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Priorità Dei Diaframmi A
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peppino
Messaggio: #1


Fotografando in priorità di diaframmi, posso modificare i valori dalla ghiera: dai più aperti , ai più chiusi.
Con questi settaggi avrò di conseguenza velocità di scatto più veloci o lente (fin quì tutto ok).

Visto che preferisco fotografare in priorità di diaframmi vorrei capire quanto questi influenzino la profondità di campo, considerando che valori più aperti dovrebbero meglio evidenziare i dettagli più vicini e viceversa.

Arrivo quindi alla domanda.

Con i valori bassi (quindi diaframma tutto aperto) quanta profondità di campo ottengo?
Oppure visto che le digitali hanno in ogni caso delle caratteristiche proprie grandangolari la cosa diventa secondaria.

Sto concentrando mia attenzione sulla corretta esposizione delle foto, chi può aiutarmi?

saluti,
peppino
enrico
Messaggio: #2
Ciao,
la profondità di campo dipende da diversi parametri:
apertura di diaframma
focale dell'obiettivo
distanza di messa a fuoco
ingrandimento finale della foto
distanza di visione
per cui è difficile dire quale è la profondità di campo ad un dato diaframma se non si considerano anche tutti gli altri parametri.
Poi non è vero che aumentando l'apertura aumenta la definizione dei particolari vicini. La migliore definizione si ottiene a diaframmi intermedi. Forse intendevi dire che lo sfondo sfuocato fa risaltare meglio il primo piano a fuoco.
Il fatto che le digitali abbiano focali molto corte è certo un vantaggio dal punto di vista della profondità di campo (anche se in molte situazioni ciò si tramuta in uno svantaggio perchè risulta difficile staccare i vari piani). Nelle macro però il problema della profondità di campo si fa sentire anche con le nostre compatte.
Spero di esserti stato utile.
Buone foto
Enrico
ea00220
Messaggio: #3
QUOTE (peppino @ Jun 24 2004, 12:13 PM)
Con i valori bassi (quindi diaframma tutto aperto) quanta profondità di campo ottengo?

Dipende dalla lunghezza focale dell'obbiettivo, oltre che dal diaframma usato.
Negli obbiettivi a focale fissa delle reflex, sulla ghiera della messa a fuoco c'erano dei riscontri per la determinazione della profondità di campo per ciascuna apertura di diaframma (bei tempi ! sad.gif ). Sugli zoom, addirittura, c'erano incise delle curve, spesso colorate e molto scenografiche, che indicavano l'andamento della profondità di campo al variare della focale per le varie aperture di diaframma. tongue.gif Purtroppo le digitali compatte hanno pochi diaframmi a disposizione e spesso il massimo diaframma è 7,2 o 7,9, che ripetto alla masima apertura di 2,8/3,6 poco possono incidere sulla PdC. sad.gif


QUOTE (peppino @ Jun 24 2004, 12:13 PM)
Oppure visto che le digitali hanno in ogni caso delle caratteristiche proprie grandangolari la cosa diventa secondaria.

Le caratteristiche sono proprie degli obbiettivi e, nel caso delle digitali compatte, sono a focale variabile e quindi dipende dalla posizione dello zoom.
Nella posizione grandangolare la PdC è abbastanza grande anche alla massima apertura, diciamo che per un 28 mm. (5,4 mm per la digitale cp 5400) la PdC va da circa un metro all'infinito, con posizione del fuoco sul''infinito e diaframma (classico) di 5,6. La PdC dminuisce per diaframmi più aperti e aumenta con diaframmi chiusi. Con una reflex e obbiettivo 28mm diaframmato a 22 la PdC va da pochi centimetri all'infinito. dry.gif

Saluti

Pietro
ea00220
Messaggio: #4
... continua
QUOTE (peppino @ Jun 24 2004, 12:13 PM)
Oppure visto che le digitali hanno in ogni caso delle caratteristiche proprie grandangolari la cosa diventa secondaria.

Direi proprio di no, in particolar modo per quelle digitali che hanno uno zoom con ampia escursione, fino a 8X e 10X. Con le massime focali raggiungibili con quegli obbiettivi, la PdC si nota, eccome ! Nelle condizioni estreme anche un paio di diaframmi in più o meno fanno la differenza tra una foto azzeccata ed una ... toppata. tongue.gif

Saluti

Pietro
centrofotonapoletano
Messaggio: #5
riguardo alla PdC, occorre anche aggiungere che questa si comporta in modo "asimmetrico".
Ovvero per un soggetto posto ad una data distanza X (punto di messa a fuoco) e per un diaframma f (indipendentemente dal valore) otterremo una PdC di Y metri. (ovvero ponendo ad esempio X = 50 metri a f= 5.6 la PdC (Y) =25 metri, il che significa che nella foto avremo l'impressione che sia tutto a fuoco in 25 metri) Ma ATTENZIONE: nell'esempio considerato non significa che avremo tutto a fuoco da 12.5 metri avanti al soggetto e fino a 12,5 m dietro al soggetto!
Infatti la PdC si estende per circa 1/3 avanti al soggetto e per 2/3 dietro! e cioè nel caso considerato avremo tutto a fuoco per 8,5 metri avanti al soggetto e per 16,5 metri dietro al soggetto.
Inoltre, a parità di diaframma e di lunghezza focale, la PdC diminuisce (notevolmente, quasi in funzione dell'inverso del quadrato della distanza) al diminuire della distanza di messa a fuoco (questo è il motivo per cui, in macro, occorre utilizzare diaframmi molto chiusi, nel tentativo di compensare la PdC che è ridottissima: dell'ordine di pochi cm o mm! ohmy.gif ).
Lampadina.gif Suggerimenti:
mettere a fuoco sempre il soggetto più vicino che si desidera sia a fuoco;
dare un'occhiata ai manuali per la fotografia (tradizionale, non digitale) e LEGGERE LEGGERE LEGGERE riviste specializzate, libri ecc.;
infine iscriversi e frequentare un buon fotoclub (ne esistono di ottimi in tutta Italia, chiedete alla FIAF, Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, quello più vicino all'indirizzo www.fiaf-net.it): ne guadagnerete in amici, passione, tecnica, creatività ed anche in termini economici(spesso sono previste convenzioni per i soci) wink.gif .
Buone foto a tutti Fotocamera.gif

P.S.: cerca anche i concetti di cerchio di confusione e di iperfocale nell'indice di qualsiasi buon manuale di base.


peppino
Messaggio: #6
Ho capito di non saper manovrare i valori dei diaframmi biggrin.gif
Passerò dalla A, alla P ,che dovrebbe aiutarmi un pochino.


saluti,
peppino
centrofotonapoletano
Messaggio: #7
@peppino

io fossi in te mi intestardirei ad usare A (o M).
Solo imparando ad usare correttamente le coppie tempo-diaframma riuscirai ad ottenere i risultati che vuoi in termini di creatività.
Pensa che un tempo ( rolleyes.gif bei tempi, quasi quasi), le macchine erano completamente manuali ed occorreva impostare sia il tempo che il valore di f.
Generazioni di fotografi hanno ottenuto grandissime fotografie in questo modo.
Il program fa tutto da solo, e credimi: dopo un pò ti stancherai e vorrai provare altro.
Penso che in fotografia valga il detto sbagliando si impara, oltretutto oggi, con il digitale, puoi sbagliare gratis (pensa a quanti metri di pellicola si gettavano prima).
Per questo ti ho consigliato di procurarti un buon manuale di fotografia di base.
Quando insegnavo, costringevo i miei allievi a sprecare rulli e rulli di diapositive, ero forse severissimo, ma oggi, mentre io sono laureato e faccio tutt'altro mestiere, parecchi dei miei ex allievi sono diventati professionisti e mi ringraziano ancora per la mia severità (quanto appreso con la foto analogica si può tranquillamente applicare al digitale, ma non sempre vale il contrario!).
Ricorda: la fotografia è creatività; ma se vuoi essere creativo, devi prima imparare le regole, per poi poterle trasgredire cool.gif
PENSACI
peppino
Messaggio: #8
Ti ringrazio per la nuova replica, davvero apprezzabile il tuo intervento.
Continuo in A !!! biggrin.gif

saluti,
peppino



praticus
Messaggio: #9
QUOTE (centrofotonapoletano@infinito.it @ Jun 25 2004, 02:45 PM)
....... se vuoi essere creativo, devi prima imparare le regole, per poi poterle trasgredire...

bella massima, poche parole ma efficacissime, complimenti.... rolleyes.gif rolleyes.gif
 
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