[quote name='andrelilly' date='Nov 14 2014, 09:17 PM' post='3844543']
Ero indeciso se postarla in primi passi,sono convinto che ci siano degli errori ma visto che a me piace ci provo.
encomiabile l intento ma lo scatto singolo cosi' com e' con la sezione non ha nulla a che vedere......
ciao
Riccardo
Ero indeciso se postarla in primi passi,sono convinto che ci siano degli errori ma visto che a me piace ci provo.
encomiabile l intento ma lo scatto singolo cosi' com e' con la sezione non ha nulla a che vedere......
ciao
Riccardo
Ero indeciso se postarla in primi passi,sono convinto che ci siano degli errori ma visto che a me piace ci provo.
encomiabile l intento ma lo scatto singolo cosi' com e' con la sezione non ha nulla a che vedere......
ciao
Riccardo
encomiabile l intento ma lo scatto singolo cosi' com e' con la sezione non ha nulla a che vedere......
ciao
Riccardo
Natzweiler-Struthof fu il solo campo di concentramento nazista costruito su territorio francese,si trova sui monti
Vosgi in Alsazia vicino al confine con la Germania.
Il campo prima della guerra era una stazione di sport invernali,esso comprendeva diverse baracche (alcune andate distrutte)
un crematorio , un locale dove facevano esperimenti medici ed a circa 1,5 km una camera a gas.
La differenza che c'è tra un campo di sterminio, come quello di Auschwiz, e un campo di concentramento come Natzweiler-Struthof
e che in campo di sterminio le persone arrivavano al campo e subito venivano condotte nelle camere a gas a morire, convinti di dover fare una doccia,mentre in un campo di concentramento al contrario non venivano uccisi subito, ma fatti lavorare, resistere al freddo, alle intemperie, allo sforzo fisico, soffrivano la fame e la sete: una condizione ben più terribile di un campo di sterminio, perché gli internati acquisivano con angoscia la consapevolezza che giorno dopo giorno venivano lentamente ma inesorabilmente fatti morire.
I deportati dovevano percorrere una strada a piedi, su per la collina, in mezzo agli alberi, per raggiungere il campo.
Noi arriviamo comodamente in auto, ad attenderci la nebbia.Arrivati al campo ci colpisce subito la recinzione con il filo spinato,la forca,
all'interno il forno crematorio,il tavolo degli esperimenti medici,le camerate e il museo con fotografie, disegni e documenti.
In totale si stima che siano state circa 22.000/25.000 le persone morte a Natzweiler-Struthof.
bene, dopo il suggerimento di Riccardo, il racconto per immagini prende corpo e vigore, e ci porta dentro una realtà che l'umanità non avrebbe mai voluto fosse esistita.
ciao
ciao
Bravo, mi piace molto, un bel racconto e belle anche le immagini.
Non lo conoscevo questo posto, io sono stato proprio quest'anno ad Auschwitz. Magari un giorno di questi posto anche io un piccolo reportage.
Unico neo, ma solo per pignoleria spicciola, è l'inserimento della foto in BN della forca; l'avrei lasciata a colori per continuità con il resto del lavoro.
p.s. hai fatto benissimo a postare in questa sezione, non è per niente un lavoro da "primi passi", le foto sono tutte ben realizzate.
Non lo conoscevo questo posto, io sono stato proprio quest'anno ad Auschwitz. Magari un giorno di questi posto anche io un piccolo reportage.
Unico neo, ma solo per pignoleria spicciola, è l'inserimento della foto in BN della forca; l'avrei lasciata a colori per continuità con il resto del lavoro.
p.s. hai fatto benissimo a postare in questa sezione, non è per niente un lavoro da "primi passi", le foto sono tutte ben realizzate.
bene, dopo il suggerimento di Riccardo, il racconto per immagini prende corpo e vigore, e ci porta dentro una realtà che l'umanità non avrebbe mai voluto fosse esistita.
ciao
ciao
Volevo aggiungere più dettagli ma rischiavo di diventare noioso e ripetitivo,
Grazie,ciao.
Bravo, mi piace molto, un bel racconto e belle anche le immagini.
Non lo conoscevo questo posto, io sono stato proprio quest'anno ad Auschwitz. Magari un giorno di questi posto anche io un piccolo reportage.
Unico neo, ma solo per pignoleria spicciola, è l'inserimento della foto in BN della forca; l'avrei lasciata a colori per continuità con il resto del lavoro.
p.s. hai fatto benissimo a postare in questa sezione, non è per niente un lavoro da "primi passi", le foto sono tutte ben realizzate.
Non lo conoscevo questo posto, io sono stato proprio quest'anno ad Auschwitz. Magari un giorno di questi posto anche io un piccolo reportage.
Unico neo, ma solo per pignoleria spicciola, è l'inserimento della foto in BN della forca; l'avrei lasciata a colori per continuità con il resto del lavoro.
p.s. hai fatto benissimo a postare in questa sezione, non è per niente un lavoro da "primi passi", le foto sono tutte ben realizzate.
Nel visitare l'Alsazia,tramite la nostra guida cartacea, abbiamo letto di questo posto per noi sconosciuto.
E' stato anche il primo ed unico campo nazista che abbiamo visto.
La foto in BN l'ho inserita solo perché l'avevo già in gallery,ma guardando bene c'è ne una storta ed alcuni difetti di su altre.
Ciao,grazie.
Una serie che ci riporta alla memoria una cruda realtà.. secondo me hai fatto un buon lavoro
Ciao
Stefano
Ciao
Stefano
Mamma mia...
Ci sono particolari che mi terrorizzano, che proiettano la mia mente verso inimmaginabili sofferenze.
Non ce la faccio a fare un'analisi tecnica.
ciao
Katia
Ci sono particolari che mi terrorizzano, che proiettano la mia mente verso inimmaginabili sofferenze.
Non ce la faccio a fare un'analisi tecnica.
ciao
Katia
tutt altra cosa il reportage ma ti consiglio di postare file giustamente compressi per il web.......quasi tutti superano i 2 mega e addirittura raggiungono i 4.6 ......si aprono molto lentamente e rischi che chi guarda si stanchi di aspettare e passi oltre....
Complimenti per il tuo reportage, davvere ben fatto.
Una serie che ci riporta alla memoria una cruda realtà.. secondo me hai fatto un buon lavoro
Ciao
Stefano
Ciao
Stefano
La storia è importante anche per questo , ricordare da dove veniamo per non ripetere gli stessi errori e brutalità verso altre persone.
E' una frase che ho detto a mio nipote,quando mi diceva che la storia come materia a scuola non serviva a nulla.
Ciao.
Mamma mia...
Ci sono particolari che mi terrorizzano, che proiettano la mia mente verso inimmaginabili sofferenze.
Non ce la faccio a fare un'analisi tecnica.
ciao
Katia
Ci sono particolari che mi terrorizzano, che proiettano la mia mente verso inimmaginabili sofferenze.
Non ce la faccio a fare un'analisi tecnica.
ciao
Katia
E' quello che ho pensato anch'io quando ero lì (io che mi lamento per un nonnulla)sarei impazzito di dolore ancor prima di subirlo.
Ciao
tutt altra cosa il reportage ma ti consiglio di postare file giustamente compressi per il web.......quasi tutti superano i 2 mega e addirittura raggiungono i 4.6 ......si aprono molto lentamente e rischi che chi guarda si stanchi di aspettare e passi oltre....
Le foto da 4mb le avevo postate 2 anni fa,mentre le altre pensavo che ridimensionando il lato più lungo sui 1900 pixel fosse sufficiente
(sarà per la prossima volta)
Complimenti per il tuo reportage, davvere ben fatto.
Grazie mille ,mi fa molto piacere detto da te,visto i tuoi scatti.
Ciao.
Complimenti, un ottimo lavoro che serve per non dimenticare mai.
Gran bel lavoro. Le foto sono fatte per accompagnare e mostrare, man mano che ci si addentra, le orrende realtà di cui questo luogo è stato testimone.
Complimenti, un ottimo lavoro che serve per non dimenticare mai.
Gran bel lavoro. Le foto sono fatte per accompagnare e mostrare, man mano che ci si addentra, le orrende realtà di cui questo luogo è stato testimone.
Grazie per l'apprezzamento.Ciao
Un bel documento, ben realizzato.
Concordo con chi ti ha già consigliato di non mischiare BN e colore e, personalmente, forse avrei evitato quelle dei cartelloni.
m.
Un bel documento, ben realizzato.
Concordo con chi ti ha già consigliato di non mischiare BN e colore e, personalmente, forse avrei evitato quelle dei cartelloni.
m.
Concordo con chi ti ha già consigliato di non mischiare BN e colore e, personalmente, forse avrei evitato quelle dei cartelloni.
m.
Grazie.
Eh si dovevo sostituirla con quella a colori,i cartelloni li ho messi perché fanno parte del museo sulla vita e morte del campo,pensando che così
il reportage fosse più completo.
Ciao.