Risultato della ricerca: capanne
angelofarina
Questo scatto è uno di quelli presi durante l'ultimo viaggio in Africa,nelle terre dell'Ethiopia Kenya e Tanzania.Raffigurati due appartenenti alla tribù Masai.Il primo alla sinistra,capelli rasati e tunica a quadri è sposato,secondo le loro regole e abitudini,mentre l'altro Masai a destra con la tunica maculata e i capelli lunghi non lo è.In base appunto a queste caratteristiche riescono a capirsi tra loro e con le altre tribù presenti lunga la Savana e l'ampio raggio.Dormono in capanne costruite con terra,escrementi e legna,come è possibile vederle nella foto nel background,mentre i cespugli di spine lungo il contorno del villaggio servono da protezione per animali selvaggi,come leoni elefanti ghepardi,rinoceronti etc.Grazie a tutti
maxlavezzi
Isola di Pianosa fotografata dalla cima del Monte Capanne sull'Isola D'Elba
fabriziomarcacci
monte Capanne Isola d\'Elba
Toto_57
Lerma è un piccolo paese di origine medioevale di circa 890 abitanti, posto fra le colline del l’Alto Monferrato e le alture della Liguria. Antica proprietà dei marchesi di Morbello, Lerma passa a Genova agli inizi del XIII come feudo di numerose famiglie genovesi: i Malaspina, i Doria, Grillo ecc per poi passare definitivamente agli Spinola dal XV al XVII. Simbolo di Lerma è il castello, riedificato dagli Spinola nel 1499 si erge su una rocca che sovrasta il fiume Piota che conserva intatta all’interno della cinta muraria l’antico “ricetto”, il primo nucleo del paese. Lerma oltre ad essere ricca di storia è inoltre ricca di Chiese, le più caratteristiche: la Parrocchia di S. Giovanni, il Santuario di N. S della Rocchetta, la Chiesa di S. Giovanni al Piano (Chiesa romanica); e di bellezze naturali grazie all’appartenenza di gran parte del territorio all’interno del Parco delle Capanne di Marcarolo.
massimoforti
In vetta sul monte Capanne, un gruppo di amici, la tavola imbandita di ogni cosa, le macchine fotografiche e i preparativi per la notte. Ad un tratto un manto di nuvole ci invade coprendo l'intera isola d'Elba ma ci regala questo effetto fra il fuoco delle luci notturne e l'infinita bellezza del cielo stellato. In quel momento penso che siamo uomini scellerati a non curarci dell'unica, bellissima casa che abbiamo.
gattorosso
...in cima al monte Capanne (Isola d'Elba)
massimoforti
Tramonto infuocato dalla cima del Monte Capanne, sull'orizzonte fra le creste della montagna è visibile la parte più settentrionale della Corsica, al centro l'isola di Capraia e verso destra la costa toscana.
tizianophotographer
Milky way sul cielo del Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo
antstievano@yahoo.it
Trentino A.A. - Ledro Museo delle palafitte del lago di Ledro - Molina di Ledro (TN) Ricostruzione del villaggio palafitticolo.
tizianophotographer
Milky way dal Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo
PierGeo
Testo tratto da: www.walkingearth.wordpress.com Milano, 7 del mattino. Il cielo lentamente s’illumina della luce del sole nascente, le cime bergamasche mostrano i loro veli imbiancati come timide spose. Il treno velocemente si riempie delle persone che quotidianamente ripetono il rito del viaggio pendolare dalle loro case al posto di lavoro. Silenziose figure barcollano in cerca di un posto in cui sedere per poi rimanere con occhi bassi o alzarli vagamente per lanciare uno sguardo sospettoso al ragazzo con le cuffie di fronte. Io invece penso ancora a lei. Penso a quello sguardo durato 1/50 di secondo, appena accennato dietro il velo rosso e bianco. Penso a quell’enigmatico sorriso, più nobile di qualunque ricca principessa e più misterioso di qualunque Monna Lisa. A essere sinceri, potrei trovare diversi difetti tecnici in questo scatto: la composizione non strepitosa, il fuoco un po’ debole intorno alla bocca, lo sfondo non omogeneo e altro ancora. Tuttavia non è un caso se ho deciso di iniziare una serie di post dedicati al mio recente viaggio in Etiopia e Dancalia proprio con questa fotografia. Tra tante, meglio di altre rappresenta l’essenza di questa esperienza. La Dancalia non è una terra che si ammira al primo sguardo. L’aria soffocante ricca di polvere e il calore che sale dal terreno arso dal sole impediscono allo sguardo di correre verso i coni vulcanici che appena si intravedono in lontananza. Questa terra ci costringe a faticare per camminare, percorrere i sentieri e le piste accidentate dove sopravvivono solo secchi arbusti, invidiando l’incedere elegante dei dromedari. Ma poi, ecco che si svelano laghi azzurri, vulcani con laghi pulsanti di lava, distese luccicanti di rocce gialle, rosse e verdi. In questa terra vive un popolo che è come lei, schivo, fiero e guerriero. Sono gli afar che percorrono da millenni questo deserto infernale seguendo le stelle per spostarsi da un pozzo all’altro e abbeverare le poche capre che ne garantiscono la sopravvivenza. Per tutto il viaggio avevo cercato di ritrarre queste genti. Gli anziani che con la loro saggezza dirigono le carovane, i giovani guerrieri con i lunghi coltelli e gli immancabili mitragliatori AK-47 Kalashnikov. E le donne, bellissime, eleganti come regine, camminano come sulle nuvole e si nascondono veloci dietro i veli e nelle tende di pelli, attorniate da una miriade di bambini sorridenti. La legge dell’Islam e il costume vietano alle ragazze in età di marito di mostrarsi con facilità e tantomeno di farsi fotografare da qualche bianco in caccia del souvenir della vacanza. Non era questo che cercavo, né tantomeno avrei mai ceduto alla diffusa usanza di pagare per ottenere lo scatto desiderato. No, volevo una foto sincera che scaturisse da un incontro amichevole. Ho visto questa ragazza ad Ahmed-Ela, un villaggio di capanne a pochi chilometri dal confine eritreo. Qui da secoli gli uomini si seccano al sole della Dancalia per estrarre il sale dalla Piana del Sale e guadagnare pochi Birr in cambio degli occhi che si spengono a poco più di trent’anni. Guardavo le carovane che rientravano in città quando ho notato questa ragazza appoggiata a un angolo della baracca in cui viveva con la sua famiglia. Era bellissima, incuriosita dalla nostra presenza e attenta a non farsi fotografare. Mi sono avvicinato “Salam Alekum” le dissi e lei “Alekum Salam”. Non ci speravo, le ho indicato la macchina fotografica e lei, dopo aver controllato che il padre non la vedesse, si è tolta il velo e…click…poi è fuggita, le sorelline alla gonna, la cena da preparare, una vita e due mondi uniti in 1/50 di secondo.
fiocer
Portoferraio e il monte Capanne dal Volterraio
DARIOCA
Donna Datoga - Lago Eyasi area - Tanzania La foto è stata scattata all\'interno di una capanna Datoga. Eravamo in visita al villaggio ed abbiamo visitato anche l\'interno di alcune capanne. Queste sono quasi totalmente buie, non hanno aperture se non un piccolo buco per ogni stanza e l\'entrata principale. Proprio all\'atto di uscire dalla capanna la donna si è rivolta verso l\'ingresso della capanna e per un breve attimo la luce che entrava ha illuminato il suo viso facendo risaltare le caratteristiche scarnificazioni rituali.
Gianbif
tipiche capanne di falasco dei pescatori della penisola del Sinis. Funtana Meiga (OR)