Risultato della ricerca: allagamenti
JohnnyDep
L'Antelope Canyon è un canyon di arenaria molto stretto in Arizona, il passaggio tra le levigate pareti a volte è difficoltoso e spesso per poter passare lo zaino deve essere portato a mano. Può essere visitato solo tramite guida, in quanto a pericolo di inondazioni ed allagamenti. Offre al visitatore uno spettacolo unico ed è fra i più suggestivi parchi Usa.
JohnnyDep
L'Antelope Canyon si trova nel nord dell'Arizona, vicino alla cittadina di Page, e fa parte della riserva Navajo. E' un canyon di arenaria, stretto e con forme interne vertiginose e pareti intagliate create dall’acqua e dal vento. La luce entra solo dalla parte superiore e in certi momenti del giorno conferisce all’arenaria una splendida tonalità cromatica. Può essere visitato solo tramite guida, in quanto a pericolo di inondazioni ed allagamenti (il 12/8/1997, 11 persone morirono all'interno del canyon). Offre al visitatore uno spettacolo unico ed e' fra i più suggestivi dei parchi usa.
everardo
Riflesso nei campi pieni d\'acqua
allo1953
ED ELEVATI AL CIELO. SONO PAROLE DEI PROMESSI SPOSI RIFERITE AI MONTI CHE FANNO DA CONTORNO AL LAGO DI COMO. QUESTI SONO I MONTI PISANI OSSERVATI NEL LORO VERSANTE ORIENTALE DA QUELLO CHE COSTITUIVA L' ALVEO DEL PADULE DI BIENTINA ORA BONIFICATO MA TUTTORA SOGGETTO AD OCCASIONALI ALLAGAMENTI
photoplayer
.. quest'anno invece la pioggia (nel Milanese) continua ad inondarci .. stanotte allagamenti vari.
nardinl
Campi allagati intorno alle foci dell'Isonzo
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Allagamenti della piana reatina a cavallo fra Gennaio e Febbraio 2021
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Allagamenti della piana reatina a cavallo fra Gennaio e Febbraio 2021
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Allagamenti della piana reatina a cavallo fra Gennaio e Febbraio 2021
Dario Peracchi
Il Tonlé Sap si trova al centro della Cambogia ed occupa il vasto bacino limitato a nord dalla catena dei Monti Dângrêk e a sudest dai Monti Cardamomi. Il lago occupa una depressione creata geologicamente dalla collisione del Subcontinente indiano con l'Asia. Inoltre lungo le sponde del vasto bacino lacustre sono situati alcuni interessanti villaggi galleggianti quale ad esempio quello di Chong Kneas, posto a breve distanza da Siem Reap, e da una isolata collina chiamata Phnom Krom. Alimentato da numerosi immissari, tributa al Mekong tramite un fiume chiamato a sua volta Tonlé Sap e lungo 110 km, ma limitatamente al periodo dell'anno compreso tra ottobre e giugno; nella stagione estiva, a causa delle piogge monsoniche, le acque del fiume scorrono in senso opposto cosicché la superficie del lago passa da 2500-3000 km² (stagione secca) a 10000-20000 km² (in khmer il suo nome significa appunto “grande lago”), mentre la sua profondità aumenta da 2–3 m fino a un massimo di 14 m. Il Tonle Sap funge così da bacino regolatore del Mekong, situato com'è poco a monte del suo delta, impedendone rovinose alluvioni nella stagione delle piogge. Nelle regioni costiere è intensamente praticata l'agricoltura (riso), favorita dai terreni resi fertilissimi dalle periodiche inondazioni del lago; altra grande risorsa è la pesca, che alimenta una fiorente industria conserviera. Il sistema pulsante con l'enorme zona allagata, la ricca biodiversità e il deposito annuale di ricchi sedimenti portati dal Mekong rendono il Tonle Sap una delle zone di pesca interne più ricche del mondo, fornendo cibo per più di 3 milioni di persone, contribuendo per il 75% al totale della pesca interna della Cambogia e al 60% del consumo proteico dell'intera popolazione cambogiana. Al termine della stagione delle piogge, il corso si inverte ed il pesce viene portato a valle. L'inversione del flusso del fiume Tonle Sap, che peraltro è lungo 110 km, agisce anche da valvola di sicurezza per prevenire altri allagamenti più a valle. Durante la stagione secca (da dicembre ad aprile) il Tonle Sap fornisce circa il 50% del flusso del delta del Mekong in Vietnam. Diversi osservatori, ed anche la gente del posto ha spesso affermato che il Lago Tonle Sap si sta velocemente riempendo di sedimenti. Tuttavia dei recenti studi sulla sedimentazione a lungo termine mostrano che il lago Tonle Sap è rimasto nell'intervallo di sedimentazione di 0,1-0,16 mm l'anno fin da circa 5500 anni. Non c'è perciò il pericolo che si riempia a breve di sedimenti, che quindi non sono una minaccia ma una parte importante dell'ecosistema, fornendo nutrimento per la produttività delle zone allagate. (From Wikipedia)
Luk49
La cella temporalesca calata improvvisamente su Pisa la sera del 29 Agosto, causando allagamenti.
Sergei
Il tapiro dalla gualdrappa o tapiro della Malesia o tapiro asiatico (Tapirus indicus Desmarest, 1819) è un mammifero perissodattilo della famiglia dei tapiridae diffuso nelle foreste del Sud-est asiatico. La specie è facilmente riconoscibile grazie alla cosiddetta \"gualdrappa\" di colore chiaro, che va dalle spalle alla parte posteriore del corpo. Per il resto il mantello è di colore nero, ad eccezione delle punte delle orecchie, che sono bianche. Questa particolare colorazione facilita la mimetizzazione dell\'animale: i potenziali predatori, infatti, possono confondere un tapiro disteso a riposare per una roccia.[2] Lungo dagli 1,8 ai 2,4 metri, il tapiro dalla gualdrappa è alto tra i 90 e i 107 centimetri e pesa dai 250 ai 320 chilogrammi. Alcuni rari esemplari possono arrivare fino a 410 chilogrammi.[3] Le femmine sono solitamente più grandi dei maschi. Come le altre specie di tapiri, anche i tapiri dalla gualdrappa hanno piccole code arricciate e proboscidi molto flessibili. Gli arti anteriori presentano quattro unghie, quelli posteriori tre. Dotati di una vista scarsa, i tapiri dalla gualdrappa hanno però un udito e un olfatto molto sviluppati. T. indicus è la più grande tra le quattro specie esistenti di tapiro e l\'unica a vivere in Asia. Il nome scientifico della specie può trarre in inganno per quel che riguarda il suo areale: questo tapiro, infatti, non vive in India bensì in quelle che un tempo erano le Indie orientali. Un tempo il suo areale includeva la Cambogia, l\'Indonesia, il Laos, la Malesia, la Birmania, la Thailandia e il Vietnam. Tuttavia il numero di esemplari negli ultimi anni si è drasticamente ridotto e ora, come tutti i tapiri, è in via di estinzione.[1] Grazie alla loro taglia i tapiri dalla gualdrappa hanno pochi predatori naturali, e persino i rapporti di attacchi da parte delle tigri sono pochi.[4] La più grave minaccia all\'incolumità di questo animale è l\'attività umana, inclusa la deforestazione per fare spazio alle piantagioni, gli allagamenti causati dalla costruzione di dighe per alimentare centrali idroelettriche e il commercio illegale. In Thailandia, per esempio, la vendita di un piccolo di tapiro può fruttare anche 5.500 dollari americani.[4] In aree come Sumatra, dove la maggior parte della popolazione è musulmana, i tapiri vengono raramente cacciati come fonte di cibo, a causa della loro somiglianza con i maiali, ma in altre regioni sono cacciati per sport o uccisi accidentalmente se scambiati con altri animali. Lo status di animale protetto riconosciuto al tapiro in Thailandia, Malesia e Indonesia per tentare di frenarne l\'uccisione da parte dei cacciatori, ha avuto un effetto limitato nell\'aumentarne o mantenerne stabile la popolazione perché non si è presa in considerazione la perdita di habitat. Le foto di tapiro in natura sono molto rari. Per primo molto raro vederlo nella giungla. Il tapiro conduce stile di vita crepuscolare. Fotografato al tramonto con il diaframma f-2
GiovanniGrego
Dopo un forte periodo di maltempo, numerose campagne si sono allagate, unico metodo per far defluire l'acqua è scavare quesi piccoli fossetti..
ansanet
Foto eseguita con la tecnica del mosso in senso verticale.
diaframma
Il giorno 22 - 10 - 2009, la città di cagliari e svariati paesi della provicia, sono stati colpiti da un forte e devastante temporale, il quale ha provocato allagamenti per le strade, garge, scantinati, abitazioni ed attiità commerciali, creando dei forti ed ingenti danni. La foto è stata realizzata in un tabacchino sito in Cagliari, dove chi vi lavora, sta cercando di arginare la grossa mole d'acqua che ha prpovocato danni, allagando il negozio. Si vede una persona con la camicia ed i panmtaloni rimboccati a piedi scalzi che con una scopa, cerca di gettare via dal locale quanta più acqua imbarcata. Fuori l'altra persona che lavora nel tabacchino, guarda il suo collega affranto e desolato. Fuori dal negozio sopra il cestino per le battewrie usate, è poggiata una scatola e sopra le scarpe di chi a piedi nudi spazza via acqua. Sul marciapiede si nota un cartone di sigarette bagnato.