Risultato della ricerca: comunità
sergio3
Il torchio di Palanzo si trova in uno stabile di proprietà comunale, tra le case del piccolo centro lariano; questo antico rustico in pietra è stato costruito appositamente per custodire il monumentale impianto, che risulta straordinario per dimensioni e antichità: infatti il tronco principale del torchio misura più di 12 m. di lunghezza e 3 m. di circonferenza, mentre la vite in legno che lo muove è alta circa 6 m.; sulla pietra di sostegno dell\'impianto è poi scritta la data di realizzazione: 1572. Per queste caratteristiche eccezionali, oltre che per l’eccellente stato di conservazione (anche se restaurato alla fine degli anni ’70 dalla Pro Loco di Faggeto e dalla Comunità Montana del Triangolo Lariano) il torchio è stato dichiarato ‘monumento nazionale’. Il torchio è formato da un grande tronco di castano, probabilmente ricavato da un albero abbattuto sul posto (risulta impensabile il suo trasporto da una località più lontana). L\'altezza dell\'impianto nella parte centrale è di m. 3.80.
brizio61
Ci mancherai Fabiana.. questo scatto fatto dalla Madonnina che veglia su Siniscola lo dedico a tè, ora che da lassù sono sicuro ci proteggerai .. è grande il vuoto che hai lasciato nella Famiglia ma anche nella comunità ,col tuo impegno nel lavoro e da presidente nello sport locale la Montalbo Calcio ,un bacio grande per tè.. Dedicato a mia cuginetta Fabiana scomparsa prematuramente due giorni fà .
mauriziot
Shinbyu, … cerimonia dei Novizi, una millenaria tradizione della cultura birmana: la cerimonia d’ingresso al noviziato dei bambini maschi tra gli 8 e i 12 anni che vengono accolti presso un monastero buddista per un periodo di studio e applicazione sulle regole religiose. La cerimonia consiste in un corteo che conduce alla pagoda seguendo un ordine ben preciso: i futuri novizi, vestiti in modo farzoso, procedono a cavallo o su carri addobbati; seguono i padri e poi le madri con le ceste delle offerte e i cofanetti contenenti le tonache gialle che i bambini saranno chiamati a indossare; chiudono le fila gruppi di ragazze con decorazioni varie. La permanenza in monastero, da una a due settimane, rappresenta un passaggio imprescindibile della vita di ogni birmano. I membri più facoltosi della comunità sostengono le spese per I bambini orfani o quelli più poveri.
GIUSEPPE.MAZZINI
La Catalogna è una comunità autonoma spagnola situata all'estremità nord-orientale della penisola iberica, tra i Pirenei e il Mediterraneo. Costituisce, inoltre, il più esteso e popolato dei territori catalanofoni noti, anche in virtù di connotazioni politiche, come paesi catalani. La sua posizione geografica ha favorito, fin dai tempi medievali, una relazione stretta e intensa con gli altri paesi mediterranei e allo stesso tempo con l'Europa continentale. L'origine della parola "Catalogna" è ancora incerta e aperta a diverse interpretazioni: Una teoria afferma che essa significhi "terra di castelli", in riferimento ai numerosi castelli eretti nell'Alto Medioevo. In particolare, la parola "catalano" si sarebbe sviluppata da castlà (castellano, il governatore di un castello). Secondo questa teoria, i termini "catalano" e "castigliano" sarebbero fondamentalmente omologhi. . All'incirca il 28,7% del suolo della Catalogna è dedicato alle coltivazioni; il 15,7% sono prati e pascoli, l'1% è occupato da fiumi, il 43,4% da boschi, il 6,7% da aree urbane o urbanizzabili, e il 4,6% da altre attività non specificate nelle statistiche ufficiali.
Toto_57
Il Ricetto di Candelo, capolavoro medievale dell\'ingegno e della fatica di una comunità di piccoli agricoltori, orgogliosi, fieri, innamorati del proprio paese e di questo simbolo della forza della coesione: fortificazione collettiva, cantina comunitaria, patrimonio universale. Di tutti è il Ricetto, e per tutti sono le emozioni che suscita.
mauriziot
Shinbyu, … cerimonia dei Novizi, una millenaria tradizione della cultura birmana: la cerimonia d’ingresso al noviziato dei bambini maschi tra gli 8 e i 12 anni che vengono accolti presso un monastero buddista per un periodo di studio e applicazione sulle regole religiose. La cerimonia consiste in un corteo che conduce alla pagoda seguendo un ordine ben preciso: i futuri novizi, vestiti in modo farzoso, procedono a cavallo o su carri addobbati; seguono i padri e poi le madri con le ceste delle offerte e i cofanetti contenenti le tonache gialle che i bambini saranno chiamati a indossare; chiudono le fila gruppi di ragazze con decorazioni varie. La permanenza in monastero, da una a due settimane, rappresenta un passaggio imprescindibile della vita di ogni birmano. I membri più facoltosi della comunità sostengono le spese per I bambini orfani o quelli più poveri. Myanmar, febbraio 2017
mauriziot
con il turbante delle grandi occasioni; in particolare questa forma richiama il turbante dei Nihangs, gli appartenenti a una setta guerriera, con le insegne sikh appuntate ben in evidenza sul davanti e in genere di colore blu; il colore arancio ricorda invece il colore delle foglie quando si rompono ed è per questo collegato con il concetto della morte. Un ultima importante informazione: la foto è stata scattata a Roma, in occasione della principale festività religiosa della locale comunità Sikh. Ho postato questa foto anche nella sezione del Forum in un apposito "Still Life"; se qualcuno è interessato a come e quando fare queste foto, può andare a vederlo. Roma, aprile 2019
AntonioLimardi
Alla periferia di Novara sorge il complesso rurale della Cascina Isarno di cui esiste traccia già nel 840. Al suo interno esiste una Chiesa dedicata ai santi Cosma e Damiano citata in una bolla pontificia di Innocenzo II nel 1132.Alla chiesa è collegata una antica leggenda. Nel 1743 una anziana signora proveniente dalla Germania mise a disposizione un'ingente somma di denaro per la costruzione di una chiesa. La nobildonna era nata ad Isarno ma rimasta orfana aveva seguito l'esercito austriaco come vivandiera. In seguito sposò un anziano e ricchissimo generale che la costrinse a convertirsi alla religione luterana. Quando il marito morì volle ritornare nella sua terra natia e riabbracciare la sua originaria fede facendo dono di una nuova chiesa alla comunità di Isarno. Quando i personaggi più autorevoli della comunità vennero a conoscenza delle intenzioni della dama, decisero di non accettare i soldi da una eretica luterana inducendo quest'ultima a lasciare nuovamente la comunità. La chiesa non fu pertanto completata e rimase pertanto asimmetrica così come si osserva attualmente.
sassopiatto
Le cause. Come spesso accade, si cerca di salvare il potente di turno, il dirigente che non ha vigilato, il progettista che ha sbagliato icalcoli, il direttore dei lavori che ha chiuso un occhio, l’imprenditore che rischia i suoi soldi per la comunità e per il bene dei cittadini. Nel tentativo di mistificare la realtà, sui giornali dell’epoca non mancano le ipotesi più svariate nella ricerca della causa scatenante il crollo della diga. Oggi possiamo affermare che non tanto di causa si deve parlare quanto di concause. Innanzi tutto il cambio di progetto ha provocato nella struttura una zona di interfaccia (tra la costruzione originaria inferiore e quella nuova superiore) a minore resistenza, non adeguatamente protetta, sede privilegiata di infiltrazioni e rotture (lo squarcio si svilupperà proprio in corrispondenza di quest’area). Il calcestruzzo utilizzato, con materiali reperiti nelle vicinanze, è risultato troppo poroso e con granulometria inadatta. Il bacino è stato riempito man mano che cresceva l’altezza della diga ed i lavori sono proseguiti nonostante le evidenti infiltrazioni. Non sonostati eseguiti collaudi a sufficienza. Una serie di errori, in parte rimediabili, cui non è stata data adeguata importanza e che hanno certamente contribuito all’indebolimento della struttura. (fonte Web)
robertinik
Vieste (Vìste in dialetto viestano), \"La Perla del Gargano\", è un comune italiano di 13.601 abitanti della provincia di Foggia, in Puglia. Stazione balneare garganica, per la qualità delle sue acque di balneazione è stata più volte insignita della Bandiera Blu dalla Foundation for Environmental Education. Fa parte del Parco Nazionale del Gargano e della Comunità Montana del Gargano.
arrowrm
A sinistra Palazzo Comunale Medievale. In questa piazza, nel XIII secolo, si svolgeva il “parlamentum” della comunità.
Foto_Folloni
La tradizione vuole che l'Eremo sia stato fondato da Alberto Besozzi, un ricco mercante locale che, scampato ad un nubifragio durante la traversata del lago, decise di ritirarsi su quel tratto di costa e condurvi vita da eremita. Lì il Beato Alberto fece edificare una cappella dedicata a Santa Caterina d'Egitto, attualmente visibile sul fondo della chiesa. La cappella, che risale al XII° secolo, fu presto affiancata da altre due chiese, quella di San Nicola e Santa Maria Nova, la cui esistenza è certa a partire dal XIV° secolo. Dopo un primo periodo storico, durante il quale vi soggiornarono i Domenicani, dal 1314 al 1645 guidarono l'Eremo i frati del convento milanese di Sant'Ambrogio ad Nemus, sostituiti poi dai Carmelitani fino al 1770. Da sottolineare è il miracolo di inizio Settecento, quando cinque enormi massi "ballerini" precipitarono sulla chiesa, ma restarono impigliati nella volta di una cappella, senza causare gravi danni, rimanendo sospesi per quasi due secoli, fino al 1910. Questi sassi "traballanti" sembrano dare il nome all'eremo che, per esteso, è Santa Caterina del Sasso Ballaro, anche se è più probabile che l'etimologia del nome sia legata al vicino centro abitato di Ballarate. Dal 1970 l'Eremo è proprietà della Provincia di Varese. Dal 1986 al 1996 è stato retto da una comunità domenicana, sino al 2018 dagli oblati benedettini; dalla primavera 2019 la gestione religiosa dell'Eremo è affidata alla Fraternità Francescana di Betania. Fonte (www.santacaterinadelsasso.com)
sassopiatto
Il ponte vecchio e\' un esempio importante di quanto la vita di una comunita\' si leghi ad alcuni luoghi in particolare, resi vivi dalle storie delle persone ....
Walterobia
nella foresta Amazonica tra il rio Galvez e il Rio javary esiste una comunità sfuggita alla modernizzazione. Vivomo su case palaffitticole ,e sono raccoglitori-cacciatori. All\'interno della foresta coltivano patate dolci e magnoca.La donna raffigurata , porta ancora tatuato sul volto i segni della sua tribù, la bocca di un giaguaro stilizzata.L\'età media di sopravvivenza è circa 40/45 anni
nonzo
Consiglio la visione in Salva originale ______________________________________________________________________________________________________________ Il ghetto di Venezia era la zona di Venezia dove gli ebrei veneziani erano obbligati a risiedere durante il periodo della Repubblica veneta. Il Ghetto si trova nel sestiere di Cannaregio ed è sede della Comunità Ebraica di Venezia. All\'inizio del Cinquecento gli sconvolgimenti della guerra della Lega di Cambrai portarono numerosi ebrei a riversarsi dalla terraferma a Venezia, destando sospetti e preoccupazioni da parte dei residenti cristiani. Il 29 marzo 1516 il Senato mise mano alla questione stabilendo che tutti gli israeliti dovessero obbligatoriamente risiedere nella località del Ghetto Nuovo. Nasce così un\'istituzione che verrà poi ampiamente applicata anche nel resto d\'Europa. Il Ghetto Nuovo si presenta tuttora come un\'isola i cui accessi avvengono solo tramite due ponti. In corrispondenza di questi esistevano dei robusti cancelli che venivano chiusi e sorvegliati di notte, poiché agli abitanti era permesso uscire dal quartiere solo di giorno e con dei segni distintivi. Tutto ciò non impedì la crescita demografica della comunità, favorita anche da consistenti ondate immigratorie da tutta l\'Europa. Per ricavare un numero sufficiente di alloggi si dovette provvedere all\'espansione in verticale degli edifici; tutt\'oggi le costruzioni del Ghetto, caso unico a Venezia, si caratterizzano per la notevole altezza, sino ad otto piani. Con la caduta della Repubblica e l\'avvento di Napoleone furono eliminate le discriminazioni nei confronti degli ebrei i quali furono equiparati in tutto agli altri cittadini. Le porte del ghetto furono eliminate così come l\'obbligo di residenza. Al giorno d\'oggi questo complesso è rimasto abbastanza integro anche se gli ebrei veneziani sono ormai poche centinaia. Due sinagoghe sono tuttora aperte al culto. Fonte Wikipedia
carlobarone
Nella notte del 26 ottobre 2012 una forte scossa sismica avvio\' la fase eruttiva, che distrusse tutta la zona turistica di Piano Provenzana sul versante Etna-Nord in localita\'  di Linguaglossa. Tutte le infrastrutture turistiche-ricettive e sportive furono ricoperte dalla colata lavica, che in una nottata azzera\' trent\'anni di investimenti e progetti di una intera comunita\' . Le ferite della colata sono tuttora visibili non appena si raggiunge la localita\'  Piano Provenzana, dove uno scenario lunare ha preso il posto del un paesaggio che offriva la vista della pineta incastrata ai piedi dell\'enorme montagna.
IvoMarkes
Le torbiere del Sebino::La riserva naturale Torbiere del Sebino è una delle riserve naturali regionali istituite dalla regione Lombardia. Area naturale che ha avuto origine dall\'attività di estrazione della torba, è ubicata a sud della sponda meridionale del lago d\'Iseo a 185 m s.l.m e costituisce la zona umida più importante per estensione e significato ecologico della provincia di Brescia. Appartiene istituzionalmente alla regione Lombardia che l\'ha affidata in gestione ad un consorzio tra la provincia di Brescia, la comunità montana del Sebino e i comuni sul cui territorio essa si trova: il comune di Iseo, quello di Provaglio d\'Iseo e quello di Corte Franca. È stata dichiarata \"zona umida di importanza internazionale\" secondo la convenzione di Ramsar. Importante il monastero di San Pietro in Lamosa, di ordine cluniacense nel comune di Provaglio d\'Iseo.
gabrielegiannetti
Mostra sui nativi d'America a cura della fondazione Hermann Geiger a Cecina (LI), interessante viaggio attraverso oggetti appartenuti alle comunità indigene. Completata con brevi biografie dei vari capi tribù e dei loro nemici bianchi. Da vedere.
Walterobia
Tra il Rio galvez e il rio Javary,nella foresta peruviana verso il brasile),vive isolata una comunità di indios, i Mayorunas. Negli anni 70 sono stati sterminati dai tagliatori di legname , per depauperare il loro territorio, unica ricchezza e sotentamento. Ora dopo anni sono riusciti ad avere il diritto di godere quelle terre che da millenni occupano, grazie all\'organizzazione FUNAI.(Fondazione nazionale per i diritti degli indios)
massimomassarenti
Matera la Città dei Sassi Patrimonio Mondiale UNESCO Matera è una città tra le più antiche del mondo il cui territorio custodisce testimonianze di insediamenti umani a partire dal paleolitico e senza interruzioni fino ai nostri giorni. Rappresenta una pagina straordinaria scritta dall’uomo attraverso i millenni di questa lunghissima storia. Matera è la città dei Sassi, il nucleo urbano originario, sviluppatosi a partire dalle grotte naturali scavate nella roccia e successivamente modellate in strutture sempre più complesse all’interno di due grandi anfiteatri naturali che sono il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano. Nel 1993 l’UNESCO dichiara i Sassi di Matera Patrimonio Mondiale dell’Umanità I Sassi di Matera sono il 6° sito in Italia in ordine cronologico, il primo nel meridione. In occasione di questa iscrizione, per la prima volta l’UNESCO utilizza nei criteri e nelle motivazioni il concetto di Paesaggio Culturale, che in seguito verrà utilizzato per motivare l’iscrizione di altri siti nel mondo. Il 17 Ottobre 2014 Matera è stata designata Capitale Europea della Cultura per il 2019 Matera è al centro di un incredibile paesaggio rupestre che conserva un grande patrimonio di cultura e tradizioni, ed è sede di eventi espositivi di grande prestigio nazionale ed internazionale. Matera è una città dalla storia affascinante e complessa: città di confine, di contrasti, di competizione e fusione tra paesaggi, civiltà, culture, diverse. Dalla civiltà rupestre a quelle di matrice bizantina ed orientale, all’avvento dei Normanni, il sistematico tentativo di riduzione della città rupestre alle regole della cultura della città europea: dal romanico, al rinascimento, al barocco, gli ultimi otto secoli di costruzione e rifinitura della città hanno tentato di plasmare, vincere le naturali resistenze del preesistente habitat rupestre, determinando architetture e sistemazioni urbane di particolare qualità ed originalità. Oggi, nuovamente nel segno della cultura urbanistica europea, gli aspetti della sfida della riqualificazione, del recupero sostenibile, della riconquista dell’identità perduta sono le attività che hanno riportato alla ribalta questa città unica diventata a ragione patrimonio mondiale dell’umanità. Sulla scorta di questa particolare vicenda storica, Matera offre oggi ai suoi visitatori l’affascinante sensazione di scoprire, sul filo originale della propria cultura, delle proprie emozioni, le tracce, a volte apparentemente umili, a volte colte, di quella competizione che ha a lungo caratterizzato la città. L’architettura irripetibile dei Sassi di Matera racconta la capacità dell’uomo di adattarsi perfettamente all’ambiente e al contesto naturale, utilizzando con maestria semplici caratteristiche come la temperatura costante degli ambienti scavati, la calcarenite stessa del banco roccioso per la costruzione delle abitazioni fuori terra e l’utilizzo dei pendii per il controllo delle acque e dei fenomeni meteorici. La struttura architettonica è costituita da due sistemi, quello immediamente visibile realizzato con le stratificazioni successive di abitazioni, corti, ballotoi, palazzi, chiese, strade orti e giardini, e quello interno e invisibile a prima vista costituito da cisterne, neviere, grotte cunicoli e sistemi di controllo delle acque, sistemi essenziali per la vita e la ricchezza della comunità. Originariamente i Sassi di Matera erano un ambiente rupestre molto simile a quello dove si trova il Parco di fronte sull’altro lato del canyon scavato dalla Gravina di Matera. Il versante dei Sassi, quello occidentale è caratterizzato in basso da pareti ripide che si affacciano sul torrente. In alto il versante presenta una serie di terrazzamenti, colline e pianori più adatti all’insediamento umano, luoghi che nel corso dei millenni sono stati trasformati da villaggi rupestri in una vera e propria città. I primi insediamenti umani nel territorio di Matera risalgono al paleolitico e si svilupparono utilizzando le grotte naturali che in gran numero definiscono il paesaggio rupestre di Matera. Nel corso del tempo alle grotte naturali si sono aggiunte quelle scavate dall’uomo che ha trovato nella friabile roccia tufacea una eccezzionale possibilità di insediamento al riparo dagli agenti naturali. I complessi rupestri hanno costituito la prima forma del nucleo urbano con ambienti ancora oggi presenti inglobati dentro edifici e fabbricati costruiti fuori terra dal medioevo in poi. Dopo aver attraversato le fasi della preistoria: il paleolitico, il neolitico e le diverse età dei metalli la storia di Matera verrà fortemente caratterizzata dall’avvento del Cristianesimo. L’impronta cristiana diviene culturalmente dominante in breve tempo. Durante tutto il medioevo il paesaggio rupestre fu sistematicamente trasformato con la costruzione di imponenti luoghi di culto. Durante il medioevo furono costruiti edifici imponenti tra i quali la maestosa Cattedrale di Matera, la chiesa di San Giovanni Battista, la Chiesa di S. Domenico, la Chiesa di Santa Maria della Valle Verde sulla via Appia. Da questo momento in poi prende forma una vero e proprio nucleo urbano concentrato inizialmente intorno alla Cattedrale che si trova in cima alla collina della Civita (Civitas, città) che divide in due i Sassi: il Sasso Barisano rivolto ad est e il Sasso Caveoso rivolto a sud. I Sassi di Matera sorgono su uno dei versanti di un canyon scavato nel tempo dal torrente Gravina. Sull’altro versante si estende il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano anche conosciuto come Parco della Murgia Materana, il cui paesaggio rappresenta il contesto originario dei luoghi, sviluppatosi nel tempo con gli insediamenti urbani soltanto sul versante dei Sassi. Il Parco custodisce gli insediamenti più antichi del territorio. Tra questi la Grotta dei Pipistrelli i cui ritrovamenti paleolitici sono conservati presso il Museo Nazionale Domenico Ridola a Matera, i villaggi neolitici di Murgecchia, Murgia Timone e Trasanello a nord e i villaggi rupestri della Selva, il villaggio Saraceno a Sud. Oggi i Sassi di Matera offrono al visitatore un grande paesaggio culturale, motivo per il quale l’UNESCO li ha inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale.Dal punto di vista architettonico presentano una serie incredibile di elementi che si sono stratificati nel tempo, dai complessi rupestri scavati dall’uomo, alle chiese rupestri, aree di sepoltura, che si alternano continuamente con fabbricati di tutte le diverse ere: medioevo, rinascimento, barocco fino all’epoca moderna. Il visitatore troverà in continuità grotte, ipogei, palazzotti, chiese, vicinati, scalinate, ballatoi, giardini e orti tutti incastonati l’uno nell’altro a formare un luogo unico e magico. Passeggiando lungo l’asse principale che collega i due rioni Sassi via Bruno Buozzi, via Madonna delle Virtù e via D’Addozio è possibile attraversare questo paesaggio e ammirare nello stesso tempo quello del versante opposto del Parco della Murgia Materana. E’ possibile salire e scendere dai numerosissimi vicoli che si alternano tra gli edifici e trovarsi in angoli sempre diversi e sorprendenti.