QUOTE(padrino @ Oct 6 2005, 09:08 PM)
... Sono d'accordo con Tutti, perchè in un modo o nell'altro, viviamo Tutti la nostra soggettività in maniera positiva e non oggettivizzandola...
Ho letto, e sto seguendo, questa discussione con grande interesse.
A un livello, sono d'accordo con molto di quello che ho letto, e anche col suo contrario... Dipende, come sempre, dal punto di vista, dalla cornice in cui si inseriscono le cose.
Vorrei aggiungere i miei due cent a questa dotta, filosofica chiacchierata.
Come sempre, anche nella questione "artistica" o "estetica" ci sono almeno due livelli all'opera contemporaneamente.
Da un lato, ci sono dei fattori che potremmo definire "oggettivi". Il nostro sistema percettivo è costruito in un modo tale che certe forme, proporzioni, simboli ecc. sono di fatto inscritti in esso e vengono riconosciuti a livelli neurologici, stimolando una reazione fisiologica-ormonale-psicomotoria immediata ed inconscia. Possiamo, credo, dire che queste siano le basi "profonde" del linguaggio comunicativo, non importa in quale "canale" avvenga la comunicazione.
MA...
I significati che attribuiamo a questi stimoli, una parte dei canoni estetici che applichiamo per valutare, persino tutta una serie di espressioni simboliche e, forse più importante di tutto il resto, le associazioni che facciamo di fronte a ogni singolo stimolo sono soggettivi e/o culturali. Questi sono, a parer mio, gli elementi "culturali" della comunicazione.
Quando ascoltiamo una musica, o guardiamo una scultura, un quadro o una fotografia, mettiamo in movimento entrambe queste forze.
Giusto per restare in tema musicale, quando Mozart fece cantare una donna in tonalità maggiore compì una rivoluzione e diede scandalo, perché culturalmente questa associazione era considerata riprovevole. Ma perché? Perché il suono della tonalità maggiore, neurologicamente, produce un certo tipo di effetto, che, culturalmente, era associato al maschile. Una donna "non poteva" cantare in quel modo dichiarandosi così "alla pari" di un uomo!
Ora, dal mio punto di vista, si può padroneggiare (consciamente, o, più spesso, inconsciamente) il linguaggio "profondo", e in una certa misura quello "culturale" (nella parte relativa alla cultura condivisa, ammesso che questa esista ancora ), ma la parte soggettiva continuerà sempre ad orientare i gusti e le "risposte" delle persone.
Accettare il punto di vista di qualcun altro, e condividerlo almeno temporaneamente, ci offre la possibilità di gettare uno sguardo sul nostro "cortile" da una finestra diversa, dalla quale forse si vedono cose che dalla nostra non si vedono, e comunque si gode di una diversa prospettiva. Questo è estremamente arricchente, ma dipende da noi, non da chi ci offre la sua finestra per guardare.
In fondo è questo che facciamo, tutti noi: offriamo un'occasione per guardare il mondo da una finestra diversa dalla propria. No?
Se poi ciò che facciamo per esprimerci con questi linguaggi non-verbali sia o non sia arte, non ne ho idea. Bisognerebbe prima definire cosa sia l'arte.
Personalmente, preferisco pensare che siamo, ognuno a modo proprio, tutti artigiani.
Chissà se sono andato OT...
Non sei andato OT... Hai espresso un pensiero stupendo... Grazie anche a Te, Twinsouls...
QUOTE(padrino @ Oct 6 2005, 06:21 PM)
Kubrick stesso disse che il suo 2001 Odissea nello Spazio era stato scritto sotto effetto di stupefacenti e non voleva significare unc avolo... E il significato l'hanno dato i critici parlando di capolavoro... E allora C'era una volta in America che cosa è??????
Giuseppe ma che fonti hai? Hai mai sentito parlare di Arthur C. Clarke? Non è che confondi con Coleridge? Beaudelaire? O Caroll ed il suo Alice nel Paese delle Meraviglie?
C'era una volta in America è un capolavoro, semplicemente un capolavoro. Kubrick aveva l'abitudine di rispondere malamente ai giornalisti che, come tutti per lui, gli rompevano le p@lle. Era uno scorbutico. Il significato di 2001 Odiessea nello Spazio è assurdo da chiedere perchè non ne ha e non può averne uno solo ma i giornalisti fanno di queste domande e lui li ha stroncati così.
Ritornando al concetto importante. L'Artista è colui che crea coscientemente, indipendentemente dal riconsocimento del ruolo o delle doti creative. Non ha bisogno dell'altrui comprensione del suo ruolo perchè ciò di cui si cura è semplicemente comunicare, esprimersi (ma non essere riconosciuto come dotato o talentuoso). L'Artista gioca a fare Dio e come il concetto di Dio non ha bisogno che qualcuno lo riconosca per essere.
Forse si ha troppo spesso la tendenza a confondere quello che è Arte, in quanto creazione di un altro individuo (umano o meno), con il riconoscimento dell'Arte da parte di uno o più altri individui. Non bisogna cadere in errore, chiunque crei coscientemente, con uno scopo, con un pensiero e con la volontà di trasmettere questo pensiero, è artista. Gli Architetti sono spesso artisti (ma non sempre ahimè e si vede dal risultato...), i Pittori sono spesso artisti, i Fotografi sono spesso artisti e così i Poeti, i Compositori etc....ma questo, alla Bellezza di ciò che creano non è legato. Il Bello è un concetto talmente contingente da non avere spessore, è irrimediabilmente legato alle esperienze del singolo o di un gruppo, ad una visione, un immaginario collettivo che può essere più o meno diffuso ma che non tocca in nessun modo la superiorità dell'Arte.
Messaggio modificato da Al_fa il Oct 6 2005, 09:14 PM
QUOTE(Al_fa @ Oct 6 2005, 10:02 PM)
Giuseppe ma che fonti hai? Hai mai sentito parlare di Arthur C. Clarke?
...
Kubrick aveva l'abitudine di rispondere malamente ai giornalisti che, come tutti per lui, gli rompevano le p@lle. Era uno scorbutico. Il significato di 2001 Odiessea nello Spazio è assurdo da chiedere perchè non ne ha e non può averne uno solo ma i giornalisti fanno di queste domande e lui li ha stroncati così.
...
Kubrick aveva l'abitudine di rispondere malamente ai giornalisti che, come tutti per lui, gli rompevano le p@lle. Era uno scorbutico. Il significato di 2001 Odiessea nello Spazio è assurdo da chiedere perchè non ne ha e non può averne uno solo ma i giornalisti fanno di queste domande e lui li ha stroncati così.
Confermo!!!
Il racconto di Arthur Clarke da cui partì tutto si intitolava "La sentinella", poi ampliato è diventato "2001 OnS", e poi da lì...
Messaggio modificato da twinsouls il Oct 6 2005, 09:10 PM
Non vorrei sbagliarmi, ma Arthur C. Clarke non è lo scrittore e anche scienziato (spero di non dire sciocchezze), che ha collaborato con Kubrick per la stesura del soggetto di 2001:Odissea nello spazio tratto da un suo racconto (di cui non ricordo il titolo... "Rescue Party" o "The sentinel", mi pare, ma potrei dire una sciocchezza)???
Dimmi se erro, ma non ricordo bene, perchè ammetto di non amare Kubrick e di averlo seguito moltissimo, però mi pare di ricordare così... Ora se Kubrick l'abbia detto per stroncare i giornalisti, tutto può essere, ma che era oppiomane (e non solo), è vero!!!
Comunque 2001:Odissea nello spazio è un film che ho provato a vedere più di una volta, addormentandomi le prime volte, e non riuscendo veramente a digerirlo le volte dopo... Mi dispiace!!!
Modifico... Il tuo concetto mi piace Al Fa... Molto... Grazie ancora anche a Te...
Twinsouls, mi hai preceduto... Però, oh... ci ho quasi preso su tutto!!!!
Messaggio modificato da padrino il Oct 6 2005, 09:16 PM
Dimmi se erro, ma non ricordo bene, perchè ammetto di non amare Kubrick e di averlo seguito moltissimo, però mi pare di ricordare così... Ora se Kubrick l'abbia detto per stroncare i giornalisti, tutto può essere, ma che era oppiomane (e non solo), è vero!!!
Comunque 2001:Odissea nello spazio è un film che ho provato a vedere più di una volta, addormentandomi le prime volte, e non riuscendo veramente a digerirlo le volte dopo... Mi dispiace!!!
Modifico... Il tuo concetto mi piace Al Fa... Molto... Grazie ancora anche a Te...
Twinsouls, mi hai preceduto... Però, oh... ci ho quasi preso su tutto!!!!
Messaggio modificato da padrino il Oct 6 2005, 09:16 PM
Butto lì un altro punto di riflessione:
Cosa significa non mi piace?
Penso possa significare che non suscita in me piacere, emozione o comunque reazioni positive.
Ma questo può avvenire anche (o solo) perché mi mancano le chiavi culturali di lettura dell’opera?
Faccio un esempio estremo, solo per farmi capire.
Mia nonna buonanima, di sana e concreta cultura contadina, messa di fronte ad un Ricasso, diceva: “ma cos’è sta schifezza!”
Cosa significa non mi piace?
Penso possa significare che non suscita in me piacere, emozione o comunque reazioni positive.
Ma questo può avvenire anche (o solo) perché mi mancano le chiavi culturali di lettura dell’opera?
Faccio un esempio estremo, solo per farmi capire.
Mia nonna buonanima, di sana e concreta cultura contadina, messa di fronte ad un Ricasso, diceva: “ma cos’è sta schifezza!”
questo sta diventando uno di quei topic da mettere lassù e lasciare immacolato, grazie ad ogni partecipante, me lo sto rileggendo e mi è venuto spontaneo dirlo
QUOTE(Al_fa @ Oct 6 2005, 10:32 PM)
questo sta diventando uno di quei topic da mettere lassù e lasciare immacolato, grazie ad ogni partecipante, me lo sto rileggendo e mi è venuto spontaneo dirlo
Pienamente daccordo... Sto ringranziando Tutti ad ogni intervento, perchè ritengo giusto farlo... Veramente una discussione meravigliosa...
Grazie PAS... Bella provocazione, dico sul serio... E diciamo che il tuo discorso si riallaccia a quello che ha detto Sergio nel suo intervento... E cioè che una cosa che non ci attrae oggi, potrà piacerci domani, dopo dovute esperienze, studi e nuove conoscenze... Si, sono daccordo su questo, pienamente daccordo!!!
QUOTE(PAS @ Oct 6 2005, 10:32 PM)
Faccio un esempio estremo, solo per farmi capire.
Mia nonna buonanima, di sana e concreta cultura contadina, messa di fronte ad un Ricasso, diceva: “ma cos’è sta schifezza!”
Mia nonna buonanima, di sana e concreta cultura contadina, messa di fronte ad un Ricasso, diceva: “ma cos’è sta schifezza!”
Logico e comprensibile.
Questo è un esempio classico di "rifiuto" verso qualcosa di sconosciuto, di incomprensibile.
Infatti, il punto non è che un'opera di Picasso o un brano di jazz ci debbano piacere a tutti i costi.
Dico soltanto che per motivare meglio la propria critica, sono necessari tutti quegli strumenti di analisi che solo conoscendo ciò che si sta osservando (o ascoltando) possiamo ...costriurci.
E per conoscere ciò che vogliamo analizzare, occorre inevitabilmente guardare molte opere o ascoltare molto jazz.
Probabile che la tua nonna di "sana e concreta cultura contadina" anche davanti a fotografie di HCB potesse affermare che erano solo foto di vecchietti in Bianco e Nero e che le potessero piacere di più delle belle cartoline a colori di Venezia.
Ora parlo da Moderatore:
Ma perchè questa bella chiaccherata ce la facciamo al bar?
Quasi quasi, la sposto in "Tecniche Fotografiche". OK, ci vediamo là!
Messaggio modificato da ludofox il Oct 6 2005, 10:44 PM
Grazie Ludovico per aver spostato la discussione in "Tecniche Fotografiche"... E' una bellissima discussione, arricchita da pareri sensatissimi e veramente costruttivi... Giuro che, mai come stasera, sto riflettendo su ciò che ho visto e ai giudizi che ho dato o anche solamente pensato... Sto riflettendo se fossero giusti... Sto riguardando fotografie che già ho visto e non mi avevano attratto... Sto cercando di vedere con occhi diversi, già solo per il fatto di aver sentito altre opinioni e di aver imparato altro con le mie esperienze e con le belle chiacchierate e letture sul forum...
Mai come adesso la voglia di ringraziare tutto il forum è così forte... Non prendetemi per matto, ma le cose, a volte, si capiscono solamente con il confronto e questo, in questa discussione, è stato uno dei più belli e sentiti che abbia fatto da quando sono qui...
GRAZIE A TUTTI e GRAZIE AL FORUM
Mai come adesso la voglia di ringraziare tutto il forum è così forte... Non prendetemi per matto, ma le cose, a volte, si capiscono solamente con il confronto e questo, in questa discussione, è stato uno dei più belli e sentiti che abbia fatto da quando sono qui...
GRAZIE A TUTTI e GRAZIE AL FORUM
QUOTE(ludofox @ Oct 6 2005, 10:30 PM)
Probabile che la tua nonna di "sana e concreta cultura contadina" anche davanti a fotografie di HCB potesse affermare che erano solo foto di vecchietti in Bianco e Nero e che le potessero piacere di più delle belle cartoline a colori di Venezia.
E' vero. L'Arte richiede per comunicare al meglio, Conoscenza, Cultura, Esperienza sia essa visiva, sia essa logica o emotiva. Ma siamo sicuri? Non comunica comunque e sempre (magari messaggi diversi ma comunica) a tutti gli esseri umani la Gioconda? non comunica a tutti, credenti o meno, La Pietà di Michelangelo? Ed il Bello in questo c'entra? O stiamo cadendo nel gioco visivo della psicologia dell'occhio e del cervello umano?
Non è facile, ci devo pensare.
Manca _Nico_ in questa discussione. Andrebbe avvisato.....
(Fatto!)
Messaggio modificato da ludofox il Oct 6 2005, 11:06 PM
La soggettività è un metro di giudizio importante sì, ma sopratutto per se stessi.
L'universalità invece è un concetto comunitario, condiviso, spartito tra molti, capito e percepito non certamente da tutti, ma da tanti, la grande maggioranza, un numero sufficiente per stabilire che si è di fronte ad un'opera artistica,perchè la percezione universale tende a prevalere ovviamente, su quella individuale, che certamente ha pari dignità, ma rappresenta una voce fuori dal coro, distante dall'universalità che ha suggellato il riconoscimento artistico.
E' un po' come quando Giuseppe osanna la sua C@@non Mark... è una voce fuori dal coro, esattamente il contrario dell'arte Nikon!
Ciao Giuseppe, scherzo ovviamente, una discussione pseudofilosofica come questa ci voleva proprio, come cura ricostituente per un forum pregiato come il nostro.
un caro saluto a tutti
Michele
L'universalità invece è un concetto comunitario, condiviso, spartito tra molti, capito e percepito non certamente da tutti, ma da tanti, la grande maggioranza, un numero sufficiente per stabilire che si è di fronte ad un'opera artistica,perchè la percezione universale tende a prevalere ovviamente, su quella individuale, che certamente ha pari dignità, ma rappresenta una voce fuori dal coro, distante dall'universalità che ha suggellato il riconoscimento artistico.
E' un po' come quando Giuseppe osanna la sua C@@non Mark... è una voce fuori dal coro, esattamente il contrario dell'arte Nikon!
Ciao Giuseppe, scherzo ovviamente, una discussione pseudofilosofica come questa ci voleva proprio, come cura ricostituente per un forum pregiato come il nostro.
un caro saluto a tutti
Michele
QUOTE(Michele Festa @ Oct 7 2005, 12:06 AM)
Ciao Giuseppe, scherzo ovviamente, una discussione pseudofilosofica come questa ci voleva proprio, come cura ricostituente per un forum pregiato come il nostro.
un caro saluto a tutti
Michele
Ci mancherebbe Michele... Il tuo giudizio è iper super ben accetto, come ovviamente una battuta fatta in maniera garbata ed educata...
Come ho avuto modo di dire, la conversazione è molto stimolante, quindi più punti vista ci sono, meglio è...
Mi piace sempre di più... Spero che anche gli altri intervengano presto...
Riprendo a leggere solo ora perchè ieri sera il raffreddore mi ha stroncato, e noto una evoluzione incredibile del discorso, vorrei aggiungere questo concetto:
un opera per essere grande, non deve necessariamente creare nell'osservatore solo sensazioni ed emozioni positive, a volte può essere anche stridente con la nostra percezione, in un primo momento, ma lasciare comunque un segno profondo. Mi vengono in mente alcuni accordi musicali, o alcune foto pubblicitarie, ricordate le campagne di Benetton di qualche anno fa? Criticate da tutti, offensive per la "morale" comune ma estremamente forti e comunicative, questa non è forse ARTE?
Filippo.
un opera per essere grande, non deve necessariamente creare nell'osservatore solo sensazioni ed emozioni positive, a volte può essere anche stridente con la nostra percezione, in un primo momento, ma lasciare comunque un segno profondo. Mi vengono in mente alcuni accordi musicali, o alcune foto pubblicitarie, ricordate le campagne di Benetton di qualche anno fa? Criticate da tutti, offensive per la "morale" comune ma estremamente forti e comunicative, questa non è forse ARTE?
Filippo.
QUOTE
Non comunica comunque e sempre (magari messaggi diversi ma comunica) a tutti gli esseri umani la Gioconda? non comunica a tutti, credenti o meno, La Pietà di Michelangelo? Ed il Bello in questo c'entra?
E' vero quello che sostieni, la Gioconda qualcosa comunica comunque a tutti, questo fa di Leonardo un Artista in senso assoluto. Ma il fatto che comunichi comunque messaggi diversi a seconda del bagaglio sociale e culturale dell'osservatore è cosa fuori da ogni dubbio. Siamo sicuri poi di capire cosa Leonardo voleva dire in realtà? Un Artista del suo calibro certo non può essersi limitato a ritrarre una donna neanche tanto bella con un sorriso appena accennato, sicuramente dietro ci deve essere un significato. E qui tutti, critici e semplici osservatori, hanno versato fiumi di inchiostro e di parole: Forse un autoritratto, forse il ritratto del suo amante (si, perchè si dice anche che Leonardo fosse omosessuale), forse un'opera ricca di messaggi subliminali dedicati ai cavalieri templari? Chi più ne ha più ne metta...
Ecco forse è questo il significato di un'opera d'arte: Fare parlare di se e del suo autore... Quando un quadro, una statua, una foto o comunque un'opera dell'ingegno comunica comunque qualcosa e crea attorno a se una discussione, allora possiamo parlare di Arte...
E che mi dite del "Koln Concert"?
Una vera opera d'arte... Provate a farlo sentire a chiunque non mastichi un pochino di jazz e vedete cosa vi dice.....
QUOTE(padrino @ Oct 6 2005, 06:16 PM)
In poche parole, Tu la vedi più come...
E' un Grande e resta Grande anche se non mi piace??
Giusto o ho capito male?
E' un Grande e resta Grande anche se non mi piace??
Giusto o ho capito male?
Io, Giuseppe, parto dal prosupposto che i limiti siano i miei. E che quindi sia io a non capire la "dimensione" dell'artista.
E, non per questo, metto in discussione le sua capacita'
.oesse.
QUOTE(padrino @ Oct 6 2005, 05:53 PM)
Io ti ho capito e bene, nuvolarossa...
Però una cosa è riconoscerne i meriti, una cosa è dire che è un Grande per questo!!!
Ovviamente non Ti critico per i Rolling Stones, perchè è il tuo giudizio... Vogliamo dare loro merito per le canzoni che piacciono a molti?? Ok, diamogliene merito, ma mica è detto che debbano essere per forza pietre miliari della musica... Lo saranno per coloro che li amano, ma per Te no!!!
Mi sa che siamo in due a non esserci capiti!!!
Però una cosa è riconoscerne i meriti, una cosa è dire che è un Grande per questo!!!
Ovviamente non Ti critico per i Rolling Stones, perchè è il tuo giudizio... Vogliamo dare loro merito per le canzoni che piacciono a molti?? Ok, diamogliene merito, ma mica è detto che debbano essere per forza pietre miliari della musica... Lo saranno per coloro che li amano, ma per Te no!!!
Mi sa che siamo in due a non esserci capiti!!!
I rolling Stones, sono delle pietre miliari non tanto perchè piacciono a qualcuno e qualcun altro no, ma perchè, hanno dato vita ad un nuvo modo di suonare e di intedere lo spettacolo legati ad un particolare momento strorico.
Ecco, artisticamente, musicalmente hanno espresso e interpretato attraverso la musica quello che era un momento storico con tutti i suoi movimenti culturali, politici e sociali.
Lo stesso vale per tanti altri musicisti o aritsti in genere.
I Beatles, restando nell' ambito della musica?
Quindi fermo restando che può non piacere un genere o un' espressione artistica, resta il dato che alcuni artisti introducono elementi nuovi che rivoluzionano il precedente paradigma, ed ecco che nascono delle pietre miliari.
QUOTE(filippogiorgi @ Oct 6 2005, 06:43 PM)
Concludendo ritengo che noi tutti postiamo spesso ottime foto ben fatte, magari emozionanti, ma solo pochissime tra queste potrebbero concorrere al titolo di "OPERA D'ARTE"; oppure tutte, ognuna nel suo genere, sono opere d'arte in quanto realizzazione di un processo emotivo nato in noi nel momento dello scatto.
Quanto intenso, meditato ed importante sia poi questo "processo" lo si vede dal risultato!
Filippo.
COndivido e apprezzo quanto esposto.
QUOTE(stella.degli.angeli @ Oct 6 2005, 06:20 PM)
credo che qui, come in ogni altra cosa, valga il detto
non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace .....
è una verità sacrosanta !!!
non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace .....
è una verità sacrosanta !!!
Stella mi permetto di partire da questa affermazione ....
Mi sembra che ci sia un po troppa carne al fuoco...
Stiamo parlando della valutazione di un'opera singola ..... o della consacrazione al ruolo di "Maaestro" di un' Artista, prendendo in esame il suo percorso artistico ....?
Nel primo caso "valutazione personale dell'opera", è sacrosanto il detto citato da Stella .... da un punto di vista personalmente emotivo...... ed è indiscutibile.
Poi, per far si che l'opera non abbia solo una valenza individuale, c'è l'aspetto "formale", che deve rispettare dei canoni estetici riconosciuti e riconoscibili all'interno di un "gruppo" di persone culturalmente assimilabili per area geogradica ...origini ...etinia.
I canoni estetici degli Europei sono dissimili da quelli degli Africani .... a noi piace abbigliare le nostre donne con orecchini al lobo dell'orecchio .... loro li preferiscono al naso o al labbro inferiore ecc ..... (scusate l'esempio pecoreccio) .... ma sono entrambi rispettabili e poggiati su basi secolari .... millenarie.
Poi c'è la contaminazione, e anche gli Europei si mettono l'anello al naso ..... ma è un'altro discorso.
La consacrazione di un Maestro ... e non della singola opera, è cosa sulla quale non si può discutere molto.
Costui rispetta ..... esalta .....divulga i canoni estetici esistenti ....... e soprattutto li amplia, ....... rendendosi "unico ed inconfondibile".
Soprattutto li amplia espandendo o mutando di forma il modo di comunicarli.
I tagli delle tele .... che a me personalmente non dicono molto ..... catturano indubbiamente l'attenzione per la purezza del segno.
La stessa purezza e semplicità delle pitture rupestri ..... ampliato e attualizzato ... ma in fondo non stravolto.
E qui stà il ...il Maestro riconosciuto ..... colui che riesce a sottolineare e a rendere nuovamente interessante e viva una cosa ormai già vista .... da sempre.
Un paesaggio .... un ritratto .... una natuta morta ..... nel nostro caso personalizzare una scena, che è sotto gli occhi di tutti, fotografandola.
Il Genio .... è un'altra cosa ancora.
Lui le regole le detta ..... le infrange ..... le inventa ...... riuscendo a creare esso stesso dei nuovi canoni .....
Naturalmente secondo me .....
Sinceramente trovo molto snob, radical chic, cercare di giustificare immagini totalmente sbagliate (alcuni mossi), insignificanti (alcune foto che vorrebbero raccontare di un' architettura), vuote (nel senso che non sai dove guardare).
Come trovo presuntuoso voler definire per forza opre d' arte imagini scontate viste e riviste anche se ben composte ed esposte.
Spero di non essere stato O.T.
Messaggio modificato da ConteMaxS il Oct 7 2005, 08:06 AM
Come trovo presuntuoso voler definire per forza opre d' arte imagini scontate viste e riviste anche se ben composte ed esposte.
Spero di non essere stato O.T.
Messaggio modificato da ConteMaxS il Oct 7 2005, 08:06 AM
E' l'arte che influenza l'estetica o l'estetica che influenza l'arte? e a discendere chi influenza chi fra l'artista e l'esteta?
il problema è da sempre dibattuto...e a mio modo di vedere resta insoluto.
i canoni in fondo servono, danno le famose spalle su cui appoggiarsi, per gurdare e recarsi nella direzione suggerita...o in un'altra
la grandezza di un'artista si valuta con l'armonicità al nostro gusto? non credo....
si può riconoscere la grandezza senza gradire il prodotto.... sì
la nostra crescita passa solo per le opere che ci piacciono?...spero proprio di no!
oltre alla bellezza delle opere forse dovremmo soffermarci anche su un lato, forse (forse!) più oggettivo ma meno di facciata: la genialità che caratterizza artista ed opera, per quel mi riguarda proprio questo aspetto rende grandi.
non so se mi sono capito....(lambretta cit.) ma ho messo un altro pò di carne al fuoco..
il problema è da sempre dibattuto...e a mio modo di vedere resta insoluto.
i canoni in fondo servono, danno le famose spalle su cui appoggiarsi, per gurdare e recarsi nella direzione suggerita...o in un'altra
la grandezza di un'artista si valuta con l'armonicità al nostro gusto? non credo....
si può riconoscere la grandezza senza gradire il prodotto.... sì
la nostra crescita passa solo per le opere che ci piacciono?...spero proprio di no!
oltre alla bellezza delle opere forse dovremmo soffermarci anche su un lato, forse (forse!) più oggettivo ma meno di facciata: la genialità che caratterizza artista ed opera, per quel mi riguarda proprio questo aspetto rende grandi.
non so se mi sono capito....(lambretta cit.) ma ho messo un altro pò di carne al fuoco..
QUOTE(filippogiorgi @ Oct 7 2005, 07:37 AM)
Riprendo a leggere solo ora perchè ieri sera il raffreddore mi ha stroncato, e noto una evoluzione incredibile del discorso....//....Mi vengono in mente alcuni accordi musicali, o alcune foto pubblicitarie, ricordate le campagne di Benetton di qualche anno fa? Criticate da tutti, offensive per la "morale" comune ma estremamente forti e comunicative, questa non è forse ARTE?
Tralasciando ciò che penso di Oliviero Toscani (sarebbe, come le sue iniziali, un OT).
Le campagne di Benetton ARTE? ...Mmmmh, non credo.
Erano foto (a mio avviso concettualmente sbagliate) che dovevano far vendere più maglioncini. E basta.
Che poi qualcuno le abbia spacciate per Arte, in modo che potessero avere maggior echo e che quindi fossero più incisive sulla loro funzione (cioè vendere maglioncini) è tutt'altro discorso.
--------
L'esempio di nuvolarossa sul "Koln Concert" di Keith Jarret, calza perfettamente.
(jazz, ...che passione!).
QUOTE
E che mi dite del "Koln Concert"?
Una vera opera d'arte... Provate a farlo sentire a chiunque non mastichi un pochino di jazz e vedete cosa vi dice.....
Una vera opera d'arte... Provate a farlo sentire a chiunque non mastichi un pochino di jazz e vedete cosa vi dice.....
QUOTE(ludofox @ Oct 7 2005, 09:41 AM)
Ho l'impressione che Arte ed Estetica, percorrano il viale dell'Evoluzione Culturale a braccetto, ...chiaccherando molto tra di loro.
Sta a noi ascoltare e dare retta ai loro insegnamenti.
Sta a noi ascoltare e dare retta ai loro insegnamenti.
Mi inserisco, in questo momento per quotare ludofox, sono però anche convinto che certe opere, chiamamole fondamentali (e diverse per ognuno di noi), possano prescindere dal viale.
Con calma dirò la mia (io sono sostanzialmente un impulsivo, ma ho imparato che per certe cose un po' di riflessione non guasta)
Giusto per mettere qualche paletto e per far sapere la mia opinione:
- 2001 di Kubrick lo considero uno dei migliori film visti in assoluto( ne potrei disquisire per ore sul significato ed io non sonon un cinefilo);
- Adoro Sergio Leone, ma il suo miglior film è "Giù la Testa!"
- Anche io non considero Oliviero Toscani un grandissimo fotografo. Ha sposato un genere, lo fa bene, non mi convince del tutto.
- Adoro Keith Jarrett (credo di avere quasi tutto, jazz e non jazz) e ovviamente Koln Konzert; Nell'ambito dei pianisti poi ci sarebbe un certo Bill Evans..., e un tale Bred Mehldau che per chi lo conosce è fantastico! Nota di colore: tutti questi tre pianisti suonano o hanno suonato sempre con la stessa formazione, finché è stato possibile. Da rifletterci. Stop.
- Gli Stones non mi hanno mai fatto impazzire anche se hanno fatto cose egregie, però bisogna ammettere che sono cinquant'anni che ci danno (in tutti i sensi). Sinceramente preferivo i Beatles, sicuramente meno evolutivi da un punto di vista musicale, ma mi davano/danno più emozioni.
Ho scritto questo velocemente giusto per far sapere i miei gusti estetici non fotografici, nell'ambito delle cose di cui si è parlato.
Alla prossima.
Un caro saluto
Guido
QUOTE(ludofox @ Oct 6 2005, 11:30 PM)
Logico e comprensibile.
Questo è un esempio classico di "rifiuto" verso qualcosa di sconosciuto, di incomprensibile.
Infatti, il punto non è che un'opera di Picasso o un brano di jazz ci debbano piacere a tutti i costi.
Dico soltanto che per motivare meglio la propria critica, sono necessari tutti quegli strumenti di analisi che solo conoscendo ciò che si sta osservando (o ascoltando) possiamo ...costriurci.
Questo è un esempio classico di "rifiuto" verso qualcosa di sconosciuto, di incomprensibile.
Infatti, il punto non è che un'opera di Picasso o un brano di jazz ci debbano piacere a tutti i costi.
Dico soltanto che per motivare meglio la propria critica, sono necessari tutti quegli strumenti di analisi che solo conoscendo ciò che si sta osservando (o ascoltando) possiamo ...costriurci.
Ludovico, non posso che essere d’accordo, dato che mi pare vi sia identità nella sostanza di ciò che abbiamo entrambi scritto.
Per spiegarmi meglio:
Mi piace considerare l’approccio che ciascuno di noi ha con un’opera dell’ingegno umano (che in alcuni casi possiamo definire “arte”) come suddiviso in due fasi:
Una prima fase di impatto emotivo ed una seconda di analisi più razionale.
La prima fase è esclusivamente soggettiva mentre la seconda è condizionata dalle chiavi di lettura tecniche ed estetiche acquisite con la cultura e con l’esercizio critico, facenti parti di quell’ ”universalità” di valutazione di cui parla Michele Festa.
Ovviamente chi possiede in scarsa misura tali chiavi di lettura tende a fermarsi ad una valutazione prevalentemente soggettiva.
Ora concedetemi la semplificazione per potermi raccordare con il titolo del thread:
La prima fase determina il "mi piace" la seconda determina "è bello, interessante, ben eseguito, ecc." con mille sfumature individuali di miscelazione tra l’una e l’altra.
Messaggio modificato da PAS il Oct 7 2005, 09:45 AM