A forza di sentirmi ripetere che "la pellicola non ha futuro" e che "il bianconero sarà sempre più un costoso prodotto di nicchia", nonostante abbia sempre sostenuto il contrario ho cominciato anch'io a nutrire qualche dubbio...
Così, ho intrapreso - in parte in prima persona, in parte affidandomi ad esperienze/conoscenze di amici, in parte leggendo su riviste straniere meno "orientate dal mercato" di quanto non siano le nostre - una piccola "esplorazione" di quanto può ancora offrire - in termini di quantità dei materiali e di qualità degli stessi - il mondo della fotografia monocromatica.
Posso dirvi che ho tirato un grosso sospiro di sollievo. Vi riassumo i risultati di questa incompleta esplorazione: oltre a rincuorare i pochi superstiti amanti della camera oscura, chissà che non incuriosisca anche gli altri...
Pellicole: chi ha detto che sono rare, introvabili, costose?
Le "grandi"
Vabbè, Agfa ha chiuso bottega. Ma Fuji, Kodak e Ilford offrono ancora una vasta gamma di emulsioni bianconero, tradizionali o T-grain, in grado di coprire una gamma di sensibilità da 50 Iso (Pan F di Ilford) a 1600 (Neopan di Fuji). A prezzi varianti fra i 2 e i tre caffè a rullo di 36 pose, con un costo/fotogramma che scende ulteriormente acquistano in rulli da 30 metri e bobinando.
Le "sofisticate"
Autentiche "chicche", queste - sì - un pochino più costose, ma in grado di fornire sorprese. Nome sconosciuto ai più, la francese Berrger. E' l'erede della gloriosa Pathè. Offre una 200 Iso e una 400 iso ad alto contenuto d'argento, con una gamma tonale assolutamente incredibile per ricchezza.
Poi Maco, il brand emergente. Da 25 a 400 Iso, ortocromatiche e pancromatiche, trattabili nei chimici tradizionali o in quelli "dedicati". Su B&W Photography ho visto una prova della Orto 25 trattata (per ridurre il contrasto) in Docufin: risultati paragonabili a stampe da negativo 4X5 pollici! Insomma, un po' come la vecchia Agfaortho 25 trattata nel Pota...Lo stesso discorso vale per le Rollei, prodotte da Maco. Poi, per gli amanti dell'eltissima definizione e della grana inesistente, Gigafilm. Non l'ho provata, me ne hanno raccontato meraviglie ma pare che sia un po' difficile da trattare.
Le "economiche"
Sì, non saranno emulsioni ultraprofessionali, ma le Lucky 100 e 400 prodotte su licenza e con macchinari Kodak in Cina costano proprio poco...
Le "sorprese"
Dalla Croazia le Ekfe: pellicole "vecchia maniera", alto contenuto d'argento in un'unica stesa. Mi piacciono da morire le 50 Iso, grana finissima, vastissima gamma tonale, un senso di "profondità" incredibile. Ci sono anche da 100 e 400 Iso. Dalla Repubblica Ceca le Foma, da 100, 200 e 400 Iso. Ho provato l'ultima, molto simile alla Ilford HP%, costa un euro meno a rullo da 36. Poi ci sono le Adox (si trovano anche in Italia con qualche difficoltà), caratteristiche simili alle altre pellicole "vecchia maniera" di questo capitoletto. Poi le Forte, stesse caratteristiche e prezzi simili.
Per quanto riguarda carta e chimici, a parte la sparizione delle Brovira e delle superfici Matt nel catalogo Ilford, si trova un po' di tutto, politenate e baritate, multigrade e graduate, per "principianti" e da fine art. Sui chimici, ho trovato - sempre su B&W Photography - una intrigante prova dei nuovi rivelatori per carta Ilford a toni freddi e a toni caldi. Esiste la possibilità si sviluppare lo stesso foglio per la prima parte di trattamento nell'uno, per la seconda nell'altro. I risultati pubblicati sono alquanto interessanti.
Diego
Messaggio modificato da tembokidogo il May 5 2006, 08:50 PM
Così, ho intrapreso - in parte in prima persona, in parte affidandomi ad esperienze/conoscenze di amici, in parte leggendo su riviste straniere meno "orientate dal mercato" di quanto non siano le nostre - una piccola "esplorazione" di quanto può ancora offrire - in termini di quantità dei materiali e di qualità degli stessi - il mondo della fotografia monocromatica.
Posso dirvi che ho tirato un grosso sospiro di sollievo. Vi riassumo i risultati di questa incompleta esplorazione: oltre a rincuorare i pochi superstiti amanti della camera oscura, chissà che non incuriosisca anche gli altri...
Pellicole: chi ha detto che sono rare, introvabili, costose?
Le "grandi"
Vabbè, Agfa ha chiuso bottega. Ma Fuji, Kodak e Ilford offrono ancora una vasta gamma di emulsioni bianconero, tradizionali o T-grain, in grado di coprire una gamma di sensibilità da 50 Iso (Pan F di Ilford) a 1600 (Neopan di Fuji). A prezzi varianti fra i 2 e i tre caffè a rullo di 36 pose, con un costo/fotogramma che scende ulteriormente acquistano in rulli da 30 metri e bobinando.
Le "sofisticate"
Autentiche "chicche", queste - sì - un pochino più costose, ma in grado di fornire sorprese. Nome sconosciuto ai più, la francese Berrger. E' l'erede della gloriosa Pathè. Offre una 200 Iso e una 400 iso ad alto contenuto d'argento, con una gamma tonale assolutamente incredibile per ricchezza.
Poi Maco, il brand emergente. Da 25 a 400 Iso, ortocromatiche e pancromatiche, trattabili nei chimici tradizionali o in quelli "dedicati". Su B&W Photography ho visto una prova della Orto 25 trattata (per ridurre il contrasto) in Docufin: risultati paragonabili a stampe da negativo 4X5 pollici! Insomma, un po' come la vecchia Agfaortho 25 trattata nel Pota...Lo stesso discorso vale per le Rollei, prodotte da Maco. Poi, per gli amanti dell'eltissima definizione e della grana inesistente, Gigafilm. Non l'ho provata, me ne hanno raccontato meraviglie ma pare che sia un po' difficile da trattare.
Le "economiche"
Sì, non saranno emulsioni ultraprofessionali, ma le Lucky 100 e 400 prodotte su licenza e con macchinari Kodak in Cina costano proprio poco...
Le "sorprese"
Dalla Croazia le Ekfe: pellicole "vecchia maniera", alto contenuto d'argento in un'unica stesa. Mi piacciono da morire le 50 Iso, grana finissima, vastissima gamma tonale, un senso di "profondità" incredibile. Ci sono anche da 100 e 400 Iso. Dalla Repubblica Ceca le Foma, da 100, 200 e 400 Iso. Ho provato l'ultima, molto simile alla Ilford HP%, costa un euro meno a rullo da 36. Poi ci sono le Adox (si trovano anche in Italia con qualche difficoltà), caratteristiche simili alle altre pellicole "vecchia maniera" di questo capitoletto. Poi le Forte, stesse caratteristiche e prezzi simili.
Per quanto riguarda carta e chimici, a parte la sparizione delle Brovira e delle superfici Matt nel catalogo Ilford, si trova un po' di tutto, politenate e baritate, multigrade e graduate, per "principianti" e da fine art. Sui chimici, ho trovato - sempre su B&W Photography - una intrigante prova dei nuovi rivelatori per carta Ilford a toni freddi e a toni caldi. Esiste la possibilità si sviluppare lo stesso foglio per la prima parte di trattamento nell'uno, per la seconda nell'altro. I risultati pubblicati sono alquanto interessanti.
Diego
Messaggio modificato da tembokidogo il May 5 2006, 08:50 PM
I cavalli sono ancora in vendita , però il trasporto avviene per il 99,9 % con altri mezzi ...
grazie Diego, per la splendida, incoraggiante, tranquillizzante informazione.
apeiron
apeiron
QUOTE(teseo @ May 5 2006, 09:55 PM)
Visto che c'è tanta abbondanza di "biada", per tutte le esigenze, dubito che i cavalli siano così pochi. E poi è vero: ci sono le auto e i Tir (che inquinano) e che usiamo ogni giorno per lavorare. Poi, la domenica, c'è chi si rilassa galoppando in campagna. Con la mia macchina non ci parlo, non riesco ad avere un'interazione emotiva (qualcuno che conosco, invece, la sposerebbe) con i cavalli e, più in generale con gli animali, sì. E credo che le similitudini calzino a pennello.
Poi, se vogliamo essere concreti, non credo che tutti questi produttori siano degli inguaribili romantici insensibili alle leggi di mercato, quindi...Teseo, tranquillo: credo che nessuno emanerà mai una legge che ti costringa a tornare alla pellicola: lasciaci cullare nello nostra meravigliosa "minorità"
p.s.: Dato statistico (per quel che vale): dal sondaggio proposto da Oesse che si trova in Sushi risulta che (somma di chi ne fa un uso esclusivo e di chi l'affianca al digitale) più del 45% degli utenti del Forum utilizza ancora il 35 mm. Minoranza sì, ma non infima.Diego
Messaggio modificato da tembokidogo il May 6 2006, 11:16 AM
Grazie per questa interessante ricerca.
QUOTE(tembokidogo @ May 6 2006, 11:00 AM)
Visto che c'è tanta abbondanza di "biada", per tutte le esigenze, dubito che i cavalli siano così pochi. E poi è vero: ci sono le auto e i Tir (che inquinano) e che usiamo ogni giorno per lavorare. Poi, la domenica, c'è chi si rilassa galoppando in campagna. Con la mia macchina non ci parlo, non riesco ad avere un'interazione emotiva (qualcuno che conosco, invece, la sposerebbe) con i cavalli e, più in generale con gli animali, sì. E credo che le similitudini calzino a pennello.
Poi, se vogliamo essere concreti, non credo che tutti questi produttori siano degli inguaribili romantici insensibili alle leggi di mercato, quindi...Teseo, tranquillo: credo che nessuno emanerà mai una legge che ti costringa a tornare alla pellicola: lasciaci cullare nello nostra meravigliosa "minorità"
p.s.: Dato statistico (per quel che vale): dal sondaggio proposto da Oesse che si trova in Sushi risulta che (somma di chi ne fa un uso esclusivo e di chi l'affianca al digitale) più del 45% degli utenti del Forum utilizza ancora il 35 mm. Minoranza sì, ma non infima.Diego
Poi, se vogliamo essere concreti, non credo che tutti questi produttori siano degli inguaribili romantici insensibili alle leggi di mercato, quindi...Teseo, tranquillo: credo che nessuno emanerà mai una legge che ti costringa a tornare alla pellicola: lasciaci cullare nello nostra meravigliosa "minorità"
p.s.: Dato statistico (per quel che vale): dal sondaggio proposto da Oesse che si trova in Sushi risulta che (somma di chi ne fa un uso esclusivo e di chi l'affianca al digitale) più del 45% degli utenti del Forum utilizza ancora il 35 mm. Minoranza sì, ma non infima.Diego
grande Diego, secondo me chi usa non è proprio una minoranza, anzi...
io ripreso anche considerando costi e risultati
Al di là dei dati statistici, o delle personali preferenze, credo che una maggiore conoscenza delle opportunità legate a un settore molto interessante del nostro hobby, quello della fotografia monocromatica che - anche i cultori del "full digital" lo ammetteranno - vede per ora l'accoppiata pellicola/camera oscura in netto vantaggio su sensore/inkjet, possa giovare a tutti: a chi già ama questa tecnica ma si è trovato un po' "spaesato" con le dismissioni di un paio di grandi marchi, la scomparsa e la riapparizione di un altro, l'emergere di nuovi protagonisti e la riscoperta di altri finora sconosciuti o ritenuti "marginali", e a chi vorrebbe avvicinarvisi, ma teme che sia troppo difficile, che i materiali non siano reperibili, che i costi siano elevati.
Di una cosa sono certo: mai, neppure quando ho iniziato a muovere i miei primi passi nella fotografia "seria" con una reflex con innesto a vite 42X1 e un ingranditore polacco, ho riscontrato una disponibilità così ampia e diversificata di prodotti per la fotografia monocromatica, dai prodotti - film e carte - di costo più basso e di più facile impiego, fino a materiali estremamente sofisticati e specialistici, offerti a quotazioni ovviamente adeguate.
Le riviste "specializzate" nostrane offrono a mio avviso un quadro molto parziale e "drogato" della situazione; basta guardare a ciò che si stampa oltre i nostri confini per scoprire come il mondo del bianconero "argentico" sia ancora estremamente vitale, come esistano autori che non si limitano a riproporre stereotipi di immagini "retrò" ma sperimentino, esplorando anche settori - come quello della fotografia naturalistica - che si direbbero "vietati" a tutto ciò che non è colore.
A questa vitalità dei fotografi fa da contraltare una vastissima disponibilità di film, carte, prodotti chimici, attrezzature per camera oscura che cozza decisamente con il luogo comune secondo il quale la fotografia tradizionale monocromatica sarebbe ormai una "fissazione" di pochi nostalgici, tradizionalisti, "ottusi" dinosauri che passano la loro vita alla caccia disperata dell'ultimo rullino scaduto di HP5, disposti a vendersi la casa per pagarlo...
La realtà è che il costo di un rullo bianconero da 36 pose varia da un minimo di un euro e mezzo a un massimo di 5 per i prodotti più specialistici e sofisticati; che i materiali sono tranquillamente disponibili, a patto che il negoziante si prenda la briga (e s'assuma il limitato margine di rischio) di ordinarli e di tenerli in negozio. Mal che vada, ci sono operatori online in grado di fornire qualsiasi tipo di prodotto, anche il più specialistico e desueto, a domicilio. Qualcuno ironizza: "fondi di magazzino"...Beh, le ultime Efke 50 che ho ordinato scadono a dicembre 2009...
Diego
Messaggio modificato da tembokidogo il May 6 2006, 07:17 PM
Di una cosa sono certo: mai, neppure quando ho iniziato a muovere i miei primi passi nella fotografia "seria" con una reflex con innesto a vite 42X1 e un ingranditore polacco, ho riscontrato una disponibilità così ampia e diversificata di prodotti per la fotografia monocromatica, dai prodotti - film e carte - di costo più basso e di più facile impiego, fino a materiali estremamente sofisticati e specialistici, offerti a quotazioni ovviamente adeguate.
Le riviste "specializzate" nostrane offrono a mio avviso un quadro molto parziale e "drogato" della situazione; basta guardare a ciò che si stampa oltre i nostri confini per scoprire come il mondo del bianconero "argentico" sia ancora estremamente vitale, come esistano autori che non si limitano a riproporre stereotipi di immagini "retrò" ma sperimentino, esplorando anche settori - come quello della fotografia naturalistica - che si direbbero "vietati" a tutto ciò che non è colore.
A questa vitalità dei fotografi fa da contraltare una vastissima disponibilità di film, carte, prodotti chimici, attrezzature per camera oscura che cozza decisamente con il luogo comune secondo il quale la fotografia tradizionale monocromatica sarebbe ormai una "fissazione" di pochi nostalgici, tradizionalisti, "ottusi" dinosauri che passano la loro vita alla caccia disperata dell'ultimo rullino scaduto di HP5, disposti a vendersi la casa per pagarlo...
La realtà è che il costo di un rullo bianconero da 36 pose varia da un minimo di un euro e mezzo a un massimo di 5 per i prodotti più specialistici e sofisticati; che i materiali sono tranquillamente disponibili, a patto che il negoziante si prenda la briga (e s'assuma il limitato margine di rischio) di ordinarli e di tenerli in negozio. Mal che vada, ci sono operatori online in grado di fornire qualsiasi tipo di prodotto, anche il più specialistico e desueto, a domicilio. Qualcuno ironizza: "fondi di magazzino"...Beh, le ultime Efke 50 che ho ordinato scadono a dicembre 2009...
Diego
Messaggio modificato da tembokidogo il May 6 2006, 07:17 PM
Io uso il bianco e nero a pellicola e la camera oscura da un anno , premetto che lo adoro e che da risultati splendidi. La carta e la pellicola si trovano, ma soprattutto la carta non è così poco costosa. Io un pacco di baritata da 10 fogli della ilford lo pago 10 euro e considera che in camera oscura è più quello che butto tra provini e stampe che poi hanno bisogno di mascherature e bruciature. Certo, i risultati sono stupendi (tralasciando le mie foto), ma la spesa c'è. Non voglio scatenare polemiche, ma questa è la mia esperienza. La spesa c'è, il rischio di sbagliare uno sviluppo e buttare un negativo anche , ma ne vale la pena!
Ciao
Ciao
Nonstante utilizzo anche il digitale e le pellicole dia a colori, il BN mi affascina molto e spesso scatto in BN anche se poi purtroppo non riesco a sviluppare in proprio e tanto meno a stampare. Così spesso finisco per affidarmi ad un laboratorio per lo sviluppo dove ottengo risultati onesti ma guai a parlare di tecniche di sviluppo perchè ti guarderebero come un marziano! Per la stampa la cosa è molto più complessa in quanto un noto negozio di Milano che si affida ad un altrettanto noto laboratorio di sviluppo per il BN mi ha detto, una volta, che non era in grado di fornirmi una stampa su carta baritata in quanto non la trattavano più le case produttrici........ ma figuriamoci!!!! Così ho spesso preferito usare lo scanner per negativi piuttosto che ottenere un lavoro mal effettuato e che non rispondeva minimamente alle mie aspettative.
La realtà secondo me è che ormai si distingue solo fra lavori massivi e lavori di nicchia fatti da pochi professionisti. Chi sviluppa e stampa ancora il BN sembra un pò uno fuori dal coro, insomma un emarginato.
Bhe personalmente, anche se lo spazio non me lo permette, sto cercando di attrezzarmi almeno per lo sviluppo.... per la stampa vedremo (o trovo qualcuno in grado di effettuarla o mi attrezzerò in proprio).
E' anche interessante notare come in Italia si faccia fatica (o sia quasi impossibile) trovare chi affitta una camera oscura mentre in paesi (USA e UK) dove ormai il digitale sembra farla da padrone non si hanno problemi se si vuole affittare una comera oscura per il tempo necessario ad effettuare in proprio le stampe.
Sulla storia della presunta mancanza di pellicola non ci credo realmente.
La realtà secondo me è che ormai si distingue solo fra lavori massivi e lavori di nicchia fatti da pochi professionisti. Chi sviluppa e stampa ancora il BN sembra un pò uno fuori dal coro, insomma un emarginato.
Bhe personalmente, anche se lo spazio non me lo permette, sto cercando di attrezzarmi almeno per lo sviluppo.... per la stampa vedremo (o trovo qualcuno in grado di effettuarla o mi attrezzerò in proprio).
E' anche interessante notare come in Italia si faccia fatica (o sia quasi impossibile) trovare chi affitta una camera oscura mentre in paesi (USA e UK) dove ormai il digitale sembra farla da padrone non si hanno problemi se si vuole affittare una comera oscura per il tempo necessario ad effettuare in proprio le stampe.
Sulla storia della presunta mancanza di pellicola non ci credo realmente.
Diego,
personalmente da quando le ho soperte le EFKE a 25 sono diventate tra le mie pellicole preferite...facilmente reperibili su Internet e con una resa sbalorditiva...
Con le Foma ho lavorato quando sono andato a Praga e anche con quelle mi sono trovato benissimo...le Forte invece non riesco ancora a "lavorarle" come si deve e non sono riuscito ad ottenere nulla di particolare...Ma ci devo ancora sbattere il grugno parecchio sopra...
I numeri e le statistiche li lascio a chi vuole imbrigliare le passioni nella logica e nella rigidità della matematica. Sarò sempre df'accordo con una minoranza delle persone o comuqnue seguirò sempre le mie passioni dovessi anche farmi spedire le pellicole da Marte...che ci volete fare, sono fatto così...
Il piacere di sviluppare e stampare non me lo toglierà mai nessuno...proprio perchè è un piacere ed una passione...
Continuo a trovare regolarmente tutti i prodotti necessari, carte, chimici, pellicole senza nessun problema...Ho iniziato da poco ad usare il digitale e non ho nessun problema...
Perchè mai dovrei complicarmi la vita o rinunicare a qualcosa che amo???
G.
personalmente da quando le ho soperte le EFKE a 25 sono diventate tra le mie pellicole preferite...facilmente reperibili su Internet e con una resa sbalorditiva...
Con le Foma ho lavorato quando sono andato a Praga e anche con quelle mi sono trovato benissimo...le Forte invece non riesco ancora a "lavorarle" come si deve e non sono riuscito ad ottenere nulla di particolare...Ma ci devo ancora sbattere il grugno parecchio sopra...
I numeri e le statistiche li lascio a chi vuole imbrigliare le passioni nella logica e nella rigidità della matematica. Sarò sempre df'accordo con una minoranza delle persone o comuqnue seguirò sempre le mie passioni dovessi anche farmi spedire le pellicole da Marte...che ci volete fare, sono fatto così...
Il piacere di sviluppare e stampare non me lo toglierà mai nessuno...proprio perchè è un piacere ed una passione...
Continuo a trovare regolarmente tutti i prodotti necessari, carte, chimici, pellicole senza nessun problema...Ho iniziato da poco ad usare il digitale e non ho nessun problema...
Perchè mai dovrei complicarmi la vita o rinunicare a qualcosa che amo???
G.
QUOTE(pesco @ May 8 2006, 09:20 AM)
Bhe personalmente, anche se lo spazio non me lo permette, sto cercando di attrezzarmi almeno per lo sviluppo....
In realtà per lo sviluppo di spazio non è che te ne serva poi molto, non ti serve di certo una camera oscura, con minima spesa ottieni il massimo del risultato
Quel che mi stupisce in certe risposte è il nascondere la testa sotto la sabbia
L'acquisto di una fotocamera digitale comporta un certo esborso che dovrebbe, secondo logica, portare ad una serie di vantaggi per il consumatore finale: NOI! I vantaggi li possiamo dividere in due grandi filoni: il primo di natura economica è il, più o meno presunto, risparmio. Ammesso e non conecesso che questa tesi venga abbracciata in toto, resta quel che ad un amatore dovrebbe interessare di più, il risultato finale della sua stampa.
Ora, dopo aver provato la nuova tecnologia e le sue applicazioni in varie salse, penso che una idea me la son potuta fare.
Per quanto riguarda la stampa a colori, certamente il fatto di poter intervenire in prima persona in tutto il processo, dallo scatto alla stampa, è stato un vero aiuto per noi tutti, soprattutto in termini di qualità
Per il b.n. il discorso a mio parere si ribalta, si ribalta totalmente. Non tanto per quanto riguarda il fattore economico ma soprattutto per quel che concerne la "qualità" finale delle stampe.
Secondo me una stampa b.n. da ingranditore sta ad una stampa da file come la Rolls sta alla Panda. Non ce n'è, ancora, per il digitale in questo campo. Chi afferma il contrario è un "dinosauro" o un "sopravvissuto" o forse, più semplicemente, trova talmente scomodo il processo, da vedere in modo distorto la C.O. tanto da volersi autoconvincere che in questo campo, argentico e elettronico "pari sono"
E' un atteggiamento che mi lascia perplesso e ne spiego ovviamente i motivi. O chi afferma queste amenità non si è mai cimentato in modo serio e approfondito nello sviluppo e stampa in proprio per i più svariati motivi, o crede che il suo modo di operare sia talmente perfetto da non ammettere confronti di sorta, neanche davanti a due stampe che, una volta messe vicine, non lasciano, o non dovrebbero lasciare, alcun dubbio in proposito, se guardate con occhio davvero costruttivo e critico.
Per quanto riguarda la reperibilità aprirei un capitolo a parte. Io trovo tutto come e più di prima anzi ora trovo pellicole b.n. di costruzione elevatissima. Segno che la ricerca è tutt'altro che ferma, anzi...
P.S. Ora attendo tutti quelli che: Io dopo tanti anni affermo che...
Tu non sai con chi stai parlando...
Io stampavo foto quando tu avevi i pantaloncini...
L'acquisto di una fotocamera digitale comporta un certo esborso che dovrebbe, secondo logica, portare ad una serie di vantaggi per il consumatore finale: NOI! I vantaggi li possiamo dividere in due grandi filoni: il primo di natura economica è il, più o meno presunto, risparmio. Ammesso e non conecesso che questa tesi venga abbracciata in toto, resta quel che ad un amatore dovrebbe interessare di più, il risultato finale della sua stampa.
Ora, dopo aver provato la nuova tecnologia e le sue applicazioni in varie salse, penso che una idea me la son potuta fare.
Per quanto riguarda la stampa a colori, certamente il fatto di poter intervenire in prima persona in tutto il processo, dallo scatto alla stampa, è stato un vero aiuto per noi tutti, soprattutto in termini di qualità
Per il b.n. il discorso a mio parere si ribalta, si ribalta totalmente. Non tanto per quanto riguarda il fattore economico ma soprattutto per quel che concerne la "qualità" finale delle stampe.
Secondo me una stampa b.n. da ingranditore sta ad una stampa da file come la Rolls sta alla Panda. Non ce n'è, ancora, per il digitale in questo campo. Chi afferma il contrario è un "dinosauro" o un "sopravvissuto" o forse, più semplicemente, trova talmente scomodo il processo, da vedere in modo distorto la C.O. tanto da volersi autoconvincere che in questo campo, argentico e elettronico "pari sono"
E' un atteggiamento che mi lascia perplesso e ne spiego ovviamente i motivi. O chi afferma queste amenità non si è mai cimentato in modo serio e approfondito nello sviluppo e stampa in proprio per i più svariati motivi, o crede che il suo modo di operare sia talmente perfetto da non ammettere confronti di sorta, neanche davanti a due stampe che, una volta messe vicine, non lasciano, o non dovrebbero lasciare, alcun dubbio in proposito, se guardate con occhio davvero costruttivo e critico.
Per quanto riguarda la reperibilità aprirei un capitolo a parte. Io trovo tutto come e più di prima anzi ora trovo pellicole b.n. di costruzione elevatissima. Segno che la ricerca è tutt'altro che ferma, anzi...
P.S. Ora attendo tutti quelli che: Io dopo tanti anni affermo che...
Tu non sai con chi stai parlando...
Io stampavo foto quando tu avevi i pantaloncini...
Io dopo tanti anni affermo che...
Claudio (e tutti), forse OT, ma non troppo... Che ne pensi delle dia AGFA in b/n?
Claudio (e tutti), forse OT, ma non troppo... Che ne pensi delle dia AGFA in b/n?
QUOTE
Io dopo tanti anni affermo che...
QUOTE
Claudio (e tutti), forse OT, ma non troppo... Che ne pensi delle dia AGFA in b/n?
Preferisco il processo d'inversione applicato alla T-Max ma,avendolo fatto una sola volta con buoni risultati, forse il mio giudizio è falsato.
Ho visto ottime stampe da Agfa Scala e ottime proiezioni da T-Max invertita
Stranezze dei gusti...
Claudio io ti posso dire che HAI RAGIONE, e non lo dico per il fatto che sviluppo in proprio MAI FATTO neanche quando avevo i pantaloni corti (gli porto sempre d'estate), ma solo perche' ho visto la differenza fra due STAMPE e come dici tu il confronto e' veramente improponibile.....
QUOTE(_Nico_ @ May 8 2006, 03:51 PM)
Io dopo tanti anni affermo che...
Claudio (e tutti), forse OT, ma non troppo... Che ne pensi delle dia AGFA in b/n?
Claudio (e tutti), forse OT, ma non troppo... Che ne pensi delle dia AGFA in b/n?
Belle ma costose, e quanto tempo per riaverle...Vuoi mettere con il piacere di invertirsi in casa una HP5 con la "storica" formula Ghedini?.
Ho sentito parlare molto bene anche delle Maco, ci sono un paio di laboratori che provvedono al trattamento d'inversioni in tempi (e a costi) "umani"...Prima o poi li testerò (film e laboratori).
Diego
Messaggio modificato da tembokidogo il May 8 2006, 06:06 PM
Ma quali minoranze...?
Ma quale 0,1%...?
A me risulta che la maggioranza dei Grandi Nomi e dei Nomi Noti che fanno BN usino a tutt'oggi la pellicola.
PS: grazie a Tembokidobo per le utilissime segnalazioni.
Ma quale 0,1%...?
A me risulta che la maggioranza dei Grandi Nomi e dei Nomi Noti che fanno BN usino a tutt'oggi la pellicola.
PS: grazie a Tembokidobo per le utilissime segnalazioni.
QUOTE(__Claudio__ @ May 8 2006, 02:20 PM)
Io stampavo foto quando tu avevi i pantaloncini...
Non ti voglio proprio vedere in pantaloncini, per il resto sono d'accordo
QUOTE(__Claudio__ @ May 8 2006, 02:20 PM)
Quel che mi stupisce in certe risposte è il nascondere la testa sotto la sabbia
L'acquisto di una fotocamera digitale comporta un certo esborso che dovrebbe, secondo logica, portare ad una serie di vantaggi per il consumatore finale: NOI! I vantaggi li possiamo dividere in due grandi filoni: il primo di natura economica è il, più o meno presunto, risparmio. Ammesso e non conecesso che questa tesi venga abbracciata in toto, resta quel che ad un amatore dovrebbe interessare di più, il risultato finale della sua stampa.
Ora, dopo aver provato la nuova tecnologia e le sue applicazioni in varie salse, penso che una idea me la son potuta fare.
Per quanto riguarda la stampa a colori, certamente il fatto di poter intervenire in prima persona in tutto il processo, dallo scatto alla stampa, è stato un vero aiuto per noi tutti, soprattutto in termini di qualità
Per il b.n. il discorso a mio parere si ribalta, si ribalta totalmente. Non tanto per quanto riguarda il fattore economico ma soprattutto per quel che concerne la "qualità" finale delle stampe.
Secondo me una stampa b.n. da ingranditore sta ad una stampa da file come la Rolls sta alla Panda. Non ce n'è, ancora, per il digitale in questo campo. Chi afferma il contrario è un "dinosauro" o un "sopravvissuto" o forse, più semplicemente, trova talmente scomodo il processo, da vedere in modo distorto la C.O. tanto da volersi autoconvincere che in questo campo, argentico e elettronico "pari sono"
E' un atteggiamento che mi lascia perplesso e ne spiego ovviamente i motivi. O chi afferma queste amenità non si è mai cimentato in modo serio e approfondito nello sviluppo e stampa in proprio per i più svariati motivi, o crede che il suo modo di operare sia talmente perfetto da non ammettere confronti di sorta, neanche davanti a due stampe che, una volta messe vicine, non lasciano, o non dovrebbero lasciare, alcun dubbio in proposito, se guardate con occhio davvero costruttivo e critico.
Per quanto riguarda la reperibilità aprirei un capitolo a parte. Io trovo tutto come e più di prima anzi ora trovo pellicole b.n. di costruzione elevatissima. Segno che la ricerca è tutt'altro che ferma, anzi...
P.S. Ora attendo tutti quelli che: Io dopo tanti anni affermo che...
Tu non sai con chi stai parlando...
Io stampavo foto quando tu avevi i pantaloncini...
L'acquisto di una fotocamera digitale comporta un certo esborso che dovrebbe, secondo logica, portare ad una serie di vantaggi per il consumatore finale: NOI! I vantaggi li possiamo dividere in due grandi filoni: il primo di natura economica è il, più o meno presunto, risparmio. Ammesso e non conecesso che questa tesi venga abbracciata in toto, resta quel che ad un amatore dovrebbe interessare di più, il risultato finale della sua stampa.
Ora, dopo aver provato la nuova tecnologia e le sue applicazioni in varie salse, penso che una idea me la son potuta fare.
Per quanto riguarda la stampa a colori, certamente il fatto di poter intervenire in prima persona in tutto il processo, dallo scatto alla stampa, è stato un vero aiuto per noi tutti, soprattutto in termini di qualità
Per il b.n. il discorso a mio parere si ribalta, si ribalta totalmente. Non tanto per quanto riguarda il fattore economico ma soprattutto per quel che concerne la "qualità" finale delle stampe.
Secondo me una stampa b.n. da ingranditore sta ad una stampa da file come la Rolls sta alla Panda. Non ce n'è, ancora, per il digitale in questo campo. Chi afferma il contrario è un "dinosauro" o un "sopravvissuto" o forse, più semplicemente, trova talmente scomodo il processo, da vedere in modo distorto la C.O. tanto da volersi autoconvincere che in questo campo, argentico e elettronico "pari sono"
E' un atteggiamento che mi lascia perplesso e ne spiego ovviamente i motivi. O chi afferma queste amenità non si è mai cimentato in modo serio e approfondito nello sviluppo e stampa in proprio per i più svariati motivi, o crede che il suo modo di operare sia talmente perfetto da non ammettere confronti di sorta, neanche davanti a due stampe che, una volta messe vicine, non lasciano, o non dovrebbero lasciare, alcun dubbio in proposito, se guardate con occhio davvero costruttivo e critico.
Per quanto riguarda la reperibilità aprirei un capitolo a parte. Io trovo tutto come e più di prima anzi ora trovo pellicole b.n. di costruzione elevatissima. Segno che la ricerca è tutt'altro che ferma, anzi...
P.S. Ora attendo tutti quelli che: Io dopo tanti anni affermo che...
Tu non sai con chi stai parlando...
Io stampavo foto quando tu avevi i pantaloncini...
Fate bene a stampare in bianco e nero , se vi fa piacere .
Personalmente ho sviluppato e stampato in bianco e nero , conosco perfettamente tutte le sensazioni che questo processo è in grado di dare .
Ho stampato di notte , asciugando le stampe artificialmente con aria calda , perchè l'agenzia ne aveva assoluta necessità per il giorno seguente ... ho stampato su carte baritate e politenate , vari tipi di pellicole , vari tipi di sviluppi , espedienti , malizie , trovate , esperimenti , mascherature ... ho stampato per ricerca personale e per i clienti , con calma e sotto pressione ... per anni ...
Conosco bene tutti i pregi di questo secolare processo , però sono anche consapevole degli altrettanto numerosi inconvenienti che esso comporta .
Sono stufo .
Non voglio più stampare in bianco e nero .
Aspetterò con calma che il divario venga colmato , non c'è fretta , per il momento aspetto .
Con il colore mi trovo benissimo , non rimpiango niente , sono estremamente soddisfatto anche adesso .
Il bianco e nero cerco di ottimizzarlo per quello che è possibile fare con il computer , certo non è la stessa cosa , però si può tentare con un certo successo la strada dell'ottimizzazione delle varie fasi e soprattutto cercare il più possibile di perfezionare il rapporto con il laboratorio .
In futuro credo che ci saranno delle strade diverse da percorrere , però non credo che sarà impossibile raggiungere i medesimi risultati del procedimento classico .
Stampare il bianco e nero per professione è cosa ben diversa che farlo per puro divertimento .
Vi auguro le migliori sensazioni possibili , i migliori risultati possibili ...
Senza invidia .
QUOTE(teseo @ May 9 2006, 02:25 AM)
Conosco bene tutti i pregi di questo secolare processo , però sono anche consapevole degli altrettanto numerosi inconvenienti che esso comporta .
Sono stufo .
Non voglio più stampare in bianco e nero .
...Senza invidia .
Sono stufo .
Non voglio più stampare in bianco e nero .
...Senza invidia .
Ma infatti, è proprio così. Secondo me occorre avere ben chiara la propria prospettiva.
Dal punto di vista professionale il b/n occupa una nicchia minuta, che però consente ai (pochi) bravi professionisti che ci si dedicano, e parlo soprattutto di alcuni sublimi stampatori, non solo di "sopravvivere" ma di trarre anche un buon profitto dal loro lavoro.
Fuori da questo ambito, è passione pura.
E allora gli inconvenienti, la fatica, la scomodità fanno parte del gioco.
E' come andare in montagna: oggi si arriva quasi a quattromila metri in funivia, comodamente. Che senso ha, allora, dannarsi l'anima a scarpinare, zaino in spalla, legati in cordata, magari con un freddo boia?
Io in montagna preferisco andarci ancora così, perchè è così che mi diverto. Arrivare fresco e riposato in cima al Piccolo Cervino in funivia e trovarci cartacce e ragazzini schiamazzanti mi mette tristezza, farmi il "Rosa" a piedi mi mozza il fiato e mi spezza le gambe, ma sai la soddisfazione quando sei in vetta, e senti solo il soffio del vento e il tuo respiro...
Diego
Per quanto possa valere la mia opinione, sono d'accordo con te Diego, assolutamente
L'esempio della montagna è perfetto...
Giuseppe
L'esempio della montagna è perfetto...
Giuseppe
Naturalmente condivido in toto i ragionamenti di Diego, Claudio e tutti gli altri.
Sono passato al digitale per il colore (DSRL e scanner) ma il BW lo faccio esclusivamente su pellicola, lo sviluppo e me lo stampo con l'ingranditore.
Nonostante si vedano risultati pregevoli in digitale (ho in mente i lavori di Bruno L.), la profondità di una stampa in camera oscura è ancora molto al di là di qualunque magia di Photoshop. Credo che il collo di bottiglia del BW digitale siano le stampanti. E forse altro.
Non so se sono un sopavvissuto, ma io in camera oscura mi rilasso, al computer ci sto molto e mi tendo come una corda di violino.
Lunga vita all'argento !
PS. Per Nico: l'Agfa Scala è bella, costosa, torna dopo un mese, e dopo quanto è accaduto all'Agfa non è nemmeno certo che torni indietro dal laboratorio..
L'inversione di un negativo BW non è il trattamento più semplice del mondo, ma è più sicuro.
Sono passato al digitale per il colore (DSRL e scanner) ma il BW lo faccio esclusivamente su pellicola, lo sviluppo e me lo stampo con l'ingranditore.
Nonostante si vedano risultati pregevoli in digitale (ho in mente i lavori di Bruno L.), la profondità di una stampa in camera oscura è ancora molto al di là di qualunque magia di Photoshop. Credo che il collo di bottiglia del BW digitale siano le stampanti. E forse altro.
Non so se sono un sopavvissuto, ma io in camera oscura mi rilasso, al computer ci sto molto e mi tendo come una corda di violino.
Lunga vita all'argento !
PS. Per Nico: l'Agfa Scala è bella, costosa, torna dopo un mese, e dopo quanto è accaduto all'Agfa non è nemmeno certo che torni indietro dal laboratorio..
L'inversione di un negativo BW non è il trattamento più semplice del mondo, ma è più sicuro.
Sono stufo .
Non voglio più stampare in bianco e nero .
Aspetterò con calma che il divario venga colmato , non c'è fretta , per il momento aspetto .
Concordo sul fatto che in camera oscura bisogna dedicare molto tempo, e che certe operazioni, ripetitive, e certe attese che sembrano non aver fine rasentano a volte la noia.
Anche il PC, spesso, non è da meno, con quella clessidra virtuale che sembra non debba più sparire dallo schermo; o quelle stampe, che escono dalla stampante alla velocità di un micron al minuto...
Ma io non credo che il divario tra la stampa analogica e quella digitale verrà mai colmato: resteranno sempre due metodi di stampa completamente diversi.
Il primo, quello analogico, continuerà a essere fatto di manualità e di scelte dettate dall'intuito e dall'esperienza; il secondo, quello digitale, già oggi con alcuni sistemi è pari a quello analogico, ma a muovere i fili è e sarà sempre una macchina, la stampante, comandata da un'altra macchina, il computer, il tutto più o meno sorvegliato e indicizzato da un essere umano.
La stampa da file ha già oggi vantaggi enormi rispetto a auella analogica: non esiste la polvere, i graffi, non si rischia di fissare o peggio di lavare male una copia precludendone la longevità.
Ma continuerà a essere un percorso completamente diverso rispetto alla stampa tradzionale, probabilmente sul puro piano tecnico già oggi superiore, ma completamente "depurato" da qualsiasi vero intervento umano diretto.
Così come la fotografia analogica non si è posta l'obiettivo di sostituire la pittura - che tutt'oggi vive e convive - neppure la fotografia digitale è nata col compito di eliminare quella tradizionale.
La fotografia tradizionale potrebbe cessare di esistere quando non esisteranno più i consumabili necessari, ma non perchè la fotografia digitale finalmente l'ha sbaragliata.
Ripeto, sono due sistemi completamente diversi, con approcci e risultati molto diversi, che, se non fosse per questi bendetti consumabili tradzionali, potrebbero coesistere fino a che sarà il pubblico a decidere di non averne più bisogno.
Invece - l'ho già detto più volte - saranno le industrie a decidere per l'utente finale.
Nel frattempo, visto che OGGI sono ancora disponibili, i consumabili tradzionali, chi vuole può continuare a usarli, senza preoccuparsi troppo del loro futuro industriale.
Oggi è.
Domani sarà.
Bonomo
Non voglio più stampare in bianco e nero .
Aspetterò con calma che il divario venga colmato , non c'è fretta , per il momento aspetto .
Concordo sul fatto che in camera oscura bisogna dedicare molto tempo, e che certe operazioni, ripetitive, e certe attese che sembrano non aver fine rasentano a volte la noia.
Anche il PC, spesso, non è da meno, con quella clessidra virtuale che sembra non debba più sparire dallo schermo; o quelle stampe, che escono dalla stampante alla velocità di un micron al minuto...
Ma io non credo che il divario tra la stampa analogica e quella digitale verrà mai colmato: resteranno sempre due metodi di stampa completamente diversi.
Il primo, quello analogico, continuerà a essere fatto di manualità e di scelte dettate dall'intuito e dall'esperienza; il secondo, quello digitale, già oggi con alcuni sistemi è pari a quello analogico, ma a muovere i fili è e sarà sempre una macchina, la stampante, comandata da un'altra macchina, il computer, il tutto più o meno sorvegliato e indicizzato da un essere umano.
La stampa da file ha già oggi vantaggi enormi rispetto a auella analogica: non esiste la polvere, i graffi, non si rischia di fissare o peggio di lavare male una copia precludendone la longevità.
Ma continuerà a essere un percorso completamente diverso rispetto alla stampa tradzionale, probabilmente sul puro piano tecnico già oggi superiore, ma completamente "depurato" da qualsiasi vero intervento umano diretto.
Così come la fotografia analogica non si è posta l'obiettivo di sostituire la pittura - che tutt'oggi vive e convive - neppure la fotografia digitale è nata col compito di eliminare quella tradizionale.
La fotografia tradizionale potrebbe cessare di esistere quando non esisteranno più i consumabili necessari, ma non perchè la fotografia digitale finalmente l'ha sbaragliata.
Ripeto, sono due sistemi completamente diversi, con approcci e risultati molto diversi, che, se non fosse per questi bendetti consumabili tradzionali, potrebbero coesistere fino a che sarà il pubblico a decidere di non averne più bisogno.
Invece - l'ho già detto più volte - saranno le industrie a decidere per l'utente finale.
Nel frattempo, visto che OGGI sono ancora disponibili, i consumabili tradzionali, chi vuole può continuare a usarli, senza preoccuparsi troppo del loro futuro industriale.
Oggi è.
Domani sarà.
Bonomo
Ogni tanto scatto con una vecchia Nikon chimica.
Ragalatami dal mio dentista ( oltre che male ogni tanto fanno pure del bene... )
Per chi se lo chiedesse non è Giuffra...
Indubbiamente i due sistemi sono diversi.
In grossa parte condivido, come spesso accade, ciò che Claudio ha detto.
Cioè: il digitale per il colore ed il chimico per il B&N è l'accoppiata migliore possibile.
C'è da dire qualcosina sù questo a favore del digitale però...
Se si utilizzano metodi di conversione adeguati-alla Bruno si potrebbe dire qui- con le ultime stampanti con più neri i risultati sono notevoli.
Probabilmente il divario c'è ancora...ma non è più così enorme com'era fino a pochi ( 1 o 2) anni fà.
Questo non toglie che il massimo , nel B&N , sia ancora il chimico....ma la differenza è diminuita....e di parecchio.
Per ciò che riguarda i prezzi rimango della mia idea: il digitale non ha storia, vince a mani basse.
La stragrande maggioramza della popolazione non utilizza il pc solo per le foto...
E se non si necessita di aggiornamenti software ed hardware ogni anno le spese del digitale sono ridicole.
Naturalmente a parità di scatti nel chimico...ed escludendo, come ne mio caso per mancanza di spazio e tempo per imparare, la camera oscura.
Peraltro con mio enorme dispiacere.
Il discorso sulle statistiche è falsata, o perlomeno , ci sono parcchie inesattezze.
Per ciò che riguarda la Kodak e la produzione passata ad altre case in Cina non commento: semplicemente non compro e non comprerò mai un prodotto frutto di uno sfruttamento indiscriminato e senza scrupoli di uomini.
Se non di bambini.
Esistono molte alternative per fotuna, ma i prezzi di sviluppo e stampa di qualità sono semplicemente assurdi.
Come sfizio, una tantum , può andare...ma come regola no.
Sarei costretto a limitarmi pesantemente sul numero di scatti....e già oggi non scatto moltissimo!
La statistica di Oesse è falsissima, nel senso che è assolutamente inattendibile:
1)è tenuta all'interno di un forum specialistico dove la popolazione non rispecchia di certo la popolazione generale.Oltretutto è un forum limitato, dove può scrivere solo il possessore di Nikon
2)Non si specifica in che proporzione venga usato il chimico ed il digitale.
Io , ad esempio, che ho inserito di utilizzare entrambi i sistemi, il 99% delle volte scatto in digitale.In chimico farò 8 rullini l'anno.
Vorrei far riflettere solo sù un dato: la Magnum Photos già nella sua sede di New York accetta solamente portfolio in digitale....anche i loro fotografi, in molti almeno, stanno passando al digitale...e se qui non si parla di qualità non sò davvero dove si potrebbe parlarne!
Il chimico è già una nicchia, affascinante e con risultati assolutamente splendidi.
Ma è una nicchia.
Il 95% del fatturato Nikon, in italia, arriva dal digitale.
Un cifra impressionante....
A breve , oltre che nicchia, diverrà elitaria.....ammesso che non scompaia del tutto.
E sarebbe davvero triste....
Buone foto.
Federico.
Ragalatami dal mio dentista ( oltre che male ogni tanto fanno pure del bene... )
Per chi se lo chiedesse non è Giuffra...
Indubbiamente i due sistemi sono diversi.
In grossa parte condivido, come spesso accade, ciò che Claudio ha detto.
Cioè: il digitale per il colore ed il chimico per il B&N è l'accoppiata migliore possibile.
C'è da dire qualcosina sù questo a favore del digitale però...
Se si utilizzano metodi di conversione adeguati-alla Bruno si potrebbe dire qui- con le ultime stampanti con più neri i risultati sono notevoli.
Probabilmente il divario c'è ancora...ma non è più così enorme com'era fino a pochi ( 1 o 2) anni fà.
Questo non toglie che il massimo , nel B&N , sia ancora il chimico....ma la differenza è diminuita....e di parecchio.
Per ciò che riguarda i prezzi rimango della mia idea: il digitale non ha storia, vince a mani basse.
La stragrande maggioramza della popolazione non utilizza il pc solo per le foto...
E se non si necessita di aggiornamenti software ed hardware ogni anno le spese del digitale sono ridicole.
Naturalmente a parità di scatti nel chimico...ed escludendo, come ne mio caso per mancanza di spazio e tempo per imparare, la camera oscura.
Peraltro con mio enorme dispiacere.
Il discorso sulle statistiche è falsata, o perlomeno , ci sono parcchie inesattezze.
Per ciò che riguarda la Kodak e la produzione passata ad altre case in Cina non commento: semplicemente non compro e non comprerò mai un prodotto frutto di uno sfruttamento indiscriminato e senza scrupoli di uomini.
Se non di bambini.
Esistono molte alternative per fotuna, ma i prezzi di sviluppo e stampa di qualità sono semplicemente assurdi.
Come sfizio, una tantum , può andare...ma come regola no.
Sarei costretto a limitarmi pesantemente sul numero di scatti....e già oggi non scatto moltissimo!
La statistica di Oesse è falsissima, nel senso che è assolutamente inattendibile:
1)è tenuta all'interno di un forum specialistico dove la popolazione non rispecchia di certo la popolazione generale.Oltretutto è un forum limitato, dove può scrivere solo il possessore di Nikon
2)Non si specifica in che proporzione venga usato il chimico ed il digitale.
Io , ad esempio, che ho inserito di utilizzare entrambi i sistemi, il 99% delle volte scatto in digitale.In chimico farò 8 rullini l'anno.
Vorrei far riflettere solo sù un dato: la Magnum Photos già nella sua sede di New York accetta solamente portfolio in digitale....anche i loro fotografi, in molti almeno, stanno passando al digitale...e se qui non si parla di qualità non sò davvero dove si potrebbe parlarne!
Il chimico è già una nicchia, affascinante e con risultati assolutamente splendidi.
Ma è una nicchia.
Il 95% del fatturato Nikon, in italia, arriva dal digitale.
Un cifra impressionante....
A breve , oltre che nicchia, diverrà elitaria.....ammesso che non scompaia del tutto.
E sarebbe davvero triste....
Buone foto.
Federico.