni non solo sull'ora ma anche sulla data e sulla evoluzione dei prin-cipali fenomeni astronomici e atmosferici. La grafica è moderna e si ispira, in buona parte, a quella degli orologi da polso o da taschino PatekPhilippe. La parte visibile dell'orologio è costituita dal quadrante formato da corone circolari concentriche, da tre lancette e da un settore (grossomodo semicircolare) destinato a rappresentare le fasi lunari. Le suddivisioni circolari interne sono costituite da elementi metallici in rame verniciato a sezione rettangolare, fissati direttamente a muro a formare i vari settori. Su questi sono fissati gli elementi indicatori dei vari contenuti che sono a partire dall'esterno: giorno del mese, mese, segno zodiacale, ore e minuti, ore di buio e di luce. La corona relativa alla durata della notte è dipinta sul muro così come il cerchio interno a copertura del meccanismo del movimento delle lancette in rame verniciato. Il settore relativo alle lunazioni (mosso da un motore autonomo) è costituito da un disco rotante, con la rappresentazione della volta celeste notturna, alloggiato in una nicchia ricavata nello spessore del muro e racchiuso in un elemento in alluminio sul quale sono riportati i riferimenti numerici e le sagome per la determinazione della forma della luna (piena, quarto, calante, etc.).

Orologio ad acqua a turbina

L'orologio è riferibile a un filone di sperimentazione, sviluppatosi tra la fine del 1500 e la metà del 1600 per l'uso dell'acqua come forza motrice anche nel campo dell'orologeria. Tale sperimentazione percorse strade molto diverse; in un orologio esposto al Musée des Arts e des Metiers di Parigi l'acqua aziona una turbina che trasmette il movimento ai meccanismi dell'orologio. L'orologio segna l'ora e i minuti, il motore dell'orologio è costituito da una turbina formata da una ruota di mulino che trasmette con un asse cardanico l'energia al "treno" dei meccanismi regolati dal pendolo e dallo scappamento. L'energia è formata dalla caduta dell'acqua che riempie le pale della ruota provocandone per gravità la rotazione. Le pale della ruota si svuotano automaticamente nella vasca in pietra a terra. L'intero meccanismo è visibile ed è sostenuto da una intelaiatura in acciaio, la ruota è in legno - costruita sul modello delle ruote dei mulini ad acqua - il meccanismo formato dalle ruote dentate metalliche in ottone è protetto superiormente da una copertura portata dalla stessa struttura di sostegno del meccanismo. L'orologio si configura quindi anche come una fontana in cui il gioco d'acqua è formato dalla rotazione della ruota, dal riempimento delle pale e dal loro svuotamento nella vasca inferiore e dal contemporaneo eterno movimento del pendolo e delle ruote dentate. L'effetto scenografico è accentuato, nelle ore notturne, da una illuminazione interna ai giochi d'acqua e al meccanismo.
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mille grazie per i complimenti

tivano57 13 anni fa
Bello, veramente interessante e ben fatto.