Dopo aver lasciato il capanno sulle arene a mattina inoltrata, scendendo dal sentiero , scorgo con la coda dell occhio tra le nuove gemme di un vecchio larice una figura familiare. Sono molto lontano ma il mio sesto senso mi dice che mi devo avvicinare lentamente e più silenziosamente possibile. Il pendio è molto ripido ,i rododendri sono fitti e io sono obbligato a strisciare letteralmente per non farmi vedere. Dopo circa 70 metri e tantissimi graffi in faccia riesco finalmente ad arrivare vicino al vecchio larice quando il mio cuore ha un sussulto e il fiato mi si ferma. Quello che da lontano era una macchia nera, che poteva essere semplicemente un'ombra, si rivela quello che speravo fosse. Uno dei galli forcelli presenti sull'arena della mattina si era fermato a ingozzarsi di gemme ed era lì a farsi fotografare da me a 5 metri di distanza. Quell avvicinamento e quei colori rimarranno per sempre impressi dentro la mia memoria.

Gallo forcello , ricordi di primavera. Una fredda mattina d'aprile riscaldata dai rugolii di questo magnifico maschio di Gallo forcello in tutta la sua bellezza, tra le primule e i primi fiori di Erica .