Esiste un passatempo assai diffuso, tra gli amanti delle sfumature cinematografiche, che consiste nel trovare errori nei loro film preferiti. Tra questi errori, i più simpatici sono gli anacronismi, ovvero la presenza, nella pellicola, di oggetti (e non solo) che non potevano esistere nel perodo in cui è ambientata la scena. Gli esempi sono tantissimi ma non è questo il luogo dove parlarne.
Ricordate i vecchi film (i "sandaloni") ambientati nell'antica Roma o nella Grecia classica? Quelle scene con i soldati vestiti da centurioni o le ancelle greche e lo sfondo tipicamente mediterraneo con gli olivastri, i lecci, i fichi d'India... un momento... ho detto i fichi d'India? Ma c'erano i fichi d'India nell'antica Roma?
Il fico d'India, come le altre cactacee, furono portati in Europa nel sedicesimo secolo dalle Americhe. Per quel che riguarda il fico d'India (Opuntia ficus-indica), sembra che sia stato lo stesso Cristoforo Colombo a portarne i primi esemplari in Spagna, più che altro incuriosito dall'aspetto bizzarro di questa pianta, dove quelle che sembrano foglie sono in realtà i rami, e le foglie sono in realtà state trasformate in spine. Non di India di Calcutta, di Bombay o di Bangalore si parla, ma delle Indie occidentali scoperte, per errore, dal navigatore genovese.
Quindi ecco la risposta. I fichi d'India non esistevano, in Italia, o in Europa, quando le legioni romane marciavano verso la conquista del loro impero. Anche se dopo oltre cinque secoli questa pianta si è perfettamente ambientata nel Mediterraneo, entrando a far parte del paesaggio tipico, la sua presenza è relativamente recente, avendo dovuto attendere, l'Europa, la conquista delle Americhe per fare la sua conoscenza.
E in Grecia? Niente fichi d'India neppure in Grecia, prima di Colombo? Probabilmente no.
Ma allora perchè quel nome scientifico (Opuntia)? Opuntia infatti deriva dall'antichissima città greca di Opunte, sulla costa del Mare d'Ubea, e capitale della Locride occidentale (non a caso detta anche "Locride opunzia), l'odierna Kokkinovrachos. E perchè i classificatori (Linneo, o forse Miller, non ricordo bene) la chiamarono così? Beh, perchè già Plinio il Vecchio, nel I secolo d.C., sembra che ne parlasse descrivendo le virtù terapeutiche. E questo non sfuggì all'infaticabile Linneo, molti secoli dopo.
In realtà la pianta grassa che Plinio chiamava "Opuntia" non aveva niente a che fare con il nostro fico d'India, prodotto d'importazione originario degli altopiani del Messico.
Quindi, niente fichi d'India anche nell'antica Grecia.
Esiste un'Opuntia che si ritiene sia originaria, o se vogliamo, almeno "precolombiana", nel nostro Paese. E' il fico d'India nano (Opuntia compressa), che paradossalmente non vive nel mezzogiorno ma tra le rupi dell'Italia centro-settentrionale.
Va bene. Non voglio tediarvi oltre. In queste settimane il fico d'India fiorisce, nelle campagne sarde e mediterranee. I fiori dell'Opuntia sono bellissimi, di un bel giallo vivace, abbastanza simili al fiore del tulipano (nessuna parentela, neppure lontana). Le foto che ho scattato e che vi invito a vedere sono state scattate nei giorni scorsi in 3-4 località diverse della Sardegna, meridionale e centrale.
Ricordate i vecchi film (i "sandaloni") ambientati nell'antica Roma o nella Grecia classica? Quelle scene con i soldati vestiti da centurioni o le ancelle greche e lo sfondo tipicamente mediterraneo con gli olivastri, i lecci, i fichi d'India... un momento... ho detto i fichi d'India? Ma c'erano i fichi d'India nell'antica Roma?
Il fico d'India, come le altre cactacee, furono portati in Europa nel sedicesimo secolo dalle Americhe. Per quel che riguarda il fico d'India (Opuntia ficus-indica), sembra che sia stato lo stesso Cristoforo Colombo a portarne i primi esemplari in Spagna, più che altro incuriosito dall'aspetto bizzarro di questa pianta, dove quelle che sembrano foglie sono in realtà i rami, e le foglie sono in realtà state trasformate in spine. Non di India di Calcutta, di Bombay o di Bangalore si parla, ma delle Indie occidentali scoperte, per errore, dal navigatore genovese.
Quindi ecco la risposta. I fichi d'India non esistevano, in Italia, o in Europa, quando le legioni romane marciavano verso la conquista del loro impero. Anche se dopo oltre cinque secoli questa pianta si è perfettamente ambientata nel Mediterraneo, entrando a far parte del paesaggio tipico, la sua presenza è relativamente recente, avendo dovuto attendere, l'Europa, la conquista delle Americhe per fare la sua conoscenza.
E in Grecia? Niente fichi d'India neppure in Grecia, prima di Colombo? Probabilmente no.
Ma allora perchè quel nome scientifico (Opuntia)? Opuntia infatti deriva dall'antichissima città greca di Opunte, sulla costa del Mare d'Ubea, e capitale della Locride occidentale (non a caso detta anche "Locride opunzia), l'odierna Kokkinovrachos. E perchè i classificatori (Linneo, o forse Miller, non ricordo bene) la chiamarono così? Beh, perchè già Plinio il Vecchio, nel I secolo d.C., sembra che ne parlasse descrivendo le virtù terapeutiche. E questo non sfuggì all'infaticabile Linneo, molti secoli dopo.
In realtà la pianta grassa che Plinio chiamava "Opuntia" non aveva niente a che fare con il nostro fico d'India, prodotto d'importazione originario degli altopiani del Messico.
Quindi, niente fichi d'India anche nell'antica Grecia.
Esiste un'Opuntia che si ritiene sia originaria, o se vogliamo, almeno "precolombiana", nel nostro Paese. E' il fico d'India nano (Opuntia compressa), che paradossalmente non vive nel mezzogiorno ma tra le rupi dell'Italia centro-settentrionale.
Va bene. Non voglio tediarvi oltre. In queste settimane il fico d'India fiorisce, nelle campagne sarde e mediterranee. I fiori dell'Opuntia sono bellissimi, di un bel giallo vivace, abbastanza simili al fiore del tulipano (nessuna parentela, neppure lontana). Le foto che ho scattato e che vi invito a vedere sono state scattate nei giorni scorsi in 3-4 località diverse della Sardegna, meridionale e centrale.
Ciao Mauro, Complimenti per le belle foto!
per le notizie che ci hai fornito, da appassionato di piante grasse, mi hanno fatto piacere e le ho trovato molto interessanti! 
saluti e alle prossime
Bruno
Messaggio modificato da Bruno L il Jun 12 2005, 10:25 PM
per le notizie che ci hai fornito, da appassionato di piante grasse, mi hanno fatto piacere e le ho trovato molto interessanti! saluti e alle prossime
Bruno
Messaggio modificato da Bruno L il Jun 12 2005, 10:25 PM
Belle Mauro, mi è piaciuto il tuo racconto, ho sempre creduto che i fichi d'india fossero una prerogrativa della mia terra 
, penso che tu sappia che andando a staccare il frutto il questo periodo dell'anno la pianta riandrà a rifare un nuovo frutto che quì in gergo chiamiamo "Bastarduni" e che si riesce a gustare fino a natale
saro
, penso che tu sappia che andando a staccare il frutto il questo periodo dell'anno la pianta riandrà a rifare un nuovo frutto che quì in gergo chiamiamo "Bastarduni" e che si riesce a gustare fino a natale saro
Grazie Mauro per le interessanti notizie sul Fico d'India che non conoscevo e che ho letto con molto interesse.
Complimenti per le belle foto.
Ciao Paolo
Complimenti per le belle foto.
Ciao Paolo
QUOTE(ros62 @ Jun 13 2005, 08:54 AM)
Belle Mauro, mi è piaciuto il tuo racconto, ho sempre creduto che i fichi d'india fossero una prerogrativa della mia terra , penso che tu sappia che andando a staccare il frutto il questo periodo dell'anno la pianta riandrà a rifare un nuovo frutto che quì in gergo chiamiamo "Bastarduni" e che si riesce a gustare fino a natale
saro
, penso che tu sappia che andando a staccare il frutto il questo periodo dell'anno la pianta riandrà a rifare un nuovo frutto che quì in gergo chiamiamo "Bastarduni" e che si riesce a gustare fino a natale saro
Ehmm... non lo sapevo. O meglio, sapevo o credevo di sapere che "bastarduni" fosse semplicemente la traduzione sicula dell'italiano "fico d'India". Ora lo so...
Qui in Sardegna a seconda della zona lo si chiama ""figgia d'India", "figu d'India", "figu furestera", "figu murisca", "figu moru".
In Messico si chiama "nopal" forse perchè già gli aztechi, che la consideravano un loro simbolo, la chiamavano "nopalle". Gli spagnoli da parte loro la chiamano "Chumbera, nopal, higuera chumba". I francesi lo chiamano "figuier de Barbarie" ma anche "nopal" come in Spagna; gli inglesi "Tuna Cactus" e il suo frutto "prickly pear"; i tedeschi "feigenkaktus". Ho visto coi miei occhi i turisti tedeschi depredare le piante dei loro rami più giovani, spinarli e mangiarseli con gusto, sotto lo sguardo allibito dei contadini (e miei...).
Anche in Italia ha nomi diversi: in Liguria "figo d’India o Figu turco; in Piemonte Agnus, in Lombardia Figh d’asen, in Emilia Zavat; in Campania Ficarozzi o Ficoronia; in Puglia Sicodiann; in Calabria Ficu ‘nianu o Sicovindea; Ficudinnia o ficu pala nella tua Sicilia (giusto?). Se ho scritto stupidaggini, correggetemi.
ciao e grazie per i complimenti
Mauro
QUOTE(plinius @ Jun 13 2005, 01:50 PM)
In Messico si chiama "nopal" forse perchè già gli aztechi, che la consideravano un loro simbolo, la chiamavano "nopalle".
ehmmm... forse "nopalli" va meglio, vero?
Mauro ,Ti ringrazio per le belle immagini e un grazie anche per le spiegazioni che le accompagnano.
Ciao e buona giornata
antonio
Ciao e buona giornata
antonio
[quote=plinius,Jun 13 2005, 12:50 PM]
[i tedeschi "feigenkaktus". Ho visto coi miei occhi i turisti tedeschi depredare le piante dei loro rami più giovani, spinarli e mangiarseli con gusto, sotto lo sguardo allibito dei contadini (e miei...).
Si è vero, so che cucinano le pale dei fichi d'india e dicono che sono anche gustose, per quel che mi riguarda ricordo che un tempo coloro che facevano la raccolta dei limoni li usavano come base per fare le insalate di pomodori, peccato che queste usanze siano andate perse sai che scatti sarebbero venuti fuori. Durante la seconda guerra mondiale, mio nonno raccontava sempre che gli inglesi presi dal morso della fame vedendo gli abitanti del luogo cibarsi di queste delizie a loro volta li mangiavano ma la cosa più strana è che li mangiavano con tutta la buccia rigorosamente piena di spine
Saro
[i tedeschi "feigenkaktus". Ho visto coi miei occhi i turisti tedeschi depredare le piante dei loro rami più giovani, spinarli e mangiarseli con gusto, sotto lo sguardo allibito dei contadini (e miei...).
Si è vero, so che cucinano le pale dei fichi d'india e dicono che sono anche gustose, per quel che mi riguarda ricordo che un tempo coloro che facevano la raccolta dei limoni li usavano come base per fare le insalate di pomodori, peccato che queste usanze siano andate perse sai che scatti sarebbero venuti fuori. Durante la seconda guerra mondiale, mio nonno raccontava sempre che gli inglesi presi dal morso della fame vedendo gli abitanti del luogo cibarsi di queste delizie a loro volta li mangiavano ma la cosa più strana è che li mangiavano con tutta la buccia rigorosamente piena di spine
Saro
Forse abbagliato dalle luci psichedeliche di qualche foto manca poco che mi perdo questa interessantissima discussione. Interessantissima per le nozioni che hai messo a disposizione di noi tutti e che io francamente ignoravo. Le foto sono davvero di ottima qualità.
è proprio vero che se ne impara una tutti i giorni!!! 
Grazie davvero di cuore, ho aggiunto un altro pezzettino di sapere alla mia cultura generale assieme alla visione degli sactti che sono decisamente validi e ben descrittivi...
Grazie davvero di cuore, ho aggiunto un altro pezzettino di sapere alla mia cultura generale assieme alla visione degli sactti che sono decisamente validi e ben descrittivi...
Dice bene Giorgio, grazie anche a "Nikon Life" ogni giorno aggiungiamo qualcosa di interessante alla nostre nozioni di cultura generale!!!
Complimenti Mauro
Ciao
Franco
Complimenti Mauro
Ciao
Franco
