Come promesso ecco gli screenshot.
Cosa di fondamentale importanza e' ricordarsi questa impostazione sopra praticamente comunica alla stampante che non deve gestire il colore ma lo sta facendo photoshop.
Ricordatevelo.
Adesso non rimane che godervi la stampa.........
Se qualora ci fossero dubbi o imprecisioni su quanto detto da me sono a vostra completa disposizione.
Massi
Cosa di fondamentale importanza e' ricordarsi questa impostazione sopra praticamente comunica alla stampante che non deve gestire il colore ma lo sta facendo photoshop.
Ricordatevelo.
Adesso non rimane che godervi la stampa.........
Se qualora ci fossero dubbi o imprecisioni su quanto detto da me sono a vostra completa disposizione.
Massi
Ed ecco il primo punto che mi lascia non pochi dubbi!
Leggendo su un forum specializzato in stampe fineart (che finisce per *****Activity), dove partecipano utenti molto preparati, si sostiene, non è il parere di tutti, che il driver della Epson è molto buono e di lasciar fare tutto a lui.
Io al momento mi sto comportando così e i risultati sono ottimi (ho anche provato a lasciar fare a NX2) ma non sono per niente sicuro sia la scelta migliore.
Quelli che ricercano la qualità assoluta oltre a fare/farsi fare i profili per le carte e stampante installano un Rip (che è un programma (driver) di gestione della stampante che permette di variare moltissimi parametri, quello più a buon mercato si chiama Qtr, gli altri sono carissimi e riservati alla stampa professionale.
Spero di non aver detto troppe castronate ultimamente sto leggendo un infinità di materiale e sono un pò in confusione.
Ciao
Ed ecco il primo punto che mi lascia non pochi dubbi!
Leggendo su un forum specializzato in stampe fineart (che finisce per *****Activity), dove partecipano utenti molto preparati, si sostiene, non è il parere di tutti, che il driver della Epson è molto buono e di lasciar fare tutto a lui.
Io al momento mi sto comportando così e i risultati sono ottimi (ho anche provato a lasciar fare a NX2) ma non sono per niente sicuro sia la scelta migliore.
Quelli che ricercano la qualità assoluta oltre a fare/farsi fare i profili per le carte e stampante installano un Rip (che è un programma (driver) di gestione della stampante che permette di variare moltissimi parametri, quello più a buon mercato si chiama Qtr, gli altri sono carissimi e riservati alla stampa professionale.
Spero di non aver detto troppe castronate ultimamente sto leggendo un infinità di materiale e sono un pò in confusione.
Ciao
Leggendo su un forum specializzato in stampe fineart (che finisce per *****Activity), dove partecipano utenti molto preparati, si sostiene, non è il parere di tutti, che il driver della Epson è molto buono e di lasciar fare tutto a lui.
Io al momento mi sto comportando così e i risultati sono ottimi (ho anche provato a lasciar fare a NX2) ma non sono per niente sicuro sia la scelta migliore.
Quelli che ricercano la qualità assoluta oltre a fare/farsi fare i profili per le carte e stampante installano un Rip (che è un programma (driver) di gestione della stampante che permette di variare moltissimi parametri, quello più a buon mercato si chiama Qtr, gli altri sono carissimi e riservati alla stampa professionale.
Spero di non aver detto troppe castronate ultimamente sto leggendo un infinità di materiale e sono un pò in confusione.
Ciao
Anche io sono un utente di photoactivity e non ho ben capito cosa c'entrano i driver della epson e il tuo dubbio Riguardo cosa?
Indicami il passaggio dove non ti e' chiaro il concetto e vedo di spiegartelo
Il rip di stampa lascialo stare non e' un discorso che si puo' introdurre con 2 parole guardiamo a quello che abbiamo sotto gli occhi ogni volta che accendiamo una stampante.
Sei passato di palo in frasca dovresti chiarirti le idee leggendo un po'di articoli e facendo pratica stampando!!!!
Massi
Quello che non ho chiaro è il perchè far gestire la stampa al programma di fotoritocco, e non a quello di gestione della stampante, che essendo sviluppato per essa, almeno in teoria, dovrebbe andare meglio.
Ho già premesso che la materia è ostica e che ho parecchia confusione, almeno cercando di voler capire i perchè delle cose.
Ciao e grazie
Ho già premesso che la materia è ostica e che ho parecchia confusione, almeno cercando di voler capire i perchè delle cose.
Ciao e grazie
Forse non mi sono spiegato bene.....
Non ho detto che un metodo e' meglio di un altro ma ho preso in cosiderazione la gestione del colore fatta da photoshop.
Quando riesci a padroneggiare con parametri e impostazioni la gestione colore la tieni sotto controllo tu con il software di fotoritocco mentre se non vuoi assolutamente saperne di impostazioni parametri ecc. allora affidi la gestione colore alla stampante che si occupera' lei di tutto.
Io per come sono abituato a lavorare non permetto alla stampante di gestire il tutto il mio lavoro partendo da un monitor calibrato passando per un profilo colore fatto ad ok e arrivando senza sapere come andra' a lavorare e se vedro' esattamente in stampa quello che vedo a monitor.
Massi
Non ho detto che un metodo e' meglio di un altro ma ho preso in cosiderazione la gestione del colore fatta da photoshop.
Quando riesci a padroneggiare con parametri e impostazioni la gestione colore la tieni sotto controllo tu con il software di fotoritocco mentre se non vuoi assolutamente saperne di impostazioni parametri ecc. allora affidi la gestione colore alla stampante che si occupera' lei di tutto.
Io per come sono abituato a lavorare non permetto alla stampante di gestire il tutto il mio lavoro partendo da un monitor calibrato passando per un profilo colore fatto ad ok e arrivando senza sapere come andra' a lavorare e se vedro' esattamente in stampa quello che vedo a monitor.
Massi
Forse non mi sono spiegato bene.....
Non ho detto che un metodo e' meglio di un altro ma ho preso in cosiderazione la gestione del colore fatta da photoshop.
Quando riesci a padroneggiare con parametri e impostazioni la gestione colore la tieni sotto controllo tu con il software di fotoritocco mentre se non vuoi assolutamente saperne di impostazioni parametri ecc. allora affidi la gestione colore alla stampante che si occupera' lei di tutto.
Io per come sono abituato a lavorare non permetto alla stampante di gestire il tutto il mio lavoro partendo da un monitor calibrato passando per un profilo colore fatto ad ok e arrivando senza sapere come andra' a lavorare e se vedro' esattamente in stampa quello che vedo a monitor.
Massi
Non ho detto che un metodo e' meglio di un altro ma ho preso in cosiderazione la gestione del colore fatta da photoshop.
Quando riesci a padroneggiare con parametri e impostazioni la gestione colore la tieni sotto controllo tu con il software di fotoritocco mentre se non vuoi assolutamente saperne di impostazioni parametri ecc. allora affidi la gestione colore alla stampante che si occupera' lei di tutto.
Io per come sono abituato a lavorare non permetto alla stampante di gestire il tutto il mio lavoro partendo da un monitor calibrato passando per un profilo colore fatto ad ok e arrivando senza sapere come andra' a lavorare e se vedro' esattamente in stampa quello che vedo a monitor.
Massi
Ottima ed interessante discussione, ho gia letto diverse cose sulla stampa tra forum e libri, e sono convinto che il mio prossimo acquisto sarà una stampante professionale. Sono ancora nel dubbio sulla marca e modello (epson o hp), spero che questa discussione mi chiarisca ulteriormente le idee.
Grazie a tutti per i contributi.
Buona Pasqua.
Antonio
Messaggio modificato da ANTONIO1973 il Apr 1 2010, 05:32 PM
Appena trovo un attimo di tempo approfondisco il discorso (con screenshot) sulla stampa in B&W.
Tanti Auguri di buona Pasqua a tutti voi.
Massi
Tanti Auguri di buona Pasqua a tutti voi.
Massi
Io per come sono abituato a lavorare non permetto alla stampante di gestire il tutto il mio lavoro partendo da un monitor calibrato passando per un profilo colore fatto ad ok e arrivando senza sapere come andra' a lavorare e se vedro' esattamente in stampa quello che vedo a monitor.
Massi
Massi
Massi, in realtà è lo stesso, anche lasciando gestire il colore alla stampante non è che vanno perse le accuratezze che possiamo usare con l'altro sistema.
Il monitor resta calibrato, e la regolazione della foto che abbiamo fatto resta quella.
Anche usando il driver Epson si ha la possibilità di selezionare il profilo personalizzato da usare (basta impostare ICM e scegliere il profilo desiderato)
L'importante, come tu stesso hai sottolineato, è che la gestione del colore la faccia solo un applicativo, ovvero "o photoshop, oppure il driver della stampante", ma non devono farlo entrambi!
Anch'io utilizzo una Epson R2400 e il driver Epson è ottimo, ma per abitudine e comodità (dopo aver testato a fondo entrambi i sistemi), ho scelto il tuo stesso metodo di lavoro, ovvero faccio gestire tutto a PS disattivando la gestione colore sulla stampante.
Di sicuro stampando da PS il metodo che usiamo noi è più pratico e razionale.
Se invece non si fa uso di profili, il driver generico dà comunque dei buoni risultati.... ma l'appetito vien mangiando!
L'unica differenza forse può darla il BN... io ho usato sempre il solito metodo, ma mi hanno detto che il Driver BN Avanzato in realtà riesce a gestire meglio le transizioni tonali...
Ho provato ad usarlo e i risultati mi hanno convinto positivamente, ma onestamente non saprei dire se ci sono davvero delle differenze visibili con il metodo che usiamo noi.
La gestione è semplice, può valere la pena di fare qualche prova.
Riguardo ai costi... io sinceramente non sono ancora riuscito a fare un'analisi seria e attendibile del costo per stampa, l'unica cosa di cui sono certo è che costa più che in laboratorio, ma che la qualità è nettamente migliore.
Massi, in realtà è lo stesso, anche lasciando gestire il colore alla stampante non è che vanno perse le accuratezze che possiamo usare con l'altro sistema.
Il monitor resta calibrato, e la regolazione della foto che abbiamo fatto resta quella.
Anche usando il driver Epson si ha la possibilità di selezionare il profilo personalizzato da usare (basta impostare ICM e scegliere il profilo desiderato)
L'importante, come tu stesso hai sottolineato, è che la gestione del colore la faccia solo un applicativo, ovvero "o photoshop, oppure il driver della stampante", ma non devono farlo entrambi!
Anch'io utilizzo una Epson R2400 e il driver Epson è ottimo, ma per abitudine e comodità (dopo aver testato a fondo entrambi i sistemi), ho scelto il tuo stesso metodo di lavoro, ovvero faccio gestire tutto a PS disattivando la gestione colore sulla stampante.
Di sicuro stampando da PS il metodo che usiamo noi è più pratico e razionale.
Se invece non si fa uso di profili, il driver generico dà comunque dei buoni risultati.... ma l'appetito vien mangiando!
L'unica differenza forse può darla il BN... io ho usato sempre il solito metodo, ma mi hanno detto che il Driver BN Avanzato in realtà riesce a gestire meglio le transizioni tonali...
Ho provato ad usarlo e i risultati mi hanno convinto positivamente, ma onestamente non saprei dire se ci sono davvero delle differenze visibili con il metodo che usiamo noi.
La gestione è semplice, può valere la pena di fare qualche prova.
Riguardo ai costi... io sinceramente non sono ancora riuscito a fare un'analisi seria e attendibile del costo per stampa, l'unica cosa di cui sono certo è che costa più che in laboratorio, ma che la qualità è nettamente migliore.
Il monitor resta calibrato, e la regolazione della foto che abbiamo fatto resta quella.
Anche usando il driver Epson si ha la possibilità di selezionare il profilo personalizzato da usare (basta impostare ICM e scegliere il profilo desiderato)
L'importante, come tu stesso hai sottolineato, è che la gestione del colore la faccia solo un applicativo, ovvero "o photoshop, oppure il driver della stampante", ma non devono farlo entrambi!
Anch'io utilizzo una Epson R2400 e il driver Epson è ottimo, ma per abitudine e comodità (dopo aver testato a fondo entrambi i sistemi), ho scelto il tuo stesso metodo di lavoro, ovvero faccio gestire tutto a PS disattivando la gestione colore sulla stampante.
Di sicuro stampando da PS il metodo che usiamo noi è più pratico e razionale.
Se invece non si fa uso di profili, il driver generico dà comunque dei buoni risultati.... ma l'appetito vien mangiando!
L'unica differenza forse può darla il BN... io ho usato sempre il solito metodo, ma mi hanno detto che il Driver BN Avanzato in realtà riesce a gestire meglio le transizioni tonali...
Ho provato ad usarlo e i risultati mi hanno convinto positivamente, ma onestamente non saprei dire se ci sono davvero delle differenze visibili con il metodo che usiamo noi.
La gestione è semplice, può valere la pena di fare qualche prova.
Riguardo ai costi... io sinceramente non sono ancora riuscito a fare un'analisi seria e attendibile del costo per stampa, l'unica cosa di cui sono certo è che costa più che in laboratorio, ma che la qualità è nettamente migliore.
Ciao Max in cuor mio speravo che intervenissi nella discussione per dare la tua testimonianza.
Per quanto riguarda il driver epson non sono per niente soddisfatto di come lavora esaltando pesantemente alcuni colori come il verde ed il blu'.
Discorso diverso invece per la stampa in B&W con driver avanzato,ebbene i risultati ottenuti sono soddisfacenti avvalorando cosi' la tua tesi,
Non ho mai fatto calcoli per il costo stampa anche perche' la qualita' che ottengo e' talmente alta che poche decine di centesimi di differenza non mi cambiano la vita in quanto il numero di stampe da me eseguito non e' altissimo da poter incidere pesantemente sulle mie finanze.
Grazie ancora per il tuo intervento sperando non sia l'unico.
Buona Pasqua a te e consorte.
Massi
I costi delle stampe fatte in casa sono certamente più alti di quelli dei laboratori chimici.
Non sono d'accordo.
Per conoscere il costo effettivo, occorrerebbe calcolarlo in base al proprio modo di stampare e la propria stampante non chè al tipo di carta usata.
Con questo sono d'accordo.
Non sono d'accordo.
Per conoscere il costo effettivo, occorrerebbe calcolarlo in base al proprio modo di stampare e la propria stampante non chè al tipo di carta usata.
Con questo sono d'accordo.
Qualcuno ha chiesto quante stampe A4 si fanno con un set di inchiostri di una Pro 3800. Difficile dirlo. Ci sono cartucce che finiscono prima di altre. Alcune cartucce che si esauriscono quando di altre si è già al terzo cambio. Davvero difficile dirlo. Anche perché dipende da quanto è "piena" o "scura" mediamente la foto.
Prima di esaurire 640ml, comunque, di sicuro siamo nell'ordine di svariate centinaia.
Secondo me una stampa A4 inkjet non ci costa più di un euro (salvo usare carte fine-art). Non so quanti laboratori, a parità di qualità, facciano dei 20x30 a un euro.
Ciao Max in cuor mio speravo che intervenissi nella discussione per dare la tua testimonianza.
Per quanto riguarda il driver epson non sono per niente soddisfatto di come lavora esaltando pesantemente alcuni colori come il verde ed il blu'.
Per quanto riguarda il driver epson non sono per niente soddisfatto di come lavora esaltando pesantemente alcuni colori come il verde ed il blu'.
Figurati, è un'ottima iniziativa, che onestamente non lascerei al Bar visto che tratta un argomento interessante per molti.
Io (sulla R2400) all'inizio usavo il driver per la gestione colore, e mi trovavo bene, ma ormai sono anni che lavoro esattamente come te.
Però non ricordo saturazioni anomale.
Buona Pasqua anche a te!
Secondo me una stampa A4 inkjet non ci costa più di un euro (salvo usare carte fine-art). Non so quanti laboratori, a parità di qualità, facciano dei 20x30 a un euro.
Vero che il calcolo è difficile, ma secondo me un 20x30 costa molto di più di 1 euro...
E' anche vero che nella 3800 le taniche di inchiostri sono ben più grandi che nella 2400, e in sostanza vengono a costare meno, ma io mi sono fatto l'idea che tra carta ed inchiostro un 20x30 costi almeno 3€.
Poi magari sbaglio, come dicevo non ho mai fatto realmente un calcolo preciso, perchè è oggettivamente complicato.
Sposto la discussione in Tecniche di fotoritocco per una maggiore Fruibilita' della stessa.
Per tanto invito i miei colleghi in Tecniche di Fotoritocco di collocare il 3D a loro piacimento qualora non ritenessero adeguata la sez. di collocamento.
Grazie!!!
Buona Pasqua.
Massi
Per tanto invito i miei colleghi in Tecniche di Fotoritocco di collocare il 3D a loro piacimento qualora non ritenessero adeguata la sez. di collocamento.
Grazie!!!
Buona Pasqua.
Massi
Sposto la discussione in Tecniche di fotoritocco per una maggiore Fruibilita' della stessa.
Per tanto invito i miei colleghi in Tecniche di Fotoritocco di collocare il 3D a loro piacimento qualora non ritenessero adeguata la sez. di collocamento.
Grazie!!!
Buona Pasqua.
Massi
Per tanto invito i miei colleghi in Tecniche di Fotoritocco di collocare il 3D a loro piacimento qualora non ritenessero adeguata la sez. di collocamento.
Grazie!!!
Buona Pasqua.
Massi
Per quanto riguarda il sottoscritto:
- Stampato 35 anni in pellicola solo 30X40 con IFF Auregon + Rodagon 50 f5,6 prima e Rodagon 50 f2,8 poi, Brovira BEH (lucida e poi smaltata) gradazione 4/5/6 (scorta tenuta in congelatore per anni) e, ultimamente ILFORD e Foma Glossy multigrade, tutte sviluppate per 35 anni in Bromor ST 50 con 1% di bromuro di potassio al 5 per mille e fissate con Agefix o simili.
- Da 6 mesi, Lacie 24” profilato + EPSON Stylus Pro 3880.
Dopo varie prove, scelta a gusto mio: carta EPSON Premium Semiglossy Photo Paper (colore) ed ILFORD Gold Fiber Silk (b&n) nei formati A3 ed A3+, raramente A2.
Stampo da Photoshop, profili carte quelli delle case.
Avuto leggeri problemi colorimetrici, all’inizio, derivanti dall’adozione di spazio colore Prophoto, ampio, poi risolti subito:
- modificando il settaggio del Lacie, soprattutto come temperatura di colore
- cambiando l’ambiente di lavoro, per quanto inerente l’illuminazione, in termini di temperatura di colore e quantità
- imparando a ridurre i fuori gamma con PP
- conoscendo molto bene la stampante ed il suo comportamento sul contrasto e sui vari colori.
Per questo, sono stati molto utili i consigli di Manovi, di Maxiclimb, qui sul forum, e di un bravo stampatore professionista, qui in zona.
Faccio sempre softproofing ed adesso quello che vedo a monitor mi viene esatto sulla stampa, sia in B&N che a colore, e per questo faccio pochi provini 10X15, solo in caso di B&N e colore in tono alto o con toni molto delicati, e non mi ricordo di aver avuto una sola stampa errata da mesi.
Saluti cordiali e Buona Pasqua
Per quanto riguarda il sottoscritto:
- Stampato 35 anni in pellicola solo 30X40 con IFF Auregon + Rodagon 50 f5,6 prima e Rodagon 50 f2,8 poi, Brovira BEH (lucida e poi smaltata) gradazione 4/5/6 (scorta tenuta in congelatore per anni) e, ultimamente ILFORD e Foma Glossy multigrade, tutte sviluppate per 35 anni in Bromor ST 50 con 1% di bromuro di potassio al 5 per mille e fissate con Agefix o simili.
- Da 6 mesi, Lacie 24” profilato + EPSON Stylus Pro 3880.
Dopo varie prove, scelta a gusto mio: carta EPSON Premium Semiglossy Photo Paper (colore) ed ILFORD Gold Fiber Silk (b&n) nei formati A3 ed A3+, raramente A2.
Stampo da Photoshop, profili carte quelli delle case.
Avuto leggeri problemi colorimetrici, all’inizio, derivanti dall’adozione di spazio colore Prophoto, ampio, poi risolti subito:
- modificando il settaggio del Lacie, soprattutto come temperatura di colore
- cambiando l’ambiente di lavoro, per quanto inerente l’illuminazione, in termini di temperatura di colore e quantità
- imparando a ridurre i fuori gamma con PP
- conoscendo molto bene la stampante ed il suo comportamento sul contrasto e sui vari colori.
Per questo, sono stati molto utili i consigli di Manovi, di Maxiclimb, qui sul forum, e di un bravo stampatore professionista, qui in zona.
Faccio sempre softproofing ed adesso quello che vedo a monitor mi viene esatto sulla stampa, sia in B&N che a colore, e per questo faccio pochi provini 10X15, solo in caso di B&N e colore in tono alto o con toni molto delicati, e non mi ricordo di aver avuto una sola stampa errata da mesi.
Saluti cordiali e Buona Pasqua
- Stampato 35 anni in pellicola solo 30X40 con IFF Auregon + Rodagon 50 f5,6 prima e Rodagon 50 f2,8 poi, Brovira BEH (lucida e poi smaltata) gradazione 4/5/6 (scorta tenuta in congelatore per anni) e, ultimamente ILFORD e Foma Glossy multigrade, tutte sviluppate per 35 anni in Bromor ST 50 con 1% di bromuro di potassio al 5 per mille e fissate con Agefix o simili.
- Da 6 mesi, Lacie 24” profilato + EPSON Stylus Pro 3880.
Dopo varie prove, scelta a gusto mio: carta EPSON Premium Semiglossy Photo Paper (colore) ed ILFORD Gold Fiber Silk (b&n) nei formati A3 ed A3+, raramente A2.
Stampo da Photoshop, profili carte quelli delle case.
Avuto leggeri problemi colorimetrici, all’inizio, derivanti dall’adozione di spazio colore Prophoto, ampio, poi risolti subito:
- modificando il settaggio del Lacie, soprattutto come temperatura di colore
- cambiando l’ambiente di lavoro, per quanto inerente l’illuminazione, in termini di temperatura di colore e quantità
- imparando a ridurre i fuori gamma con PP
- conoscendo molto bene la stampante ed il suo comportamento sul contrasto e sui vari colori.
Per questo, sono stati molto utili i consigli di Manovi, di Maxiclimb, qui sul forum, e di un bravo stampatore professionista, qui in zona.
Faccio sempre softproofing ed adesso quello che vedo a monitor mi viene esatto sulla stampa, sia in B&N che a colore, e per questo faccio pochi provini 10X15, solo in caso di B&N e colore in tono alto o con toni molto delicati, e non mi ricordo di aver avuto una sola stampa errata da mesi.
Saluti cordiali e Buona Pasqua
Molto interessante!
Perché, quando hai un pò di tempo, non provi a spiegarci passo passo, magari pubblicando i screenshot, il tuo procedimento di stampa?
Ciao e grazie.
Molto interessante!
Perché, quando hai un pò di tempo, non provi a spiegarci passo passo, magari pubblicando i screenshot, il tuo procedimento di stampa?
Ciao e grazie.
Perché, quando hai un pò di tempo, non provi a spiegarci passo passo, magari pubblicando i screenshot, il tuo procedimento di stampa?
Ciao e grazie.
1) NON so pubblicare gli screenshots! Però, praticamente, sono gli stessi passi che ha riportato Pimassi, adattati alla Epson 3880. Non sono importanti i passi in sè stessi, quanto lo è capire cosa si fa con quei passi, e se ci ragioni un attimo, con cognizione di causa sui comandi, ti torna tutto chiaro.
2) Il Lacie è tarato a 5500 K, 120 cd/m2, 1,8 di gamma contrasto
3) La stampante può gestire lei il colore, coi suoi driver, oppure lo può gestire Photoshop: l’importante è NON farlo gestire ad entrambi contemporaneamente, altrimenti sorge confusione e chiaramente slittano i colori fuori dal controllo.
Io lo faccio gestire a PP dato che:
- caricando i profili della carta, faccio il softproofing preciso e vedo in anticipo il risultato
- gestisco io la situazione, non la stampante sulla quale non ho praticamente controllo se non andando a cercare nelle budella del suo pannello di controllo, di sicuro meno flessibile ed immediato di Photoshop
Questo secondo è il motivo principale per il quale faccio gestire il colore da PP: lo gestisco io, non la stampante che non me lo fa controllare bene.
4) Quando la foto è pronta per il foto ritocco, faccio il softproofing con Photoshop, da Visualizza, Imposta prova, Personale e simulo la stampa su quella specifica carta sulla mia specifica stampante e coi vari intenti di rendering colorimetrici: la grande maggioranza dei casi uso quello relativo, con compensazione del punto nero, per avere ombre più naturali, raramente uso il colorimetrico assoluto, ma dipende dall’immagine.
La foto preparata dal fotoritocco, quando per me è giudicata pronta per la stampa, alla prova del softproofing NON va praticamente MAI bene per la stampa, sembrerebbe strano ma è la molto logica realtà, dovuta al fatto che io lavoro in Prophoto e la stampante ha un suo gamut ben diverso da Prophoto (che non vedo) e dal Lacie, che vedo, che in pratica sostituisce, anzi è lui i miei occhi; ho pochi fuori gamma colorimetrici (troppo saturi, troppo luminosi), parecchi fuori gamma dinamici, leggeri ma che disturbano, con ombre che tendono ad essere tappate, grigi e colori tenui che spariscono etc., evidentemente dipendenti dal mio tipo di fotoritocco.
Debbo riprendere la foto da stampare anche due o tre volte, con Curve, localizzate, riprese di colore leggerissime e localizzate, contrasto localizzato e spugna, sempre leggeri, per recuperarli, poi ricontrollo globale fatto NON SOLO SU PP, ma anche su View NX o Adobe Bridge, vanno bene entrambi per ricontrollo doppio oltre PP; da una foto ipoteticamente pronta per la stampa, per la ripresa di messa a punto della stampa ci metto anche un’ora, ma alla fine, quello che vedo, stampo e le stampe mi soddisfano molto, me ed anche personale noto in Italia e riconosciuto molto esperto.
Merita citare che quando eventualmente riprendo la foto per la stampa durante il softproofing, variazioni del comando Contrasto sotto il 10% NON sono rilevate dalla stampante, non cambia nulla.
Per il B&N, stessa procedura, tenendo presente che è meglio stare un filo più contrastato del colore, sul Lacie sembra un capello troppo contrastata, ma stampata viene bene ( questo è dovuto al gamma 1,8 del Lacie, ci vorrebbe un filo più alto, ma se lo setto su 2,2, perdo in fedeltà di luminosità, non tanto cromatica).
Tolgo il metamerismo con la regolazione apposita della 3880, operando, nel mio caso, dato che uso quelle carte, solo sulla regolazione orizzontale, da + 5 (carta Ilford) a +6 (carta Epson)
Sia in colore che B&N, mai far lavorare la stampante in velocità (togliere sempre la spunta ad alta velocità), sempre in qualità, impostando il valore massimo, 5.
Io converto subito il RAW in Tiff a 16 bit del formato di stampa (file di 90- 100 Mb con la D 700) e faccio il fotoritocco su quello, mi porto dietro file grossi, ma è meglio operare su tutto il file che interpolare dopo.
Importante poi è lo sharpening di stampa: io uso con soddisfazione quello messo a punto da Frazer e Schewe:
1) Apri l’immagine e portala al formato di stampa a 300 PPI
2) Duplica lo sfondo su un livello, e setta (clicca due volte sul livello) lo stile livello così:
- Modo fusione: Normale
- Opacità: 66%
- Fusione avanzata: immutata
- Fondi se: Grigio
a. Questo strato: 0- porta la slitta a 230/250
b. Strato sotto: porta la paletta 10/20 – 255
3) Applica Filtro/ Contrasta/maschera di contrasto 320/0,6/4 (per 360 PPI, 320/0,5/4)
4) Modifica/Dissolvi Maschera di contrasto/70% ed in Luminosità
5) Torna al livello copiato dallo sfondo e cambia fusione da Normale a Sovrapponi
6) Applica Filtro/Altro/Accentua Passaggio /Raggio 2 Px (per 360 PPI, Raggio 1,5 Px)
7) Fondi i livelli
Lo puoi fare anche con CS4,sempre per Inkjet 3880 a 300 PPI, con maschera di contrasto
Ammontare 190 Raggio 5 Soglia 2
però oggi non uso più per lo sharpening la sola maschera di contrasto, dato che la tecnica di Frazer/Schewe mi pare, a parer mio, migliore.
Un conoscente ha Alien Skin e porta a formato e fa lo sharpening di stampa con quello, ma, sempre secondo me, la tecnica di Frazer/Schewe è meglio anche di quella.
Il raggiungimento della perfezione è una grossa tentazione, ma è una chimera, e la curva di affinamento dei risultati è logaritmica: non sono mai contento, quel filino di contrasto in più sarebbe stato meglio, quella lucetta lì andava ridotta, quell’ombra andava scurita o schiarita un capello e così via.
Una sera ho fatto tre stampe della stessa foto, cambiando di poco qualcosa ed alla fine ho deciso quale era la migliore: il giorno dopo le ho riguardate tutte e tre, e la migliore, il giorno dopo, non era quella della sera prima.
Quella è stata una bella ed istruttiva lezione: adesso ci do un taglio e ne stampo una sola, ma dopo attenta e meditata considerazione.
Se capiti a Lucca ti faccio vedere qualcosa, oppure sarò presente al D – day 2010, il 7 di maggio e week end, e se vieni anche tu, ti porto qualcosa di stampato, sia in B&N che a colori.
Saluti cordiali
..............oppure sarò presente al D – day 2010, il 7 di maggio e week end, e se vieni anche tu, ti porto qualcosa di stampato, sia in B&N che a colori.
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Manifestazione di gente di questo forum, organizzata da Gufopica, tenuta ad Aulla /La Spezia, vedasi nella sezione incontriamoci di questo forum.
Saluti cordiali
Be' non c'e' che dire sei stato preciso e minuzioso,le tue spiegazioni anche senza screenshot sono risultate esaustive.
Al D-Day ci saro' anche io e credo proprio che gli argomenti per colloquiare non mancheranno.
Questa discussione sta crescendo bene.
Complimenti!!!!!!
Massi
Al D-Day ci saro' anche io e credo proprio che gli argomenti per colloquiare non mancheranno.
Questa discussione sta crescendo bene.
Complimenti!!!!!!
Massi
Be' non c'e' che dire sei stato preciso e minuzioso,le tue spiegazioni anche senza screenshot sono risultate esaustive.
Al D-Day ci saro' anche io e credo proprio che gli argomenti per colloquiare non mancheranno.
Questa discussione sta crescendo bene.
Complimenti!!!!!!
Massi
Al D-Day ci saro' anche io e credo proprio che gli argomenti per colloquiare non mancheranno.
Questa discussione sta crescendo bene.
Complimenti!!!!!!
Massi
Ci sono un paio di considerazioni che, a parer mio, meritano essere fatte:
- la foto vera è solo quella stampata: a monitor, tutto sembra bello, ma la foto non è quella, se cambi monitor cambia lei, non è la vera fotografia.
- il digitale ha comportato gravi handicap al fotoamatore nel campo della stampa.
In pellicola, le attrezzature di stampa al miglior livello professionale sono a portata di tasca di molti fotoamatori, e la stampa fatta in casa con tale attrezzatura è, tecnicamente, allo stesso livello del miglior laboratorio professionale di stampa: non c’è differenza tecnica tra un bravo fotoamatore con attrezzatura professionale ed il miglior laboratorio di stampa, almeno fino al formato 6X6.
In digitale non è affatto così:
- le attrezzature professionali di stampa non hanno più la limitazione del formato del negativo, si stampano file che possono venire da qualsiasi formato, e quelle eccellenti sono fuori portata economica per molti, per non dire la maggioranza, dei fotoamatori; la qualità casalinga è certo superiore alla maggioranza dei laboratori professionali, ma restano nicchie di professionismo inarrivabili per la stampa domestica, a meno di spendere somme che, almeno per le mie tasche, sono veramente notevoli se dedicate alla sola attrezzatura di stampa
- una buona stampa richiede a monte tutta una catena numerosa di eventi tecnici che pochi sanno gestire al meglio e tenere sotto il dovuto controllo: la corretta gestione tecnica di un negativo era molto più facile della corretta gestione tecnica del file immagine, e moltissimi oggi non sanno gestire bene tutta la catena di eventi, dallo scatto all’immagine stampata
Il digitale, con la sua flessibilità, ha dato a moltissimi fotoamatori e secondo me anche a tanti fotografi professionisti e l’impressione che la buona qualità delle stampe fosse semplice, sia tecnicamente che economicamente, ed a portata di facile mano: non è affatto così e tanti, moltissimi, hanno patito e patiscono cocenti delusioni.
Stampe passabili ad un occhio non esperto sono a portata di mano ed, ahimè, rappresentano oggi la norma, mentre stampe di qualità elevata per un occhio esperto sono diventate rare, mentre rare non lo erano in pellicola.
Al Photoshow a Roma, dove erano presenti numerose stampe in diversi stands, quelle fatte tecnicamente bene erano ben poche, mentre non mancava la qualità media e bassa.
Alla fine, per quanto riguarda la stampa, in generale, con l’avvento del digitale, nella massa dei fotoamatori ed anche in parte dei professionisti, c’è stata, a parer mio, una notevole involuzione.
Saluti cordiali
Ci sono un paio di considerazioni che, a parer mio, meritano essere fatte:
Sono perfettamente d'accordo.
L'unica riserva è sulla "semplicità" della gestione del negativo e della stampa in epoca pellicolara...
Io non ho una grossa esperienza in merito, ma mi pare che le variabili anche in quel caso erano parecchie, ed era molto più difficile la costanza e ripetibilità dei risultati.
Tra pellicole diverse, temperature, agitazioni, concentrazioni dei chimici e formulazioni diverse, esaurimento progressivo degli stessi etc. etc. , le possibilità erano pressochè infinite.
Oggi se stampo due copie dello stesso file con le medesime impostazioni, ottengo due foto indistinguibili.
In camera oscura ottenere due stampe "identiche" a distanza anche solo di qualche giorno, era virtualmente impossibile.
Con il digitale ci sono forse più conoscenze tecniche da mettere in gioco per una buona stampa, ma l'esperienza si ottiene più rapidamente, e forse ne serve anche un po' meno.
Occorre una buona preparazione e un po' più di studio teorico, questo sì, ma meno artigianalità.
La vera discriminante invece per me è proprio rappresentata dal costo: tra monitor, computer, stampante, calibratori, carta e inchiostri, le spese per una stampa professionale diventano davvero considerevoli.
E senza andare a cercare le tecniche più esoteriche.
Mentre una volta bastava un qualsiasi ingranditore con un obbiettivo decente.
E' il progresso, baby!
E come non essere daccordo.........
massi
massi
Io converto subito il RAW in Tiff a 16 bit del formato di stampa (file di 90- 100 Mb con la D 700) e faccio il fotoritocco su quello, mi porto dietro file grossi, ma è meglio operare su tutto il file che interpolare dopo.
1) Apri l’immagine e portala al formato di stampa a 300 PPI
1) Apri l’immagine e portala al formato di stampa a 300 PPI
Posso farti un paio di domande?
Perché non fai una prima postproduzione sul RAW, che contiene un'immensità di dati in più rispetto all'immagine chiusa che è il TIFF? L'esposizione, come il bilanciamento del bianco, come la gestione di luci e ombre in generale attraverso le curve non possono essere lavorati ugualmente bene su un'immagine chiusa. Camera RAW (come qualsiasi editor RAW) *è* la camera oscura digitale.
E poi perché lavori a 300 PPI e non 360, che è la risoluzione nativa della Pro 3800/3880?
E poi perché lavori a 300 PPI e non 360, che è la risoluzione nativa della Pro 3800/3880?
Io posso solo risponderti a questa domanda visto che le altre sono personali sul modo operandis di dimapant
La differenza di stampa da 300 a 360 e' pressoche' indistinguibile con le macchine da stampa odierne,quando si prepara una immagine per la stampa non si dovrebbe mai impostare una risoluzione superiore a 300 ppi. E' vero che la qualità delle stampe migliora aumentando la densità dei pixel per pollice, ma generalmente si considera 300 ppi come la soglia massima oltre la quale la qualità non aumenta, anzi tende a scendere.
Massi
Io posso solo risponderti a questa domanda visto che le altre sono personali sul modo operandis di dimapant
La differenza di stampa da 300 a 360 e' pressoche' indistinguibile con le macchine da stampa odierne,quando si prepara una immagine per la stampa non si dovrebbe mai impostare una risoluzione superiore a 300 ppi. E' vero che la qualità delle stampe migliora aumentando la densità dei pixel per pollice, ma generalmente si considera 300 ppi come la soglia massima oltre la quale la qualità non aumenta, anzi tende a scendere.
Massi
La differenza di stampa da 300 a 360 e' pressoche' indistinguibile con le macchine da stampa odierne,quando si prepara una immagine per la stampa non si dovrebbe mai impostare una risoluzione superiore a 300 ppi. E' vero che la qualità delle stampe migliora aumentando la densità dei pixel per pollice, ma generalmente si considera 300 ppi come la soglia massima oltre la quale la qualità non aumenta, anzi tende a scendere.
Massi
Beh, se io potessi, sceglierei sempre la risoluzione nativa di uno strumento. Perché interpolare quando possiamo lavorare come vuole lui?
Posso farti un paio di domande?
Perché non fai una prima postproduzione sul RAW, che contiene un'immensità di dati in più rispetto all'immagine chiusa che è il TIFF? L'esposizione, come il bilanciamento del bianco, come la gestione di luci e ombre in generale attraverso le curve non possono essere lavorati ugualmente bene su un'immagine chiusa. Camera RAW (come qualsiasi editor RAW) *è* la camera oscura digitale.
E poi perché lavori a 300 PPI e non 360, che è la risoluzione nativa della Pro 3800/3880?
Perché non fai una prima postproduzione sul RAW, che contiene un'immensità di dati in più rispetto all'immagine chiusa che è il TIFF? L'esposizione, come il bilanciamento del bianco, come la gestione di luci e ombre in generale attraverso le curve non possono essere lavorati ugualmente bene su un'immagine chiusa. Camera RAW (come qualsiasi editor RAW) *è* la camera oscura digitale.
E poi perché lavori a 300 PPI e non 360, che è la risoluzione nativa della Pro 3800/3880?
1) postproduzione.
Mi sono espresso male io, hai ragione, quando dico io converto "subito" il RAW in TIFF a 16 bit, ma l'ho fatto per non dilungarmi troppo; la situazione reale, nel mio modo di lavorare, è la seguente;con la premessa che me non basta un unico convertitore di RAW, ne uso 2, ACR 5,6 di CS4 e Capture NX2:
- se voglio maggiore fedeltà di colori, o basso rumore, uso Capture NX2, perchè a parer mio è più fedele alla realtà cromatica (altri non la pensano così) ed ha minor rumore di ACR: in tal caso, controllo il WB, do il capture sharpening e converto subito in Tiff e faccio tutto il resto del lavoro in Photoshop, che, a parer mio, è molto più flessibile ed efficiente di Capture NX2.
- se la fedeltà cromatica non ha la massima priorità, ossia spesso, uso ACR. Qui lavoro molto diversamente da Capture NX2, nel senso che la foto subisce un gran lavoro in ACR, che è già lui un ottimo programma di fotoritocco globale e se non devo fare cose strane, la foto viene elaborata a buon punto con ACR, prima di passare in CS4 e tra l'altro uso adesso anche la conversione in smart object, per maggiore flessibilità e flusso bidirezionale di CS4 con ACR.
Ma ACR non basta praticamente mai a finire un'immagine e comunque ho bisogno di CS4.
Se, sempre a parer mio, ACR avesse i colori di Capture NX2 e lo stesso livello di rumore, sarebbe un gran capolavoro, più di quello che già è.
2) stampa
Il perchè uso 300 PPI te lo ha già detto Pimassi.
Ho provato a stampare in A3 ed A3+ a 240, 300, 360, e 720 PPI (la 3880 stampa anche a 720 PPI)
- tra 240 e 300 la differenza non si vede QUASI mai, ma alcune volte (colori molto tenui) sì, l'occhio esperto la vede osservando da vicino ad occhio nudo.
- tra 300 e 360 PPI io non ho mai notato differenze ad occhio nudo.
- tra 300 e 720 PPi non ho mai notato differenze ad occhio nudo, anzi mi pare che impasti un po'
ed ho deciso, per quei formati, di usare 300 PPI: a occhio nudo sono OK, e ho file più piccoli e maggiore disinvoltura a gestirli col PC
Saluti cordiali
Conosco diversi stampatori in ambito italiano anche piuttosto bravi e non c'e' ne stato uno che mi abbia consigliato di stampare a 360 ppi proprio per il discorso che ti ho fatto io.
Poi ovviamente nessuno ti vieta di stampare a 360 ma e' inusuale.
Da possessore della 3880 ti garantisco che 300 ppi bastano e avanzano.
Ciao massi
Poi ovviamente nessuno ti vieta di stampare a 360 ma e' inusuale.
Da possessore della 3880 ti garantisco che 300 ppi bastano e avanzano.
Ciao massi