Risultato della ricerca: mobile
mauriziot
... con un pezzo di formaggio scaldato nella casa di un contadino in un piccolo villaggio del Guizhou; da notare, uguale in tutte le case visitate, il "mobile" che funge da piastra di cucina, tavolo e anche riscaldamento, con il fuoco acceso nella parte sottostante. L'uomo ci ha fatto entrare e si è lasciato fotografare gentilmente; una esperienza umana piacevole; scatto solo con luce naturale dalla finestra. Guizhou, Cina, 2020
dclorenzo
Il trabocco o travocco è un'imponente costruzione realizzata in legno di pino d'Aleppo tipico delle zone del medio Adriatico, modellabile, resistente alla salsedine ed elastico che deve resistere alle forti raffiche di maestrale che battono l'Adriatico. Consta di una piattaforma protesa sul mare ancorata alla roccia da grossi tronchi dalla quale si allungano, sospesi a qualche metro dall'acqua, due o più lunghi bracci, detti antenne, che sostengono un'enorme rete a maglie strette: la "bilancia" La diversa caratterizzazione della linea costiera ha definito la distinzione di diverse tipologie: quella abruzzese che si distingue appunto per esser posizionata trasversalmente rispetto alla costa cui è collegata da passerelle : quella garganica costruita a filo costa con piattaforma disposta longitudinalmente; e quelle che della zona di Latina detti «bilancioni»: piccole macchine dedite alla pesca e infine le cosiddette « padelle», una sorta di sbarramento mobile impiegato nei cordoni di dune lungo il litorale di Ravenna fin dal XIV.
steveddies
TECNICA DEL TUTTO SPERIMENTALE Nota: Questo ritratto è stato scattato ad una ragazza (non modella) che non ha mai posato. Lo scatto era imprevisto e del tutto casuale, lo si nota dall\'orologio fuori contesto che la il soggetto ha sul polso. 1) Ho scelto un posto con molta vegetazione e con delle cascate (mi trovavo infatti ad Isola del Liri) come sfondo al soggetto. 2) L\'acqua della cascata a 30 metri dal soggetto dopo un salto di circa 25 metri ha creato una nebulizzazione naturale (in taluni casi molto suggestiva) che ha dato un senso di sfocatura abbastanza robusto. 3) Il sole va lasciato alle spalle della camera (in questo caso io ho scattato poco prima del tramonto con una temperatura colore intorno ai 2800 K 4) Ho appoggiato la camera sull\'automobile utilizzandola come treppiede quindi ho scattato in bracket 3 immagini a diversa esposizione (utilizzando \"Wireless Mobile Adapter Utility) in modo da controllare lo scatto da Android, 5) Ho praticamente congelato il soggetto per 7 lunghissimi secondi in cui ho fatto 3 scatti a diverse esposizioni con filtro polarizzatore. Nell\'ultimo scatto ho illuminato di poco il viso della modella (che modella non è) e le braccia. Questo light painting è visibile soprattutto sul braccio e delinea il passaggio della luce aggiuntiva ottenuta da una semplice torcia a luce bianca. Ho \"montato\" quindi insieme i 3 scatti in post-produzione e questo è l\'effetto ottenuto. HO SCRITTO QUESTO PROCEDIMENTO SENZA FARE APPUNTI IN BASE AL RICORDO DELLE SCENE :D . nel prossimo test vedrò di dettagliare step by step e magari condividere con voi l\'esperienza n.b. La luce potrebbe far perdere di poco la texture del viso e accendere il colore degli occhi, lasciando quasi intatta l\'espressione del soggetto. Ovviamente questo è inevitabile, ma a mio parere è proprio la tecnica di questo b/n che genera questo tipo fotografia. Utilizzare un dispositivo wireless e sistemare la camera in modo da evitare qualunque tipo di micromosso, dati i tempi relativamente bassi. La nitidezza potrebbe non essere eccellente. In ogni caso poi si entra nel gusto personale.
massimomelis
Illuminazione solo dal led del telefono, e immagine sul telefono non da ripresa diretta, ma in riproduzione di ciò che è visualizzato sulla macchina fotografica Nikon V3
Max010
La Diga Serafini sul Fiume Vista sull'imponente sbarramento sul Fiume Po, la Diga Serafini, che serve per creare un'invaso a bacino per alimentare la Centrale Idroelettrica Carlo Bobbio di ENELGREENPOWER, oggi la piu' potente delle centrali ad acqua fluente in Italia. Lo sbarramento della Diga Serafini e' composto da un'imponente struttura in calcestruzzo situata sul fiume Po tra Piacenza e Cremona, è stata realizzata negli anni ’60 con uno sbarramento a traversa mobile che forma un'invaso a bacino di 12km di sviluppo, poco piu' a monte della confluenza con il Fiume Adda.
AntonioLimardi
Il gatto è l’animale al quale il Creatore ha dato l’occhio più acuto, la pelliccia più soffice, le narici più sommamente delicate, un orecchio mobile, una zampa senza eguali e un artiglio ricurvo preso in prestito dal ramo della rosa. (Colette)
AndreaSaveri
Il suo nome è Key Manhattan, è una piattaforma mobile in grado di spostarsi autonomamente su quattro zampe.
ignazioatzeni
In posa per il fotografo . Scatto effettuato da capanno mimetico mobile .
paolo maffio
Ballerina gialla sul greto del fiume, capanno mobile, piedi e cavalletto nell'acqua. D700 ottica 200-400 F.4 - 1/125 a F.8 Iso 400
Max010
Vista sull'imponente sbarramento sul Fiume Po, la Diga Serafini, che serve per creare un'invaso a bacino per alimentare la Centrale Idroelettrica Carlo Bobbio di ENELGREENPOWER, oggi la piu' potente delle centrali ad acqua fluente in Italia. Lo sbarramento della Diga Serafini e' composto da un'imponente struttura in calcestruzzo situata sul fiume Po tra Piacenza e Cremona, è stata realizzata negli anni '60 con uno sbarramento a traversa mobile che forma un'invaso a bacino di 12km di sviluppo, poco piu' a monte della confluenza con il Fiume Adda. La traversa mobile presenta 11 luci ciascuna dell’ampiezza di 30 m, che sono intercalate da pile dello spessore di 3,20 mt, la lunghezza dell’opera è quindi di 362 m, mentre la larghezza, misurata tra le estremità di monte e di valle delle pile, è di 34,30 mt,il livello normale di ritenuta è a 41,00 m s.l.m, quota alla quale l’invaso non interessa le zone golenali, restando contenuto nell’alveo ordinario del fiume. Le luci dello sbarramento sono intercettate da paratoie piane a scorrimento verticale, sei delle quali sormontate da ventole ad abbattimento automatico, su azione diretta dell’acqua, l’altezza totale di ritenuta è quindi di 6,50 mt per 9 paratoie e di 8,00 mt per le restanti 2 di sponda destra, allo scopo di dissipare, anche nelle più gravose condizioni di esercizio, l’energia dell’acqua affluente da sotto le paratoie, la platea della traversa è profilata a vasca di smorzamento.
Max010
Fiume Po - Vista sull'imponente sbarramento sul Fiume Po, la Diga Serafini, che serve per creare un'invaso a bacino per alimentare la Centrale Idroelettrica Carlo Bobbio di ENELGREENPOWER, oggi la piu' potente delle centrali ad acqua fluente in Italia. Lo sbarramento della Diga Serafini e' composto da un'imponente struttura in calcestruzzo situata sul fiume Po tra Piacenza e Cremona, è stata realizzata negli anni '60 con uno sbarramento a traversa mobile che forma un'invaso a bacino di 12km di sviluppo, poco piu' a monte della confluenza con il Fiume Adda. La traversa mobile presenta 11 luci ciascuna dell’ampiezza di 30 m, che sono intercalate da pile dello spessore di 3,20 mt, la lunghezza dell’opera è quindi di 362 m, mentre la larghezza, misurata tra le estremità di monte e di valle delle pile, è di 34,30 mt,il livello normale di ritenuta è a 41,00 m s.l.m, quota alla quale l’invaso non interessa le zone golenali, restando contenuto nell’alveo ordinario del fiume. Le luci dello sbarramento sono intercettate da paratoie piane a scorrimento verticale, sei delle quali sormontate da ventole ad abbattimento automatico, su azione diretta dell’acqua, l’altezza totale di ritenuta è quindi di 6,50 mt per 9 paratoie e di 8,00 mt per le restanti 2 di sponda destra, allo scopo di dissipare, anche nelle più gravose condizioni di esercizio, l’energia dell’acqua affluente da sotto le paratoie, la platea della traversa è profilata a vasca di smorzamento.
Raffaella.Coreggioli
Nome scientifico:  Empusa pennata (Thunberg, 1815) Descrizione della specie: Estremamente mimetica, il dorso dell’empusa pennata appare rugoso e macchiettato, con colori tendenti al bruno-marrone nei giovani, e al verde negli adulti. Con zampe mediane e posteriori lunghissime e sottili, possiede una coppia di zampe captatrici anteriori dotate di una doppia fila di piccolissimi aculei sugli avambracci e di un lungo dito “prensile”, con il quale trattiene le prede. Il suo nome deriva dalla caratteristica penna posizionata tra le due antenne, sulla testa di forma triangolare e molto mobile. Segni particolari: nonostante faccia parte dell’ordine delle Mantoidee, e condivida con le sue “colleghe” la fama di killer spietato, a differenza di molte altre mantidi, la femmina di Empusa pennata non ha l’abitudine di divorare il maschio dopo l’accoppiamento. Ha abitudini solitarie, e trascorre molto tempo immobile in attesa di avvistare una preda. Abilissima cacciatrice, preferisce nutrirsi di insetti volanti, non disdegnando, talvolta, piccoli grilli e cavallette. Le sue zampe raptatorie sembrano appositamente disegnate per la cattura al volo, di cui è una vera specialista. L’Empusa pennata riesce a sopravvivere per oltre una settimana senza cibarsi. Dopo l’accoppiamento, al termine del quale non ha l’abitudine di divorare il suo compagno, depone un’ooteca di notevoli dimensioni se rapportate alla sua misura: circa un terzo dell’insetto stesso. L’ooteca è costituita da una sostanza schiumosa all’ interno della quale l’animale depone le uova, e che modella prima che disseccandosi, si irrigidisca. Le ooteche si trovano solitamente su pietre di colore chiaro, o su piante robuste, prevalentemente in posizioni nascoste, o comunque di difficile accesso per i predatori. Distribuzione e habitat: Predilige ambienti secchi con vegetazione non molto alta e prevalentemente cespugliosa, con un altitudine massima di 800-1000 metri sul livello del mare. Specie a diffusione mediterranea. In Italia E. pennata è presente in tutte le regioni appenniniche nonché in Sicilia e in Sardegna. Predilige le aree aride e soleggiate con scarsa vegetazione.
Mauro Va
negozio mobile per le cascine sparse nella campagna
Max010
Vista sull'imponente sbarramento sul Fiume Po, la Diga Serafini, che serve per creare un'invaso a bacino per alimentare la Centrale Idroelettrica Carlo Bobbio di ENELGREENPOWER, oggi la piu' potente delle centrali ad acqua fluente in Italia. Lo sbarramento della Diga Serafini e' composto da un'imponente struttura in calcestruzzo situata sul fiume Po tra Piacenza e Cremona, è stata realizzata negli anni '60 con uno sbarramento a traversa mobile che forma un'invaso a bacino di 12km di sviluppo, poco piu' a monte della confluenza con il Fiume Adda. La traversa mobile presenta 11 luci ciascuna dell'ampiezza di 30 m, che sono intercalate da pile dello spessore di 3,20 mt, la lunghezza dell'opera è quindi di 362 m, mentre la larghezza, misurata tra le estremità di monte e di valle delle pile, è di 34,30 mt,il livello normale di ritenuta è a 41,00 m s.l.m, quota alla quale l'invaso non interessa le zone golenali, restando contenuto nell'alveo ordinario del fiume. Le luci dello sbarramento sono intercettate da paratoie piane a scorrimento verticale, sei delle quali sormontate da ventole ad abbattimento automatico, su azione diretta dell'acqua, l'altezza totale di ritenuta è quindi di 6,50 mt per 9 paratoie e di 8,00 mt per le restanti 2 di sponda destra, allo scopo di dissipare, anche nelle più gravose condizioni di esercizio, l'energia dell'acqua affluente da sotto le paratoie, la platea della traversa è profilata a vasca di smorzamento.
Max010
Vista sull'imponente sbarramento sul Fiume Po, la Diga Serafini, che serve per creare un'invaso a bacino per alimentare la Centrale Idroelettrica Carlo Bobbio di ENELGREENPOWER, oggi la piu' potente delle centrali ad acqua fluente in Italia. Lo sbarramento della Diga Serafini e' composto da un'imponente struttura in calcestruzzo situata sul fiume Po tra Piacenza e Cremona, è stata realizzata negli anni '60 con uno sbarramento a traversa mobile che forma un'invaso a bacino di 12km di sviluppo, poco piu' a monte della confluenza con il Fiume Adda. La traversa mobile presenta 11 luci ciascuna dell’ampiezza di 30 m, che sono intercalate da pile dello spessore di 3,20 mt, la lunghezza dell’opera è quindi di 362 m, mentre la larghezza, misurata tra le estremità di monte e di valle delle pile, è di 34,30 mt,il livello normale di ritenuta è a 41,00 m s.l.m, quota alla quale l’invaso non interessa le zone golenali, restando contenuto nell’alveo ordinario del fiume. Le luci dello sbarramento sono intercettate da paratoie piane a scorrimento verticale, sei delle quali sormontate da ventole ad abbattimento automatico, su azione diretta dell’acqua, l’altezza totale di ritenuta è quindi di 6,50 mt per 9 paratoie e di 8,00 mt per le restanti 2 di sponda destra, allo scopo di dissipare, anche nelle più gravose condizioni di esercizio, l’energia dell’acqua affluente da sotto le paratoie, la platea della traversa è profilata a vasca di smorzamento.
Paolo Tomberli
Nel cielo c'erano brandelli neri e altri di un vapore mobile al di là della luce della luna. Lei aspettava, a un passo di distanza, ancora nella zona d'ombra che il remoto bagliore della luna che si allargava sull'altana, sulle altane più sotto, non scorsero la scala a chiocciola e la bambina ubbidi alla sua mano ed entrò.
Raffaella.Coreggioli
Nome scientifico:  Crocothemis erythraea (Brullé 1832) Dimensioni:  35-45 mm, apertura alare 50-70 mm Descrizione della specie: Ordine: Odonata Subordine: Anisoptera Famiglia:Libellulidae Genere: Crocothemis i maschi di questa specie sono completamente rossi con testa, occhi e addome rosso brillante e torace, al limite, bruno-rossastro. Gli esemplari immaturi e le femmine sono bruno-giallastri. Esistono anche casi, molto rari, in cui la femmina assume un colore simile a quello del maschio mantenendo comunque delle porzioni del corpo giallastre. Questo fenomeno è chiamato \"omeocromia secondaria\". Morfologia: Le libellule rappresentano un gruppo morfologicamente piuttosto omogeneo, anche se i vari sottordini presentano caratteri nettamente distinguibili. Adulti: Il corpo degli adulti è diviso, come negli altri insetti, in testa, torace e addome. Testa: La struttura più vistosa della testa sono gli occhi composti, formati da migliaia di ommatidi. E’ più larga del torace, assai mobile e molto grande, diversa come forma nei due sottordini: globosa negli Anisotteri e trasversa negli Zigotteri. Sulla testa si trovano anche le antenne, molto ridotte, tre ocelli, disposti a triangolo e le parti boccali, composte. Torace: Il torace delle libellule, estremamente specializzato, è formato da due parti: il protorace e lo pterotorace. Il primo è molto ridotto e ad esso sono articolate la testa e il 1° paio di zampe. Il secondo è molto sviluppato, porta le ali e le zampe medie e posteriori. Il torace delle libellule presenta una particolarità detta obliquità, ossia, l’inserzione delle zampe viene ad essere spostata cefalicamente e quella delle ali caudalmente. Questa particolare disposizione, spostando il baricentro della libellula in volo verso l’avanti, permette di sopportare urti contro le prede, durante la loro cattura in aria, senza sbilanciarsi eccessivamente e senza modificare in modo marcato la traiettoria. Zampe: Sono ben sviluppate, rivolte in avanti e composte da più segmenti: femore, tibia, tarso e unghie. Sono simili nella costituzione in tutte le specie, ma variano nella lunghezza, nella forma e nel colore. Non servono per la locomozione ma per aggrapparsi ai supporti e per catturare e trattenere le prede in volo. Ali: Sono grandi, composte da una membrana chitinosa, generalmente trasparenti, ma talvolta colorate o macchiate. In posizione di riposo si presentano aperte più o meno orizzontali e perpendicolari all’asse del corpo (Anisotteri) oppure si dispongono verticalmente e obliquamente all’indietro sopra l’addome (Zigotteri). Sulle ali è presente una ricca venulazione longitudinale e trasversale che racchiude piccole concamerazioni dette celle. Tali venature, che costituiscono un importante criterio di classificazione, variano a seconda delle famiglie, dei generi e delle specie. Addome: E’ mobile, sottile e di solito molto lungo. E’ formato da 11 segmenti detti “uriti”, dei quali i primi 10 sono ben distinguibili, mentre dell’undicesimo sono presenti solo le vestigia. Termina con delle strutture dette cerci, somiglianti ad una sorta di tenaglia, con la quale il maschio trattiene la femmina durante l’accoppiamento. Lo sbocco genitale nel maschio si trova nel 9° segmento ma, fatto unico nel regno animale, l’apparato copulatore è situato nel 2° e 3° urite. Nella femmina l’addome è generalmente più corto e dilatato e gli organi genitali sono nell’8° e 9° segmento. Le femmine delle specie più primitive sono dotate di un ovidepositore molto grosso che permette l’inserzione delle uova nei vegetali vivi o morti e che può essere scambiato per un pungiglione. Distribuzione e habitat:  presente in tutta Italia e isole, predilige gli ambienti di pianura con acque ferme. Molto frequente in ambienti risicoli. Periodo di attività:  gli adulti volano da marzo a novembre.
Scorpione1946
Una delle stazioni più belle in assoluto
Max010
Vista sull'imponente sbarramento sul Fiume Po, la Diga Serafini, che serve per creare un'invaso a bacino per alimentare la Centrale Idroelettrica Carlo Bobbio di ENELGREENPOWER, oggi la piu' potente delle centrali ad acqua fluente in Italia. Lo sbarramento della Diga Serafini e' composto da un'imponente struttura in calcestruzzo situata sul fiume Po tra Piacenza e Cremona, è stata realizzata negli anni '60 con uno sbarramento a traversa mobile che forma un'invaso a bacino di 12km di sviluppo, poco piu' a monte della confluenza con il Fiume Adda. La traversa mobile presenta 11 luci ciascuna dell’ampiezza di 30 m, che sono intercalate da pile dello spessore di 3,20 mt, la lunghezza dell’opera è quindi di 362 m, mentre la larghezza, misurata tra le estremità di monte e di valle delle pile, è di 34,30 mt,il livello normale di ritenuta è a 41,00 m s.l.m, quota alla quale l’invaso non interessa le zone golenali, restando contenuto nell’alveo ordinario del fiume. Le luci dello sbarramento sono intercettate da paratoie piane a scorrimento verticale, sei delle quali sormontate da ventole ad abbattimento automatico, su azione diretta dell’acqua, l’altezza totale di ritenuta è quindi di 6,50 mt per 9 paratoie e di 8,00 mt per le restanti 2 di sponda destra, allo scopo di dissipare, anche nelle più gravose condizioni di esercizio, l’energia dell’acqua affluente da sotto le paratoie, la platea della traversa è profilata a vasca di smorzamento.