Talamone è un paese della Maremma Grossetana. Antica e fiorente città già in epoca etrusca, vide combattere nel 225 a.C. sul suo territorio una decisiva battaglia tra romani e orde celtiche dirette verso Roma.
Talamone fu poi rasa al suolo da Silla per l'appoggio che i suoi cittadini diedero a Gaio Mario nel suo tentativo di marciare contro Roma al ritorno dal suo esilio africano.
Anche Talamone, come Orbetello, passò l'alto medioevo senza lasciar traccia e allo stesso modo passò di dominio in dominio (Aldobrandeschi, Siena), finché nel 1559 il territorio fu ceduto alla Spagna e anche Talamone entrò a far parte dello Stato dei Presidii.
Il porto della cittadina è stato una tappa della spedizione in Egitto dell'Ammiraglio Horatio Nelson, che partì nel 1798 da Tolone per Napoli, sostando a "la rade de Tagliamon sur les côtes de Toscane" come hanno scritto lo stesso Napoleone nelle sue Memorie, il Thibaudeau nella sua Histoire general de Napoleon Bonaparte, nonché il Thiers ed il Tissot nelle rispettive Histoire de la Révolution Française.
Ma il nome della città è sicuramente legato all'impresa di Giuseppe Garibaldi e dei suoi mille che nel 1860, anno in cui Talamone fu annessa al Regno d'Italia, vi fecero scalo per rifornirsi di acqua ed armi e per sbarcare 313 garibaldini repubblicani che non vollero essere strumenti del re Vittorio Emanunele II.
Tra i monumenti spicca la Rocca che, dal promontorio, domina l'intero abitato e un lungo tratto costiero.
Da notare che nelle mappe più antiche, fino al 1800, la località veniva indicata con due riferimenti geografici: Talamone e Talamone Vecchio (Talamonaccio).