Biografia
Anche se i contenuti valgono spesso più delle parole, è d'obbligo presentarsi. La mia passione per la fotografia fin da piccolo mi porta presto a smanettare con la mitica Polaroid con la quale scatto tutto il possibile, finché non mi viene sequestrata da mio padre, visti anche i costi di gestione. Fu così che mi regalò la prima 35 mm., una Kodak con obiettivo Schneider a soffietto, già di mio padre, completamente manuale che tengo ancora in perfetto stato come cimelio. Qui comincio a scattare le prime vere fotografie rigorosamente in bianco e nero, che in tempi successivi svilupperò e stamperò assieme ad un amico da me contagiato. Arriva il colore e dopo un breve tempo di stampe, passo alle diapositive, con le quali mi cimento a fondo, grazie anche all'ausilio della mia prima reflex, una Yashica che tuttora funziona. Il fascino della diapositiva mi contagia a tal punto che conservo ancora più di 10.000 scatti. Arriverà il giorno che riuscirò a trovare il tempo e la pazienza di trasferirne una parte in digitale? Mah...
Intanto la Yashica non mi basta più e arriva la prima vera semiprofessionale, una Contax 137 motorizzata alla quale si aggiunge dopo breve tempo una Contax RTS II professionale. E' l'apice del mio momento fotografico, dove vedo trasformarsi il mio impegno e la mia passione in scatti che tuttora mi fa piacere riguardarmi, di tanto in tanto. E' un periodo che tra l'altro viaggio molto e le Contax sono sempre ad accompagnarmi al mio fianco, fedeli e pronte ad ogni avventura. Camargue, Scandinavia, Turchia, Russia, Germania e i luoghi più nascosti della nostra penisola.
E arrivò il digitale. All'inizio si pensava, che la pellicola non sarebbe mai morta. Le prime digitali infatti lasciavano piuttosto a desiderare quanto a definizione e versatilità. I costi erano proibitivi e le stampe da digitale di bassa qualità con costi elevati. Aspetto, ma alla fine non resisto e cedo all'acquisto.
La mia prima fotocamera digitale fu la mitica Nikon Coolpix 990, un'innovazione per quell'epoca remota, presto affiancanta da una super compatta sempre di casa Nikon, per gli scatti più immediati. Le soddisfazioni rispetto alla vecchia pellicola 35 mm erano poche però, a parte l'immediatezza della visione delle immagini su computer. La qualità rispetto alle vecchie e gloriose reflex erà però insufficiente. La soddisfazione nel fotografare, nel mettere a fuoco, nel scegliere la focale più adatta erano svanite. Si impostava il programma e... click!
Furono anni di semi-oblio fotografico per me. La pellicola era ormai obsoleta e la preponderanza di internet esigeva il digitale. Le reflex di fatto erano troppo costose, anche per i professionisti, che hanno cercato di utilizzare la pellicola fino all'ultimo. In tempi recenti però la situazione si è capovolta. Le reflex sempre più accessibili hanno fatto il miracolo, anzi due, oltre al ritrovato piacere per una passione ormai troppo trascurata è ritornata in me anche la voglia di caricare qualche rullino sulla vecchia Contax per qualche posa come ai vecchi tempi.
Carlo V. Clara