Risultato della ricerca: demolizioni
Rob75
Il Monumento nazionale a Vittorio Emanuele II, meglio conosciuto con il nome di Vittoriano o Altare della Patria, è un monumento nazionale situato a Roma, sul Campidoglio, opera dell\'architetto Giuseppe Sacconi. Il nome \"Vittoriano\" deriva da Vittorio Emanuele II di Savoia, primo Re d\'Italia. Da quando, nel 1921, accolse le spoglie del Milite Ignoto, il monumento assunse una nuova valenza simbolica, e quello che era stato pensato inizialmente come monumento dinastico, divenne definitivamente una celebrazione dell\'Italia unita e della sua libertà . L\'idea di base del Sacconi, d\'altra parte, era proprio questa: rappresentare allegoricamente, ma anche geograficamente, tutta l\'Italia, per mezzo di raffigurazioni simboliche. La prima pietra del monumento fu posta solennemente da Umberto I nel 1885. Per erigerlo fu necessario, fra il 1885 e il 1888, procedere a numerosi espropri e demolizioni nella zona adiacente il Campidoglio, effettuati grazie a un preciso programma stabilito dal primo ministro Agostino Depretis. Si procedette così alla demolizione di un vasta area di origine medioevale abbattendo la Torre di Paolo III, il cavalcavia di collegamento con palazzo Venezia (l\'arco di S. Marco), i tre chiostri del convento dell\'Ara Coeli e tutta l\'edilizia minore presente sulle pendici del colle. In questo modo cambiò radicalmente l\'assetto urbanistico della zona con il sacrificio di via dell\'Ara Coeli, che pur essendo oggi ancora esistente, non è più la strada principale che collega il Campidoglio con il quartiere adiacente. La statua equestre di Vittorio Emanuele II, fulcro dell\'intero monumento, fu affidata ad Enrico Chiaradia (1851-1901) già  nel 1889; fu poi completata da Emilio Gallori ed inaugurata nel 1911. Le altre sculture e opere d\'arte hanno impegnato i maggiori artisti allora attivi in Italia. Il complesso monumentale venne inaugurato da Vittorio Emanuele III il 4 giugno 1911, in occasione dell\'Esposizione internazionale per i cinquant\'anni dell\'Unità  d\'Italia, alla presenza della famiglia reale, del presidente del Consiglio Giovanni Giolitti e di seimila sindaci provenienti da tutta Italia. Il complesso del Vittoriano da allora celebra la grandezza e la maestà  di Roma, eletta al ruolo di legittima capitale d\'Italia, rappresentando l\'unità  del paese (Patriae Unitati) e la libertà  del suo popolo (Civium Libertati). Nel 1921 il monumento fu scelto per accogliere il Milite ignoto, la cui salma fu tumulata nell\'Altare della Patria il 4 novembre del 1921, con una cerimonia a cui partecipò un\'immensa folla e alla presenza di Vittorio Emanuele III e della regina Margherita. Con la realizzazione delle quadrighe dell\'Unità  e della Libertà , che vennero poste sui propilei fra il 1924 e il 1927, il monumento potè dirsi completato negli spazi esterni. Il completamento degli spazi interni, compresa la cripta del Milite Ignoto (con mosaici di Giulio Bargellini) è dovuto ad Armando Brasini. Lo stesso architetto progettò anche il prospetto laterizio a contrafforti su via di San Pietro in Carcere. Gli ultimi lavori di completamento dell\'opera ebbero fine nel 1935, con l\'inaugurazione del Museo del Risorgimento.
marco.torchia
Resti di una vecchia chiesetta abbandonata e quasi completamente distrutta, ovunque regna l'abbandono più totale.
cavalliphoto
Taglio di armatura metallica mediante cannello ossiacetilenico
cavalliphoto
TAGLIO DI STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO MEDIANTE LAME DIAMNTATE