Vorrei fugare un dubbio.
Come è noto la scala dei tempi è la seguente.
1/8000, 1/4000, 1/2000, 1/1000, 1/500, 1/250, 1/125, 1/60, 1/30, 1/15, 1/8, 1/4, 1/2, 1, 2, 4, 8 ...
Mi sono fermato - non volutamente - al valore di 8 sec. Presto il motivo.
Per le frazioni di secondo (1/250, 1/125, ecc.) aprire di uno stop significa passare da 1/250 ad 1/125; chiudere, invece, di uno stop è il percorso contrario (1/125 ---> 1/250).
Fin qui tutto "gira".
Ma che succede quando ci troviamo nel range dei tempi interi: 1 sec, 2 sec, 4 sec, 8 sec. ecc.?
Mi sembra abbastanza ovvio che aprire - in questo casi - di uno stop significa passare da 1 sec a 2 sec oppure da 2 sec a 4 sec oppure da 4 sec ad 8 sec. Mi chiedo: e dopo?!
In altri termini la scala dei tempi (in stop) come prosegue?
Nel modo: 16, 32, 64, 128, 256, 512, 1024, ... (ovviamente tutti in secondi pieni)
oppure
nella sequenza: 15, 30, 60, 125, 250, 500, 1000, 2000, 4000, 8000 ... in una specie/forma di accordo con le cifre ai denominatori di quelle frazioni che definiscono i tempi inferiori al secondo??
Al di là di ogni considerazione semplicistica che si possa fare sui tempi interi e sulla loro effettivo modo di utilizzazione, mi preme sapere quanto segue:
se mi trovo ad 8 sec sulla scala dei tempi e voglio aprire precisamente di 1 stop, dovrò impostare (o cronometrare) 16 o 15 sec? 32 o 30? 64 o 60? E via di questo passo...
Ciao e... mi perdonerete il dubbio.
Come è noto la scala dei tempi è la seguente.
1/8000, 1/4000, 1/2000, 1/1000, 1/500, 1/250, 1/125, 1/60, 1/30, 1/15, 1/8, 1/4, 1/2, 1, 2, 4, 8 ...
Mi sono fermato - non volutamente - al valore di 8 sec. Presto il motivo.
Per le frazioni di secondo (1/250, 1/125, ecc.) aprire di uno stop significa passare da 1/250 ad 1/125; chiudere, invece, di uno stop è il percorso contrario (1/125 ---> 1/250).
Fin qui tutto "gira".
Ma che succede quando ci troviamo nel range dei tempi interi: 1 sec, 2 sec, 4 sec, 8 sec. ecc.?
Mi sembra abbastanza ovvio che aprire - in questo casi - di uno stop significa passare da 1 sec a 2 sec oppure da 2 sec a 4 sec oppure da 4 sec ad 8 sec. Mi chiedo: e dopo?!
In altri termini la scala dei tempi (in stop) come prosegue?
Nel modo: 16, 32, 64, 128, 256, 512, 1024, ... (ovviamente tutti in secondi pieni)
oppure
nella sequenza: 15, 30, 60, 125, 250, 500, 1000, 2000, 4000, 8000 ... in una specie/forma di accordo con le cifre ai denominatori di quelle frazioni che definiscono i tempi inferiori al secondo??
Al di là di ogni considerazione semplicistica che si possa fare sui tempi interi e sulla loro effettivo modo di utilizzazione, mi preme sapere quanto segue:
se mi trovo ad 8 sec sulla scala dei tempi e voglio aprire precisamente di 1 stop, dovrò impostare (o cronometrare) 16 o 15 sec? 32 o 30? 64 o 60? E via di questo passo...
Ciao e... mi perdonerete il dubbio.
Sedici (16) secondi.
Quella delle frazioni sono una convensione in realtà se vai con uno strumento a misurare 1/15 scoprirai che sulle attuali macchine elettronice equivale ad 1/16 di secondo.
Quella delle frazioni sono una convensione in realtà se vai con uno strumento a misurare 1/15 scoprirai che sulle attuali macchine elettronice equivale ad 1/16 di secondo.
A questo punto basterebbe ragionare in megabyte e il gioco è fatto
A leggere la sequenza di Max sembrerebbe vero, ma non c'enta niente.
Uno stop (o EV) meno di 1/1000 sono 2/1000.
1024 e 2048 non nel nostro caso non esistono.
Messaggio modificato da decarolisalfredo il Sep 5 2011, 09:38 PM
Uno stop (o EV) meno di 1/1000 sono 2/1000.
1024 e 2048 non nel nostro caso non esistono.
Messaggio modificato da decarolisalfredo il Sep 5 2011, 09:38 PM
E' capitato di parlarne in un thread sugli startrails.. Il tempo di esposizione delle fotocamere, anche se riporta 15 e 30 secondi, è in realtà (misurato su D70s, D300 e D300s, penso si possa azzardare dire che valga per tutte...) 16 e 32 secondi, mantenendo cosi' la scala in potenza di 2. Oltre questi, dovremmo quindi aprire per 64, 128 ecc secondi, per mantenere la serie..
Secondo logica, anche i tempi inferiori al secondo dovrebbero mantenere la serie (ma qui è ben più difficile misurare artigianalmente.. ) e quindi, ad esempio 1/125° sarebbe 1/128°, e cosi' via...
Ciao
Stefano
Secondo logica, anche i tempi inferiori al secondo dovrebbero mantenere la serie (ma qui è ben più difficile misurare artigianalmente.. ) e quindi, ad esempio 1/125° sarebbe 1/128°, e cosi' via...
Ciao
Stefano
Come dice giustamente sassoscritto, bisogna rispettare la potenza del due. La serie giusta è:
1/8192, 1/4096, 1/2048, 1/1024, 1/512, 1/256, 1/128, 1/64, 1/32, 1/16, 1/8, 1/4, 1/2, 1, 2, 4, 8, 16, 32, ... ecc
Si indicano le approssimazioni solamente per comodità (e abitudine). Questo lo si ricava dalla definizione di Exposure Value: una funzione logaritmo in base due.
Messaggio modificato da mr-fuso il Sep 5 2011, 10:20 PM
1/8192, 1/4096, 1/2048, 1/1024, 1/512, 1/256, 1/128, 1/64, 1/32, 1/16, 1/8, 1/4, 1/2, 1, 2, 4, 8, 16, 32, ... ecc
Si indicano le approssimazioni solamente per comodità (e abitudine). Questo lo si ricava dalla definizione di Exposure Value: una funzione logaritmo in base due.
Messaggio modificato da mr-fuso il Sep 5 2011, 10:20 PM
Questo in teoria, in realtà gli otturatori non sono così precisi: a volte invece che 1/1000 può scattare ad 1/900 in questo caso la differenza è minima, la differenza è più critica nei tempi lunghi, comunque l'errore deve rimanere inferiore ad 1/3 di stop.
Messaggio modificato da decarolisalfredo il Sep 6 2011, 04:50 PM
Messaggio modificato da decarolisalfredo il Sep 6 2011, 04:50 PM
In realtà sui tempi lunghi è ancor MENO critica la faccenda.
Più i tempi crescono e meno grave è un errore.
Sbagliare anche di un minuto su una esposizione di 1 ora non ha nessun effetto, anche perchè uno stop in meno equivale a mezz'ora, e uno stop in più a ben 2 ore.
In entrambi i casi le differenze sono assolutamente inavvertibili, e comunque un otturatore può forse sbagliare di una minima frazione di secondo, ma non certo di diversi secondi o minuti.
Nell'esempio di Alfredo, se l'otturatore fa un tempo di 1/900" anzichè 1/1000", significa che ha sbagliato di un decimo di stop. Del tutto irrilevante.
Figuriamoci lo stesso errore su un tempo di 1/100"... significa un centesimo di stop di esposizione sbagliata!
E su un'ora?
Riguardo alla scala riveduta e corretta con precisione: 1/8192" anzichè 1/8000" significa circo 1 quarantesimo di stop.
Il caso probabilmente più "grave" è proprio il passaggio tra 1/8" e 1/15" dove l'errore è di circa un quindicesimo di stop.
In realtà le approssimazioni sui tempi sono analoghe e probabilmente inferiori a quelle sui diaframmi.
Più i tempi crescono e meno grave è un errore.
Sbagliare anche di un minuto su una esposizione di 1 ora non ha nessun effetto, anche perchè uno stop in meno equivale a mezz'ora, e uno stop in più a ben 2 ore.
In entrambi i casi le differenze sono assolutamente inavvertibili, e comunque un otturatore può forse sbagliare di una minima frazione di secondo, ma non certo di diversi secondi o minuti.
Nell'esempio di Alfredo, se l'otturatore fa un tempo di 1/900" anzichè 1/1000", significa che ha sbagliato di un decimo di stop. Del tutto irrilevante.
Figuriamoci lo stesso errore su un tempo di 1/100"... significa un centesimo di stop di esposizione sbagliata!
E su un'ora?
Riguardo alla scala riveduta e corretta con precisione: 1/8192" anzichè 1/8000" significa circo 1 quarantesimo di stop.
Il caso probabilmente più "grave" è proprio il passaggio tra 1/8" e 1/15" dove l'errore è di circa un quindicesimo di stop.
In realtà le approssimazioni sui tempi sono analoghe e probabilmente inferiori a quelle sui diaframmi.
Per tempi lenti intendevo propio tempi tipo 1/8, 1/15 e giù di lì, non pesavo ad ore di esposizione.
Tutti discorsi che non fanno una piega.
Ma se volessimo fare letteratura e volessimo riportare la scala dei tempi di esposizione partendo dal canonico 1/8000 di secondo, specularmente essa dovrebbe terminare con 8000 sec oppure con 8192 sec?
Personalmente, per una forma di simmetria, prepondererei per la prima forma.
Vista anche l'esiguità degli errori che si commettono in quella zona di scala.
Ma se volessimo fare letteratura e volessimo riportare la scala dei tempi di esposizione partendo dal canonico 1/8000 di secondo, specularmente essa dovrebbe terminare con 8000 sec oppure con 8192 sec?
Personalmente, per una forma di simmetria, prepondererei per la prima forma.
Vista anche l'esiguità degli errori che si commettono in quella zona di scala.
Personalmente ritengo più plausibile una scala dei tempi che parte da 1 secondo, e poi si modifica in stop sopra e sotto.. Sinceramente non conosco l'origine della scala dei tempi, ma se penso alle sensibilità delle prime emulsioni pare ragionevole che i tempi di esposizione fossero misurati in secondi piuttosto che in millesimi
A questo punto la serie regge fino a 1/8, poi direi che (venga o non venga mantenuta in pratica) sia stato scelto di rappresentare le frazioni di secondo con numeri più immediati e "rotondi", anche in virtù dell'esigua differenza percentuale, probabilmente non troppo distante dall'accuratezza degli otturatori disponibili all'epoca. Poi come si sa, imposto uno standard di fatto è difficile scalzarlo, anche se inesatto nella forma...
Sicuramente le Nikon nei tempi lunghi seguono la progressione geometrica: 1 stop sopra gli 8 secondi aprono l'otturatore per 16", anche se il display indica 15, e un altro stop sopra si va a 32" di apertura con indicazione 30. Oltre c'è il Bulb, per cui ognuno tiene aperto quanto crede.. Penso che tra una esposizione di 60" o 64" non sia cosi' evidente la differenza di esposizione, no?
A questo punto la serie regge fino a 1/8, poi direi che (venga o non venga mantenuta in pratica) sia stato scelto di rappresentare le frazioni di secondo con numeri più immediati e "rotondi", anche in virtù dell'esigua differenza percentuale, probabilmente non troppo distante dall'accuratezza degli otturatori disponibili all'epoca. Poi come si sa, imposto uno standard di fatto è difficile scalzarlo, anche se inesatto nella forma...
Sicuramente le Nikon nei tempi lunghi seguono la progressione geometrica: 1 stop sopra gli 8 secondi aprono l'otturatore per 16", anche se il display indica 15, e un altro stop sopra si va a 32" di apertura con indicazione 30. Oltre c'è il Bulb, per cui ognuno tiene aperto quanto crede.. Penso che tra una esposizione di 60" o 64" non sia cosi' evidente la differenza di esposizione, no?
partendo dal canonico 1/8000 di secondo, specularmente essa dovrebbe terminare con 8000 sec oppure con 8192 sec?
mateticamente si dovrebbe partire da 1/8192 di secondo e arrivare a 8192 secondi, ma probabilmente lo scarto di arrotondamento penso che sia inifluente sulla esposizione finale 192 millesimi di secondo sull'esposizione più breve e 3 minuti di scarto su un esposizione di 2 ore e 27minuti.
Anotnio
mateticamente si dovrebbe partire da 1/8192 di secondo e arrivare a 8192 secondi, ma probabilmente lo scarto di arrotondamento penso che sia inifluente sulla esposizione finale 192 millesimi di secondo sull'esposizione più breve e 3 minuti di scarto su un esposizione di 2 ore e 27minuti.
Anotnio
Anotnio
Antonio lo scarto tra 1/8000 (0,125 millisecondi) e 1/8192 (0,122 millisecondi) è inferiore a 3 microsecondi, non so se gli otturatori garantiscono questa precisione (circa il 2,4%, percentualmente sempre uguale alla differenza tre 8192 e 8000 secondi)...
Ad ogni modo, al di la dei numeri, ma perchè la serie dovrebbe partire da 1/8000 o 1/8192? E quelle macchine poverette con il massimo tempo a 1/500?
Stefano
Tutti discorsi che non fanno una piega.
Ma se volessimo fare letteratura e volessimo riportare la scala dei tempi di esposizione partendo dal canonico 1/8000 di secondo, specularmente essa dovrebbe terminare con 8000 sec oppure con 8192 sec?
Personalmente, per una forma di simmetria, prepondererei per la prima forma.
Vista anche l'esiguità degli errori che si commettono in quella zona di scala.
Ma se volessimo fare letteratura e volessimo riportare la scala dei tempi di esposizione partendo dal canonico 1/8000 di secondo, specularmente essa dovrebbe terminare con 8000 sec oppure con 8192 sec?
Personalmente, per una forma di simmetria, prepondererei per la prima forma.
Vista anche l'esiguità degli errori che si commettono in quella zona di scala.
Se vuoi fare letteratura fatta bene devi scrivere che la scala dei tempi si ottiene da 2^x (due alla x), con x che va da ..., -3, -2, -1, 0, 1, 2, 3, 4, ...
E, visto che ci siamo, puoi scrivere che la serie dei diaframmi è data da f/rad(2^x) (radice quadrata di 2 alla x), con x = 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, ... In pratica fai la radice quadrata della serie per x positivi dei tempi.
Anche se da informatico mi viene molto piu facile ragionare in binario che in decimale... amici... la storia della fotografia e' fatta di uomini, e gli uomini hanno da un bel po di secoli, ragionato in DECIMALE.
Gli orologi, lavorano in SESSADECIMALE, ma, sui tempi brevi, si parla di DECIMI e CENTESIMI di secondi, di nuovo, sdi torna al decinamale.
La storia degli otturatori e' strettamente legata agli orologi. Meccaniche e congegni e officine son le stesse.
Giustamente, maxi ha illustrato l'irrilevanza delle tolleranze, per cui, ha perfettamente senso una scala che approssima ai decimali per avere tempi interi, per pura praticita'. Del resto, siete mai andati a misurare con il calibro le tolleranze delle varie aperture del diaframma ? Avrete belle sorprese!
Del resto, mi sembra piu sensato avere uno strumento che segna 1 microsecondo, 1/1000, piuttosto che 1/1024.
Gli orologi, lavorano in SESSADECIMALE, ma, sui tempi brevi, si parla di DECIMI e CENTESIMI di secondi, di nuovo, sdi torna al decinamale.
La storia degli otturatori e' strettamente legata agli orologi. Meccaniche e congegni e officine son le stesse.
Giustamente, maxi ha illustrato l'irrilevanza delle tolleranze, per cui, ha perfettamente senso una scala che approssima ai decimali per avere tempi interi, per pura praticita'. Del resto, siete mai andati a misurare con il calibro le tolleranze delle varie aperture del diaframma ? Avrete belle sorprese!
Del resto, mi sembra piu sensato avere uno strumento che segna 1 microsecondo, 1/1000, piuttosto che 1/1024.
E, visto che ci siamo...
Un grazie per la precisazione ma non posso esimermi dal dirti che questi calcoletti me l'ero fatti già da un pezzo.
E allora, approssimazione per approssimazione, la scala dei tempi, non sottraendosi a questa - diciamo - norma nella parte riguardante le frazioni di secondo, non vedo perchè lo dovrebbe fare nella parte speculare delle quantità intere.
Per cui, anche per ragioni di simmetria della serie, io direi che la scala dei tempi, volendo estenderla dopo gli 8 secondi, la si può completare senz'altro con i numeratori delle frazioni "dirimpettaie".