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All’estremità del Golfo di Garda, ultima propaggine sud-occidentale del Monte Baldo, sta Punta San Vigilio, luogo fra i più celebrati e più romantici del Garda. Delle origini di questo luogo, poco si conosce, ma è certo che in epoca romana era già abitato: ne fa fede una lapide, attualmente custodita al Museo Lapidario Maffeiano di Verona; secondo questa lapide, esisteva “in loco” un tempietto consacrato a Benaco, divinità pagana. La Punta di San Vigilio è una meravigliosa gemma di squisita bellezza, incastonata fra il monte ed il lago. Sul fianco nord della penisoletta, la Baia delle Sirene ostenta la meraviglia di una tavolozza che cambia continuamente colore. Punta San Vigilio non ha storia, o meglio, la sua storia si confonde con quella di una villa costruita da un uomo solitario, amante della pace, della bellezza e degli studi: il suo programma di vita era sintetizzato nel motto: “Beatus ille qui procul negotii” (beato chi vive lontano dalle preoccupazioni materiali).
La villa fu luogo di soggiorno d’illustri ospiti, tra cui Pietro l’Aretino, Maria Luisa d’Austria, lo zar Alessandro II, Winston Churchill, l’attore Laurence Olivier, Carlo d’Inghilterra e Juan Carlos di Borbone. Innumerevoli gli artisti e i poeti che visitarono San Vigilio e s’ispirarono al paesaggio. Ricordando momenti passati alla Punta, un anonimo poeta così scrisse:
Ancora una volta
ho riposato
all’ombra del mirto
e degli ulivi.
Ancora una volta
qui sul promontorio
fra lago e monte
ho visto passare
come rapido sogno
e increspar l’acque
l’ombra delle sirene
e dei cipressi antichi.