Capricchia di Amatrice

Un portfolio di Antonio Moncelsi

Capricchia è una frazione di Amatrice, adagiata a 1.100 metri s.l.m., di fronte ai Monti della Laga. Paese i cui abitanti hanno sempre vissuto di un'economia di sussistenza. Un anziano raccontava che quando Iddio era passato da queste parti aveva sgrullato le bisacce perché non c'era rimasto alcunché, a sottolineare la durezza del suolo e la fatica per ricavarne qualcosa. Ho passato alcune estati da bambino e da adolescente in questo luogo e, dopo tanti anni, sono tornato per vedere gli effetti del terremoto 2016/2017. Le immagini raccontano le emozioni provate. Si spera sempre di non dover assistere a tali disgrazie.

Categoria: Il bianco e nero nella fotografia di reportage

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Tonino47 2 anni fa
QUOTE (Paolo Tomberli @ 16 Aprile 2022 15:30)
Trovare la bellezza nella distruzione è parte della tradizione artistica. È attraverso la bellezza che le domande di: religione, guerra e morte ci sono state offerte per un'analisi più approfondita. Esse formano una portale di comprensione, attraverso le quali potremmo vedere e contemplare la distruzione. Capisco che si tratta del tuo privato, guardando questo lavoro di reportage. Perciò, non traggo conclusioni e non t'impongo il mio punto di vista. Sto solo inquadrando il tema della condizione umana. In conclusione, ritengo che la fotografia sia il linguaggio che più in assoluto rappresenta al meglio la nostra epoca contemporanea. Senza dimenticarci del nostro passato, del nostro vissuto.
Complimenti per l'ottimo lavoro. Un caro saluto, Paolo.

Grazie per il tuo commento, Paolo

Trovare la bellezza nella distruzione è parte della tradizione artistica. È attraverso la bellezza che le domande di: religione, guerra e morte ci sono state offerte per un'analisi più approfondita. Esse formano una portale di comprensione, attraverso le quali potremmo vedere e contemplare la distruzione. Capisco che si tratta del tuo privato, guardando questo lavoro di reportage. Perciò, non traggo conclusioni e non t'impongo il mio punto di vista. Sto solo inquadrando il tema della condizione umana. In conclusione, ritengo che la fotografia sia il linguaggio che più in assoluto rappresenta al meglio la nostra epoca contemporanea. Senza dimenticarci del nostro passato, del nostro vissuto.
Complimenti per l'ottimo lavoro. Un caro saluto, Paolo.