Risultato della ricerca: alberto
pietrolannunziata
L’oggetto dell’arte non è riprodurre la realtà, ma creare una realtà della stessa intensità. (Alberto Giacometti) op. di Mario BRIENZA
FaustoMeini
Come ho detto tempo fa, ho iniziato da poco a valutare una tecnica già  esistente da anni, le foto ad INFRAROSSO. Sono rimasto affascinato leggendo in qua e la nel Web e vedendo scatti di fotografi affermati.,tipo l'amico Alberto Ghizzi Panizza. Una tecnica almeno per il digitale, che ha bisogno di tanta luce, quindi le ore migliori per scattare sono quelle centrali della giornata. In questo periodo, già  dalle 9.00 del mattino ,fino alle 19.00 di sera, si ottengono ottimi effetti e poi chiaramente,c'è bisogno di PP. Le foto in RAW, restituite dalla macchina, sono tutte rosse e bianche. La macchina che uso io è modificata permanentemente, con filtro IR720 nanometri.
BATTAGLIA59LUCIANO
Scatto eseguito con accanto uno dei più talentuosi e virtuosi fotografi italiani, Alberto Ghizzi Panizza, che saluto con stima...
IvoMarkes
Verona. Inizialmente il castello prese il nome di San Martino in Aquaro, derivato dalla preesistente chiesa racchiusa nella Corte d'Armi, la cui esistenza risaliva all'VIII secolo. Il toponimo può essere ricondotto sia alla vicinanza dell'Adigetto (acquario o canale), sia alla vicinanza di un ponte (quaro), che avrebbe superato lo stesso canale, o l'Adige. Prese il nome di Castel Vecchio solo dopo la costruzione dei castelli San Felice e San Pietro. La vicenda costruttiva del castello è complessa e prolungata nel tempo: la complessità deriva, in generale, dall'importanza della sua posizione nell'organismo urbano, e in particolare dal suo stretto legame, morfologico e funzionale, con la cinta urbana eretta in epoca comunale lungo l'Adigetto. Non è qui trascurabile la presenza della porta generata dall'antico Arco dei Gavi, inglobato nella medesima cinta muraria comunale. Un altro elemento dell'ipotetica configurazione originaria del castello può essere stata la costruzione voluta da Alberto I della Scala, nel 1298, delle regaste, la muraglia che doveva servire ad arginare l'Adige nella grande ansa fra le mura comunali e il borgo murato di San Zeno.
JessicaT
Day 3: 05/09/2017 *Era da tutta l'estate che apettavamo la settimana di ferie per passare due giornate al rifugio Re Alberto, ai piedi delle Torri Del Vajolet. Partita con tutta la mia buona volontà e la mia goffaggine sui sentieri di montagna (lo so, anche se sono sempre in montagna, a vedermi camminare su un sentiero mi scambiereste per il classico turista della domenica) sembrava quasi che a 15 minuti dal raggiungimento della meta qualcuno avrebbe dovuto portarmi sulla schiena. Ma, come ormai sa chi mi conosce, ci sono due modi per trasformarmi nel Diavolo delle Dolomiti: un temporale o un escursionista che tenta il sorpasso (sono piuttosto orgogliosa e ci tengo alla mia dignità). Fortunatamente non è stato il caso di un temporale, ma di un escursionista pronto al sorpasso. Vi dico solo che al rifugio sono arrivata prima io di lui (anche se con la lingua per terra). Il tramonto è stato quello che vedete in foto: con il freddo e il vento che c'era non vedevo l'ora di tornare nel rifugio a bere una grappa!
bertistefano
L\'invidia è come una palla di gomma che più la spingi sotto, più torna a galla. Alberto Moravia
AlbertoSalvaterra
Uno scatto direttamente dal cuore della toscana. Queste colline sono veramente fantastiche. Spero vi piaccia.
AlbertoSalvaterra
Con questo scatto vorrei rendere omaggio all natura in tutta la sua vita e bellezza. Dal verde ai corsi d'acqua fino alle rocce con un tramonto che riesce ad incorniciare alla perfezione. Non è proprio questo che cerchiamo noi paesaggisti? Vivere quel momento in quel determinato luogo? Spero vi piaccia!!
AlbertoSalvaterra
Una mattinata autunnale nel bosco immerso in un'atmosfera unica. La nebbia ha creato un gioco di luce soffusa parecchio interessante. Spero vi piaccia!
claudio-lm
Crete Senesi , workshop con Alberto Ghizzi Panizza é Luca Vescera ..sviluppo CLM LRC preset.
elly.80
Scatto realizzato durante il workshop di Alberto Ghizzi Panizza
AlbertoSalvaterra
Uno scatto che cercavo da molto tempo, dopo diversi tentativi sono riuscito a trovarlo con le condizioni che volevo. Spero vi piaccia
albimont
WS nudo - Busto Arsizio Modella Natasha Legeyda
Foto_Folloni
La tradizione vuole che l'Eremo sia stato fondato da Alberto Besozzi, un ricco mercante locale che, scampato ad un nubifragio durante la traversata del lago, decise di ritirarsi su quel tratto di costa e condurvi vita da eremita. Lì il Beato Alberto fece edificare una cappella dedicata a Santa Caterina d'Egitto, attualmente visibile sul fondo della chiesa. La cappella, che risale al XII° secolo, fu presto affiancata da altre due chiese, quella di San Nicola e Santa Maria Nova, la cui esistenza è certa a partire dal XIV° secolo. Dopo un primo periodo storico, durante il quale vi soggiornarono i Domenicani, dal 1314 al 1645 guidarono l'Eremo i frati del convento milanese di Sant'Ambrogio ad Nemus, sostituiti poi dai Carmelitani fino al 1770. Da sottolineare è il miracolo di inizio Settecento, quando cinque enormi massi "ballerini" precipitarono sulla chiesa, ma restarono impigliati nella volta di una cappella, senza causare gravi danni, rimanendo sospesi per quasi due secoli, fino al 1910. Questi sassi "traballanti" sembrano dare il nome all'eremo che, per esteso, è Santa Caterina del Sasso Ballaro, anche se è più probabile che l'etimologia del nome sia legata al vicino centro abitato di Ballarate. Dal 1970 l'Eremo è proprietà della Provincia di Varese. Dal 1986 al 1996 è stato retto da una comunità domenicana, sino al 2018 dagli oblati benedettini; dalla primavera 2019 la gestione religiosa dell'Eremo è affidata alla Fraternità Francescana di Betania. Fonte (www.santacaterinadelsasso.com)
zanarinilara
foto scattata con Alberto Ghizzi Panizza e Radeski
AlbertoSalvaterra
Queste spiagge sono lo scenario meno accomunabile alla Scozia ( per lo meno io la pensavo così) , è una caratteristica che ho amato moltissimo di questo viaggio. Passare dalla fanghiglia dell'entroterra alle costiere a picco fino alle spiagge con la sabbia più bella di quella dei caraibi. Avrei preferito una situazione meteo diversa, più minaccioso e coperto ma mi dispiaceva lasciare questo scatto nell'hard disk. Ho tentato di mantenere al massimo la naturalezza del posto, di quel tramonto e di questo piccolo tesoro nascosto. Spero vi piaccia.
Aldo.Pesolo
Roma non è una città come le altre. E' un grande museo, un salotto da attraversare in punta di piedi. Alberto Sordi
albertobrevi
Ph: Alberto Brevi Model: Natalya Protsenko Lights & set : Sergio Grieco / Alberto Brevi