Risultato della ricerca: racconti
vinci62
Lisce pietre accarezzate dai piedi di piccole e grandi madonne. Soste di racconti e sorrisi, di lacrime e di disperazione. Giuseppina, 52 anni, non c\'è più. Ha smesso di parlare, sorridere e piangere. Fermati e ascolta echeggiare i suoi passi, fermati e ammira quegli intensi colori che reclamano vita. Il femminicidio non rende l\'uomo più forte, ma lo trosforma in ombra incapace di riconoscere perfino se stesso. Che peccato non aver potuto gioire di quella dolce compagnia. Anime in cielo e impronte per terra... Vinci (Matera, 31 agosto 2013)
sebastianocalleri
Scicli, la città del barocco dove è stata girata la famosa serie "Il Commissario Montalbano" dai racconti del grande scrittore Andrea Camilleri.
angel53
Per sapere cos'e' la solitudine bisogna essere stati in due, altrimenti bisogna che qualcuno ti racconti che cos'e' la solitudine. (Piero Ciampi)
MauroCirigliano
Essí amici miei, cosi sono stato accolto da questa meravigliosa terra chiamata Islanda . Molti riconosceranno il posto, siamo in uno di quelli più famosi e, oserei dire, più incantevoli dell’isola. Siamo ai piedi del Kirkjuffell in una veste tutta particolare, tra la neve e la sua cascata (Kirkjuffellfoss) ghiacciata . Questa è la primissima foto che ho realizzato dal mio arrivo ed è esattamente come la desideravo ! Ma lasciate che vi racconti come è andata ! Già mesi prima della mia partenza, studiando il posto e le sue continue evoluzioni climatiche, ricercavo uno scatto un po’ diverso da quelli che tipicamente si vedono in giro, uno scatto che racchiudesse in sé un po’ del mio stile nonostante si trattasse di una terra ed uno scenario in cui ci si aspetta altro. Quando si pensa all’Islanda di notte, infatti , si pensa all l’aurora boreale , è automatico, io che amo le stelle però pensavo : che bello sarebbe l’arco della via lattea sul Kirkjuffell !!! Sfruttare l’opportunità di avere un cielo estremamente limpido e privo di inquinamento luminoso, in uno scenario cinematografico come questo, sarebbe stato mozzafiato ! Ovviamente avrei corso il (meraviglioso) rischio di beccare l’aurora boreale che avrebbe ridotto in modo significativo la visibilità delle stelle, ma è palese, avrei accolto con gioia anche questa possibilità . Senza esitare però, ho iniziato ugualmente a programmare lo scatto sperando di essere “s-fortunato” e di beccare al tempo stesso una condizione meteorologica che fosse dalla mia parte. In Islanda, infatti, il clima è pazzo e nello stesso giorno si può passare dal sole alla grandine , dalla pioggia ? alla bufera di neve senza contare i venti che possono spazzarti via ( e l’ho vissuto di persona ) tanto che gli Islandesi hanno un detto unico nel suo genere : “Se il tempo non ti piace, aspetta cinque minuti” Se sul fattore “C” non si può fare nulla, la cosa che potevo fare era scegliere almeno il periodo giusto dell’anno per ottenere l’arco della via lattea e, ovviamente, farlo coincidere col periodo di luna nuova per avere un cielo il più buio possibile. Ricordo la mia irrequietudine a bordo dell aereo , controllavo le previsioni meteo e quelle dell aurora ogni qual volta ne avessi l opportunità durante tutto il viaggio , con la speranza che quelle che sembravano ottime previsioni persistessero fino a notte fonda ! Atterrato a Keflavik, ritirai l’auto e mi apprestai a raggiungere direttamente lo spot per fare un primo sopralluogo e ottimizzare la composizione di quella che sarebbe stata la panoramica che avevo in mente (visto che di notte col buio avrei visto ben poco ) ! Giunto a destinazione, il mio volto esprimeva una tale meraviglia per ciò che avevo dinanzi ai miei occhi ! Un posto incredibilmente affascinante, magico, oserei dire fiabesco, più di quanto pensassi e più di quanto le tipiche foto trasmettessero! Neve, mare, e quella cascata ghiacciata, immobile, ma che suonava lo scorrere dell acqua sotto di essa ! Incantato da tutto ció, mi godevo il tramonto dando un ultima occhiata alle previsioni realizzando che tutto andava secondo la pianificazione, e, come se non bastasse, era prevista una debole aurora ... perfetto , proprio quello che mi serviva ! Verso le 21 scappai all ostello per fare il check-in e mettere qualcosa sotto i denti, ma l’impazienza era tanta per cui ritornai in netto anticipo sul posto trovando però temperature molto più basse che arrivarono a -12 verso l una di notte ... ma tutto era pronto, le idee erano chiare, il cielo perfetto! Non ho mai visto così tante stelle ! Si potevano scorgere perfettamente le costellazioni e persino la galassia di Andromeda era ben evidente . Attesi l’ora giusta per scattare facendo posizionare l arco stellato proprio dove volevo che fosse e dando il tempo ad Andromeda di sbucare alla destra del kirkjuffell ...finalmente stavo concretizzando esattamente lo scatto che da mesi desideravo portare a casa ! Come se non bastasse già lo spettacolo che stavo vivendo, il cielo iniziò a tingersi di verde nel posto giusto al momento giusto, esattamente alla sinistra del Kirkjuffell facendo da coda alla via lattea, mentre a destra, il grazioso paesino di Grundarfjordur ne faceva la testa contribuendo, con le sue flebili luci calde, ad illuminare delicatamente gran parte del primo piano. Una delle notti più magiche che abbia mai vissuto, in uno dei posti più incredibili che abbia mai visto. Se la foto ti piace fatemelo sapere nei commenti e se ti fa piacere condividi . [ PER I PIÙ CURIOSI ] - Panoramica di 180 gradi @20mm. - Focus stacking per avere tutto perfettamente nitido. - Multiesposizione manuale per esporre correttamente le alte luci. - un totale di 32 scatti.
tumasin
Ciò che rimane di un antico castello. Solo nei racconti troverà ancora vita e la memoria non andrà perduta...
davide.balsemin
La nebbia che sale dalla valle rende ancora più maestoso il foliage dei larici nel controluce del mattino
fabietto66
«...la mia casa è quassù fra lo sconfinare delle vette e i racconti del vento... ... la mia casa è quassù fra le altere pareti e misteriosi silenzi... ... la mia casa è quassù fra garrule acque e dolcissimi ricordi. Qui sono io, qui è la mia casa, qui sono le mie montagne». Antonella Fornari
massimomelis
La luna, romantica, malinconica, la luna di mille racconti.. ma e' sempre la solita luna, per noi abitanti di questo piccolo mondo sperduto nell'universo. Scatto con superteleobiettivo Nikkor equivalente a 810 mm
riccardo.mantero
La sabbia, che cade dal deserto sovrastante, all'interno del Lower Antelope Canyon sembra delineare il corpo flessuoso di una donna; lei sembra danzare, mentre sorge dalla sabbia. La magica atmosfera del posto mi ha fatto pensare a una di quelle figure mitologiche descritti nei racconti delle mille e una notte, un Djinn o meglio un Jinniyah, uno spirito femminile del deserto che incanta l'uomo che la incontra in una grotta misteriosa. Beh, lei è lì, la vedete? _________________INGLESE_____________ The falling sands from the overlying desert inside the Lower Antelope Canyon are outlining the flexuous body of a woman; she looks dancing while rises from the sand. The magic atmosphere of the place made me think about one of those mythological figures depicted in the Arabian Nights tale, a Djinn or better a Jinniyah, a female spirit of the desert who enchants the man who meets her in a mysterious cave. She's there, can you see?
Foto_Folloni
I Castelli di Cannero che affiorano sulle acque del lago danno l’impressione di galleggiare e li ha portati nel corso dei secoli ad essere considerati uno dei simboli più amati del Lago Maggiore. Edificati tra il 1200 e il 1300, i due castelli erano abitati da cinque fratelli della famiglia Mazzardi di Ronco: il loro soprannome era “Mazzardit” (ossia “piccoli Mazzardi”). I Mazzardit riuscirono per parecchi anni a conservare il potere sul litorale, soffocando nel sangue ogni opposizione. La leggenda vuole che i Mazzardit, dopo la sconfitta, fossero gettati nelle acque del lago con un sasso al collo e perissero così annegati. La storia però ci dice che essi furono semplicemente banditi dal paese per quindici anni, trascorsi i quali furono riammessi nel borgo. La loro fama di predoni diede però vita a numerosi altri racconti: pare che i briganti, pur di non consegnare i loro forzieri colmi di ricchezze al duca Filippo Maria Visconti, preferissero gettarli nelle acque del lago. Si narra che nelle giornate in cui la nebbia è particolarmente fitta sul lago, sia possibile scorgere un veliero fantasma che veleggia attorno al castello reclamando l’antico tesoro sommerso.
tumasin
Il tempo scorreva lento in mezzo a quelle mura, come l'inesorabile sbriciolarsi dinnanzi al tempo, del poderoso maniero risalente al XII secolo. Parrebbe ancora di udire le gesta degli uomini che vi abitarono. Uomini appartenuti a tempo ormai remoto che vivono solamente nei racconti e che a noi piace non dimenticare e mantenerli vivi...
MAURY06
Al Forte Corbin il 22 Luglio c'è stata un 'esibizione di volo dei rapaci. E' stato straordinario seguire per quanto possibile i loro voli e sentirne i racconti dai loro istruttori.
cri.santini
Qusto è il faro di Peggy\'s Cove una delle località più visitate della Nuova Scozia....un luogo davvero incantevole che ricorda ancora i racconti dei pescatori e le avventure delle baleniere e di Moby Dick
paul grinder
Puoi provare a immaginare le carovane cariche di seta e spezie che entrano in citta' , accolte dalle grida di festa e dai saluti degli abitanti che si affacciano dalla merlatura del bastione. Attendendo di assaggiare il gusto di frutta secca e formaggi e di sentire fantastici racconti del loro girovagare. Un piccolo, grande, mondo antico.