Risultato della ricerca: università
leonardo_lb
Diciotto portali compongono un paesaggio dorato,le sfere riflettono la luce in un gioco di specchi e invitano il visitatore a perdersi tra le sue geometrie ed a giocare tra luci,ombre e riflessi. Milano Design Week,mostra evento per l'edizione Fuorisalone 2024,presso l'Universita' Statale di Milano. 27 Aprile 2024.
DanieleBoffelli
Girando per le vie di Oxford mi sono imbattuto in questo fantastico passaggio. Per dieci minuti, sotto la pioggia battente, ho atteso il passaggio di qualche soggetto interessante. Questo ciclista con la giacca svolazzante mi è sembrato subito perfetto per uno scatto che ricordasse le atmosfere di Harry Potter, a cui Oxford, precisamente l'Università, è legata per aver dato ispirazione alla sala da pranzo dei film.
leonardo_lb
Milano Fuorisalone aprile 2024,presso Universita' Statale.
F_Pelliccia
L'Archiginnasio di Bologna è uno dei palazzi più significativi della città, ubicato nel cuore del centro storico fu sede dell'antica Università ed è ora sede della Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio
Paolo_Squizzato
"La Specola di Padova è la sede dell'antico osservatorio astronomico dell'Università di Padova: è posta sull'antica Torlonga del Castello di Padova, la maggiore delle due torri dell'antico Castello di Padova. È alta 49,59 m che con l'antenna parafulmine arriva a 53,30 m."...." La Torlonga era un'antica torre di difesa, edificata nel IX secolo d.C. Fu risistemata da Ezzelino III da Romano nel XIII secolo ed è legata alla sua fama di crudeltà: fu infatti prigione e sala di tortura per i nemici del tiranno. Caduto il tiranno, il castello fu abbandonato. Nella seconda metà del Trecento i nuovi signori di Padova, i Carraresi, edificarono il nuovo castello, sui resti del preesistente in parallelo al Bacchiglione. In una antica veduta della città di Padova è raffigurato colorato a quadri bianchi e rossi (Giusto de' Mennabuoi nella Basilica di Sant'Antonio di Padova). Con la costruzione delle mura cinquecentesche il castello e la torlonga persero la loro funzione militare e caddero in abbandono. Infatti nel Settecento l'antica fortezza, in gran parte cadente, veniva chiamata "Castel Vecchio", e da tempo era stata destinata a magazzino di granaglie, di paglia, di fieno, deposito di armi e munizioni. Nel 1761 il senato veneziano decretò l'istituzione di un osservatorio astronomico per l'Università padovana. Il progetto fu voluto dall'abate Giuseppe Toaldo che assieme all'architetto Domenico Cerato di Vicenza utilizzò l'esistente torrione, aggiungendovi alla sommità la sala di accesso alle torrette d'osservazione." - Fonte Wikipedia
dclorenzo
Santuario della Madonna del Lago La chiesa più volte ampliata e ristrutturata, prima si trovava solo su un lato della strada, poi ampliandola si è arrivati ad allargandola sopra la strada creando la galleria stretta a senso unico alternato. I Signori che gestivano l'università di Scanno fecero una richiesta il 10 settembre del 1697 al monsignor G. Carducci il permesso di edificare una chiesa ove era una immagine della Madonna, la quale, secondo il folklore locale, compiva dei miracoli. Fu consacrata nel 1702 in onore dell'Annunziata. Anticamente l'ingresso era posto sulla facciata orientale anteceduta da un portico a cinque arcate. Nel 1870-71, quando si dovette costruire la strada rotabile si dovette abbattere il portico e spostare l'ingresso sul facciata antistante al lago, durante i lavori vennero realizzate le due rampe d'accesso alla chiesa. La tettoia all'esterno ed il pavimento furono realizzati mediante un contributo da alcuni scannesi residenti in Nord America. Nel 1979 venne rubata la statua della Madonna. L'anno successivo venne realizzata una copia da un devoto scannese -Ciarletta Dante (1912-1997)- e posta nel luogo attuale.
Lorenzo Cocco
La Ca' Granda e la basilica di San Nazaro in Brolo riflessi in un'ora blu primaverile.
leonardoguazzo
L’8 marzo, nell’aula magna della Cavallerizza reale,è stata presentata la carta d’intenti, sottoscritta da Regione Piemonte, Consiglio regionale del Piemonte, Città metropolitana e Città di Torino, Università degli studi e Politecnico, dal titolo “Io parlo e non discrimino”
luigi_salatiello
La stazione Università è inserita nel circuito delle stazioni dell'arte. Personalmente a me piace più di quella di Toledo. Come le altre stazioni anche lei ha ricevuto le attenzioni di architetti e designers. Nella foto sono mostrate le sculture del designer Karim Rashid, le due colonne nere che rappresentano un profilo umano e sono chiamate "Conventional profile" e "Le synapsi". Dalla stazione si può facilmente raggiungere il vicinissimo porto e l'Università  "Federico II e il "Rettifilo". La foto è¨ stata convertita in bianco e nero e tagliata di alcune sue parti.
rikifoto
sassari, via università dicembre
MadEmilio
Stazione Università, MetroNapoli
IvoMarkes
Si trova ai confini del comune di Sant'Anna d'Alfaedo (VR) situato al di sotto della contrada Crestena e della frazione Giare.E' ad una altitudine di 602 m s.l.m. sul percorso del sentiero europeo numero 5. Il ponte è all'incrocio degli impluvi delle vallette di Crestena e Fenile, la continuazione dell'impluvio porta in Valpantena. Il ponte è frutto dell'evoluzione naturale di una grotta. L'ipotesi più plausibile la propone Giuseppe Corrà . In principio vi era un covolo, una caverna carsica. La struttura della caverna era rappresentata da una sorta di architrave costituita dall'attuale ponte con al di sotto calcari più erodibili. Il corso prevalentemente torrentizio delle acque passava sopra il ponte formando una cascata. Molto lentamente si crearono degli inghiottitoi che portarono il corso delle acque all'interno della grotta e che scavarono la parte più debole risparmiando l'arco del ponte, costituito da lastriformi calcari del Rosso ammonitico. Attualmente il torrente scorre al di sotto, tra grandi massi di crollo, alimentato anche dalla sorgente della Grotta dell'Acqua. Il ponte, per la sua struttura insolita, ha sempre attratto gli artisti. Probabilmente il più famoso fu Andrea Mantegna che lo riprodusse a Mantova nel Palazzo Ducale all'interno degli affreschi della Camera degli Sposi. La vulgata popolare riporta che Dante Alighieri, esiliato a Verona e ospite di Cangrande della Scala, vi si ispirò per le Malebolge. Il gigantesco castagno (albero di castagne) presente nelle immediate vicinanze viene tuttora detto il Castagno di Dante. Ai lati della base del ponte vi sono alcune grotte abitate in periodo preistorico. Gli studi e gli scavi iniziarono nel 1932 e furono condotti, tra gli altri, da Achille Forti, Ramiro Fabiani e Raffaello Battaglia. Successivamente l'area fu studiata dal Museo Civico di Storia Naturale di Verona e attualmente dall'Istituto di Geologia dell'Università  di Ferrara. Molti dei ritrovamenti, costituiti da reperti che testimoniano la presenza di una industria litica basata sulla lavorazione delle selci, abbondantemente presenti nelle rocce affioranti nell'area, sono esibiti nel Museo Paleontologico e Preistorico di Sant'Anna d'Alfaedo (VR) che raccoglie reperti che vanno dal Ponte di Veja ai bacini del comune di Fumane. Le stime della presenza umana partono dal Paleolitico superiore e risalgono a 100.000 anni fa, la permanenza dovrebbe essere durata fino alla fine del secondo millennio a.C., periodo di probabile decadenza degli estrattori di selci a causa della diffusione dei metalli in quantità  sufficiente per la realizzazione dei manufatti che prima venivano fatti in selce. Gli abitanti vicino al ponte dovevano essere abili artigiani nel lavoro della selce costruendo frecce, aghi e punte. Come per altre comunità  della zona si sono trovati loro manufatti in molte parti dell'Europa, dal nord della Francia fino in Polonia.
antstievano@yahoo.it
Ninfee # 3 - con foglie - Orto Botanico Padova - UNIPD - nuove serre
livi63
Veduta della città dall'Università.
Lelexxx
Veduta da una finestra dell ' Università di Pavia
rinogas
Scultura di Filippo e Ignazio Collino 1788. Torino, Palazzo del Rettorato, Università di Torino.