QUOTE(DAP @ Apr 5 2016, 11:38 AM)
a mio avviso, fare Fotografia e stampare fotografia, sono due cose ben diverse.......stampare, spesso o ogni tanto, stampare qualche foto oppure "la migliore", ha una sua propria soggettiva valenza concettuale emozionale....fare Fotografia, utilizzare lo strumento fotografico come medium tra Me e ciò che mi è intorno, può , per me, trascendere il supporto dove poi andrò a visualizzare il risultato, carta o monitor...........la fase della stampa è un momento che non dovrebbe contemplare il concetto pieno della passione fotografica, è secondo me un passo che andrebbe considerato in termini di semplice comodità o utilità, non scordandosi di mettere sul tavolo criteri come quantità e spesa.....per me "La Fotografia" non e la carta fotografica dove rivedere ciò che ho ritratto e magari esaltarmi perchè prova ineluttabile di tutta una serie di capacità tecniche operative o elettroniche, potrei dilettarmi a parlare di Fotografia per ore a prescindere dalla quantità di foto mie stampate, non evidenzio il nesso critico......la stampa segue un processo personale fatto di criteri che nulla, secondo me, hanno a che fare col valore spirituale intimo di chi intende la Fotografia come attimo magico di un incontro......la stampa poi è gossip, è altro!!...............per me!!!
Ciao.
Sono d'accordo, o, meglio. comprendo perfettamente le ragioni del tuo intervento; si parla di interpretazioni, del tutto soggettive pertanto, a proposito di un argomento che non può avere dignità assoluta. Tutto è partito, da parte mia, dalla constatazione che non si vedono più stampe fotografiche in giro: si scattano serie incredibili di fotografie (insuperabile il termine anglosassone "to take a photo"), ma quest'azione non trova poi la logica (per me) successione della presa in mano e conseguente valutazione, anche tattile, di ciò che è rappresentato su quella carta. E' un mordi e fuggi che non trova soddisfazione. Non vorrei che tutto questo portasse agli stessi risultati avuti prima con le calcolatrici, poi con gli sms e successivamente con gli smartphone: si è perduta la capacità di calcolo, poi di un uso corretto di grammatica e sintassi, infine della logica e dei rapporti interpersonali. Non è un rifugiarsi nel passato o la mancata accettazione del progresso, ci mancherebbe altro, perché stiamo parlando di strumenti tecnologici meravigliosi ed insostituibili; è il loro uso sbagliato che può essere contestabile. Probabilmente sto esagerando, ma mi piacerebbe leggere qualche opinione, anche diametralmente opposta alla mia, che non è necessariamente la più corretta