Fabrizio...hai rammentato il grandissimo Luca (Cadalora) uno dei più grandi, uno che dopo aver vinto il mondiale fu sbattuto fuori da Kanemoto (veramente un cane!) perchè osò chiedere di passare con la honda in 500, uno che era veramente un perfezionista in ogni cosa! Grandissimo Cadalora!!!
Visto che stiamo parlando di quegli anni, mi piace rammentare, a chi non lo sapesse, perchè ha iniziato a seguire il motomondiale (non moto GP), solo dopo l'avvento del fenomeno Rossi, che se quest'ultimo e Biaggi hanno vinto in 250 con l'Aprilia...lo devono solo ad una persona...tale Loris Reggiani #13 che ha sviluppato da solo la moto 250 pluricampione del mondo e che non ha neppure ricevuto un semplice GRAZIE!
io invece li ringrazio tutti e due, Cadalora e Reggiani..e visto che ci siamo ringrazio pure Romboni, Gianola, Gramigni (Gasss) e quel vecchio diavolo di Faustone Gresini...per avermi fatto divertire in quegli anni...perchè prima non c'era solo la moto GP...c'erano ancora la 125, la 250 e la 500!
Ciao, Davide.
Quoto Davide e mi associo anch'io ai suoi ringraziamenti per questi signori del vero spirito motocilcistico, anche e soprattutto per sottolineare come in fatto di motociclette il nostro paese ha dato sempre tanto ai vari mondiali in tutte le classi e sempre al top. Non vorrei che il meritato successo Ducati di questo ultimo anno offuschi il lavoro di team, piloti, tecnici che da decine di anni operano ai massimi liveli nel motomondiale. Io mi avvicinai alle gare nei lontani anni 70 quando Agostini cominciava a cedere il passo ai marziani americani come Kenny Roberts, quando si correva partendo dalle 50 e passando per 125, 250, 350, 500 e le mostruose 750 2T ed ogni categoria era rispetta e considerata si poi da quegli anni la 500 comiciò ad essere la classe regina ma malgrado ciò le altre classi avevano grande considerazione.
Ciaoo
Visto che nel titolo c'è la parola "ricordi" vi racconto una storiella che girava nell'ambiente del meccanico che frequentavo a metà degli anni '70.
Agostini entra dal salumiere e chiede: "Mi dà due etti di prosciutto crudo...". Il salumiere lo guarda, sorride beffardo e gli dice: "Crudo non c'è. C'è...cotto".
Se qualcuno si ricorda di Johnny Cecotto capisce.
saluti, Dino
Agostini entra dal salumiere e chiede: "Mi dà due etti di prosciutto crudo...". Il salumiere lo guarda, sorride beffardo e gli dice: "Crudo non c'è. C'è...cotto".
Se qualcuno si ricorda di Johnny Cecotto capisce.
saluti, Dino
Dinone, Dinone...ma 'un sarà miha il cardo che ti fa fare queste battutone!
comunque io sono un pò più giovane...e Ceccotto non l'ho mai sentito manco nominare (perdonatemi), Agostini invece sì... ...anche se mi sta parecchio...ma perecchio sui... @#]*çONI!!!
Ciao!
comunque io sono un pò più giovane...e Ceccotto non l'ho mai sentito manco nominare (perdonatemi), Agostini invece sì... ...anche se mi sta parecchio...ma perecchio sui... @#]*çONI!!!
Ciao!
Johnny Cecotto (tratto da internet)
Eroe dei due mondi. In America Latina e in Europa. In moto e in auto. Sudamericano ed europeo al tempo stesso (è venezuelano di nascita ma italiano di famiglia), Johnny Cecotto è un protagonista amato in entrambe le sponde dell'Atlantico e da più di trent'anni sulla breccia, anche se la grande notorietà e i successi maggiori sono datati anni 70, quelli della sua carriera da motociclista.
Nato a Caracas il 25 Gennaio 1956, Johnny studia da ingegnere meccanico e convince il padre Giovanni, immigrato dal Friuli all'inizio degli anni '50, a finanziargli le prime gare disputate con una Honda 750cc 4 cilindri.
Giovanni è stato anch'egli un pilota di successo durante i suoi primi anni in Venezuela, quando ha conquistato un campionato nazionale per moto da 500 cc.
Gli anni delle gare sudamericane gli portano ben 64 vittorie continentali e una buona fama, tanto che nel 1975 grazie all'aiuto di Andrea Ippolito, importatore venezuelano della Yamaha, Johnny debutta nel mondiale 250cc e 350 cc nel GP di Francia al Paul Ricard. Con il suo casco bianco e rosso ricalcato sui motivi di quelli del suo idolo Jarno Saarinen, Cecotto parte con l'obiettivo di fare esperienza: a sorpresa si ritrova nientemeno che vincitore di entrambe le gare!
Il nostro chiude l'anno di esordio nel circus iridato portandosi a casa il titolo mondiale delle 350cc con quattro vittorie - battendo il 14 volte Campione del Mondo Giacomo Agostini - nonchè il quarto posto nelle 250cc, a soli 19 anni.
Questo giovane sconosciuto arrivato dal nulla si presenta alla stagione 1976 destinato verso una carriera leggendaria. Spesso sfortunato, vittima di incidenti o - dicono le malelingue - con la testa oltre le corse, è comunque Vicecampione mondiale con due vittorie e due secondi posti, dietro a Walter Villa.
Nel 1977, animato da propositi di rivincita, è purtroppo vittima di un brutto incidente nel GP d'Austria, che causa la morte dello svizzero Stadelmann e lo tiene fuori dal giro per quattro mesi. Vince comunque quattro gare tra 350cc e 500cc.
Nel 1978 Cecotto lascia le 350cc per dedicarsi a 500cc e 750cc. Nella mezzo litro ha però vita difficile con Kenny Roberts, appoggiato dalla filiale americana della Yamaha, e con Takazumi Katayama, sostenuto dalla casa madre. Si piazza terzo in classifica generale con un'unica vittoria ad Assen, in Olanda. In 750cc è viceversa tutt'altra musica, e Johnny può laurearsi Campione del Mondo con quattro vittorie.
Nel 1979 cinque affermazioni nella 750cc non sono sufficienti per andare oltre il terzo posto finale, mentre il 1980 lo vede vincitore in sole due occasioni tra 350cc e 750cc.
Decide così di chiudere la sua fulminante e strepitosa carriera da bi-campione mondiale nel motociclismo, poiché un'idea pazza gli fa capolino: emulare la leggenda di gente come Nuvolari, Varzi, Surtees e Hailwood, che sono passati dai successi sulle due ruote a quelli sulle quattro ruote.
Due anni di buoni risultati in F.2 gli valgono addirittura un contratto in F.1 con la Theodore, la vettura del magnate asiatico Teddy Yip con la quale giunge a punti nel Gp di Long Beach del 1983.
Nel 1984 è al volante di una promettente Toleman (il futuro team Benetton) al fianco di un giovane brasiliano di nome Ayrton Senna da Silva. Ma durante le qualifiche del GP d'Inghilterra a Brands Hatch, un frontale contro un guardrail mette fine al suo sogno di primeggiare nella massima serie automobilistica: l'operazione chirurgica gli salva le gambe ma non gli può più permettere di guidare una F.1.
Dal 1985 in poi, Johnny è comunque protagonista in diversi campionati a quattro ruote nelle categorie turismo di tutto il mondo, quali il DTM, o in diverse gare di durata.
Cecotto rimane comunque ancora oggi un grande delle corse, anche se non di quelle a massima audience. Il figlio Johnny Amadeus ha già un nome nelle gare italiane di kart, e sembra dunque destinato a seguire le orme famigliari.
Eroe dei due mondi. In America Latina e in Europa. In moto e in auto. Sudamericano ed europeo al tempo stesso (è venezuelano di nascita ma italiano di famiglia), Johnny Cecotto è un protagonista amato in entrambe le sponde dell'Atlantico e da più di trent'anni sulla breccia, anche se la grande notorietà e i successi maggiori sono datati anni 70, quelli della sua carriera da motociclista.
Nato a Caracas il 25 Gennaio 1956, Johnny studia da ingegnere meccanico e convince il padre Giovanni, immigrato dal Friuli all'inizio degli anni '50, a finanziargli le prime gare disputate con una Honda 750cc 4 cilindri.
Giovanni è stato anch'egli un pilota di successo durante i suoi primi anni in Venezuela, quando ha conquistato un campionato nazionale per moto da 500 cc.
Gli anni delle gare sudamericane gli portano ben 64 vittorie continentali e una buona fama, tanto che nel 1975 grazie all'aiuto di Andrea Ippolito, importatore venezuelano della Yamaha, Johnny debutta nel mondiale 250cc e 350 cc nel GP di Francia al Paul Ricard. Con il suo casco bianco e rosso ricalcato sui motivi di quelli del suo idolo Jarno Saarinen, Cecotto parte con l'obiettivo di fare esperienza: a sorpresa si ritrova nientemeno che vincitore di entrambe le gare!
Il nostro chiude l'anno di esordio nel circus iridato portandosi a casa il titolo mondiale delle 350cc con quattro vittorie - battendo il 14 volte Campione del Mondo Giacomo Agostini - nonchè il quarto posto nelle 250cc, a soli 19 anni.
Questo giovane sconosciuto arrivato dal nulla si presenta alla stagione 1976 destinato verso una carriera leggendaria. Spesso sfortunato, vittima di incidenti o - dicono le malelingue - con la testa oltre le corse, è comunque Vicecampione mondiale con due vittorie e due secondi posti, dietro a Walter Villa.
Nel 1977, animato da propositi di rivincita, è purtroppo vittima di un brutto incidente nel GP d'Austria, che causa la morte dello svizzero Stadelmann e lo tiene fuori dal giro per quattro mesi. Vince comunque quattro gare tra 350cc e 500cc.
Nel 1978 Cecotto lascia le 350cc per dedicarsi a 500cc e 750cc. Nella mezzo litro ha però vita difficile con Kenny Roberts, appoggiato dalla filiale americana della Yamaha, e con Takazumi Katayama, sostenuto dalla casa madre. Si piazza terzo in classifica generale con un'unica vittoria ad Assen, in Olanda. In 750cc è viceversa tutt'altra musica, e Johnny può laurearsi Campione del Mondo con quattro vittorie.
Nel 1979 cinque affermazioni nella 750cc non sono sufficienti per andare oltre il terzo posto finale, mentre il 1980 lo vede vincitore in sole due occasioni tra 350cc e 750cc.
Decide così di chiudere la sua fulminante e strepitosa carriera da bi-campione mondiale nel motociclismo, poiché un'idea pazza gli fa capolino: emulare la leggenda di gente come Nuvolari, Varzi, Surtees e Hailwood, che sono passati dai successi sulle due ruote a quelli sulle quattro ruote.
Due anni di buoni risultati in F.2 gli valgono addirittura un contratto in F.1 con la Theodore, la vettura del magnate asiatico Teddy Yip con la quale giunge a punti nel Gp di Long Beach del 1983.
Nel 1984 è al volante di una promettente Toleman (il futuro team Benetton) al fianco di un giovane brasiliano di nome Ayrton Senna da Silva. Ma durante le qualifiche del GP d'Inghilterra a Brands Hatch, un frontale contro un guardrail mette fine al suo sogno di primeggiare nella massima serie automobilistica: l'operazione chirurgica gli salva le gambe ma non gli può più permettere di guidare una F.1.
Dal 1985 in poi, Johnny è comunque protagonista in diversi campionati a quattro ruote nelle categorie turismo di tutto il mondo, quali il DTM, o in diverse gare di durata.
Cecotto rimane comunque ancora oggi un grande delle corse, anche se non di quelle a massima audience. Il figlio Johnny Amadeus ha già un nome nelle gare italiane di kart, e sembra dunque destinato a seguire le orme famigliari.
comunque io sono un pò più giovane...e Ceccotto non l'ho mai sentito manco nominare (perdonatemi), Agostini invece sì... ...anche se mi sta parecchio...ma perecchio sui... @#]*çONI!!!
Ciao!
Oh poerino, oicché t'ha fatto?
Dinone, Dinone...ma 'un sarà miha il cardo che ti fa fare queste battutone!
Comunque e fa cardo davvero: oggi so' stao a fare na giratella all'ora di pausa pranzo, e son tornao che c'aveo tutt'i casco novo 'nzuppato da i sudore. Senza poi parlare degli stinchi cotti aivvapore dai boxerre della mi mukka... maremma diascola, d'inverno farà comodo ma d'estate e gli è un patire....
Dino
Oddio ... i palmares sono leggermente diversi:
1964 esordio nel mondiale 250
1965 esordio nel mondiale 500
1966 campione del mondo 500
1967 campione del mondo 500
1968 campione del mondo 500
1969 campione del mondo 500
1970 campione del mondo 500
1971 campione del mondo 500
1972 campione del mondo 500
1975 campione del mondo 500
Inoltre sette titoli mondiale nella 350, 18 titoli italiani
Gran premi disputati 177
Gran premi vinti 122
Gp vinti in 500 68
Gp vinti in 350 54
Podi conquistati in 500 88
Messaggio modificato da kurtz il Jul 27 2007, 03:51 PM
1964 esordio nel mondiale 250
1965 esordio nel mondiale 500
1966 campione del mondo 500
1967 campione del mondo 500
1968 campione del mondo 500
1969 campione del mondo 500
1970 campione del mondo 500
1971 campione del mondo 500
1972 campione del mondo 500
1975 campione del mondo 500
Inoltre sette titoli mondiale nella 350, 18 titoli italiani
Gran premi disputati 177
Gran premi vinti 122
Gp vinti in 500 68
Gp vinti in 350 54
Podi conquistati in 500 88
Messaggio modificato da kurtz il Jul 27 2007, 03:51 PM
Altri tempi e probabilmente altro spessore
Sorry Max
Sorry Max
Ci sono piloti che hanno vinto poco o nulla ma che sono entrati nel cuore degli appassionati e piloti che hanno vinto molto ma che.....io al tempo ho sempre tifato per Pasolini.
Cecotto mi vine in mente un episodio che custodisco gelosamente, nel novembre 1977 ero al salone di Milano cercando di farmi regalare un casco intergrale, che poi ottenni dalla Nava, i piloti giravano tranquillamente tra i motocilcisti senza guardie del corpo e simili amnetà.
Ad un certo punto mi trovai mi trovai a parlare , più che parlare io ero estasiato, con altre 3 persone Y. Cecotto, B. Sheene e Graziano Rossi (che nel 78 avrebbe iniziato la sua avventura tra i pro).
Lo scorso novembre sono ritornato a Milano Melandri e Dovizioso li ho visti con il tele onde evitare le mamate dei gurdiani (però nel pomeriggio sono uscito con Chili) altri tempi, altri uomini, altre storie......
Loris Reggiani uno dei piloti più sfortunati che abbiano calcato le piste, riusciva a rompersi qualche osso anche andando a fare un giro in bici nel parco.
Messaggio modificato da Mauro Villa il Jul 27 2007, 08:50 PM
Cecotto mi vine in mente un episodio che custodisco gelosamente, nel novembre 1977 ero al salone di Milano cercando di farmi regalare un casco intergrale, che poi ottenni dalla Nava, i piloti giravano tranquillamente tra i motocilcisti senza guardie del corpo e simili amnetà.
Ad un certo punto mi trovai mi trovai a parlare , più che parlare io ero estasiato, con altre 3 persone Y. Cecotto, B. Sheene e Graziano Rossi (che nel 78 avrebbe iniziato la sua avventura tra i pro).
Lo scorso novembre sono ritornato a Milano Melandri e Dovizioso li ho visti con il tele onde evitare le mamate dei gurdiani (però nel pomeriggio sono uscito con Chili) altri tempi, altri uomini, altre storie......
Loris Reggiani uno dei piloti più sfortunati che abbiano calcato le piste, riusciva a rompersi qualche osso anche andando a fare un giro in bici nel parco.
Messaggio modificato da Mauro Villa il Jul 27 2007, 08:50 PM
Ciao, i vari ducatisti di questo bar cosa ne pensano del team ducati nel 2008?? il Capirex sembra proprio che lasci Ducati per Suzuki o Kawasaki..
Il fatto che però Loris si senta trafitto alle spalle da Ducati mi sembra eccessivo.. la ducati così come qualsiasi altra squadra deve pensare al suo futuro..
Il fatto che però Loris si senta trafitto alle spalle da Ducati mi sembra eccessivo.. la ducati così come qualsiasi altra squadra deve pensare al suo futuro..
Fare la vittima è il nostro sport nazionale.
Con tutto il rispetto per Loris bisogna dire che è stato lautamente remunerato per il suo lavoro di sviluppo e la vita la rischiano giornalmente muratori, minatori, fonditori, ecc. ecc. per uno stipendio vita che non eguaglia quello annuale di Loris.
La Ducati quando ha ingaggiato Stoner ad uno stipendio molto basso ha dirottato i soldi sul bagget alla voce rifacimenti moto, lo scorso anno ha distrutto 14 moto in 17 gp, tra prove e gare.
Si è quindi opzionato Melandri per affiancarlo a Capirossi in prospettiva 2008. Poi qualcosa non ha funzionato ovvero ha funzionato molto bene, Stoner si è sposato, ha cercato di farsi adattare la moto ma ha immediatamente capito che era lui a doversi adattare, i risultati sono sotto gli occhi di tutti, il canguro è letteralmente scoppiato nelle mani della Ducati: A questo chi si sarebbe lasciatp scappare un simile talento ed gli è stato immediatamente prolungato il contratto.
Melandri ha la classe di Loris ma 10 anni in meno ed è un altro che non patisce Valentino.
Bene così Ducati.
Eehh sì.. altri tempi
caspita non me ne ero accorto
correggo.
Con tutto il rispetto per Loris bisogna dire che è stato lautamente remunerato per il suo lavoro di sviluppo e la vita la rischiano giornalmente muratori, minatori, fonditori, ecc. ecc. per uno stipendio vita che non eguaglia quello annuale di Loris.
La Ducati quando ha ingaggiato Stoner ad uno stipendio molto basso ha dirottato i soldi sul bagget alla voce rifacimenti moto, lo scorso anno ha distrutto 14 moto in 17 gp, tra prove e gare.
Si è quindi opzionato Melandri per affiancarlo a Capirossi in prospettiva 2008. Poi qualcosa non ha funzionato ovvero ha funzionato molto bene, Stoner si è sposato, ha cercato di farsi adattare la moto ma ha immediatamente capito che era lui a doversi adattare, i risultati sono sotto gli occhi di tutti, il canguro è letteralmente scoppiato nelle mani della Ducati: A questo chi si sarebbe lasciatp scappare un simile talento ed gli è stato immediatamente prolungato il contratto.
Melandri ha la classe di Loris ma 10 anni in meno ed è un altro che non patisce Valentino.
Bene così Ducati.
Eehh sì.. altri tempi
caspita non me ne ero accorto
correggo.
http://www.ducati.com/it/heritage/index.jhtml
e cliccate su "museo virtuale ducati, a centro pagina.
Fantastico!
Ma non crediate che diventero' Ducatista!
Io ho il sangue austriaco color arancio!
e cliccate su "museo virtuale ducati, a centro pagina.
Fantastico!
Ma non crediate che diventero' Ducatista!
Io ho il sangue austriaco color arancio!
Mi permettete di postare la foto del motore della mia Hornell 600?? Foto scattata con la Kodak di mia figlia la scorsa settimana. Provederò a farne altre magari con la D70. Perdonatemi!!! Grazie.
Permesso accordato. Ma allora posto anche io.
La stufa della mukka:
L'hardware del motociclista-nikonista, si faranno più km o Nef?
Scusate ma sono troppo contento...
Saluti, Dino
"Scusate ma sono troppo contento..."
Immagino,gran moto!
Immagino,gran moto!
R 850 R ci avevo azzeccato ...
Grande moto ... per me una meta ...
Grande moto ... per me una meta ...
Permesso accordato. Ma allora posto anche io.
La stufa della mukka:
L'hardware del motociclista-nikonista, si faranno più km o Nef?
Scusate ma sono troppo contento...
Saluti, Dino
Ti ri-faccio i complimenti allora che dicevo pochi post fa?!? Bisogna seguire il cuore e la passione, per la moto non c'è niente da fare (il poratfoglio segue a ruota. purtoppo, ovviamente). E' il più bel BMW boxer in produzione non c'è dubbio, semplice, essenziale, pulito.
Complimenti
Grazie a tutti. In attesa di incontrarci di persona ho lasciato una bevuta pagata per tutti al bar qui... Siate morigerati, il portafoglio è in sofferenza.
Ora devo solo trovare un modo ultra-arci-stra-sicuro di fissare la borsa grande con il corredo fotografico, in modo che non stia dietro sul portapacchi dove prende troppe vibrazioni, e a tracolla mi strozza il collo...
La vostra esperienza, consigli?
Ieri sono uscito con la borsa Nikon che si vede in foto, ma quella è piccola e adatta per le uscite leggere, con il corpo e due lenti medie: il problema è quella con tutto la roba... (un sidecar?, ganzooooo...)
saluti, Dino
Messaggio modificato da Dino Giannasi il Jul 30 2007, 11:53 AM
Ora devo solo trovare un modo ultra-arci-stra-sicuro di fissare la borsa grande con il corredo fotografico, in modo che non stia dietro sul portapacchi dove prende troppe vibrazioni, e a tracolla mi strozza il collo...
La vostra esperienza, consigli?
Ieri sono uscito con la borsa Nikon che si vede in foto, ma quella è piccola e adatta per le uscite leggere, con il corpo e due lenti medie: il problema è quella con tutto la roba... (un sidecar?, ganzooooo...)
saluti, Dino
Messaggio modificato da Dino Giannasi il Jul 30 2007, 11:53 AM
credo che nel catalogo accessori bmw non mancheranno le soluzioni.... cmq o portapacchi, o borsoni laterali o borsa ad hoc sul serbatoio...
bella moto, non il mio genere, ma bella davvero....
bella moto, non il mio genere, ma bella davvero....
Ti prendi il Kit di borse rigide+bauletto originali ... con 1500 €uro ti passa la paura.
Comunque con codesto tipo di moto le vibrazioni non sono un problema.
In ultima analisi una borsa da serbatoio.
P.S.
Gran bella moto ... una delle future papabili.
Oltre al prezzo mi spaventa un po' l'uso quotidiano cittadino ...
PP.SS.
Visto che il MotoGp è in ferie, mettete un po' di foto delle vostre belle ...
Messaggio modificato da kurtz il Jul 30 2007, 12:08 PM
Comunque con codesto tipo di moto le vibrazioni non sono un problema.
In ultima analisi una borsa da serbatoio.
P.S.
Gran bella moto ... una delle future papabili.
Oltre al prezzo mi spaventa un po' l'uso quotidiano cittadino ...
PP.SS.
Visto che il MotoGp è in ferie, mettete un po' di foto delle vostre belle ...
Messaggio modificato da kurtz il Jul 30 2007, 12:08 PM
Dinone non ha problemi a maneggiarla...vista la sua stazza gli sembrerà di guidare un triciclo. (si scherza Dino eh! )
Ciao.
Ciao.
Dinone non ha problemi a maneggiarla...vista la sua stazza gli sembrerà di guidare un triciclo. (si scherza Dino eh! )
Ciao.
Eh eh, certo... beh, non è proprio un triciclo, son sempre 230kg.
E l'osservazione di Kurtz è giustissima, infatti prima di scegliere ho provato vari modelli, questa inclusa, perchè non sono il motociclista della domenica: io la uso sempre, per divertimento e per andare al lavoro in città, con ogni condimeteo. Devo dire che nonostante la stazza è moolto più maneggevole della 1100gs, anche se ovviamente un po' di attenzione quando si parcheggia ci vuole, non è uno scooter... e l'ingegnere che ha progettato il cavalletto centrale è un cretino patentato.
Comunque mi trovo bene, se vuoi fare una provetta dal vivo dammi un colpo di telefono.
ps. il catalogo Bmw lo lasco ad altri... ho visto in concessionaria un casco integrale a 1440 euris, ma siamo grulli? Mi ci prendo una D200 accessoriata!
io e la mia bella a magione, in quella che è stata la giornata più veloce della mia "carriera motociclistica"....
ho pure "grattato" le carene da quanto piegavo....
azz, complimenti, bella prova. Forse ti meritavi qualcuno dei fotografi di questo forum, avrebbero reso più giustizia alle tue pieghe.
saluti, Dino
Messaggio modificato da Dino Giannasi il Jul 30 2007, 01:09 PM
io e la mia bella a magione, in quella che è stata la giornata più veloce della mia "carriera motociclistica"....
ho pure "grattato" le carene da quanto piegavo....
belle pieghe..
scusate la mia domanda: ma chi ha disegnato le carene di una moto sportiva, come è la RSV, non ha prima pensato ai possibili angoli di piega raggiungibili con tale moto?? il fatto di esser riuscito a grattare la carena a me farebbe un pò preoccupare..
un pò come le prime pieghe con il 50ino quando si toccava il cavalletto..