Risultato della ricerca: attore
finasteride
Agatino, pittore e attore
phylos68
In questo luogo di serenità claustrale nacque la famosa sfogliatella "Santarosa". Le monache non capirono subito la straordinaria invenzione dolciaria che avevano fatto e che sarebbe diventata tipica della tradizione napoletana. Immediatamente la sua bontà fu apprezzata e le suore, visto il successo, le diedero il nome della loro protettrice. A causa della legge del 1866, la casa religiosa fu soppressa e le monache che vi abitavano vi rimasero fino alla morte. L'ultima suora morì nel 1912 e lasciò tutti i beni al comune. Seguirono dodici anni di incuria finché nel 1924 un albergatore romano, Massimiliano Marcucci, che insieme con il fratello ed un altro socio, gestiva alberghi di lusso come il San Domenico Palace Hotel a Taormina e l'hotel de la Ville a Roma acquistò la struttura[1]. Il luogo fu ristrutturato come hotel, ma preservandone l'aspetto originale; tra gli ospiti noti che vi hanno dimorato, l'attore Eduardo De Filippo ne rimase entusiasta, lasciando nel libro degli ospiti la seguente frase[1]: (NAP) « Io ccà me sento monaco, me sento nato monaco, vulesse murì monaco. » (IT) « Io qui mi sento monaco, mi sento nato monaco, vorrei morire monaco. »
IvoMarkes
All’estremità del Golfo di Garda, ultima propaggine sud-occidentale del Monte Baldo, sta Punta San Vigilio, luogo fra i più celebrati e più romantici del Garda. Delle origini di questo luogo, poco si conosce, ma è certo che in epoca romana era già abitato: ne fa fede una lapide, attualmente custodita al Museo Lapidario Maffeiano di Verona; secondo questa lapide, esisteva “in loco” un tempietto consacrato a Benaco, divinità pagana. La Punta di San Vigilio è una meravigliosa gemma di squisita bellezza, incastonata fra il monte ed il lago. Sul fianco nord della penisoletta, la Baia delle Sirene ostenta la meraviglia di una tavolozza che cambia continuamente colore. Punta San Vigilio non ha storia, o meglio, la sua storia si confonde con quella di una villa costruita da un uomo solitario, amante della pace, della bellezza e degli studi: il suo programma di vita era sintetizzato nel motto: “Beatus ille qui procul negotii” (beato chi vive lontano dalle preoccupazioni materiali). La villa fu luogo di soggiorno d’illustri ospiti, tra cui Pietro l’Aretino, Maria Luisa d’Austria, lo zar Alessandro II, Winston Churchill, l’attore Laurence Olivier, Carlo d’Inghilterra e Juan Carlos di Borbone. Innumerevoli gli artisti e i poeti che visitarono San Vigilio e s’ispirarono al paesaggio. Ricordando momenti passati alla Punta, un anonimo poeta così scrisse: Ancora una volta ho riposato all’ombra del mirto e degli ulivi. Ancora una volta qui sul promontorio fra lago e monte ho visto passare come rapido sogno e increspar l’acque l’ombra delle sirene e dei cipressi antichi.
frank28883
Statua omaggio a Carl Heinz Schroth (attore austriaco) che in questi luoghi girò il film: Der falscher (il falsario) en.wikipedia.org/wiki/Carl-Heinz_Schroth
Paolo Tomberli
Che strano! Ero salito sul palcoscenico una volta sola, e per il resto avevo sempre vissuto come una persona normale: pure, sul palcoscenico mi riusciva più facile vedere convenzionalmente, come un attore fatto. Mi venivano spontanei i gesti artificiosi del teatro, non quelli che si fanno abitualmente. Dopo sapevo fare, dove guardare.
quinty76
[ ...Il silenzio surreale che circonda oggi questo Borgo, contrasta con gli echi lasciati dalle molte vicende storiche che, a partire dal Medioevo, hanno interessato Castelnuovo. Il vecchio borgo è stato infatti progressivamente abbandonato dai suoi abitanti a partire dal 1963 a causa delle escavazioni di lignite che avevano compromesso la stabilità del promontorio. Gli abitanti si trasferirono nella vicina località Camonti, frazione realizzata ex-novo per ovviare ai problemi creati dall’attività mineraria. Anche se con qualche problema di statica, il nucleo storico del paese ha resistito all’azione del tempo e degli uomini e oggi lo scorcio che ritrae il vecchio Borgo recuperato e restaurato, sede del Museo della Miniera e del Territorio, con alle spalle le alte torri della centrale termoelettrica di Santa Barbara è uno dei più fotografati dai visitatori. Il paese, nel suo complesso, è molto suggestivo ed è stato scelto come set cinematografico dall’attore e regista toscano Alessandro Benvenuti quando ha girato il film “Ivo il tardivo”. Dell’antico maniero si sono salvate ben poche tracce, ma ancora nell’Ottocento si potevano vedere tracce delle mura e della rocca. I resti di quest’ultima sono stati in parte inglobati dalla chiesa del borgo, dedicata a San Donato, che sorge nella parte più alta della collina....] Info prese dal sito del Comune di Cavriglia
quinty76
[ ...Il silenzio surreale che circonda oggi questo Borgo, contrasta con gli echi lasciati dalle molte vicende storiche che, a partire dal Medioevo, hanno interessato Castelnuovo. Il vecchio borgo è stato infatti progressivamente abbandonato dai suoi abitanti a partire dal 1963 a causa delle escavazioni di lignite che avevano compromesso la stabilità del promontorio. Gli abitanti si trasferirono nella vicina località Camonti, frazione realizzata ex-novo per ovviare ai problemi creati dall’attività mineraria. Anche se con qualche problema di statica, il nucleo storico del paese ha resistito all’azione del tempo e degli uomini e oggi lo scorcio che ritrae il vecchio Borgo recuperato e restaurato, sede del Museo della Miniera e del Territorio, con alle spalle le alte torri della centrale termoelettrica di Santa Barbara è uno dei più fotografati dai visitatori. Il paese, nel suo complesso, è molto suggestivo ed è stato scelto come set cinematografico dall’attore e regista toscano Alessandro Benvenuti quando ha girato il film “Ivo il tardivo”. Dell’antico maniero si sono salvate ben poche tracce, ma ancora nell’Ottocento si potevano vedere tracce delle mura e della rocca. I resti di quest’ultima sono stati in parte inglobati dalla chiesa del borgo, dedicata a San Donato, che sorge nella parte più alta della collina....] Info prese dal sito del Comune di Cavriglia
claudio-lm
visto che sono "piaciuto" davanti ---mi propongo anche dietro (faccio l'attore a Swakopmund in Namibia sull'oceano)
AlessandroG.P.I.
Attore, musicista, improvvisatore, intrattenitore, insegnante e grande amico...
SteBell
The Wick è una casa a Richmond, Greater London. Un tempo era di proprietà dell'attore Sir John Mills. Ronnie Wood dei Rolling Stones l'ha comprato da Mills nel giugno 1971. La casa è attualmente di proprietà di Pete Townshend, leader e chitarrista dello storico gruppo rock The Who.
Massimo_2015
Ognuno è un attore, ognuno ha la sua maschera...
lucacupin
Ho abusato della post per rendere protagonista il bivacco, che come un guardiano silente, osserva e vigila il vero attore della Val Montanaia: il Campanile.
GiuliaChiaranz
Autoritratto: E’ un rapporto antico,che sa di magico e di simbolico,quello che lega il mondo teatrale alle maschere di scena. La maschera è essenzialmente uno strumento del “fare” teatro. Attraverso essa si fissano i tipi,si ferma nel tempo un’espressione,sia essa di pianto,di riso. E’ l’identificazione “dell’attore”con il personaggio. Tutto questo è ancora presente nel mondo dello spettacolo e del teatro,ma anche nella vita reale. Pirandello infatti scrisse:”Imparerai a tue spese che lungo il tuo cammino incontrerai ogni giorno milioni di maschere e pochissimi volti”. Questa frase è tratta da uno dei miei libri preferiti e una delle sue opere più celebri”Uno,Nessuno,Centomila”in cui spiega appunto che ciascuno di noi è nessuno perché nessuna entità prevale sulle altre,uno,perché tutte le facce vivono nello stesso corpo e centomila,perché tanti sono i punti di vista delle persone con cui ci si relaziona.
Roberto Sardina
Questa foto/diapositiva l'ho realizzata con una F Nikon 801s pellicola. Ergo, non ci sono metadati. Obiettivo 400 mm f 5.6 T 1/8
val59
... attore del teatro Massimo a Palermo
carraro.filippo
Ritratto dell'attore teatrale e cinematografico Mario Mascitelli.