Risultato della ricerca: oliva
fernandospirito55
TRADIZIONI CONTADINE..SALENTINE....fichi.. pomodorini..spighe di grano ..un contenitore di terracotta e delle frise.....in passato molti contadini quando si trasferivano in campagna in estate per il lavoro nei campi....per la raccolta del tabacco... o di altri prodotti agricoli riempivano...alcuni contenitori di terracotta(stangati ) di friselline di grano o di orzo ... la mattina tardi o la sera messe per qualche minuto in acqua e .....condite con un po' di olio di oliva sale con l'aggiunta di pomodorini qualche cappero ... delle olive e ...un po' di cipolla...era la colazione ...o la cena di tante famiglie contadine
fernandospirito55
Antiche Tradizioni Un piennolo e un cesto di pomodorini invernali . un bel piatto di frise con .(pomodorini cipolla capperi . olio di oliva e sale)
fabiofoni
accovacciato quasi in cima ad un 'olivo ho intravisto questo bel gattone, mentre andavo verso la cascata.....chissà forse credeva di essere una grossa oliva......
alfredo.morgione
Antico forno per la panificazione, ubicato nel centro storico di Sellia, in provincia di Catanzaro. La foto è stata scattata in occasione della sagra dell'olio di oliva, edizione agosto 2017.
Aria.nuova
la fotografia è composta dai seguenti ingredienti : latte e olio extra vergine d'oliva
pierino.barbella
Torre Oliva - Scario (SA)
gianlucaf
immagine classica
alfredo.morgione
Sellia, piccolo comune in provincia di Catanzaro, in occasione della sagra dell'olio d'oliva, edizione agosto 2017.
AlessandraRagazzi.Photograph
una rana acquatica di 12 cm di lunghezza, dal muso appuntito e dalle dita ampiamente palmate. Il dorso, è di colore verde smagliante o bruno oliva, talvolta cosparso di macchie nere, è ornato, ad ogni lato. L'ibernazione ha luogo nella melma dello stagno in cui vive
cris1977
L'alba presso la Oliva Cotillo, Fuerteventura. Consigliata la visione in salva originale.
EmilioPaolo
Mentre passeggiavo nel lungomare ho trovato questa vecchia nave mezzo affondata, è ancora ormeggiata al molo, probabilmente verrà portata via e smantellata a breve, ma mi ha colpito vederla ancora lì, quasi come fosse imperterrita a non arrendersi al suo destino. Ognuno ci vede quello che vuole nelle immagini, io ci ho visto questo, perseveranza. Gobe ND1000, 137 sec. La foto ritrae la Motonave "Gennaro Cantiello", varata nel Luglio 1977 a Mazara del Vallo, 50 metri di lunghezza e 185 tonnellate di stazza lorda, una capienza di circa 85-90 passeggeri. A fare da Madrina al varo di questa nave che porta il nome del marito, la sig.ra Lucia Nardin, vedova del brigadiere Gennaro Cantiello, Medaglia d'oro al Valor Militare. L'anno dopo la Cantiello arriva all'Asinara, al porto di Cala d'Oliva, entrando così in servizio effettivo in forze alla polizia penitenziaria. La Cantiello ha trasportato per anni e anni uomini e merci facendo la spola tra la Sardegna e l'Asinara ed è diventata con gli anni un vero e proprio simbolo di quel "collegamento" fra l'isola madre e la "Caienna" dell'Asinara e che è rimasto vivo e indelebile nei ricordi di chi ha vissuto e lavorato sull'isola. La Gennaro Cantiello potrebbe raccontare la storia dell'Italia "degli anni di piombo", la storia del terrorismo brigatista è infatti passata dalla nave al carcere di Fornelli, tra i passeggeri della motonave infatti troviamo alcuni nomi piuttosto noti: Renato Curcio e Alberto Franceschini, che nel 79' organizzarono la famosa "rivolta delle caffettiere". Ha solcato anche la storia della nuova Camorra organizzata quando ha trasportato Raffaele Cutolo "O Professore" che lo stesso Sandro Pertini volle trasferire all'Asinara per allontanarlo dal carcere di Asti dal quale, nonostante la detenzione, riusciva a controllare il suo impero criminale. Anche la storia del Maxi-processo contro Cosa Nostra ha navigato sulla Cantiello, trasportò infatti i giudici Falcone e Borsellino che nel 1985 si blindarono nella foresteria dell'Asinara per preparare appunto il maxi-processo. Un altro dei passeggeri che balzarono agli onori della cronaca fu Matteo Boe, l'ex primula rossa del banditismo Sardo, unico peraltro a riuscire ad evadere dal carcere di Fornelli nel 1986. Quando infine venne emanata, dopo ben 113 anni di permanenza dell'Amministrazione Penitenziaria sull'isola dell'Asinara, l'ordinanza di Dismissione della struttura carceraria, la Cantiello compì il suo ultimo viaggio da Cala d'Oliva a Porto Torres. Era nel Maggio del 1988 e quel "collegamento" di cui ancora oggi troviamo testimonianza nei racconti dei testimoni di quel periodo, si interruppe. Ha un passato importante la Cantiello, un pezzo di storia di Sardegna, dell'Italia e della Forza di Polizia Penitenziaria tanto che cimeli della nave, come la bussola e il timone, vengono esposti ancora oggi nelle più importanti manifestazioni e fiere dedicate alle forze di polizia. Un passato importante di cui portava i segni, incisi sulle panche delle celle c'erano infatti i nomi dei famigerati passeggeri, un passato che avrebbe potuto ancora raccontare. Nel 2004 fu acquistata da un privato Cagliaritano, Salvatore Pergola, che la portò a Cagliari con l'idea di utilizzarla per delle escursioni culturali, poi la ristrutturò e ne fece un ristorante-museo. Fino al 2016 è stato un locale galleggiante di discreto successo, poi il lento declino, culminato con una falla nello scafo che ha rischiato di farla affondare, rendendo necessario l'intervento dei vigili del fuoco per scongiurare il peggio. Da allora è rimasta ferma, con il divieto di salire a bordo, incagliata fra gli scogli della burocrazia e dei permessi scaduti, in una battaglia costante per impedirne la demolizione. Oggi questo destino sembra inesorabile, probabilmente verrà davvero smantellata e demolita. Ma chi era Gennaro Cantiello ? Gennaro Cantiello è stato (e sarà sempre) un'eroe. Brigadiere del Corpo degli Agenti di Custodia, nato a Formicola (CE) nel 1938 e morto in servizio ad Alessandria nel 1974. Il 9 Maggio del 1974 infatti, nella Casa Penale di Alessandria, tre detenuti armati di pistole presero in ostaggio il personale dell'istituto, tra cui anche il Prof. Campi, insegnante presso la casa penale, altri detenuti e lo stesso Brigadiere Cantiello. Dopo diversi tentativi di mediazione, le forze dell'ordine fecero irruzione per liberare gli ostaggi, ne scaturì un violento scontro a fuoco nel quale rimasero feriti gravemente il Prof. Campi e il medico dell'istituto dott. Roberto Gandolfi, che fu portato in salvo fuori proprio da Cantiello che aveva ancora le mani legate. Cantiello poi tornò dove si erano asserragliati i detenuti assieme agli altri ostaggi, per fare in modo che non uccidessero altre persone a causa del suo mancato ritorno. Un altro tentativo di irruzione fu messo in atto il giorno dopo, l'epilogo fu tragico. Nell'assalto rimasero uccisi Gennaro Cantiello, l'assistente sociale Graziella Vassallo Giarola, l'Appuntato Sebastiano Gaeta, ucciso nel tentativo di fare da scudo con il proprio corpo agli altri ostaggi, e tre dei detenuti che avevano innescato la rivolta. Che dire, il bello della fotografia per me è anche questo. Scoperta. Ho fotografato, senza saperlo, un pezzo di storia. La vidi per la prima volta l'anno scorso, ancora galleggiava, andavo a trovare degli amici e non ho prestato attenzione a quella vecchia nave grigia, anonima e arrugginita. Quante volte camminiamo vicino alla storia e non ce ne accorgiamo ? Spero a questo punto di avergli reso un pò di giustizia con questa immagine e questo breve articoletto che mi è venuto spontaneo scrivergli dopo essermi reso conto di cosa ho ripreso ! Un Caro saluto !!
sergiospez
Zone di produzione olio di oliva dop
alfredo.morgione
Sellia, Comune della provincia di Catanzaro. In occasione della sagra dell'olio di oliva, edizione 17 agosto 2017
gtd
ripresa nella poca luce naturale, attraverso il cancello che la custodisce
Paolo Tomberli
Nel carrello della spesa si mette meno carne e pesce a vantaggio di uova e formaggi. In calo anche il consumo di olio extravergine di oliva e prosciutto crudo. Il carrello della spesa degli italiani si è fatto più leggero per fronteggiare il carovita. Con l’istituzione di un accordo mondiale, rinnoveranno il loro potere nella vita dei popoli e troveranno un ruolo in cui tutti i desideri per il cambiamento si riveleranno solo vecchi sogni. E per combattere l’inflazione, i governi prendono di mira i profitti aziendali.
pierino.barbella
Golfo di Policastro (SA)
AlessandraRagazzi.Photograph
Il pollo sultano comune è un Rallide piuttosto grande e tozzo, lungo 38–50 cm e con un'apertura alare che varia dai 70–86 cm (in P. p. melanotus e P. p. bellus) ai 90–100 cm (in P. p. porphyrio). Ha un grosso becco triangolare di colore rosso sormontato da uno scudo frontale dello stesso colore, zampe di colore variabile dal rosso al rosso-rosato con dita lunghe e sottili, e iride rossa. La colorazione del piumaggio è molto variabile; la maggior parte delle sottospecie presenta una colorazione di colore blu scuro, viola o indaco su testa e corpo, con dorso e ali nerastri o verdognoli; alcune razze hanno i lati della testa, la parte anteriore del collo e quella superiore del petto di colore celeste; tutte le sottospecie, comunque, hanno le piume del sottocoda bianche. I sessi sono simili; le femmine sono più piccole, e hanno inoltre scudi frontali meno pronunciati. Il peso varia da una sottospecie all'altra, ma generalmente i maschi pesano 720-1000 g e le femmine 520-870 g. Le 12 sottospecie si differenziano per il piumaggio e le dimensioni, e possono essere suddivise in cinque gruppi. Al gruppo porphyrio appartiene la sola sottospecie nominale, diffusa attorno al Mediterraneo occidentale in Europa e Nordafrica; essa presenta regioni superiori e ali di colore blu-viola scuro. Al gruppo poliocephalus appartengono tre sottospecie, il cui areale si estende dalle rive del Caspio, attraverso il subcontinente indiano, fino alla Thailandia settentrionale, alle Nicobare e alle regioni settentrionali di Sumatra; esse presentano gola, parte superiore del petto, lati della testa, regione scapolare e ali di colore celeste, dorso blu scuro e testa di colore grigio-argento; le dimensioni di queste sottospecie diminuiscono spostandosi verso sud-est: di esse la più grande è, quindi, P. p. caspius, e la più piccola P. p. poliocephalus. Il gruppo indicus comprende due sottospecie, stanziate nel Sud-est asiatico e nelle Grandi Isole della Sonda; queste due sono caratterizzate da uno scudo frontale di grandi dimensioni, da regioni superiori e ali di colore nero con riflessi verdi (meno pronunciati in P. p. indicus) e gola e petto di colore verde-turchese o celeste; i lati della testa sono nerastri in P. p. indicus e celesti in P. p. viridis. Al gruppo pulverulentus appartiene un'unica sottospecie, presente solamente nelle Filippine, caratterizzata da dorso di colore castano-oliva e dal resto del corpo color grigio cenere. Infine, il gruppo melanotus raggruppa cinque sottospecie diffuse in Australia, Oceania, nelle isole Palau e nelle Molucche; tutte queste sono caratterizzate da scudo frontale di piccole dimensioni, da dita corte, da regioni superiori nere o marroni e da gola e petto di colore viola o blu cobalto; nello specifico, P. p. melanotus ha gola e petto viola, zone che in P. p. bellus sono celesti; P. p. samoensis ricorda molto P. p. bellus, ma ha dimensioni inferiori e regioni superiori di colore marrone-verdastro; P. p. melanopterus si differenzia da P. p. melanotus e P. p. bellus per le dimensioni inferiori e le ali meno blu; infine, P. p. pelewensis ricorda P. p. melanopterus, dal quale si differenzia per i riflessi verdi sulle regioni superiori e la colorazione viola di ali e petto. Gli esemplari giovani sono simili agli adulti, ma hanno il piumaggio meno vistoso; alcuni esemplari mantengono la livrea giovanile anche in età adulta. I giovani della sottospecie nominale hanno la faccia, la parte anteriore del collo e il petto di colore grigio chiaro, mentre la gola è quasi bianca; la colorazione delle ali è identica a quella degli esemplari adulti, ma le zone di pelle nuda sono di colore più sbiadito.