simone.porrelli
Sant'Ivo alla Sapienza fu tema difficilissimo per Borromini, condizionato dalla preesistenza del palazzo e del cortile già realizzati che lasciavano uno spazio quadrangolare molto limitato per far costruire la chiesa.
Da questi vincoli egli ricaverà un'occasione di grande libertà . È una pianta triangolare che gli consente di creare un corpo organizzato sulle linee; raddoppia il triangolo per creare una stella a sei punte che occupi tutta la superficie a disposizione, ed a questa forma sottrae ed aggiunge spazi circolari secondo un rigoroso schema logico. L'esigenza di sfruttare il più possibile un lotto di forma quadrata, l'interesse per un involucro mistilineo (che gli permettesse di continuare l'esperienza di San Carlino alle Quattro Fontane) e l'idea di trarre spunto da forme simboliche (capaci di legare l'origine e lo schema a dei significati primari) saranno i motivi ispiratori del progetto. Il progetto di Francesco Borromini era molto diverso dalla creazione oggi esistente infatti essendo troppo complicato venne sostituito negli anni.
Il risultato è ottenuto con estrema purezza ed apparente semplicità : la pianta centralizzata, mistilinea, disegna una sorta di stella a sei punte, e le mura ne ricalcano il perimetro.
(fonte: wikipedia)