Ultimo tratto del Naviglio Grande prima di immettersi in Darsena, per poi dar vita al naviglio Pavese

Scatto effettuato a mano libera - Milano, gennaio 2017

Una coppia, magari in attesa di due coppie per un romantico crepuscolo sul naviglio

Milano, Naviglio Grande

Il Naviglio Modenese, canale navigabile ricavato da una deviazione del fiume Panaro, affluente del Po. Storicamente questo corso d’acqua era la via del commercio maggiormente utilizzata per gli scambi di merce, essendo tutto navigabile tra Modena e l’Adriatico. La presenza di questo e numerosi altri corsi d\'acqua secondari, ha senz\'altro reso possibile anche il trasporto dei marmi utilizzati per la costruzione di quel meraviglioso libro di pietra che è il Duomo di Modena. Viaggiare per aquam era senza dubbio molto più facile che spostarsi per terram: indubbiamente vero se si pensa che in epoca medievale un territorio come la Pianura Padana doveva essere in gran parte paludoso, ricolmo di boschi o, comunque, di porzioni di terreno difficilmente percorribili.

Lungi dal proprio ramo, povera foglia frale, dove vai tu? Dal faggio là dov\'io nacqui, mi divise il vento.

Da questa diga, paragonata da tanti come ad un castello sull\' acqua simili a quelli sulla Loira, prende corso il canale Villoresi che scorre a nord in parallelo al naviglio Martesana e serve per irrigare i campi.

La barena è quella parte della pianura veneta che si unisce alla laguna di Venezia, non ancora completamente acqua e non più completamente terra, rete di acquitrini a volte fangosi, ma con scorci molto suggestivi. Qui siamo appena tornati in terraferma, nella parte finale di un canale navigabile che collega la laguna al Naviglio Brenta

Naviglio Grande al tramonto-Milano