Risultato della ricerca: vittorio veneto
gianlucas81
Una lavata che metà fa basta, ma almeno uno scatto ho portato a casa!
mauriziot
... Castel Sant'Angelo e Ponte Vittorio Emanuele II; una foto dedicata a mio fratello Andrea, anche se lui forse avrebbe preferito un bianconero ma il buio della notte è più visibile a colori; Roma, 17 ottobre 2010
PierPaoloMiglietta
Visto che si richiede la precisione......la montagna al centro della foto si chiama "Ciarforon" (3642 m) e la cima sulla destra si chiama Becca di Monciair (3.544 m), fanno parte del Gruppo del Gran Paradiso e si trovano nel Parco Nazionale del Gran Paradiso al confine tra il Piemonte e la Valle d'Aosta. La foto è stata scattata a quota 2800 m poco oltre il rifugio Vittorio Emanuele II. http://500px.com/photo/62994695
Fabrygot
Al cospetto della regina in quanto la Marmolada è soprannominata la Regina delle Dolomiti, (Marmolèda in ladino) E\' un gruppo montuoso delle Alpi che raggiunge la quota massima nella Punta Penia (3.343 m). Si trova tra le province di Belluno (Veneto) e di Trento (Trentino-Alto Adige). A partire dall\'ingresso in guerra dell’I­talia, nel 1915, la Marmolada divenne il più alto campo di battaglia dell’intero fronte dolomitico e uno dei più alti di tutta la guerra.
PierPaoloMiglietta
Visto che si richiede la precisione......la montagna al centro della foto si chiama "Ciarforon" fa parte del Gruppo del Gran Paradiso ed è alta 3.642 m ed è situata nel Parco Nazionale del Gran Paradiso. La foto è stata scattata a quota 2800 m poco oltre il rifugio Vittorio Emanuele II.
gianlucas81
Quella che è per me la più bella stagione dell'anno sta arrivando..
AndreaSagui
una veduta del monte Pelmo detto anche il trono del padre eterno - Dolomiti
IvoMarkes
dedicata all\'amico Carlo.......................................................................................................................................................... PRALBOINO: Nel 569 Alboino, re del bellicoso popolo germanico dei Longobardi, dopo aver messo a ferro e fuoco il Friuli ed il Veneto, mosse il suo esercito alla presa prima di Mantova, poi di Brescia e delle altre città lombarde. Proprio in preparazione all\'assedio di Brescia, Alboino si accampò in un territorio posto ad una certa distanza dalla città. La località, per questo motivo, fu da quel momento chiamata Prato di Alboino, poi Prat\'Alboino ed in seguito Pralboino. Quando Desiderio, ultimo re dei Longobardi, fondò nel 758 il monastero di Leno, lo dotò di un vasto territorio, comprendente Pralboino, ed affidò ai monaci Benedettini la bonifica e la coltivazione di quelle terre. Il piccolo villaggio sorto al passaggio di Alboino, poté così svilupparsi e diventare una borgata sempre più importante. Dopo i primi duecento anni del Regno Longobardo ebbe inizio, con Carlo Magno, l\'era feudale e Pralboino fu ceduto, ai primi del novecento, dall\'Abate di Leno alla casata dei Gambara in cambio dei servigi resi al capostipite della famiglia, Ancilao, che aveva difeso le proprietà del monastero dagli attacchi degli Ungari. I Gambara ressero le sorti del paese come feudatari e signori sino al 1797, anno che segnò, ad opera di Napoleone, l\'abolizione dei diritti feudali con la caduta della Repubblica di Venezia, alla quale il territorio di Pralboino fu soggetto quasi ininterrottamente per 370 anni. Fino al 1815 Pralboino subì la dominazione Napoleonica e successivamente quella Austriaca fino al 1859. Fece poi parte del Regno d\'Italia e quindi della Repubblica dal 1946. ...da Wikipedia
Emanuele_Masuino
foto scattata quasi nel tardo pomeriggio (a mano libera perchè avevo smarrito l'attacco del treppiedi) poco prima che cominciasse a nevicare.
massimomelis
Particolare degli addobbi natalizi della cupola in galleria Vittorio Emanuele II a Milano
PierPaoloMiglietta
Ponte Vittorio Emanuele I verso ponte Umberto I
gigivoz
Nel 1782 Carlo Vanvitelli, per volere di Ferdinando IV di Borbone, realizza su un isolotto sul lago Fusaro, questo casino reale per la caccia e la pesca. La costruzione è a pianta poligonale, composta da tre corpi ottagonali che si intersecano l’uno alla sommità dell’altro dando vita ad una geometria di forme concavo-convesse, terrazzi, scorci vetrati e suggestive prospettive. La costruzione è su due livelli. Al piano inferiore, organizzato intorno ad un salone centrale, due ambulacri posti l’uno a nord e l’altro a sud, rendono il piano più ampio rispetto a quello superiore. Quest’ultimo è infatti più piccolo e presenta quattro terrazze corrispondenti alle coperture dei deambulatori porticati del piano inferiore. Ospiti illustri e personaggi della storia quali Mozart, Rossini, lo zar di Russia, Vittorio Emanuele III e il presidente della repubblica Luigi Einaudi, hanno soggiornato in questa dimora. Un pontile in legno collega la casina alla sponda del lago il cui perimetro è cinto da una banchina costruita con blocchi di pietra lavica del Vesuvio.