Kenya elezioni 2013 Mi piace

Il 4 di marzo 2013 si sono tenute le elezioni in Kenya. Questo racconto fotografico vuole essere uno sguardo sulla situazione generale del Kenia, in particolare di Nairobi, con i suoi forti contrasti, durante il periodo dell’elezioni. Nelle ultime elezioni del 2007 ci furono scontri violenti in tutto il paese e in particolare negli slum di Nairobi, quindi c’è tensione e paura in questo periodo e si spera che non si ripeta nulla di simile. I principali candidati erano Uhuru Kenyatta, della ricca e numerosa tribù Kikuyo a capo della coalizione TNA (The National Alliance - chiamata anche Jubilee) e Raila Odinga, appartenente alla tribù Luho, leader del partito ODM e a capo della coalizione CORD. Hanno nuovamente spaccato il paese in due parti molto definite. Uhuru Kenyatta è il figlio del primo e famoso presidente del Kenia, Yomo Kenyatta, quindi naturale predestinato alla vittoria, disponendo di moltissimo denaro, che sembra sia utilizzato anche per spingere molti indecisi a votare per lui e il suo gruppo. Raila Odinga è alla sua ultima possibilità, si presenta da primo ministro ed è da 5 anni che aspettava questo momento per prendersi quello che, nelle ultime contestate elezioni del 2007, il suo vecchio sfidante e attuale presidente Kibaki gli aveva rubato con scorrettezze evidenti.  Durante gli ultimi 4 anni Odinga non ha avuto praticamente sfidanti possibili per le elezioni di questi giorni e si sentiva già vincitore. L’entrata in scena del figlio del primo presidente gli ha rovinato i piani. Uhuru Kenyatta oltre alle ingenti possibilità economiche ha stretto discutibili alleanze con Ruto, colui che è stato accusato di aver aizzato gli scontri del 2007. Pare che molte persone siano state pagate dal gruppo Jubilee anche per partecipare all’ultima imponente convention del TNA tenutasi all’Uhru Park di Nairobi il 2 marzo 2013. Con queste premesse si  è arrivati al voto con grande attenzione da parte di tutti i media mondiali, considerando il peso che ha il Kenya nelle politiche Africane. Il primo ministro Raila Odinga, per dimostrarsi sempre vicino ai più deboli che da sempre lo sostengono, ma che ultimamente avevano perso un po’ di fiducia anche in lui dopo che si era sporcato le mani trovandosi in un governo che vive di corruzione, ha deciso di andare a votare a Kibera, lo slum più popoloso di Nairobi e del Kenia. Il giorno del voto è accaduta una cosa straordinaria. Dalle 3 della notte le persone hanno cominciato a presentarsi davanti ai seggi, alcuni veramente improvvisati, formando file che alle 6 della mattina, quando si sono aperte le operazioni di voto, erano praticamente infinite. Le votazioni si sono slote con ordine e calma. La tensione è cresciuta nei giorni seguenti, visto che ancora una volta si è parlato di brogli elettorali e a 5 giorni dal voto non era ancora stato proclamato il risultato finale. Alle ore 4 della mattina del 9 marzo, dopo un’estenuante spoglio elettorale che ha visto sempre testa a testa i due candidati e quando già si pensava di dover andare al secondo turno, c’è stato invece un colpo di scena clamoroso. Con il 50,03 % delle preferenze, quindi per una manciata di voti, ha vinto Uhuru Kenyatta ed è stato proclamato nuovo presidente del Kenya.

Effettua il Login per commentare!