Risultato della ricerca: fango
IvoMarkes
Il Lago del Gleno è situato in Val di Scalve nella parte iniziale di una lunga vallata che risale a nord verso l\'omonimo monte (m. 2882) e i Passi Bondione (m. 2680) e Belviso (m. 2518). Il primo dicembre 1923 alle ore 7.15 le dieci arcate centrali della diga del Gleno cedettero trascinando a valle sei milioni di metri cubi d\'acqua, fango e detriti. La furia si abbatté sugli abitati di Bueggio, Dezzo, Gorzone, Boario e Corna di Darfo e dopo 45 minuti terminò la sua corsa nel Lago d\'Iseo lasciandosi dietro 356 morti e immani disastri. Il 3 dicembre 1923 giunsero a Darfo a commemorare le vittime il Re Vittorio Emanuele III e Gabriele d\'Annunzio. A causa dell\'impraticabilità delle strade, nessuna autorità poté visitare Angolo Terme e Mazzunno. Il 30 dicembre 1923 il Procuratore del Re incolpava i responsabili della ditta Viganò ed il progettista ingegner Santangelo per l\'omicidio colposo di circa 500 persone. Dal processo, che ebbe luogo tra il gennaio 1924 e il luglio 1927, emerse che i lavori erano stati eseguiti in modo inadeguato (il titolare della diga era stato il vero direttore dei lavori, nonostante non ne avesse le capacità) ed in economia, che il progetto era stato cambiato più volte in corso d\'opera senza le opportune verifiche e che il controllo da parte del Genio civile era stato svolto in maniera approssimativa e superficiale. Il 4 luglio 1927 il Tribunale di Bergamo condannò Virgilio Viganò e l\'ingegner Santangelo a tre anni e quattro mesi più 7.500 lire di multa. Verrà poi scontata la pena di soli due anni e annullata la multa. Attualmente rimangono i due tronconi laterali, uniti da un piccolo muro realizzato allo scopo di impedire il totale deflusso dell\'acqua.
Toto_57
Le spalle al grande Po, l\'odore dell\'erba e del fango che diventa sempre piu\' molle allo sciogliersi della brina, la nebbia si dissolve lentamente, mentre affiora un paesaggio misterioso, avvolto da una luce incerta e tenebrosa.
Promettente55
Un mare con colori e movimento ondoso molto diverso dal fango schiumante di ieri, sperem
Toto_57
sembra sia passato un uragano? il bosco degli orrori? No!!! Solo le acque del grande Po che rientano nel suo letto. Cespugli ricurvi verso il basso... piangono. La brina ancora non sciolta schiarisce le sterpaglie con un lieve manto argentato, nell\'aria l\'odore del fango, qualche cornacchia cerca del cibo... e tutto pian piano ritornera\' a vivere. Auguro a tutti gli amici e familiari di questo fantastico mondo virtuale e non, un Natale pieno di cose belle, pace e serenita\'. Auguri . Toto. Preferibile la visione in salva originale
EmanueleBasile
anche la delicatezza e bellezza di una ragazza non viene risparmiata nella competizione dello spartan race
gian_dudu
Il passato trasuda leggenda : non si può ricavare argilla pura dal fango del tempo . B. Malamud .
EnricoBarbini
Nel romanzo di avventura fantascientifica, Jules Verne fa entrare i suoi protagonisti all'interno del cratere del vulcano islandese Sneffels. Non so come il celebre scrittore potesse immaginare quella ipotetica "porta" per il mondo sotterraneo, ma sicuramente non poteva essere molto differente dalla realtà che appare in questa fotografia: fumarole di zolfo (solfatare) attivissime che sprigionano vapori ad una temperatura di circa 100 gradi centigradi; colori che virano dal marrone/ocra al grigio azzurro; il bianco delle nubi che si sovrappone a quello dei fumi densi delle pozze con l'acqua e fango che ribollono irrequiete...
cheope81
Un Paese molto povero e lo si nota anche dalle abitazioni costruite con fango, lattine vuote e sassi. Circa il 40% della popolazione vive con meno di 1,25 dollari statunitensi al giorno.
maximo53
Africa > Libia > Kabaw Fra i “qsar” costruiti dai berberi in questa zona, il granaio fortificato di Kabaw, eretto oltre 700 anni fa, è il più spettacolare. La sua aria diroccata nasconde un edificio di raffinata costruzione. Varcato il piccolo e anonimo ingresso, le alte mura della facciata esterna lasciano il posto a uno straordinario alveare di celle disposte su diversi livelli, costruite in roccia, gesso e fango. Delle specie di pioli, che fuoriescono dalle porticine delle celle, fungevano da appigli, attraverso i quali salire e spostarsi da un “piano” all\'altro. E ci si immagina come dovesse brulicare di vita nel periodo di massimo splendore, con gli abitanti di Kabaw che si arrampicavano come formiche sulle pareti di quello che può essere considerato l\'antenato di un moderno palazzo. Fonte Tuting Club
nerocorso
Islanda, zona devastata nel 1996, la grande alluvione provocata dall’eruzione del vulcano Grimsvötn che si trova sotto il ghiacciaio Vatnajokull: il magma incandescente sciolse il ghiaccio e provocò un'enorme alluvione che devastò un'area vastissima, circa 50 chilometri di larghezza e fino al mare furono invasi da acqua, ghiaccio, fango e detriti. Oggi ad occhio non se ne vede la fine. Si percepisce però tutta la potenza dell’evento, la zona è desolata, appiattita dalla forza della natura. Ci sono i resti di quello che era un ponte in ferro, completamente distrutto, strappato via della forza dell’inondazione. I resti sono quelli che vedete, a monito e richiamo al rispetto della natura.
IvoMarkes
Molinetto della Croda...Refrontolo (TV) -- Il Molinetto della Croda è un antico mulino ad acqua ubicato in area paesaggistica di rilievo della provincia di Treviso, nella valle del Lierza, lungo la strada che collega l'abitato di Refrontolo (comune a cui il monumento appartiene) a quello di Rolle. Il mulino è sorto nel XVII secolo, con l'aggiunta di poco successiva di un alloggio per la famiglia custode, di una stalla e di un granaio. Sfruttava le acque del torrente Lierza, principale affluente del Soligo, ai piedi di un salto d'acqua di 12 metri; fu dismesso nel 1953]. Nella seconda metà del Novecento, dopo aver vissuto anni di degrado, il mulino è stato acquistato dal comune di Refrontolo, che ha proceduto a un accurato restauro e ne ha fatto un museo della molitura, oltre che una sede di esposizioni, tra cui, nel 2009, un'importante retrospettiva del pittore Angelo Lorenzon e, nel periodo invernale, l'annuale Mostra internazionale dei presepi. Nella tarda serata del 2 agosto 2014 lo spiazzo prospiciente il molinetto che ospitava una festa privata sotto il tendone della pro-loco è stato scenario di una violenta esondazione del torrente Lierza, una ondata di acqua e fango di un metro e mezzo che ha spazzato via tutto causando la morte di quattro persone ed il ferimento di altre otto.
Luca_A
CINEMATIC Lago Trasimeno
sergio3
L\' acqua che passa fra il fango di certi canali, tra ratti sapienti e pneumatici e ruggine e vetri, chissà se è la stessa lucente di sole o fanali, che guardo oleosa passare rinchiusa in tre metri. Si può stare ore a cercare se c\'è in qualche fosso quell\' acqua bevuta di sete o che lava te stesso, o se c\'è nel suo correre un segno od un suo filo rosso, che leghi un qualcosa a qualcosa, un pensiero a un riflesso.
IvoMarkes
Il Lago del Gleno è situato in Val di Scalve nella parte iniziale di una lunga vallata che risale a nord verso l\'omonimo monte (m. 2882) e i Passi Bondione (m. 2680) e Belviso (m. 2518). Il primo dicembre 1923 alle ore 7.15 le dieci arcate centrali della diga del Gleno cedettero trascinando a valle sei milioni di metri cubi d\'acqua, fango e detriti. La furia si abbatté sugli abitati di Bueggio, Dezzo, Gorzone, Boario e Corna di Darfo e dopo 45 minuti terminò la sua corsa nel Lago d\'Iseo lasciandosi dietro 356 morti e immani disastri. Il 3 dicembre 1923 giunsero a Darfo a commemorare le vittime il Re Vittorio Emanuele III e Gabriele d\'Annunzio. A causa dell\'impraticabilità delle strade, nessuna autorità poté visitare Angolo Terme e Mazzunno. Il 30 dicembre 1923 il Procuratore del Re incolpava i responsabili della ditta Viganò ed il progettista ingegner Santangelo per l\'omicidio colposo di circa 500 persone. Dal processo, che ebbe luogo tra il gennaio 1924 e il luglio 1927, emerse che i lavori erano stati eseguiti in modo inadeguato (il titolare della diga era stato il vero direttore dei lavori, nonostante non ne avesse le capacità) ed in economia, che il progetto era stato cambiato più volte in corso d\'opera senza le opportune verifiche e che il controllo da parte del Genio civile era stato svolto in maniera approssimativa e superficiale. Il 4 luglio 1927 il Tribunale di Bergamo condannò Virgilio Viganò e l\'ingegner Santangelo a tre anni e quattro mesi più 7.500 lire di multa. Verrà poi scontata la pena di soli due anni e annullata la multa. Attualmente rimangono i due tronconi laterali, uniti da un piccolo muro realizzato allo scopo di impedire il totale deflusso dell\'acqua.
quinty76
"Eroica" historical bicycle tour on dirt roads shooting in October 2015 from Radda in Chianti (Siena)
apirovano
E’ una triste storia quella che accompagna il lago di Geamana in Romania, dove sorgeva un piccolo villaggio di circa un migliaio di abitanti. Nel 1978, sotto il regime di Ceausescu, fu scoperto un giacimento di rame e venne aperta la miniera di Rosia Poieni, attiva ancora oggi. Per liberarsi dei residui tossici della miniera, denso fango contenete cianuro, venne costruita una diga a valle, dove confluire tutti i rifiuti tossici, imponendo agli abitati di lasciare le loro case. Attualmente si può ancora vedere il campanile della chiesa, che verrà presto sommerso perché il lago sale al ritmo di un metro all’anno.
mauriziot
Un cervo, dopo essersi rinfrescato in una pozza di fango, si pulisce le corna strofinandole contro i rami di un albero; Parco Nazionale d'Abruzzo. settembre 2023