Non ho scelto io di venire al mondo e di imparare solamente ad amare!
Antonella, Lorenzo, Fabio, Etta, Rosita, Fabiana, Marino tutte persone
apparentemente comuni, invece no. Loro sono “angeli” che dedicano gran parte
della loro vita ad amare, salvare, nutrire tutti quei cani che, non per scelta ma per
volere altrui, sono condannati a nascere, vivere, a volte, morire come randagi.
In alcuni casi il brutale destino per loro è in agguato. Può nascondersi dentro un
sacchetto di plastica capace di contenerli tutti assieme pronti per un volo dal
finestrino di un auto in corsa; altre volte è lo stesso essere umano che lui aveva
deciso di amare per tutta la vita e che ricambia il suo affetto incondizionato con una
bastonata che ha compromesso per sempre la sua vista.
RANDAGI SI MUORE documenta le due facce della stessa medaglia: il fenomeno
dell’abbandono e del randagismo dal punto di vista dei volontari e di tutte quelle
persone che cercano, alcune volte senza riuscirci, di contrastarlo e le manifestazioni
canine che rappresentano l’alta borghesia del mondo animale dove l’unico requisito
necessario a prendervi parte è la “RAZZA”.