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Nel 1894 l'industriale Cristoforo Benigno Crespi (1833-1948), titolare di una celebre industria cotoniera e fondatore del villaggio di Crespi d'Adda acquistò il promontorio di Trezzo sul quale si trovavano i resti del castello con l'intento di costruire una centrale idroelettrica che fornisse energia al suo cotonificio.
La realizzazione fu affidata a Gaetano Moretti (1860-1938), architetto ed illustre esponente di una corrente ispirata al modernismo mentre il direttore tecnico fu Adolfo Covi aiutato da Alessandro Taccani e Oreste Simonatti. Una delle direttive date dal Crespi era che l'impianto fosse ben inserito da un punto di vista ambientale e non contrastasse con i resti del castello visconteo, la scelta del materiale da costruzione di rivestimenti cadde su una tipologia di puddinga nota come "ceppo dell'Adda".