Risultato della ricerca: ferro struttura ruggine
brizio61
Faro di Capo Ferro Olbia
en.giuliani
Trabocco Punta Cavalluccio appartiene alla famiglia Verì la piu antica fra i Trabocanti. Le origini risalgono alle migrazioni di questi uomini da paesi d\'oltralpe e in particolare si rintracciano i Verì provenienti dai valichi francesi. Essi si insediarono in prossimità di San Vito per poi spostarsi lungo la costa. Abili artigiani del legno iniziarono ad usare gli alberi costieri di querce e lecci per costruire semplici passerelle per cercare di arpionare il pesce dall\'alto. Impavidi costruttori seppero portare presto la struttura del trabocco alla perfezione studiando le basse maree, le lune, il mare e la sua vita.
mauriziot
... la Basilica di San Giorgio, nell'omonima isola della laguna di Venezia, proprio sul Bacino di San Marco, dove nella notte cielo e laguna si confondono; le prime costruzioni della chiesa risalgono al IX secolo. La struttura attuale è quella progettata da Andrea Palladio che realizzò anche il refettorio; fu completata nel periodo compreso tra il 1566 e il 1591, quando fu ultimato il coro. La facciata venne realizzata tra il 1597 e il 1610 da Vincenzo Scamozzi, 30 anni dopo la morte del maestro. L'attuale campanile (alto 75 m) fu progettato dall'architetto somasco Benedetto Buratti e risale al 1791. Presentata, accettata, premiata in concorsi fotografici FIAP e PSA: Club Bronze e ECW A. al MOUNTAINS CIRCUIT, Alps e Ural, India 20232023, India. Venezia, dicembre 2015
mauriziot
... quella delle favolose auto degli anni\'50; in realtà, nella maggior parte dei casi si tratta di autentici \"catorci\", spesso dipinti a pennello, con i buchi della ruggine e i motori sostituiti e riadattati al diesel di bassa qualità; sono però tante e danno un certo fascino all\'isola; qui l\'auto è ripresa a Vinales, a nord dell\'Havana; Cuba, gennaio 2015
vinci62
batte danzando il pesante martello, il fuoco e la mente forgiano croci, diverse tra loro per aspetto e importanza, non guardano i tumuli sono croci \"ribelli\". Di ferro e orgogliose voltan le spalle, il guscio alla terra e l\'anima ai cieli. Il corpo svanisce il sorriso rimane sul loro bel viso coperto di veli. Chiesa di San Michele (1344) di Villandro (BZ) che veglia su un \"impressionante\" cimitero: osservate bene, le fronti delle croci non sono volte ai tumuli.
mauriziot
... quella del lavoro quotidiano; qui un impianto "industriale", in altre parole una struttura devoluta allo schiacciamento di sassi per la produzione della relativa sabbia, lungo la strada che da Moron porta al Cayo Santa Maria, chiamata localmente il "frantoio"; un impianto che noi avremmo definito obsoleto già diversi anni fa ma qui pienamente funzionante. Cuba, gennaio 2015
brizio61
Capo Ferro la scogliera al tramonto,sullo sfondo le luci di Palau e santa teresa,la luna e le stelle in movimento per l'esposizione lunga,il rosso sulla scogliera la luce del Faro che si proietta,così da far apparire le rocce come un paesaggio marziano. Nikon D5200
fernandospirito55
RICORDI DEL NOSTRO ..PASSATO . fiori da campo...e di giardino in una vecchia pignatta(in passato serviva per cuocere i legumi)...un macinino...un vecchio ferro da stiro...delle chiavi .e anche una piccola trottola....un gioco .per i ragazzi......oggetti molto comuni....nelle nostre abitazioni...
angelofarina
Ho scattato questo crepuscolo qualche giorno fà,sulle rive del mar tirreno nel sud pontino,in una struttura balneare abbandonata negli anni 80 e lasciata al suo degrado
DUODISCUS
L'Abbazia di S. Giovanni in Venere si trova nel Comune di Fossacesia, su una collina prospiciente il Mare Adriatico. Il complesso monastico è composto da una Basilica e dal vicino Monastero, entrambi costruiti nel XIII secolo in luogo del piccolo Monastero preesistente e presenta la struttura classica delle Basiliche di stile cistercense. Il riferimento a Venere deriva da una tradizione che individua un tempio pagano sul luogo dell'attuale Chiesa - un tempio secondo alcuni costruito nell'80 a. C. e dedicato a Venere Conciliatrice.
JohnnyDep
La sede centrale della New York Public Library è una magnifica struttura, in un imponente edificio in stile Beaux-Art sulla Fifth Avenue. Venne inaugurata nel 1916, nelle sue belle ed antiche stanze di lettura si crea un'atmosfera di silenzio irreale e ci si sente immersi nel fascino della cultura !
mauriziot
…..la luce dell’alba su uno degli angoli più magici e "fatati" d'Irlanda: un intricato viale di faggi dall'aria misteriosa e spettrale costruito già ben tre secoli fa per stupire chi vi passava. Più bello e suggestivo di quanto questa foto riesca a rappresentare, nonostante la post produzione realizzata per enfatizzarne l’atmosfera. A proposito di PP, tutte le foto - su questo sito e ovunque - hanno post produzione; più o meno visibile, più o meno coerente con i gusti e le capacità del fotografo. Sono questi due ultimi punti che spesso determinano il livello di PP, e non la qualità dello scatto iniziale. D’altra parte, - dal modificare le curve e i contrasti all’HDR e alla fusione di più scatti; dal croppare allo sfruttare al massimo chiarezza e struttura, dallo schiarire gli occhi all’enfatizzare le rughe - stabilire quale sia il livello di PP “giusta” è una questione sempre “soggettiva”; certo, per il professionista e l’abituale frequentatore di concorsi, il “gusto” del committente e delle classiche giurie è essenziale; per il fotoamatore che fotografa per il piacere di fotografare, il proprio “gusto” non può che essere soggettivo, con l’esperienza di ciò che ha visto e studiato e la libertà di interpretazione che la tecnica gli consente. Io apprezzo le foto semplici e naturali e anche le elaborazioni più esasperate, trovando spunti e meriti in entrambi casi e stimo gli autori in relazione al risultato finale, senza pensare di essere il portatore di verità assolute ma apprezzando la diversità come elemento di ricchezza.
leonardo_lb
...mi sembrava di essere immerso in uno di quegli spazi metafisici urbani dipinti dal grande De Chirico...invece cari amici mi trovavo alla vecchia Tonnara nell'Oasi faunistica di Vendicari,sita in provincia di Siracusa,tra Noto e Marzamemi.La pesca del tonno a Vendicari cessa nel secolo scorso.Oggi quelli che erano i ruderi diroccati dello stabilimento con i suoi cento metri circa di lunghezza,i pilastri che sorreggevano il tetto,sono stati restaurati e la Tonnara e' diventata uno dei simboli di Vendicari,una struttura che con il suo fascino domina la zona centrale della Riserva. Nessun fotoritocco...il sole alto ed un filtro polarizzatore allo scatto,mi hanno regalato questa emozione...spero piaccia anche a voi...
Max010
Il castello di Torrechiara sorge sulle colline vicino a Langhirano a soli 18 km da Parma. La sua posizione elevata gli permette di dominare perfettamente la vallata dove scorre il torrente Parma, punto di incontro tra la città e la montagna poco distante. Fu fatto costruire da Pier Maria Rossi (1413-1482), Conte di San Secondo, fra il 1448 e il 1460, sulle rovine di una precedente casaforte del 1259, di cui rimane una sezione del portico nel lato ovest del cortile interno. Fin dall’inizio fu pensato non solo come struttura difensiva ma anche come dimora isolata per il Conte stesso e la sua amante Bianca Pellegrini di Arluno. Il maniero è tutt’oggi considerato un esempio tra i meglio conservati di architettura castellare in Italia, poiché unisce elementi medievali e rinascimentali. La fortezza dal cuore affrescato sorge "altiera et felice", costruita tra il 1448 e il 1460 dal Magnifico Pier Maria Rossi, esempio tra i più significativi e meglio conservati di architettura castellare italiana. La funzione difensiva è attestata da tre cerchia di mura e da quattro torri angolari, la destinazione residenziale è provata dalla ricchezza degli affreschi a 'grottesche' di Cesare Baglione. Straordinaria è la "Camera d'Oro", attribuita a Benedetto Bembo, per celebrare, ad un tempo, la delicata storia d'amore tra Pier Maria e Bianca Pellegrini e la potenza del casato attraverso la raffigurazione di tutti i castelli del feudo.
brizio61
Faro porto ferro (porto cervo) Nikon D5200 F-stop F/3.5 Esposizione 226,4 sec. iso 100
IvoMarkes
Il topinambur, Helianthus tuberosus, o più poeticamente elianto, è pianta perenne rizomatosa molto robusta e dalla grande capacità di diffusione. Il rizoma è di color nocciola chiaro e nella forma ricorda un vecchio fuso per filare, ingrossato al centro termina a punta. La parte aerea è composta da ispidi fusti aerei annuali che possono superare i due metri d’altezza. Le foglie, di grandi dimensioni, sono ovato-lanceolate. La fioritura inizia a fine estate per protrarsi per buona parte dell’autunno. I fiori sono capolini, grandi margherite del diametro di circa 5 cm di colore giallo dorato.-------------------ALTRE INFO DA ANGELA: La radice di questa pianta è commestibile ha un gusto simile a quello del carciofo ma ancora più delicato; è ricco di vitamina A, vitamine del gruppo B, potassio, ferro e zuccheri complessi rappresentati al 15% dall’inulina costituita chimicamente da fruttosio e amido. Per quanto riguarda l’apporto calorico, per 100 gr di parte edile il valore energetico è di 85 Kcal. Parlando proprio di inulina è utile sapere che questa possiede le seguenti virtù: riduce il colesterolo totale, i trigliceridi nel sangue e la formazione di gas a livello intestinale, ha un blando effetto lassativo, migliora la digestione, riequilibra la flora intestinale potenziandone l’attività e migliorandone il metabolismo, aumenta i bifidobatteri positivi (importanti per la corretta digestione e la salute del colon) e contemporaneamente riduce significativamente i batteri ritenuti nocivi.---------------------------------------------------------------- Scatto con flash dal basso all'alto, includendo la sfocatura del cielo un pò nuvoloso.
Stefano Baglioni
Foto eseguita all\'interno di una grotta
IvoMarkes
dedicata all\'amico Carlo.......................................................................................................................................................... PRALBOINO: Nel 569 Alboino, re del bellicoso popolo germanico dei Longobardi, dopo aver messo a ferro e fuoco il Friuli ed il Veneto, mosse il suo esercito alla presa prima di Mantova, poi di Brescia e delle altre città lombarde. Proprio in preparazione all\'assedio di Brescia, Alboino si accampò in un territorio posto ad una certa distanza dalla città. La località, per questo motivo, fu da quel momento chiamata Prato di Alboino, poi Prat\'Alboino ed in seguito Pralboino. Quando Desiderio, ultimo re dei Longobardi, fondò nel 758 il monastero di Leno, lo dotò di un vasto territorio, comprendente Pralboino, ed affidò ai monaci Benedettini la bonifica e la coltivazione di quelle terre. Il piccolo villaggio sorto al passaggio di Alboino, poté così svilupparsi e diventare una borgata sempre più importante. Dopo i primi duecento anni del Regno Longobardo ebbe inizio, con Carlo Magno, l\'era feudale e Pralboino fu ceduto, ai primi del novecento, dall\'Abate di Leno alla casata dei Gambara in cambio dei servigi resi al capostipite della famiglia, Ancilao, che aveva difeso le proprietà del monastero dagli attacchi degli Ungari. I Gambara ressero le sorti del paese come feudatari e signori sino al 1797, anno che segnò, ad opera di Napoleone, l\'abolizione dei diritti feudali con la caduta della Repubblica di Venezia, alla quale il territorio di Pralboino fu soggetto quasi ininterrottamente per 370 anni. Fino al 1815 Pralboino subì la dominazione Napoleonica e successivamente quella Austriaca fino al 1859. Fece poi parte del Regno d\'Italia e quindi della Repubblica dal 1946. ...da Wikipedia
Fabrygot
Castel Beseno (talora indicato come Schloss Pysein nei testi di lingua tedesca) è la più grande struttura fortificata del Trentino-Alto Adige. Situata nel territorio del comune di Besenello, in provincia di Trento. All\'interno si trovano ampi spazi, porte fortificate, bastioni, cortili, mura maestose, cantine e cisterne, e numerosi affreschi (in gran parte rovinati dalle intemperie); si gode una vista su tutta la Vallagarina e a strapiombo sul sottostante Rio Cavallo. Fin dall\'antichità dalla sommità della collina si poteva controllare tutta la sottostante Vallagarina e l\'accesso alla valle che conduce a Folgaria. Le prime notizie certe riguardo questa fortezza risalgono al XII secolo. Nel corso del Cinquecento a seguito di un incendio esso viene ricostruito e rinnovato, mutando il suo aspetto di castello medievale in quello di residenza, conservando però la sua identità di fortezza difensiva ben armata. Verso la fine del Settecento infatti esso fu protagonista di un sanguinoso assedio da parte delle truppe napoleoniche che, nonostante l\'ingente spiegamento, non riuscirono ad avere la meglio, venendo sconfitte dopo giorni di assedio da una colonna di truppe austriache giunte in difesa di Castel Beseno. In seguito, a causa della più tranquilla situazione politica, e quindi alla perdita di importanza di questa struttura difensiva, inizia un lungo periodo di decadenza del castello, che verrà infine abbandonato nel corso del\'Ottocento, per essere infine donato nel 1973 alla Provincia Autonoma di Trento, che ne avviò subito il restauro per farne una delle sedi distaccate del museo del Castello del Buonconsiglio. La struttura, restaurata nella seconda metà del XX secolo, ha una forma ellittica che copre tutta la sommità della collina calcarea, estendendosi in lunghezza per 250 metri e in larghezza per circa 50 metri.