Seriamente: lodevole l'intento di mettersi in gioco ma, volendolo fare, suggerirei di curare maggiormente (anche) la location.
In questo caso, volendo, avresti potuto sfruttare quello specchio per riflettervi, ad esempio il tuo viso.
La cassetta-mobile, così come le riviste e il bonsai, a mio parere creano un po' di disordine distogliendo lo sguardo dell'osservatore dal soggetto principale (tu).
Tengo a precisare che queste sono solo alcune considerazioni personali dettate dal desiderio di confrontare le proprie idee con spirito costruttivo.
Un saluto.
Luca
Lo specchio se osserva riflette parte del bonsai e parte dei miei capelli! Non c’è mai una visione reale e totale del mio viso (viene visto parzialmente) perchè voglio sottolineare la relazione del mio corpo nello spazio. Una relazione difficile fatta d’incertezze e lacerazioni. È per questo motivo che ho sentito la necessità di fotografarmi, infatti ho voluto ricercare me stessa attraverso l’immagine. Ho quindi optato per non riflettere il mio viso, ma una parte del miei capelli che nello specchio diventano quasi un bonsai (come una fusione)!
In un selfportrait introspettivo come insegnano i grandi maestri (per me una maestra è Francesca Woodman) gli oggetti in una stanza raccontano qualcosa di me e della mia vita ( il bonsai come vede è completamente secco, nelle riviste c'è la parola "casa"). L'unica cosa che potevo evitare erano i quadri appesi alla parete.
Le critiche fanno crescere. Grazie
Grazie a te per la tua lunga risposta che mi ha consentito di comprendere (ed apprezzare) un diverso punto di vista.
Trovo sempre interessante e costruttivo il confronto di opinioni.
Spero davvero che tu possa superare quelle incertezze e lacerazioni che ti creano tormento interiore.
Un saluto.
Luca
Seriamente: lodevole l'intento di mettersi in gioco ma, volendolo fare, suggerirei di curare maggiormente (anche) la location.
In questo caso, volendo, avresti potuto sfruttare quello specchio per riflettervi, ad esempio il tuo viso.
La cassetta-mobile, così come le riviste e il bonsai, a mio parere creano un po' di disordine distogliendo lo sguardo dell'osservatore dal soggetto principale (tu).
Tengo a precisare che queste sono solo alcune considerazioni personali dettate dal desiderio di confrontare le proprie idee con spirito costruttivo.
Un saluto.
Luca
Lo specchio se osserva riflette parte del bonsai e parte dei miei capelli! Non c’è mai una visione reale e totale del mio viso (viene visto parzialmente) perchè voglio sottolineare la relazione del mio corpo nello spazio. Una relazione difficile fatta d’incertezze e lacerazioni. È per questo motivo che ho sentito la necessità di fotografarmi, infatti ho voluto ricercare me stessa attraverso l’immagine. Ho quindi optato per non riflettere il mio viso, ma una parte del miei capelli che nello specchio diventano quasi un bonsai (come una fusione)!
In un selfportrait introspettivo come insegnano i grandi maestri (per me una maestra è Francesca Woodman) gli oggetti in una stanza raccontano qualcosa di me e della mia vita ( il bonsai come vede è completamente secco, nelle riviste c'è la parola "casa"). L'unica cosa che potevo evitare erano i quadri appesi alla parete.
Seriamente: lodevole l'intento di mettersi in gioco ma, volendolo fare, suggerirei di curare maggiormente (anche) la location.
In questo caso, volendo, avresti potuto sfruttare quello specchio per riflettervi, ad esempio il tuo viso.
La cassetta-mobile, così come le riviste e il bonsai, a mio parere creano un po' di disordine distogliendo lo sguardo dell'osservatore dal soggetto principale (tu).
Tengo a precisare che queste sono solo alcune considerazioni personali dettate dal desiderio di confrontare le proprie idee con spirito costruttivo.
Un saluto.
Luca
Grazie per aver condiviso la tua immagine. La fotografia è stata riposizionata dallo staff nella categoria corretta Fashion & Glamour. Al fine di agevolare la corretta fruizione dei contenuti proposti, contiamo sulla tua collaborazione futura invitandoti a scegliere la categoria di riferimento per le tue pubblicazioni. Ancora grazie per aver condiviso la tua esperienza.
Sul sito ci diamo tutti del "tu".
:-)
Seriamente: lodevole l'intento di mettersi in gioco ma, volendolo fare, suggerirei di curare maggiormente (anche) la location.
In questo caso, volendo, avresti potuto sfruttare quello specchio per riflettervi, ad esempio il tuo viso.
La cassetta-mobile, così come le riviste e il bonsai, a mio parere creano un po' di disordine distogliendo lo sguardo dell'osservatore dal soggetto principale (tu).
Tengo a precisare che queste sono solo alcune considerazioni personali dettate dal desiderio di confrontare le proprie idee con spirito costruttivo.
Un saluto.
Luca
Lo specchio se osserva riflette parte del bonsai e parte dei miei capelli! Non c’è mai una visione reale e totale del mio viso (viene visto parzialmente) perchè voglio sottolineare la relazione del mio corpo nello spazio. Una relazione difficile fatta d’incertezze e lacerazioni. È per questo motivo che ho sentito la necessità di fotografarmi, infatti ho voluto ricercare me stessa attraverso l’immagine. Ho quindi optato per non riflettere il mio viso, ma una parte del miei capelli che nello specchio diventano quasi un bonsai (come una fusione)!
In un selfportrait introspettivo come insegnano i grandi maestri (per me una maestra è Francesca Woodman) gli oggetti in una stanza raccontano qualcosa di me e della mia vita ( il bonsai come vede è completamente secco, nelle riviste c'è la parola "casa"). L'unica cosa che potevo evitare erano i quadri appesi alla parete.
Le critiche fanno crescere. Grazie
Grazie a te per la tua lunga risposta che mi ha consentito di comprendere (ed apprezzare) un diverso punto di vista.
Trovo sempre interessante e costruttivo il confronto di opinioni.
Spero davvero che tu possa superare quelle incertezze e lacerazioni che ti creano tormento interiore.
Un saluto.
Luca
Seriamente: lodevole l'intento di mettersi in gioco ma, volendolo fare, suggerirei di curare maggiormente (anche) la location.
In questo caso, volendo, avresti potuto sfruttare quello specchio per riflettervi, ad esempio il tuo viso.
La cassetta-mobile, così come le riviste e il bonsai, a mio parere creano un po' di disordine distogliendo lo sguardo dell'osservatore dal soggetto principale (tu).
Tengo a precisare che queste sono solo alcune considerazioni personali dettate dal desiderio di confrontare le proprie idee con spirito costruttivo.
Un saluto.
Luca
Lo specchio se osserva riflette parte del bonsai e parte dei miei capelli! Non c’è mai una visione reale e totale del mio viso (viene visto parzialmente) perchè voglio sottolineare la relazione del mio corpo nello spazio. Una relazione difficile fatta d’incertezze e lacerazioni. È per questo motivo che ho sentito la necessità di fotografarmi, infatti ho voluto ricercare me stessa attraverso l’immagine. Ho quindi optato per non riflettere il mio viso, ma una parte del miei capelli che nello specchio diventano quasi un bonsai (come una fusione)!
In un selfportrait introspettivo come insegnano i grandi maestri (per me una maestra è Francesca Woodman) gli oggetti in una stanza raccontano qualcosa di me e della mia vita ( il bonsai come vede è completamente secco, nelle riviste c'è la parola "casa"). L'unica cosa che potevo evitare erano i quadri appesi alla parete.
Le critiche fanno crescere. Grazie
Seriamente: lodevole l'intento di mettersi in gioco ma, volendolo fare, suggerirei di curare maggiormente (anche) la location.
In questo caso, volendo, avresti potuto sfruttare quello specchio per riflettervi, ad esempio il tuo viso.
La cassetta-mobile, così come le riviste e il bonsai, a mio parere creano un po' di disordine distogliendo lo sguardo dell'osservatore dal soggetto principale (tu).
Tengo a precisare che queste sono solo alcune considerazioni personali dettate dal desiderio di confrontare le proprie idee con spirito costruttivo.
Un saluto.
Luca
La fotografia è stata riposizionata dallo staff nella categoria corretta Fashion & Glamour.
Al fine di agevolare la corretta fruizione dei contenuti proposti, contiamo sulla tua collaborazione futura invitandoti a scegliere la categoria di riferimento per le tue pubblicazioni.
Ancora grazie per aver condiviso la tua esperienza.