Si tratta di un’elegia degli affetti, di un dialogo domestico “intenso e levigato” fra un vecchio e una fanciulla imperniato su Maria Luigia e le sue munificenze e ambientato in una sala, ove ogni elemento d’arredo appartiene all’epoca: le tappezzerie seriche, le cornici e i fregi impreziositi da palmette, la poltrona, il calamaio, ma soprattutto i fogli progettuali oggetto di discussione.