Risultato della ricerca: petronio
F_Pelliccia
Bologna, Interni della Chiesa del San Sepolcro (V secolo). Costruita dal vescovo Petronio come simulacro del S. Sepolcro costantiniano di Gerusalemme e ricostruita agli inizi dell'XI secolo dai monaci benedettini dopo che venne pesantemente danneggiata durante le devastanti invasioni ungare del X secolo. L'edificio, a pianta centrale, è costruito su un perimetro a base ottagonale irregolare al centro del quale si erge una cupola dodecagonale. Al suo interno ci sono 12 colonne di marmo e laterizio, mentre al centro si trova un'edicola che custodiva le reliquie di San Petronio, qui rinvenute nel 1141. La porticina del Sepolcro viene aperta una settimana l'anno, dopo la celebrazione della messa di mezzanotte di Pasqua, alla presenza dei Cavalieri del Santo Sepolcro.
F_Pelliccia
Bologna, Basilica di S. Petronio. Anno di costruzione 1390. E' la chiesa più grande di Bologna: domina l'antistante piazza Maggiore e, nonostante sia ampiamente incompiuta, è una delle chiese più vaste d'Europa. Le sue imponenti dimensioni ne fanno la quarta chiesa più grande d'Italia.
scioda
Un omaggio alla mia città. Bologna è una città meravigliosa in cui vivere.
Poles_
Dal campanile della cattedrale di San Pietro, vista in primo piano del palazzo del Podestà e della Basilica di San Petronio
Rob75
Il Complesso di Santo Stefano è il più singolare di Bologna, vero santuario cittadino e culla della fede dei padri. Le origini del complesso denominato anche “sette chiese” sono particolarmente controverse; alcuni attribuiscono la sua nascita al Santo Patrono di Bologna, a quel tempo vescovo della città, il quale nel 430 volle edificare un complesso da dividere poi in sette chiese che nel loro insieme avrebbero formato una ricostruzione simbolica dei luoghi della Passione di Cristo, come attesterebbe l'antica denominazione del complesso: 'Sacra Hierusalem'. Altre voci piuttosto accreditate invece la vedono elevata sempre da Petronio però sulle rovine di un tempio pagano preesistente, vicino al quale sarebbero state poi affiancate una riproduzione del Santo Sepolcro di Gerusalemme e, accanto al sacello con le spoglie dei protomartiri bolognesi Vitale e Agricola, riesumate da sant'Ambrogio nel 392, gli edifici eretti fra il X e il XIII secolo dai Benedettini. Dalla splendida piazza Santo Stefano si ha una visione d'insieme che comprende le facciate delle tre chiese del Crocifisso, del Sepolcro e dei Santi Vitale e Agricola.
cirodario
Basilica di San Petronio, Compianto sul Cristo morto, Bologna
IvoMarkes
È il complesso più singolare di Bologna, vero santuario cittadino e culla della fede dei padri. Le origini del complesso denominato anche “sette chiese” sono particolarmente controverse; alcuni attribuiscono la sua nascita al Santo Patrono di Bologna, a quel tempo vescovo della città, il quale nel 430 volle edificare un complesso da dividere poi in sette chiese che nel loro insieme avrebbero formato una ricostruzione simbolica dei luoghi della Passione di Cristo, come attesterebbe l'antica denominazione del complesso: 'Sacra Hierusalem'. Altre voci piuttosto accreditate invece la vedono elevata sempre da Petronio però sulle rovine di un tempio pagano preesistente, vicino al quale sarebbero state poi affiancate una riproduzione del Santo Sepolcro di Gerusalemme e, accanto al sacello con le spoglie dei protomartiri bolognesi Vitale e Agricola, riesumate da sant'Ambrogio nel 392, gli edifici eretti fra il X e il XIII secolo dai Benedettini.
danilorosiniimages
Scene di quotidianità perduta 1
ValentinoRM55
Foto scattata dall'alto della basilica di San Petronio
bvg1958
S.Stefano Tomba di S.Petronio _Bologna
Rob75
La fontana del Nettuno è una fontana monumentale che si trova a Bologna in Piazza del Nettuno (adiacente a Piazza Maggiore). Per via delle dimensioni della statua, i bolognesi la chiamano familiarmente "il Gigante". L'opera fu progettata dall'architetto e pittore palermitano Tommaso Laureti nel 1563 e venne sormontata dalla imponente statua in bronzo del dio Nettuno dello scultore fiammingo manierista Jean de Boulogne di Douai in Fiandra, detto il Giambologna, che, desideroso di rifarsi dopo la sconfitta al concorso per la fontana del Nettuno di piazza della Signoria a Firenze, venne a Bologna (scelto come scultore) e lì con l'aiuto di un noto fonditore "Zanobio Portigiani" della fabbriceria di San Petronio, (dopo avervi litigato) fuse da solo il bronzo per la statua in una stanza al piano terra nell'attuale piazza Galvani, dove una lapide ancor oggi ricorda l'impresa. « Non deve lasciarsi di descrivere la bellissima Fonte, che è nella Piazza suddetta composta nel mezzo di una gran Vasca di Marmo di bellissima Architettura, situata sopra tre Gradini pure di Marmo, che la circondano, nel mezzo della qual Vasca vi è la gran Statua di un Gigante, o sia Nettuno alto piedi 11. con il Tridente in mano, con quattro Ninfe, ò Sirene negli Angoli del Piedistallo sotto il Gigante suddetto, vi sono quattro Puttini, che tengano in mano quattro Dolfini , e nel mezzo di questi quattro Volti, che rappresentano i quattro Venti, il tutto fatto di Metallo, ò Bronzo, e fuori della detta Vasca nelli quattro Angoli pure al piano della Piazza, vi sono quattro Vaschette di Marmo con mascheroni pure di Metallo, la qual verissima Fonte fu fabbricata, e composta nell'Anno 1563. del famoso Architetto, e Scultore Tommaso Laureti, e l'Artefice fu Antonio Luppi Tagliapietre , nel qual tempo il glorioso S. Carlo Borromeo era Legato di questa nostra Città, la qual Fonte è tutta circondata da una grotta Ferriata di circuito piedi 160., che unita tutta la spesa della Fonte suddetta fu di Scudi settantamila d' Oro. Non è da tacere l'andamento de' Condotti, che portano le Acque alla suddetta Fonte, mediante grosse Canne di Piombo, e sarà come segue, cioè sotto la gran Vasca suddetta vi è l'Organo con sue Chiavi, per dar le Acque alle Sirene, alli Venti, Puttini, ò Dolfini suddetti , e le Acque del sopravanzo della suddetta Vasca, entrano in un Condotto , che si dirama nelli sotterranei del Palazzo, entrando nel Giardino de' Semplici. » (Antica fondazione della città di Bologna, 1738)