Risultato della ricerca: battesimo
en.giuliani
Il Battistero intitolato a S. Giovanni Battista è noto soprattutto per essere stato di cornice al battesimo di Galileo Galilei nel 1564. Il primo progetto è stato redatto da Diotisalvi, e la prima pietra posta circa a metà del XII secolo, ma non fu mai realizzato completamente, e circa un secolo dopo l’interruzione dei lavori fu ripreso da Nicola e Giovanni Pisano. L’eterogeneità degli stili (romanico e gotico) è dovuta proprio al fatto che l’edificio fosse realizzato a più riprese. I visitatori rimangono subito affascinati dall’interno del Battistero, completamente spoglio dal punto di vista degli arredi e delle strutture architettoniche, tranne che per delle semplici file di colonne. Ciò contribuisce a conferire all’ambiente caratteristiche mistiche, a causa del particolare eco che si percepisce quando si parla. La cupola del progetto iniziale ha una forma particolare, troncoconica , in quanto all’epoca non erano ancora note le tecniche di costruzione della cupola emisferica o piramidale, successivamente costruita, a richiamare lo stile gotico. La prima cupola aveva un foro alla sommità, per illuminare il fonte battesimale e permettere all’acqua piovana di entrare e riempire le vasche. L’assenza di canali di scolo, però, sta ad indicare come ciò fosse solo decorativo, in quanto la vecchia pratica battesimale era stata abbandonata da tempo. In epoca più tarda fu costruita la piccola cupola che sovrasta quella maggiore, a chiudere il foro.
M4iedo
altro dispositivo,ma il lago non lo cambio.....battesimo lacustre per la 7100
Marco.G_70
non dell\'obbiettivo ...
katia pernazza
In questi luoghi il famoso regista Pier Paolo Pasolini girò le sequenze del Battesimo di gesù tratte dal Film "Il Vangelo secondo Matteo" (1964)
francesco948
Dopo qualche salto lungo con relativo battito d'ali un po' incerto, spicca deciso il volo per un attesissimo battesimo.
Mirko Manzo GrafiConcept
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Castani73
Atrani: pittoresco comune della Costiera Amalfitana conserva ancora il suo fascino di borgo di pescatori
Max010
La basilica di Sant'Andrea è la più grande chiesa di Mantova L'interno è a croce latina, con navata unica coperta a botte con lacunari, e con cappelle laterali a base rettangolare, inquadrate negli ingressi da un arco a tutto sesto, che riprende quello della facciata. Tre cappelle più piccole, ricavate nel setto murario dei pilastri, si alternano a quelle maggiori e la loro alternanza venne definita dall'Alberti come tipologia di "chiesa a pilastri". L'impianto ad aula della chiesa fu dovuto probabilmente all'esigenza di un spazio ampio in cui la massa dei fedeli e dei pellegrini potessero assistere all'ostensione dell'importante reliquia. Il prospetto interno della navata è dunque scandito da due ordini gerarchizzati, di cui uno minore ad arco, inquadrato nella trabeazione dell'ordine maggiore. Questo motivo che presenta l'alternanza di un interasse largo tra due stretti, è chiamato travata ritmica e trova un parallelo con il disegno della facciata. È qui che per la prima volta il ritmo interno di concatenazione degli ordini appare anche nella facciata, configurandosi come principio generatore e ordinatore di tutto lo spazio, sia interno che esterno. Dopo Alberti, che è il primo ad utilizzarlo, diventerà un elemento linguistico molto diffuso con Bramante e gli architetti manieristi. La crociera tra navata e transetto è coperta con una cupola, sorretta da pilastri raccordati con quattro pennacchi. Si è dubitato facesse parte del progetto albertiano, tuttavia i pilastri della crociera risultano eretti durante la prima fase costruttiva quattrocentesca. Dietro l’altare si trova una profonda abside che chiude lo spazio della navata. Alla fine del XVI secolo fu realizzata una cripta con un colonnato ottagonale, destinata ad accogliere la reliquia del "Preziosissimo sangue", posta in un altare al centro, e le sepolture dei Gonzaga, che non vennero realizzate. Nell'agosto 2015 è avanzata l'ipotesi della realizzazione, nel transetto nord-ovest della basilica e in prossimità dell’ingresso su piazza Leon Battista Alberti, di una vasca rettangolare in marmo, larga 4,7 m. e lunga 2 m., per il battesimo degli adulti
gabrielegiannetti
Ero ad un battesimo, in una cappella laterale mi ha attirato la luce delle candele nella penombra... ho scattato d\'impulso senza pensare ed a mano libera, solo regolazioni da camera raw + firma. Ditemi cosa ho sbagliato secondo voi! Ciao a tutti
simone.porrelli
Questa chiesa fu costruita per volere di papa Leone XIII, che intendeva in questo modo celebrare il suo giubileo sacerdotale: la prima pietra fu posta nel 1881, ma i lavori furono intrapresi tra il 1891 e il 1898, anno in cui la chiesa fu aperta al pubblico (anche se i lavori si ultimarono solo nel 1911). Fu dedicata a san Gioacchino, il padre della Vergine Maria, a ricordo del nome di battesimo del papa. Particolarità della chiesa sono la cupola, in alluminio e traforata con stelle di cristallo, che danno luce in modo suggestivo al suo interno; e all'interno 14 cappelle dedicate a quattordici delle ventisette nazioni cattoliche che contribuirono, con le loro offerte, alla costruzione dell'edificio. (fonte: wikipedia)
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Il gesto più naturale, il più istintivo, ll più romantico, il più ricco di amore...una mamma che nutre la propria piccolina....
Gennj81RedPhotoPassion
Settembre 2015 - S.Battesimo Antonella
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la Pincipessa Camilla....piccola e dolce nuvoletta d'amore
MarcoMorellato
Edo
Durante il pranzo, ripresa da un buco di una libreria
Vincenzo_DeLuca
Il mio primo servizio fotografico di un battesimo
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Anteprima di Battesimo Ambientazione con prodotti dop irpini, dato che il bambino si era addormentato ne ho approffittato per catturare questo attimo, ho solo aggiunto alla scena che avevo preparato un pò di vino con l'acqua
Rob75
Visuale della cappella di San Bruno, originata dalla trasformazione del vestibolo della testata sinistra della chiesa di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. La trasformazione avvenne nell’anno giubilare 1700 per volontà del Priore Padre Mario Roccaforte e per opera dell’architetto Clemente Orlandi. L’intenzione del Priore era celebrare degnamente il fondatore dei Certosini, San Bruno, con una cappella più imponente di quella già esistente, denominata di S. Brunone, di patronato Aldobrandini, troppo piccola e modesta. Su disegno del pittore Carlo Maratta (Camerino, Ancona 1625 – Roma 1713), autore anche del “Battesimo di Gesù” che ha trovato posto nel lato sinistro della tribuna della chiesa, la nuova Cappella di S. Bruno ebbe una sontuosa decorazione scenografica; essa abbraccia l’altare dipinto illusionisticamente con false colonne di serpentino che reggono una movimentata trabeazione dal frontone spezzato al cui centro si trova uno stemma dedicatorio che così recita: "State et videte magnalia Domini exod. cap XIIII". Il tutto è contenuto in un finto coro con nicchie e statue che, insieme alle finte architetture delle pareti, furono dipinte da Domenico Balletti e dal Paradisi. Nel 1866 l’architetto Francesco Fontana tradusse in marmo la preesistente mensa eucaristica di legno, impreziosendola con marmo giallo antico, pavonazzetto, onice, alabastro, lapislazzuli, portoro, verde antico africano, rosso di Francia. Sul policromo altare risalta una tela così chiara che sembra un affresco. Rappresenta l’ “Apparizione della Madonna a S. Bruno”. La Vergine col Divin Figlio sul braccio sinistro è piegata leggermente verso destra per porgere un libro chiuso al Fondatore dell’Ordine: “ La Regola”. L’imponente figura in piedi di S. Pietro, che rappresenta la Chiesa, domina sui personaggi di S.Bruno e i suoi compagni, inginocchiati. Per l’esecuzione del dipinto venne scelto il pittore e incisore romano Giovanni Odazzi (1663 - 1731).
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Ogni foto è il ricordo di un attimo consegnato all'eternità...