Il focus breathing é un fenomeno che si manifesta nella stragrande maggioranza delle ottiche a focale fissa e zoom.
Consiste nel progressivo accorciamento della focale effettiva con l'approssimarsi della distanza di messa a fuoco minima.
Alla distanza di messa a fuoco minima raggiunge il suo valore massimo al quale corrisponde, ovviamente, una correlata variazione dell'angolo di campo.
Se ne é parlato quando fu presentato il Nikon 70-200 f2,8 VR II che manifestava questo fenomeno in modo più che sensibile, poi la cosa é andata un po' nel dimenticatoio.
Siccome sono un utilizzatore di supertele, e avendo avuto contezza della variabilità del fenomeno nell'uso degli stessi, ho voluto dedicarmi ad una analisi considerando tutte le principali ottiche Nikon oggi in catalogo e anche le loro versioni precedenti.
Ne é risultata la tabella che allego.
Dalla lettura della stessa si evince che:
- il 300/2,8 VRII riporta il minor accorciamento percentuale (é un 273mm alla sua minima distanza di MAF di 2,3m)
- il 200-500 f5,6 riporta il maggior accorciamento percentuale (é un 325mm alla sua minima distanza di MAF di 2,2m)
- le versioni "FL" di 400,500 e 600mm, rispetto alle loro precedenti versioni VR riportano un calo percentuale quasi doppio
- la versione "PF" del 300 ha un calo più che triplo rispetto al fratellone f2,8
- la versione "PF" del 500 ha un calo identico a quello della versione "FL" ma quasi doppio rispetto alla versione VR
- il 180-400 ha un calo superiore a quello del 200-400
E' vero che nella maggior parte dei casi il fenomeno non ha una ricaduta importante (salvo il caso in cui si effettui un focus stacking) però credo che l'informazione possa essere di aiuto in sede di acquisto.
Per chi volesse dilettarsi nel calcolo la focale alla distanza minima di MAF dipende dal rapporto di riproduzione (RR) e dalla distanza di messa a fuoco minima dell'ottica.
Enjoy it
Messaggio modificato da maurizio angelin il May 28 2019, 02:23 PM
Consiste nel progressivo accorciamento della focale effettiva con l'approssimarsi della distanza di messa a fuoco minima.
Alla distanza di messa a fuoco minima raggiunge il suo valore massimo al quale corrisponde, ovviamente, una correlata variazione dell'angolo di campo.
Se ne é parlato quando fu presentato il Nikon 70-200 f2,8 VR II che manifestava questo fenomeno in modo più che sensibile, poi la cosa é andata un po' nel dimenticatoio.
Siccome sono un utilizzatore di supertele, e avendo avuto contezza della variabilità del fenomeno nell'uso degli stessi, ho voluto dedicarmi ad una analisi considerando tutte le principali ottiche Nikon oggi in catalogo e anche le loro versioni precedenti.
Ne é risultata la tabella che allego.
Dalla lettura della stessa si evince che:
- il 300/2,8 VRII riporta il minor accorciamento percentuale (é un 273mm alla sua minima distanza di MAF di 2,3m)
- il 200-500 f5,6 riporta il maggior accorciamento percentuale (é un 325mm alla sua minima distanza di MAF di 2,2m)
- le versioni "FL" di 400,500 e 600mm, rispetto alle loro precedenti versioni VR riportano un calo percentuale quasi doppio
- la versione "PF" del 300 ha un calo più che triplo rispetto al fratellone f2,8
- la versione "PF" del 500 ha un calo identico a quello della versione "FL" ma quasi doppio rispetto alla versione VR
- il 180-400 ha un calo superiore a quello del 200-400
E' vero che nella maggior parte dei casi il fenomeno non ha una ricaduta importante (salvo il caso in cui si effettui un focus stacking) però credo che l'informazione possa essere di aiuto in sede di acquisto.
Per chi volesse dilettarsi nel calcolo la focale alla distanza minima di MAF dipende dal rapporto di riproduzione (RR) e dalla distanza di messa a fuoco minima dell'ottica.
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Messaggio modificato da maurizio angelin il May 28 2019, 02:23 PM
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Calcolo_dimensioni_stampa_e_focali_effettive.xls_____Modalita__768__compatibilita__768_.pdf ( 12.53k )
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