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Leggere La Fotografia
ci proviamo assieme?
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Messaggio: #51
QUOTE(ConteMaxS @ Nov 29 2005, 12:59 PM)
Non hanno senso.....!?
Non ci appartengono.
Forse è più giusto dire così.
I tempi dispari però, già da un po' di tempo li stiamo assimilando anche noi occidentali.
Il Rock Progressive ne è un esempio.
Ma anche in qualche brano Pop più ricercato: Seven deys di Sting é in 5/8.
*



Anche il famosissimo "Take a Five" (Dave Brubeck? ...Non ricordo) è in 15/8.
Ma una scansione metrica in "13 e mezzo", huh.gif (se ho capito bene) è un bel po' più ...lontana. wink.gif
ConteMaxS
Messaggio: #52
QUOTE(ludofox @ Nov 29 2005, 02:06 PM)
Anche il famosissimo "Take a Five" (Dave Brubeck? ...Non ricordo) è in 15/8.
Ma una scansione metrica in "13 e mezzo", huh.gif (se ho capito bene) è un bel po' più ...lontana.  wink.gif
*



No, quello è un 5/4.
Ascoltalo e prova a contare proprio così: 1-2-3-4-5
Ogni battuta è composta da cinque semiminime, il cui valore è pari ad 1/4 della battuta, oppure da 10 crome che valgono 1/8 e via discorrendo.
Quindi, ogni battuta, nel totale vale 5/4, e ognuna di queste può essere suddivisa in tante note di diverso valore, a patto che la somma matematica di queste ci riporti sempre a 5/4.

La musica è anche matematica.
Alcuni mostri riescono a suonare in 7/8, mentre la sezione ritmica della band è in 4/4.

Magari mi fermo quì, altrimenti corro il rischio di essere OT.

Certo se studiassi di più la Fotografia come ho studiato la musica, forse adesso farei degli scatti più interresanti e forse saprei leggere meglio e più approfonditamente le foto degli altri.

Allora continuiamo sul percorso intrapreso, che già sto imparando tanto.

Messaggio modificato da ConteMaxS il Nov 29 2005, 01:28 PM
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #53
QUOTE(ConteMaxS @ Nov 29 2005, 01:26 PM)
No, quello è un 5/4.
Ascoltalo e prova a contare proprio così: 1-2-3-4-5..
*



Hai ragione, ho fatto erroneamente un ragionamento come fosse stato un classico Blues. che non è un 4/4 anche se puoi contare 1-2-3-4, ma un 12/8

ta-ta-ta / ta-ta-ta / ta-ta-ta / ta-ta-ta.

Siamo proprio OOOOTTTTT.
margior
Messaggio: #54
Bello! Bello! Dallo "spazio" al "tempo"! E non esiste solo il tempo "misurato" e misurabile, esite il "rubato"...cosa sarà il "rubato" in fotografia? C'è ritmo in fotografia?

...


QUOTE
twinsouls Inviato il Oggi, 10:56 AM
Queste suddivisioni tonali e ritmiche non hanno alcun senso nella nostra notazione... ma ce l'hanno nella loro, eccome!


Ecco centrato il problema! Sistemi teorici differenti che nascono dalla prassi (prima mi capita di costruire flauti di differenti lunghezze, poi associo le altezze dei suoni alle lunghezze delle canne...) portano a risultati diversi e strepitosi, operando una "selezione linguistica" dal serbatoio comune "teorico" dello spazio sonoro continuo.

Per noi ragionare così è "facile", ma fino a qualche secolo fa la triade maggiore in Occidente era il simbolo della Trinità divina, era "la musica"!

Il pericolo che corriamo oggi (anche se gli assolutismi...sono sempre in agguato!) è appiattirci su un relativismo (papa Ratzinger qui non centra...) che dice: esistono tanti linguaggi musicali, c'è questo, c'è quello...sono tutti sullo stesso piano...è impossibile un confronto. No! Vediamo queste differenze e sul piano della cultura e sul piano della percezione, vediamo come si articola lo spazio musicale, come si articola il tempo, quali esiti estetici mi dà il quarto di tono che ammicca, sfidando i limiti della nostra fisiologia, al "continuo dei suoni". Per paradosso, possiamo ascoltare la musica indiana anche senza dover imparare prima tutta la sua teoria per cogliere le differenze con le nostre consuetudini musicali...! Poi ci nasce sicuramente l'interesse...

ConteMaxS
Messaggio: #55
QUOTE(ludofox @ Nov 29 2005, 02:36 PM)
Hai ragione, Ho fatto un ragionamento come fosse un classico Blues. che non è un 4/4 anche se conti 1-2-3-4, ma un 12/8
*



Ho visto solo per un istante il ragionamento che stavi facendo ed è giusto, ma bisogna fare una precisazione.

Se prendi una battuta di 5/4 puoi suddividerla tranquillamente in 5 terzine:

ta-ta-ta/ta-ta-ta/ta-ta-ta/ta-ta-ta/ta-ta-ta

La terzina, nei tempi "quadrati" (2/4, 4/4....) è una figura musicale irregolare, infatti 4 terzine che suddividono un 4/4 ti danno 12/8 se sommate ed ecco perchè nel 5/4 ottieni 15/8, ma attenzione, perchè ogni inzio terzina, coincide con con una semiminima di cui prima, cioè con i 5 "punti" principali della battuta.
Quindi, ad esempio, il Valzer è e resta dal punto di vista accademico un 3/4, anche se puoi scomporlo in 9 crome, che tu, volendo, puoi raggruppere in terzine, ma non stai suonando un 9/8.....o forse si?
Il Blues spesso é suonato in 6/8......

Poi basta ti prego, io ho suonato per 10 anni la betteria e ho studiato con un bravissimo maestro napoletano.....e oggi soffro tanto perchè mi manca suonare
Sono OT.
Scusa Giorgio e scusatemi tutti.

L' ultima cosa, simpatica spero.
La famosa terzina di cui sopra, invece di cantrla come ta-ta-ta, cantala così Na-po-li (tipo tempo di Valzer appunto).
Quando ci esercitavamo abbinando terzine e quartine cantavamo così noi allievi:

II: 4/4 Na-po-li Ma-ra-do-na Na-po-li Ma-ra-do-na :II

Tecnica:
esguire l' esercizio prima con la mano destra, poi con la sinistra e in fine alternandole. Raggiunta una buona padronanza dell' esercizio con le mani, passare ai piedi: cassa e charleston.
Scomporre l' esercizio su tutto il set prima a metronomo e poi libero.

Basta, promesso.

Messaggio modificato da ConteMaxS il Nov 29 2005, 02:17 PM
davidebaroni
Messaggio: #56
QUOTE(ConteMaxS @ Nov 29 2005, 12:59 PM)
Non hanno senso.....!?
Non ci appartengono.
Forse è più giusto dire così.
I tempi dispari però, già da un po' di tempo li stiamo assimilando anche noi occidentali.
Il Rock Progressive ne è un esempio.
Ma anche in qualche brano Pop più ricercato: Seven deys di Sting é in 5/8.
*


QUOTE(ConteMaxS @ Nov 29 2005, 01:26 PM)
La musica è anche matematica.
Alcuni mostri riescono a suonare in 7/8, mentre la sezione ritmica della band è in 4/4.
*



Hai ragione, Conte: è più corretto dire non ci appartengono... ancora. Anche se Ca Ja di Caetano Veloso è in 5/4, o se Frank Zappa in Rubber Shirt (da "Sheik Yerbouti", 1979) mette insieme una linea di basso in 4/4 con una base di batteria in 11/4... wink.gif

Ma anche "Money" dei Pink Floyd è, almeno in parte, in un tempo dispari, e diversi altri, per esempio i King Crimson, hanno sperimentato nel campo della poliritmia. smile.gif

QUOTE(margior @ Nov 29 2005, 01:40 PM)
Bello! Bello! Dallo "spazio" al "tempo"! E non esiste solo il tempo "misurato" e misurabile, esite il "rubato"...cosa sarà il "rubato" in fotografia? C'è ritmo in fotografia?
*



Non so cosa sia il "rubato" (non sono un musicista), ma immagino che non sia poi così difficile trovare l'analogia "strutturale", anzi, sarebbe un interessante esercizio! Pollice.gif
Ma mi viene in mente una cosa che si dice nel blues: se vuoi davvero far sentire una nota, non suonarla... E mi vengono in mente tante foto, in cui la cosa che davvero si avverte forte, e spesso dà il senso generale, è proprio quello che NON si vede... ma deve essere lì, da qualche parte. Mi viene in mente la foto di PAS, "Dolcezza e stupore"... noi non vediamo cosa la bimba sta guardando, ma la sua presenza è evidente, e ognuno, quasi automaticamente, "proietta" un proprio contenuto, perché senza quello non riusciamo a dare pieno significato alla "frase", all'immagine.
Noi reagiamo a ciò che è implicito, molto più che a ciò che è esplicito.
Chissà se quel che ho detto era attinente... hmmm.gif

QUOTE(margior @ Nov 29 2005, 01:40 PM)
Per noi ragionare così è "facile", ma fino a qualche secolo fa la triade maggiore in Occidente era il simbolo della Trinità divina, era "la musica"!
*



Pensa allo scandalo suscitato da Mozart quando, nel Flauto Magico, fece cantare una serva in maggiore... tonalità riservata fino a quel momento agli uomini, e di ceto alto preferibilmente!! biggrin.gif

QUOTE(margior @ Nov 29 2005, 01:40 PM)
Il pericolo che corriamo oggi (...) No! Vediamo queste differenze e sul piano della cultura e sul piano della percezione, vediamo come si articola lo spazio musicale, come si articola il tempo, quali esiti estetici mi dà il quarto di tono che ammicca, sfidando i limiti della nostra fisiologia, al "continuo dei suoni". Per paradosso, possiamo ascoltare la musica indiana anche senza dover imparare prima tutta la sua teoria per cogliere le differenze con le nostre consuetudini musicali...! Poi ci nasce sicuramente l'interesse...
*



Bravo Margior! Questa tua esortazione la condivido in pieno: è un esempio di quello che io chiamo "aprirsi all'arricchimento interiore", essere disposti ad esplorare senza pregiudizi e scoprire ciò che non conosciamo, e magari integrarlo nella nostra "mappa del mondo", arricchendola di "segni" che prima non c'erano... guru.gif

E le analogie sono un eccellente modo di farlo! tongue.gif

PS: il blues non è un 12/8, è un 4/4 terzinato... wink.gif
ConteMaxS
Messaggio: #57
QUOTE(twinsouls @ Nov 29 2005, 03:38 PM)
PS: il blues non è un 12/8, è un 4/4 terzinato... wink.gif
*



Non fa una piega.
In qualche caso puoi trovare però lo spartito in 6/8.
Sottigliezze.

A questo punto una domanda, forse scontata, a voi tre in particolare (Ludofox, margior e Twinsouls):

quindi il mio modo di leggere una fotogrfia, la stessa fortografia, può cambiare acquisendo nuovi parametri, o meglio conoscenze?

Messaggio modificato da ConteMaxS il Nov 29 2005, 02:57 PM
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Messaggio: #58
QUOTE(ConteMaxS @ Nov 29 2005, 02:56 PM)
Non fa una piega.
In qualche caso puoi trovare però lo spartito in 6/8.
Sottigliezze.

A questo punto una domanda, forse scontata, a voi tre in particolare (Ludofox, margior e Twinsouls):

quindi il mio modo di leggere una fotogrfia, la stessa fortografia, può cambiare acquisendo nuovi parametri, o meglio conoscenze?
*




Vabbè, ...la smetto con la musica. Ne sapete molto più di me! wink.gif biggrin.gif

Per rispondere alla domanda:
Bhè, certamente.
Esattamente come lo stesso brano musicale puoi "leggerlo" in modo diverso, acquisendo nuove conoscenze, o un'opera di un pittore, o un romanzo, o un film, .....
davidebaroni
Messaggio: #59
QUOTE(ludofox @ Nov 29 2005, 03:03 PM)
Vabbè, ...la smetto con la musica. Ne sapete molto più di me! wink.gif  biggrin.gif

Per rispondere alla domanda:
Bhè, certamente.
Esattamente come lo stesso brano musicale puoi "leggerlo" in modo diverso, acquisendo nuove conoscenze, o un'opera di un pittore, o un romanzo, o un film, .....
*



Quoto tutto senza la minima esitazione. smile.gif
Anzi, ti faccio un esempio "letterario". Ho sempre apprezzato Stephen King; ma dopo che ho studiato Ipnosi, ho riletto molti suoi libri e, con i nuovi strumenti a mia disposizione, ho potuto riconoscere tutta una lunga serie di pattern ipnotici, di liguaggio evocativo, che prima non potevo riconoscere perché nemmeno sapevo cosa fossero, e che mi hanno dato una nuova "dimensione" delle sue opere... e dell'abilità del suo traduttore! tongue.gif

Quoto anche la parte relativa alla musica... confesso che io faccio "come se" sapessi, ma il Conte ne sa molto MOLTO più di me, e anche tanti altri qui! biggrin.gif

Messaggio modificato da twinsouls il Nov 29 2005, 03:13 PM
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #60
E non è detto che un bagaglio di maggiori conoscenze ci facciano maggiormente apprezzare l'oggetto che vogliamo "leggere".

Anzi, spesso, ciò ci dà la capacità di capire che un quadro che poteva piacerci (ad esempio) è una semplice crosta.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #61
QUOTE(ludofox @ Nov 29 2005, 04:31 PM)
E non è detto che un bagaglio di maggiori conoscenze ci facciano maggiormente apprezzare l'oggetto che vogliamo "leggere".

Anzi, spesso, ciò ci dà la capacità di capire che un quadro che poteva piacerci (ad esempio) è una semplice crosta.
*


e aggiungerei anche che bisogna cercare di avere la capacità di non farsi soppraffare dalle conoscenze, le quali ci potrebbero, quindi, impedire di vedere "liberamente" l'opera.

Insomma, il guardare una immagine, l'ascoltare una musica, dovrebbe esser fatto un pò come giocare.

sergio
davidebaroni
Messaggio: #62
QUOTE(ludofox @ Nov 29 2005, 03:31 PM)
E non è detto che un bagaglio di maggiori conoscenze ci facciano maggiormente apprezzare l'oggetto che vogliamo "leggere".

Anzi, spesso, ciò ci dà la capacità di capire che un quadro che poteva piacerci (ad esempio) è una semplice crosta.
*



Esatto, Ludofox. smile.gif

E' il prezzo, o forse dovrei dire uno dei prezzi, da pagare. E', per me, uno degli effetti collaterali della "via del Disincanto"... biggrin.gif

...ma è un prezzo che sono felicissimo di pagare. biggrin.gif

Diciamo che preferisco sapere quando sto seguendo un'illusione, piuttosto che credere che sia reale. In questo modo posso scegliere cosa sentire, da che punto di vista osservare.

Altrimenti rischio di avere solo UN punto di vista, una visione limitata del mondo.

"Niente è più pericoloso di un’idea, se è l’unica che hai." Emile Chartier

PS: mentre scrivevo, Sergio ha postato una cosa che quoto al 100%: la conoscenza è potenzialmente una prigione. Rimanere "aperto", giocare con la conoscenza, serve anche a questo: a non cadere nella trappola... Il rischio è pensare "lo so già", e non soffermarsi, non esplorare, non giocare più.

Cioé non mettere più in gioco le proprie conoscenze, la propria "mappa del mondo", che in questo modo non si arricchirebbe più...

E sarebbe terribile.

Messaggio modificato da twinsouls il Nov 29 2005, 03:54 PM
PAS
Messaggio: #63
QUOTE(twinsouls @ Nov 29 2005, 04:50 PM)
.....
E' il prezzo, o forse dovrei dire uno dei prezzi, da pagare. E', per me, uno degli effetti collaterali della "via del Disincanto"... biggrin.gif

...ma è un prezzo che sono felicissimo di pagare. biggrin.gif

Diciamo che preferisco sapere quando sto seguendo un'illusione, piuttosto che credere che sia reale. In questo modo posso scegliere cosa sentire, da che punto di vista osservare.
.....


Davide
Se la metti in termini di felicità, non hai la controprova.
E poi quale felicità? Solo quella della consapevolezza? Sicuro che non ve ne siano altre?
Un bambino, se potesse scegliere, cambierebbe il suo status di felice inconsapevole con il nostro di infelici consapevoli?

vediamo poi dove voglio andare a parare!..... wink.gif

Gennaro Ciavarella
Messaggio: #64
non sono molto in linea con le vostre ultime riflessioni

trovo inevitabile inserirsi in un escursus storico e quindi, inevitabilmente, culturale

prescindere da questo può essere appagante ma trovo l'idea molto "romantica"

proprio sergio con i suoi ritratti dimostra quanto dico

questo va a inserirsi nella necessità di avere un bagaglio per la lettura dell'opera d'arte e, quindi, come tale della fotografia

è vero, sembra scomparire la spontaneità, ma è solo un evento fittizio perchè (e non voglio fare il sofista) qual'è la soglia dell'emozione non controllata da un anche minimo bagaglio

ricordo l'emozione che provavo nella lettura dei diari di viaggio di un grande della storia dell'arte italiana, brandi, emozione e fatica

emozione, perchè comprendevo i suoi slanci e le sue passioni mentre leggeva i monumenti e le opere

fatica, perchè ogni pagina era faticosa e puntava sempre ad altro: riferimenti e rimandi; annotazioni

così i percorsi diventano fatica e lo stesso accade con la fotografia e come ogni opera si va a situare nel periodo ed in un percorso

io faccio fotografia ma in contemporanea mi rende conto che al di la' di emozioni personali e di rappresentazioni stimolanti, non vado, al massimo diverto e non inserisco la foto in un percorso d'arte

se guardo ai maestri o a coloro che ritengo i miei maestri resto distante ed estraneo ai loro percorsi ed ai loro discorsi e, in ultimo, ne sono consapevole

qualche tempo fa, su questo stesso forum, posi una domanda

mi trovavo nella scomoda posizione di avere avuto un incarico per la costruzione di un sistema informatico che permettesse la votazione e la sistematizzazione di gare (ebbene si) di fotografia subacquea

ero riuscito facilmente a venire fuori dalla notazione del parametro tecnico, già più difficoltoso era risultato parametrizzare la questione compositiva ma mi ero arenato e poi arreso sulla costruzione di un sistema di riferimento per il giudizio sul valore artistico e così mi ritrovo a parlare con voi di questo parametro

....

ps ammazza e che cosa incredibile che si sta generando, bellissimi post, grazie

gennaro
davidebaroni
Messaggio: #65
QUOTE(gciavarella @ Nov 29 2005, 05:24 PM)
non sono molto in linea con le vostre ultime riflessioni

(...)

mi trovavo nella scomoda posizione di avere avuto un incarico per la costruzione di un sistema informatico che permettesse la votazione e la sistematizzazione di gare (ebbene si) di fotografia subacquea

ero riuscito facilmente a venire fuori dalla notazione del parametro tecnico, già più difficoltoso era risultato parametrizzare la questione compositiva ma mi ero arenato e poi arreso sulla costruzione di un sistema di riferimento per il giudizio sul valore artistico e così mi ritrovo a parlare con voi di questo parametro

(...)
*



Ciao Gennaro!
Ho messo in evidenza quelle che, per me, solo le parole che fanno la differenza. Parli di gara, cioé di competizione, e di votazione, cioé di giudizio, per quanto parametrizzato. smile.gif

Come ho già detto, per me almeno lettura è qualcosa di molto diverso, e in un certo senso antitetico, al giudizio. Il giudizio fa forzatamente riferimento a un sistema di valori e criteri, mio o predefinito non importa; la lettura è per me un'esplorazione e una scoperta di un sistema "altro" rispetto al mio, per capire, e per arricchire me stesso.

Nel contesto da te evidenziato, hai perfettamente ragione. La valutazione non può prescindere dalla collocazione in un excursus culturale e storico (oddio, a dire il vero può, dipende da che parametri si usano... rolleyes.gif wink.gif ); la lettura così come la intendo io deve farlo.

Ma è solo la mia visione personale. smile.gif
P.Pazienza
Messaggio: #66
QUOTE(twinsouls @ Nov 28 2005, 06:58 PM)
Esiste un linguaggio fotografico come esiste un linguaggio verbale. La proprietà di linguaggio fa parte degli strumenti di un fotografo, come di uno scrittore. E di questa proprietà di liguaggio fa parte la congruenza linguistica. Non sto parlando solamente di vocabolario:
*



Beh non credo che sia proprio la stessa cosa! Il linguaggio verbale, anche se in continua evoluzione, possiede delle strutture proprie, delle regole certe, un codice insomma. E la fotografia? Qualcuno parlava di "grado zero" di codifica e di messaggi senza codice.

Non so se esista un codice per la fotografia analogo a quello della lingua... ma se c'è spero che venga incluso nel nuovo kit con la D200! biggrin.gif
davidebaroni
Messaggio: #67
QUOTE(PAS @ Nov 29 2005, 04:51 PM)
Davide
Se la metti in termini di felicità, non hai la controprova.
E poi quale felicità? Solo quella della consapevolezza? Sicuro che non ve ne siano altre?
Un bambino, se potesse scegliere, cambierebbe il suo status di felice inconsapevole con il nostro di infelici consapevoli?

vediamo poi dove voglio andare a parare!..... wink.gif
*



Valerio, non voglio andare troppo OT. wink.gif

Non sto dicendo che pagare quel prezzo porta a una maggiore o minore felicità. Ho solo detto che IO sono felice di pagare quel prezzo. Tutto qui.

Per quel che riguarda il bambino, dire che sia inconsapevole mi sembra alquanto azzardato. Innocente, magari, questo sì.

Ma inconsapevole? Non credo proprio. biggrin.gif
Gennaro Ciavarella
Messaggio: #68
twin

il mio era solo un esempio per parlare delle difficoltà non il mio argomento

il mio tema resta il bagaglio culturale che resta ineludibile ed impossibile da non avere (anche se a volte ci piacerebbe non fosse così)

probabilmente ho scritto troppo e in modo caotico mad.gif


ciao

gennaro
P.Pazienza
Messaggio: #69
QUOTE(margior @ Nov 28 2005, 09:22 PM)

Chiarito e premesso che sul piano della cultura siamo tutti liberi e diversi e che sul piano dell'esperienza sensibile siamo liberi nelle scelte, ho cercato di mostrare che operiamo queste scelte relative al piano dell'esperienza, in un ambito esperienziale comune, dato, "oggettivo" (mettiamolo tra virgolette, perché tentiamo ora di usare un altro termine meno scomodo).

Un piano dell'esperienza dove, per tornare ad esempi fatti,  i concetti di chiaro e scuro non sono regole o definizioni oggettive di tipo scientifico, linguistico o altro ma appunto esperienze che "sono di tutti" nei termini che ho descritto precedentemente, cioè intersoggettive.

Ci collochiamo su di un piano esperienziale pre-lingustico, pre-scientifico, dove l'esperienza di chiaro e scuro è così per me e per una persona che appartiene ad un ambito culturale diversissimo dal mio, che ha una "borsa fotografica", una "cassetta degli attrezzi" diversissima dalla mia.

*



Pollice.gif

A questo punto potrebbe essere corretto affermare che sul piano dell'esperienza personale, i meccanismi che mettiamo in atto nella "lettura" di una fotografia sono molto simili (diciamo pure gli stessi) a quelli che influenzano l'esperienza diretta della realtà nella vita di tutti i giorni.
Pur con le dovute limitazioni, che altro non sono se non i "limiti" propri della tecnica fotografica, la differenza di lettura e di relazione tra una situazione nella realtà e la medesima scena però "vissuta" attraverso una fotografia, sono molto, ma molto sottili.

La fotografia rappresenterebbe allora uno dei modi in cui possiamo entrare in contatto con la realtà, una forma di esperienza "mediata" dallo strumento tecnologico, forse la prima forma di realtà virtuale!


davidebaroni
Messaggio: #70
QUOTE(gciavarella @ Nov 29 2005, 06:19 PM)
twin
il mio era solo un esempio per parlare delle difficoltà non il mio argomento
il mio tema resta il bagaglio culturale che resta ineludibile ed impossibile da non avere (anche se a volte ci piacerebbe non fosse così)
probabilmente ho scritto troppo e in modo caotico  mad.gif
ciao
gennaro
*



Gennaro, ti chiedo scusa, non avevo "centrato" il tema... smile.gif

In realtà sì, possiamo. Si chiama, tecnicamente, "know-nothing state", e occorre un po' di training per svilupparlo... biggrin.gif

E' lo stato in cui si trovano i bambini, e qui mi riallaccio alla risposta che ho dato a PAS poco più sopra. E' uno stato in cui "tutto accade per la prima volta", in un certo senso. Difficile descriverlo a chi non lo ha sperimentato... hmmm.gif

Si potrebbe anche definire uno stato un po' Zen. Le cose sono soltanto cose, non hanno alcun significato precostituito... si va alla scoperta di quel significato nel qui-ed-ora. E NON è il significato che hanno per noi, ma per l'altro... smile.gif

In un certo senso è un paradosso apparente. Nel senso che, dopo aver "letto" in quello stato, entri in un altro stato, completamente diverso, nel quale codifichi ciò che hai letto. In questa fase, l'esperienza e la cultura hanno certamente un gran peso, ma solo per identificare e dare nome a ciò che hai letto.

La cosa di cui ci si libera è, essenzialmente, non la cultura ma il giudizio, i criteri di valore e di significato che quella cultura "impone".

E comunque, riguarda solo il processo di "lettura" come l'ho descritto io... smile.gif

Giorgio, per la miseria! Ma tu fai solo il "lettore dietro le quinte"? biggrin.gif
P.Pazienza
Messaggio: #71
QUOTE(twinsouls @ Nov 29 2005, 06:43 PM)
Gennaro, ti chiedo scusa, non avevo "centrato" il tema... smile.gif

In realtà sì, possiamo. Si chiama, tecnicamente, "know-nothing state", e occorre un po' di training per svilupparlo... biggrin.gif

E' lo stato in cui si trovano i bambini, e qui mi riallaccio alla risposta che ho dato a PAS poco più sopra. E' uno stato in cui "tutto accade per la prima volta", in un certo senso. Difficile descriverlo a chi non lo ha sperimentato...  hmmm.gif

Si potrebbe anche definire uno stato un po' Zen. Le cose sono soltanto cose, non hanno alcun significato precostituito... si va alla scoperta di quel significato nel qui-ed-ora. E NON è il significato che hanno per noi, ma per l'altro... smile.gif

In un certo senso è un paradosso apparente. Nel senso che, dopo aver "letto" in quello stato, entri in un altro stato, completamente diverso, nel quale codifichi ciò che hai letto. In questa fase, l'esperienza e la cultura hanno certamente un gran peso, ma solo per identificare e dare nome a ciò che hai letto.

La cosa di cui ci si libera è, essenzialmente, non la cultura ma il giudizio, i criteri di valore e di significato che quella cultura "impone".

E comunque, riguarda solo il processo di "lettura" come l'ho descritto io... smile.gif

Giorgio, per la miseria! Ma tu fai solo il "lettore dietro le quinte"? biggrin.gif
*




Hic et nunc, assenza di giudizio... hmmm.gif

molto interessante

ne vorrei sapere di più.



Giorgio Baruffi
Messaggio: #72
QUOTE(twinsouls @ Nov 29 2005, 06:43 PM)

Giorgio, per la miseria! Ma tu fai solo il "lettore dietro le quinte"? biggrin.gif
*



fossi in grado di esprimere concetti di tal fattura ed in tale modo, credimi, sarei lieto di scrivere di più, per ora sto "godendo come un riccio" a leggere (e stuzzicarvi un pochino)... ma la strada la trovo decisamente corretta...

ma non temere, intervengo intervengo... wink.gif
davidebaroni
Messaggio: #73
QUOTE(P.Pazienza @ Nov 29 2005, 06:55 PM)
Hic et nunc, assenza di giudizio... hmmm.gif 
molto interessante
ne vorrei sapere di più.
*



Maledizione, temevo che avresti detto questo... rolleyes.gif laugh.gif

Cosa, specificamente, vuoi sapere?

Il fatto è che stiamo sconfinando in campi che è estremamente difficile spiegare con mezzi che non siano l'esperienza diretta... dry.gif

In ogni caso, se vuoi saperne di più, anche di questo si parla in quel libro, "Whispering in the Wind"... Un altro capitolo almeno! biggrin.gif
P.Pazienza
Messaggio: #74
QUOTE(twinsouls @ Nov 29 2005, 07:15 PM)
Maledizione, temevo che avresti detto questo... rolleyes.gif  laugh.gif

Cosa, specificamente, vuoi sapere?

Il fatto è che stiamo sconfinando in campi che è estremamente difficile spiegare con mezzi che non siano l'esperienza diretta...  dry.gif

In ogni caso, se vuoi saperne di più, anche di questo si parla in quel libro, "Whispering in the Wind"... Un altro capitolo almeno! biggrin.gif
*




La cosa che mi affascina di più di quello che dici è la scoperta del significato delle cose nel quì ed ora ma "per l'altro".

Come è possibile fare questo tipo di esperienza?

Tornare bambini mi sembra un po' improbabile... hmmm.gif

Il libro è solo in inglese?

se vuoi posso continuare con le domande! smile.gif


Giorgio Baruffi
Messaggio: #75
direi che è giunta l'ora di utilizzare qualche esempio per comprendere meglio il discorso...

inserisco un mio scatto

user posted image

ok, questi sono due turisti che mangiano un gelato.

la foto l'ho letta o no? queste cose le sapevo e chiunque la "leggesse" potrebbe dire la stessa cosa...

però potrebbe essere ulteriormente letta, potrei notare qualcosa sul tipo di relazione che lega i due soggetti (notando il "linguaggio corporale" ad esempio), potrei recuperare informazioni sul periodo dallo stile dell'abbigliamento, come anche qualche cosa sul fotografo, e così via...

dunque leggere la fotografia è ben diverso da leggere qualche fotografia, ci potremmo avvicinare a capire la fotografia (ammesso che significhi qualcosa)...

leggere = trarre un senso...

 
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