QUOTE(pch @ Oct 21 2009, 11:04 AM)
Domanda già inserita in altro post ma che ripropongo qui perchè in tema. Io possiedo una versione di Paint Shop Pro con cui mi trovo molto bene ma che non apre i NEF della D90. La mia domanda è questa: per elaborare le immagini senza perdere le informazioni come con il jpeg, è tanto scorretto aprire i file NEF con RAWTHERAPEE, salvarli in TIFF ed operare poi tutte le operazioni su quello? Se si, quali correzioni applicare al NEF prima del salvataggio in TIFF e quali rimandare a dopo? Se no, devo necessariamente mettere mano al portafoglio ed acquistare un nuovo programma di fotoritocco?!?!?! Sinceramente vorrei evitarlo!!!
Lo scattare in RAW si fa per avere la massima qualità dell’immagine, grazie al mantenimento della profondità di colore (12 o 14 bit) ed alla possibilità di intervenire sul RAW prima di convertirlo in TIFF.
Come e perché si interviene sul RAW prima di convertirlo in TIFF?
Gli interventi sono fondamentalmente effettuati per equilibrare l’immagine operando sui principali diversi suoi parametri, interventi alcuni fattibili solo prima della conversione in TIFF e altri fattibili anche sul TIFF, ma che sono modificabili con continuità operativa sul RAW, mentre non sono più modificabili sul TIFF dopo la conversione.
Lo scopo del lavoro fatto sul RAW è di avere un’immagine che non ha problematiche tecniche di base, che è tecnicamente corretta in termini di gamma tonale e gamma dinamica rappresentate, assenza di alcune aberrazioni ottiche vistose, e, a scelta dell’operatore, che può già avere impostati dei canoni estetici (schiarimento od oscuramento di zone, saturazione etc.) da approfondire come modifica dopo la sua conversione in TIFF; di norma sul RAW si fa:
1) equilibrio delle alte luci (recupero di quelle sfondate) e delle zone in ombra(schiarimento delle tappate), sempre fattibile, salvo casi disperati o di errori molto grossolani.
2) Ripristino del giusto bilanciamento del bianco, se necessario.
3) equilibrare l’esposizione ed il contrasto, oppure ottenere da un unico RAW, due TIFF, uno buono sulle alte luci, l’altro sulle ombre, per poi fonderli ed ottenere un’unica immagine con gamma tonale estesa su entrambi.
4) correggere in parte le pecche dell’ottica (aberrazioni cromatiche, etc)
5) Interventi localizzati di schiarimento, oscuramento, globali di saturazione, vividezza etc..
Prima si equilibra l’immagine tecnicamente sul RAW e poi si converte in TIFF, per potervi effettuare le operazioni di ritocco, che comportano il miglioramento dell’immagine dal punto di vista estetico, tramite i suoi parametri (in parte gli stessi del RAW) ed interventi di ritaglio, copia etc
I files RAW sono complessi e ricchi di informazione occulta, tanto da NON poter essere manipolati dai vari programmi di fotoritocco.
Anche Photoshop e Lightroom NON aprono direttamente i RAW, lo fanno con un programma operativo di servizio, Adobe Camera RAW, per poi convertirlo in TIFF, o quello che voglio io, e solo allora intervenirci con tutta la strumentazione dovuta e necessaria.
Si fa il lavoro sul RAW perché in quel formato di file resta immagazzinata tutta l’informazioni occulta, anche alterando i vari parametri, nel senso che se l’immagine convertita in TIFF non mi piace, torno indietro e la rimodifico, mentre una volta convertito in TIFF tutta l’informazione occulta è persa.
Se sbaglio sul RAW, ad esempio, a recuperare dei bianchi sfondati, e da questo apro un TIFF che ha i bianchi sfondati, quei bianchi sfondati sul TIFF non li recupero più, mentre posso tornare sul RAW originale, rifaccio il recupero dei bianchi, questa volta corretto, butto via il TIFF sbagliato e ne apro uno nuovo che ha i bianchi non sfondati e mi sono salvato.
Se avessi scattato in JPEG, sfondati i bianchi, non è possibile un recupero.
Il RAW originale va conservato sempre intatto, NON va MAI salvato alterato nei vari interventi, proprio per questa sua capacità di immagazzinaggio di tutte le informazioni, visibili od occulte che siano, che restano a disposizione per sempre.
Una volta salvato in TIFF, con un programma di fotoritocco si opera per ottimizzare la parte fotografica compositiva ed estetica
Con la premessa che non conosco il programma RAWTHERAPEE, se tale programma permette di operare sui RAW nel modo suddetto, sicuramente è da utilizzare e può sostituire altri programmi da comperare.
Se non lo fa e semplicemente converte i file da RAW a TIFF (come ad esempio può fare ViwNX, gratis) senza possibilità d’intervento operativo, non è di molta utilità pratica.
Con l’avvento del digitale, la manipolazione dell’immagine tramite programmi di conversione dei RAW e di fotoritocco, impatta sulla qualità finale delle immagini, addirittura molto più di quanto comporta la differenza che sta tra un buon obiettivo ed uno mediocre.
La qualità vera delle ottiche e dei sensori diviene otticamente rilevabile solo a condizione di avere tutta la catena operativa che preserva un’immagine tecnicamente buona, altrimenti tutto si perde nei meandri digitali, ed immagini catturate da apparati di pregio divengono simili, o peggiori, a quelle catturate da macchinette da pochi soldi.
Da questo ne scaturisce, a parer mio, che se uno vuole alta qualità d’immagine, bisogna mettere in conto di fare un investimento in software, con priorità addirittura superiore a quella data ad una buona attrezzatura, altrimenti nemmeno si apprezza che quella attrezzatura è buona.
Saluti