Risultato della ricerca: ciminiera
FabioCamoli
Il complesso di edifici che costituivano lo stabilimento per la pilatura del riso era stato costruito nel 1913 nel rione di San Sabba (più correttamente \"san Saba\"), alla periferia della città e fu trasformato inizialmente in un campo di prigionia provvisorio per i militari italiani catturati dopo l\'8 settembre: venne denominato Stalag 339. Successivamente, al termine dell\'ottobre 1943, il complesso diviene un Polizeihaftlager (Campo di detenzione di polizia), utilizzato come centro di raccolta di detenuti in attesa di essere deportati in Germania ed in Polonia e come deposito dei beni razziati e sequestrati ai deportati ed ai condannati a morte. Nel campo venivano anche detenuti ed eliminati Sloveni, Croati, partigiani, detenuti politici ed ebrei. Supervisore della Risiera fu l\'ufficiale delle SS Odilo Globočnik, triestino di nascita, in precedenza stretto collaboratore di Reinhard Heydrich e responsabile dei campi di sterminio attivati nel Governatorato Generale, nel quadro dell\'operazione Reinhard, in cui erano stati uccisi oltre 1,2 milioni di ebrei[3]. Per i cittadini incarcerati nella Risiera, intervenne in molti casi, presso le autorità germaniche, il vescovo di Trieste, monsignor Santin; in alcuni casi con una soluzione positiva (liberazione di Giani Stuparich e famiglia) ma in altri senza successo. I nazisti, dopo aver utilizzato per le esecuzioni i più svariati metodi, come la morte per gassazione utilizzando automezzi appositamente attrezzati, si servirono all\'inizio del 1944 dell\'essiccatoio della risiera, prima di trasformarlo definitivamente in un forno crematorio. L\'impianto venne utilizzato per lo smaltimento dei cadaveri e la sua prima utilizzazione si ebbe il 4 aprile 1944 con la cremazione di una settantina di cadaveri di ostaggi fucilati il giorno precedente in località limitrofe Villa Opicina (Trieste). Da allora, fino alla data della liberazione, il forno crematorio fu adoperato per bruciare i corpi di oltre 3500 prigionieri della Risiera, soppressi direttamente dal personale carcerario ivi operante. La Risiera, oltre ad essere usata come campo di smistamento di oltre 8000 deportati provenienti dalle Provincie orientali destinati agli altri campi di concentramento nazisti, fu quindi adoperata in parte anche come luogo di detenzione, tortura ed eliminazione di prigionieri sospettati di attività sovversiva nei confronti delle regime nazista Questo luogo è di assoluta importanza in quanto fu l\'unico campo di deportazione dell\'Europa meridionale. Il forno crematorio e la connessa ciminiera furono abbattuti con esplosivi dai nazisti in fuga nella notte tra il 29 e il 30 aprile 1945, nel tentativo di eliminare le prove dei loro crimini, ma sono stati descritti successivamente dai prigionieri testimoni del campo. Tra le rovine furono ritrovate ossa e ceneri umane. Sul medesimo luogo, a ricordo, sorge oggi una struttura commemorativa costituita da una piastra metallica sul posto dove sorge il forno crematorio e da una stele che ricorda la presenza della ciminiera. Riguardo alle ipotesi sui metodi di esecuzione, esse sarebbero avvenute o per gassazione attraverso automezzi appositamente attrezzati, o con un colpo di mazza alla nuca (mazza ritrovata e custodita sino al 1977 nel museo della risiera. È stata rubata l\'anno successivo) o per fucilazione. Nel complesso le esecuzioni sarebbero state almeno cinquemila, secondo una stima approssimativa, sebbene non si disponga di dati certi. Con il D.P.R. n. 510 del 15 aprile 1965, il Presidente Giuseppe Saragat dichiarò la risiera di san Sabba Monumento Nazionale, quale \"unico esempio di lager nazista in Italia\".(Wikipedia) L\'occhio scorre dal centro dell\'immagine (il forno crematorio rimosso)verso il basso, volta a destra, seguendo la canala a terra, per poi risalire sulla stele (la ex-ciminiera)...in alto la fine delle sofferenze. Fabio.
marco.torchia
Disteso come un serpente sul crinale che conduce da Camino alla vicina Cantavenna, Isolengo è un borgo immerso nella pace campestre. Merita una visita la chiesa di San Martino, il cui campanile è il simbolo del borgo. Ad un paio di chilometri dall'abitato, in direzione Pontestura, si scorgono sulla destra i resti di una vecchia ciminiera, che solitaria fa da vedetta sul territorio.
allo1953
NELLA CAMPAGNA DI UNA FABBRICA ORA INATTIVA
fania67
tornando da casa dei miei genitori ho fatto un tragitto diverso dal solito e sul fianco della collina oltre ai balloni mi è caduto lo sguardo su quelle ombre strane a forma di barchetta e con tanto di nuvolette di fumo che escono dalla ciminiera... forse dovrei farmi vedere da uno bravo, ma io ci vedo quello...
AlbertoGhizziPanizza
(primi test della nuovissima Nikon P1000 di prossima uscita)
niconit
Ciminiere oggi distrutte ma, che la fotografia rende eterne
tirex24
Illuminato dal sole del mattino, anche il fumo di una ciminiera ha il suo fascino!
claudio-lm
Nord ovest ... Parco Dora .... la chiesa del Santo Volto di Mario Botta, con il campanile (ciminiera della Teksid Fonderie ) , in primo piano il Museo a Come Ambiente dell'arch. Magnaghi e la torre evaporativa della MIchelin (primo stabilimento di gomme in italia ) . Sullo sfondo la valle di Aosta .. neve di primavera
bozzolino
La ciminiera,sono le ultime rimaste nella Valle del Bisenzio per testimoniare le vecchie manifatture laniere di una volta,tutte queste fabbriche sorgevano nel territorio Pratese e nei dintorni e sono rimaste molto poche.
gianni.db
Parco Dora, Duomo
carmelo parisi
..... Ho scattato questa foto, dalla spiaggia della zona industriale di Milazzo-Valle del Mela. Tutta questa parte del territorio della provincia di Messina, nei pressi di Milazzo, San Filippo del Mela e Pace del Mela, con gli agglomerati industriali situati proprio a ridosso dei centri abitati, è stata classificata ad alto rischio di crisi ambientale. La ciminiera in primo piano è quella della centrale enel e le altre due sono della raffineria ex Mediterranea. Le luci sulla destra sono del porto di Milazzo, a significarne la straordinaria vicinanza all'abitato e gli alti rischi che corrono le popolazioni residenti.
MauroGigli
La ciminiera (urbex - Urban Exploration)