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Perche I Professionisti Contro I Fotoamatori?!?
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pes084k1
Messaggio: #176
QUOTE(gambit @ May 17 2013, 05:53 PM) *
logan7 la penso come te su tante cose che hai detto. il problema è che l'italia è ferma dagli anni 80, c'è poca competitività, poca voglia di fare in generale e quella che c'è viene schiacchiata dal "sistema italia". qui bisogna sudare 10 volte di più per fare quello che in europa si fa con 1.


Giusto, ma manca ormai la grande impresa, che ha fatturato per addetto 2-3 volte quello della piccola, eroga stipendi in proporzione, fa rendere con l'organizzazione anche persone limitate, fa ricerca e soprattutto da formazione e sicurezza ai giovani. La conoscenza con le ultime riforme è decaduta (meno programmi e disciplina) e solo negli ultimi due anni comincia a riprendersi un po', pur tra le proteste di studenti e genitori, e non per merito del Ministero. Insegno da vent'anni all'Università e la qualità degli studenti è allineata al 100% con l'andamento del PiL ad appena uno-due anni dalla laurea.

A presto telefono.gif

Elio
logan7
Messaggio: #177
QUOTE(pes084k1 @ May 17 2013, 07:00 PM) *
Giusto, ma manca ormai la grande impresa, che ha fatturato per addetto 2-3 volte quello della piccola, eroga stipendi in proporzione, fa rendere con l'organizzazione anche persone limitate, fa ricerca e soprattutto da formazione e sicurezza ai giovani. La conoscenza con le ultime riforme è decaduta (meno programmi e disciplina) e solo negli ultimi due anni comincia a riprendersi un po', pur tra le proteste di studenti e genitori, e non per merito del Ministero. Insegno da vent'anni all'Università e la qualità degli studenti è allineata al 100% con l'andamento del PiL ad appena uno-due anni dalla laurea.

A presto telefono.gif

Elio


Esatto, questo è un altro aspetto importante della questione.
GuidoGR
Messaggio: #178
QUOTE(logan7 @ May 17 2013, 06:58 PM) *
Ah, per fare contento chi mi vuole etichettare: il mio punto di vista è molto simile a questo.


Il solito discorso, critica a tutti ma nessun cenno alle possibili soluzioni, a cosa fare in concreto.
Tutti bravi a dire cosa non va, ma mai nessuno che ci dica cosa fare di meglio o di diverso, MA IN CONCRETO, non con concetti astratti!
logan7
Messaggio: #179
QUOTE(GuidoGR @ May 17 2013, 06:59 PM) *
Rileggi per favore quello che ho scritto: "Notizia APPRESA oggi" perchè io, povero ignorante che sa di non essere il "depositario del sapere", l'ho letta solo oggi e pertanto la riporto così come l'ho letta: Il fatto che poi sia una notizia vecchia non me ne può fregar di meno...

Fra l'altro le aziende italiane del settore per forza che hanno dubbi, dal momento che importano loro per primi i pannelli cinesi invece di produrli in loco a prezzi più alti! Torniamo sempre allo stesso discorso: la convenienza economica di chi vende ad acquistare a poco e vendere a caro prezzo!


Chi sa di essere ignorante, come me, cerca di non fermarsi alla superficie delle cose. Torniamo al discorso già fatto: pretendere di competere con la Cina sul piano della produzione non ha senso. E' solo una questione di tempo, ma alla fine hanno le risorse per produrre praticamente qualsiasi cosa ad un costo inferiore rispetto al resto del mondo. Ancora non è chiaro?

QUOTE(GuidoGR @ May 17 2013, 07:05 PM) *
Il solito discorso, critica a tutti ma nessun cenno alle possibili soluzioni, a cosa fare in concreto.
Tutti bravi a dire cosa non va, ma mai nessuno che ci dica cosa fare di meglio o di diverso, MA IN CONCRETO, non con concetti astratti!


Ma che significa in concreto? Ti aspetti che da qualche parte esca fuori qualcuno con un manuale in tasca su come uscire dalla crisi?
MrPaulson79
Messaggio: #180
QUOTE(GuidoGR @ May 17 2013, 07:05 PM) *
Il solito discorso, critica a tutti ma nessun cenno alle possibili soluzioni, a cosa fare in concreto.
Tutti bravi a dire cosa non va, ma mai nessuno che ci dica cosa fare di meglio o di diverso, MA IN CONCRETO, non con concetti astratti!


Lascia perdere Guido ... non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire laugh.gif

pes084k1
Messaggio: #181
QUOTE(logan7 @ May 17 2013, 07:10 PM) *
Chi sa di essere ignorante, come me, cerca di non fermarsi alla superficie delle cose. Torniamo al discorso già fatto: pretendere di competere con la Cina sul piano della produzione non ha senso. E' solo una questione di tempo, ma alla fine hanno le risorse per produrre praticamente qualsiasi cosa ad un costo inferiore rispetto al resto del mondo. Ancora non è chiaro?
Ma che significa in concreto? Ti aspetti che da qualche parte esca fuori qualcuno con un manuale in tasca su come uscire dalla crisi?


Non sarei così drastico. In uno scenario alta qualità (roba ben fatta, materiali) + alti salari + ricerca aggiunta non ci sono cinesini che tengono, anzi parcellizzare il lavoro abbasserebbe la produttività (posso fare una Yaris, ma non posso ricostruire un'Audi A6, anche allo stesso prezzo). Questo è noto da decenni anche nel campo delle armi, delle costruzioni navali, che si locano in certe aree e non in altre. Poi i salari in Cina stanno aumentando rapidamente e se cercano persone ancora meno specializzate ricadranno nel discorso di sopra. Se le soglie di accettazione di un prodotto da parte del pubblico sono alte (es.: obiettivi fotografici), non posso scendere sotto una certa qualità, a meno di non vendere, o di incappare in un mix micidiale alti prezzi / basso branding /assistenza latitante, che, per esempio, danneggia oggi case come Sigma rispetto alle primarie.
L'Italia oggi può solo puntare sull'export, irrobustendosi in tecnologia e innovazione (abbiamo lavoratori 5 volte più produttivi di un coreano, ma l'equipaggiamento e l'organizzazione/burocrazia carenti ci fanno perdere tempo e denaro verso UE e USA), ricominciando a fare roba costruita bene e bella in serie più elevate, tenendo basse le creste e con maggiore serietà verso il pubblico, affidabilità elevata, assistenza a tutta prova, minor rotazione di modelli (branding).
I servizi e il turismo sono aria fritta, crescono proporzionalmente e agganciati alla manifattura, l'unica che convoglia soldi dall'estero che poi fanno mangiare tutti gli altri a cascata.
Quanto alla Cina, può incappare in micidiali crisi di sovrapproduzione, perdita di brand e clienti e persino fallimenti da auto-dumping in tempo di crisi, come sta accadendo nel fotovoltaico.
Le industrie italiane si devono unire in entità maggiori, con maggiore produttività, capacità contrattuale e penetrazione, superando rivalità interne e litigiosità legale senza pari, non devono dare "bufale", devono far lavorare i centri di R&S: oggi i gestionali italiani pensano che limitare la proliferazioni di progetti riduca i costi: questo è vero per prodotti stabili e progettisti ultra-esperti. I giovani devono imparare un po' a spese dell'azienda e tutti devono capire che solo il 20% dei prodotti innovativi ha successo sul mercato (stime AT&T), ma che comunque tutti devono rischiare, provare, lavorare con "finesse" e volontà insieme. Quello che vince ripaga un po' tutti gli altri in azienda e fuori (il contrario della "meritocrazia" di alcuni burocrati, che ci fa ricadere nel primo caso).

A presto telefono.gif

Elio
buzz
Staff
Messaggio: #182
QUOTE(logan7 @ May 17 2013, 06:48 PM) *
Complimenti, finalmente hai capito che non ho nessuna intenzione di DARE SOLUZIONI. L'ho scritto solo una decina di volte, mi rendo conto che era difficile da afferrare come concetto. Però ancora non hai capito che dalla parte di chi DIFENDE ad oltranza l'orticello ci sei tu, non io. E ti sei pure schierato dalla parte di quelli che piuttosto che discutere di idee preferiscono attaccare le persone! Bene.



In effetti si doveva capire prima ce sei solo capace di criticare le idee altrui senza proporre nulla.
In pratica un sofista.
GuidoGR
Messaggio: #183
QUOTE(pes084k1 @ May 17 2013, 11:31 PM) *
....

Elio


Condivido in toto la tua analisi, sono soluzioni ed indicazioni con cui concordo.

(Per inciso, mezz'ora fa avevo qui da noi il Vice Ministro dell'industria ed agricoltura della Mongolia in visita all'azienda, l'apprezzamento del Ministro e dei suoi collaboratori per quanto facciamo non ha prezzo...per il resto c'è Mastercard biggrin.gif )
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #184
QUOTE
I servizi e il turismo sono aria fritta, crescono proporzionalmente e agganciati alla manifattura, l'unica che convoglia soldi dall'estero che poi fanno mangiare tutti gli altri a cascata.

quanto esposto da Elio mi trova perfettamente daccordo.
maxter
Messaggio: #185
Leggendo tutto non capisco perché ve la prendete con Logan. Anche fosse ricco e non avesse tutti i problemi che ha la maggioranza degli italiani, non mi sembra che stia sostenendo una tesi, bensì dice le cose come stanno, con realismo. Molti di quelli che se la prendono con lui secondo me, visto che non mi sembra uno nato sotto un pero, soprattutto quelli che hanno un negozio, una impresa o altro che li vede in qualche misura artefici del proprio destino, farebbero bene a riflettere seriamente su quello che sta dicendo invece di battibeccare in preda ad un comprensibile ma non giustificato nervosismo per la difficoltà che stiamo vivendo. Quando dice che con certi ragionamenti (tipo gli italiani devono comprare italiano: non ho una lira e devo spendere di più per la stessa cosa??? ok lo faccio! per il bene di chi? e quanti altri lo fanno?) si perde in partenza, non lo dice per fare il saccente, ma per dire che è così e vi piaccia o no, ha ragione! Che poi per fare quello che dice lui si debba rimettere in discussione tutto quello che fino a oggi vi ha fatto star bene e vivere dignitosamente e quindi si fa una enorme fatica e per qualcuno è impossibile...lo capisco, ma è drammaticamente vero.
Auguro a tutti comunque di riuscire a sbarcare il lunario; tutti (tranne i ricchi) lo abbiamo già fatto, ma credo che sempre più ed ancora dovremo cambiare anche le nostre abitudini e stringere la cinghia. Se negli anni '60 si andava dai monti alla città, forse oggi si deve tornare indietro. Se spendiamo 40 euro al mese per il cellulare...forse dovremmo renderci un po' meno reperibili e eliminare anche quello. Ora non so che dire, l'unica cosa che mi dispiace davvero è che la mia generazione sembra destinata a vedere i propri figli vivere peggio di come si è vissuti noi.
Ah: sono un dipendente di una azienda privata, tra mobilità, licenziamenti e solidarietà ha ridotto in 4 anni del 50% i propri dipendenti, continua a perdere fatturato e si vive in un clima pessimo. Si pensa solo a ridurre i costi e non a come aumentare i ricavi. Io non faccio vacanze, non vado a mangiare fuori, lavoro 10/12 ore al giorno e porto a casa meno di 10 anni fa, ed il costo della vita è aumentato..in 10 anni. Non vado più alla coop a fare spesa perché costa troppo e devo andare in un hard discount. Rinuncio anche alla nutella! (per fortuna no alla ironia).
rickyjungle
Messaggio: #186
QUOTE(maxter @ May 18 2013, 10:50 PM) *
Leggendo tutto non capisco perché ve la prendete con Logan. Anche fosse ricco e non avesse tutti i problemi che ha la maggioranza degli italiani, non mi sembra che stia sostenendo una tesi, bensì dice le cose come stanno, con realismo. Molti di quelli che se la prendono con lui secondo me, visto che non mi sembra uno nato sotto un pero, soprattutto quelli che hanno un negozio, una impresa o altro che li vede in qualche misura artefici del proprio destino, farebbero bene a riflettere seriamente su quello che sta dicendo invece di battibeccare in preda ad un comprensibile ma non giustificato nervosismo per la difficoltà che stiamo vivendo. Quando dice che con certi ragionamenti (tipo gli italiani devono comprare italiano: non ho una lira e devo spendere di più per la stessa cosa??? ok lo faccio! per il bene di chi? e quanti altri lo fanno?) si perde in partenza, non lo dice per fare il saccente, ma per dire che è così e vi piaccia o no, ha ragione! Che poi per fare quello che dice lui si debba rimettere in discussione tutto quello che fino a oggi vi ha fatto star bene e vivere dignitosamente e quindi si fa una enorme fatica e per qualcuno è impossibile...lo capisco, ma è drammaticamente vero.



Forse perché uno si aspetta che dopo essersi sentito dire che sbaglia in tutto (non è il mio caso perché non era riferito a me in quanto non sono imprenditore) gli si proponga almeno una soluzione, se non la soluzione al mio problema se non altro "la soluzione" secondo lui... e sentirsi dire che "la soluzione la devono trovare gli altri" allora mi girano perché siamo bravi tutti a dire "stai sbagliando" ma siamo meno bravi a dire "stai sbagliando, prova a fare così e vedi se la situazione migliora, o meglio ancora vuoi una mano?".

Perché se da una parte mi dici che siamo un popolo di egoisti, e che dovremmo curare meno il nostro orticello, tu sei il capo degli egoisti se poi ti tiri indietro perché ti guardi bene da metterti in discussione e confrontarti con le tue idee...

da quello che si è letto e da quello che è venuto fuori si evince che:
- Idee non ne ha (le copia da internet ma una sua non ce l'ha, quindi desumo che non è capace di pensare con la propria testa)
- Soluzioni non ne da perché le devono trovare gli altri (quindi a quale "fare gruppo" ti riferisci se già tu non ti vuoi aggregare e condividere)

Poi sai cos'è che alla fine ognuno di noi ha i propri problemi e un "logan" qualunque qui dentro lascia il tempo che trova e personalmente mi lascia indifferente... se si vuol provare a discutere ci si prova se non si vuole, amen, dedichiamo il tempo ad altre cose...
GuidoGR
Messaggio: #187
QUOTE(maxter @ May 18 2013, 10:50 PM) *
Leggendo tutto non capisco perché ve la prendete con Logan. Anche fosse ricco e non avesse tutti i problemi che ha la maggioranza degli italiani, non mi sembra che stia sostenendo una tesi, bensì dice le cose come stanno, con realismo. Molti di quelli che se la prendono con lui secondo me, visto che non mi sembra uno nato sotto un pero, soprattutto quelli che hanno un negozio, una impresa o altro che li vede in qualche misura artefici del proprio destino, farebbero bene a riflettere seriamente su quello che sta dicendo invece di battibeccare in preda ad un comprensibile ma non giustificato nervosismo per la difficoltà che stiamo vivendo. Quando dice che con certi ragionamenti (tipo gli italiani devono comprare italiano: non ho una lira e devo spendere di più per la stessa cosa??? Se è la "stessa cosa" hai ragione, purtroppo non sempre è così, noi produciamo in modo etico (non paghiamo i dipendenti 50 $ al mese), non inquiniamo, i nostri prodotti non contengono coloranti nocivi e/o cancerogeni ed i nostri costi sono di conseguenza più alti. ok lo faccio! per il bene di chi? Essenzialmente per i dipendenti di queste aziende che conservano i loro posti di lavoro, poi facendo sì che il tuo denaro rimanga in Italia e non arricchisca invece altri paesi e quanti altri lo fanno? Purtroppo pochissimi! ) si perde in partenza, non lo dice per fare il saccente, ma per dire che è così e vi piaccia o no, ha ragione! Che poi per fare quello che dice lui si debba rimettere in discussione tutto quello che fino a oggi vi ha fatto star bene e vivere dignitosamente e quindi si fa una enorme fatica e per qualcuno è impossibile...lo capisco, ma è drammaticamente vero. Il problema non è mettere in discussione uno stile di vita che forse è eccessivo per le capacità di produrre ricchezza reale in Italia (è innegabile che abbiamo vissuto TUTTI al di sopra delle nostre possibilità), il vero problema è che non è possibile cambiar "way of life" in così poco tempo, purtroppo (o per fortuna) dobbiamo tutti mangiare tutti i giorni!,
Auguro a tutti comunque di riuscire a sbarcare il lunario; tutti (tranne i ricchissimi, i cosiddetti benestanti hanno ridotto anche loro il tenore di vita.. ) lo abbiamo già fatto, ma credo che sempre più ed ancora dovremo cambiare anche le nostre abitudini e stringere la cinghia. Se negli anni '60 si andava dai monti alla città, forse oggi si deve tornare indietro. Se spendiamo 40 euro al mese per il cellulare...forse dovremmo renderci un po' meno reperibili e eliminare anche quello Eliminarlo no, ma farne un uso più consapevole magari sì. Ora non so che dire, l'unica cosa che mi dispiace davvero è che la mia generazione sembra destinata a vedere i propri figli vivere peggio di come si è vissuti noi.
Ah: sono un dipendente di una azienda privata, tra mobilità, licenziamenti e solidarietà ha ridotto in 4 anni del 50% i propri dipendenti, continua a perdere fatturato e si vive in un clima pessimo. Si pensa solo a ridurre i costi e non a come aumentare i ricavi. Ma credi forse che un imprenditore non cerchi in ogni momento della sua vita di aumentare i suoi ricavi? Se non ci riesce per sua incapacità, o sfortuna, o mancanza di possibilità reali, crisi congiunturali ecc. non lo fa apposta, non é masochista! Io, per aumentare i "miei" ricavi potrei aprire un nuovo stabilimento in joint venture in un qualche paese estero e spostarvi la mia produzione, se non lo faccio è per il problema morale che mi pongo ogni giorno: cosa farebbero i miei attuali dipendenti? Come sbarcherebbero il lunario?! Io non faccio vacanze, non vado a mangiare fuori, lavoro 10/12 ore al giorno e porto a casa meno di 10 anni fa, ed il costo della vita è aumentato..in 10 anni. La stessa cosa è successa alle industrie in Italia, i nostri prezzi sono bloccati da una decina d'anni ed i costi invece sono come minimo duplicati nello stesso periodo, va da sè che è difficile tirare avanti, facciamo anche noi quello che fai tu, cerchiamo di ridurre i costi! Non vado più alla coop a fare spesa perché costa troppo e devo andare in un hard discount. Rinuncio anche alla nutella! (per fortuna no alla ironia).
logan7
Messaggio: #188
QUOTE(buzz @ May 18 2013, 02:41 AM) *
In effetti si doveva capire prima ce sei solo capace di criticare le idee altrui senza proporre nulla.
In pratica un sofista.


Ok, io sono un sofista. E chi si limita a criticare chi critica le idee altrui come si può definire? Per curiosità.

QUOTE(maxter @ May 18 2013, 10:50 PM) *
Leggendo tutto non capisco perché ve la prendete con Logan.[...]


Ok, vedo che dopotutto qualcuno è riuscito a capire quello che sto cercando di spiegare dall'inizio del thread.

QUOTE(MrPaulson79 @ May 17 2013, 10:10 PM) *
Lascia perdere Guido ... non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire laugh.gif


E quindi tra sordi come vi capite?
logan7
Messaggio: #189
QUOTE(rickyjungle @ May 18 2013, 11:09 PM) *
Forse perché uno si aspetta che dopo essersi sentito dire che sbaglia in tutto (non è il mio caso perché non era riferito a me in quanto non sono imprenditore) gli si proponga almeno una soluzione, se non la soluzione al mio problema se non altro "la soluzione" secondo lui... e sentirsi dire che "la soluzione la devono trovare gli altri" allora mi girano perché siamo bravi tutti a dire "stai sbagliando" ma siamo meno bravi a dire "stai sbagliando, prova a fare così e vedi se la situazione migliora, o meglio ancora vuoi una mano?".


La soluzione... "la" soluzione NON esiste. E che tu stia sbagliando non lo dico io, lo dicono i fatti. Lo dice l'analisi che fai TU stesso della situazione. Perché in caso contrario sei un mitomane, uno che si lamenta ma gli affari gli vanno bene. E se non sei in grado di capire da solo cos'è che non va, chi può farlo al posto tuo? La soluzione la dobbiamo trovare tutti, ognuno per sé. Ancora non è chiaro?

QUOTE(rickyjungle @ May 18 2013, 11:09 PM) *
Perché se da una parte mi dici che siamo un popolo di egoisti, e che dovremmo curare meno il nostro orticello, tu sei il capo degli egoisti se poi ti tiri indietro perché ti guardi bene da metterti in discussione e confrontarti con le tue idee...


No, fermo: un attimo fa hai scritto che ti aspetti una mano, non un confronto di idee. Il confronto di idee è questo, ma sembra che non ti basti.

QUOTE(rickyjungle @ May 18 2013, 11:09 PM) *
da quello che si è letto e da quello che è venuto fuori si evince che:
- Idee non ne ha (le copia da internet ma una sua non ce l'ha, quindi desumo che non è capace di pensare con la propria testa)
- Soluzioni non ne da perché le devono trovare gli altri (quindi a quale "fare gruppo" ti riferisci se già tu non ti vuoi aggregare e condividere)


Se per te fare esempi significa "copiare" idee... complimenti per la tua capacità di analisi e di deduzione. Sempre perché si criticano le idee e non le persone... ma fai bene a scrivere quello che scrivi, in questo modo ti qualifichi da solo per quello che sei.

Di nuovo: nessuno ti fornirà mai una SOLUZIONE pronta all'uso. Sarebbe il caso di iniziare a pensare alle conseguenze di questo.

QUOTE(rickyjungle @ May 18 2013, 11:09 PM) *
Poi sai cos'è che alla fine ognuno di noi ha i propri problemi e un "logan" qualunque qui dentro lascia il tempo che trova e personalmente mi lascia indifferente... se si vuol provare a discutere ci si prova se non si vuole, amen, dedichiamo il tempo ad altre cose...


E per fortuna che ti lasciano indifferente.
a.mignard
Messaggio: #190
QUOTE(pes084k1 @ May 17 2013, 07:00 PM) *
....

Elio


Un analisi molto corretta e condivisibile.

Andrea
buzz
Staff
Messaggio: #191
QUOTE(maxter @ May 18 2013, 10:50 PM) *
----------------
. Quando dice che con certi ragionamenti (tipo gli italiani devono comprare italiano: non ho una lira e devo spendere di più per la stessa cosa??? ok lo faccio! per il bene di chi? e quanti altri lo fanno?) si perde in partenza, non lo dice per fare il saccente, ma per dire che è così e vi piaccia o no, ha ragione! Che poi per fare quello che dice lui si debba rimettere in discussione tutto quello che fino a oggi vi ha fatto star bene e vivere dignitosamente e quindi si fa una enorme fatica e per qualcuno è impossibile...lo capisco, ma è drammaticamente vero.
----------------



E' proprio il vedere poco distante che fa preferire l'uovo oggi alla gallina domani.
Le banche ci propongono 2 investimenti: buoni italiani al 4% e buoni esteri al 6%.
Ovviamente il risparmiatore cosa sceglie?
Quelli che rendono di più.
Cosi' ci riempiamo di buoni stranieri convinti che a fine anno i nostri 100 euro ci rendano 6 euro, ed in effetti sarebbe così, ma....
Siccome i buoni italiani sono stati venduti all'estero, gli investitori ci impongono certe misure di rigore economico per continuare a comprarli, e noi siamo costretti ad aumentare le tasse interne.
Il risultato è che quel 2% in più che il risparmiatore "scaltro" ha ottenuto, viene annullato e spesso diminuito dall'aumento dei costi interni.

Comprare dal mercato straniero è una cosa equivalente. Oggi ho risparmiato un buon 40% (e lasciamo da parte la questione morale, perchè se toccano 1 euro ad un lavoratore italiano si scatena il finimondo sindacale armato dei sani principi sulla dignità del lavoratore, mentre all'estero chissenefrega se i cinesini sono costretti a lavorare 12 ore per una scodella di riso...) ma questo risparmio lo pagherò negli anni a venire sotto forma di richieste da parte dello stato per pagare le casse integrazione dei dipendenti che nel frattempo, grazie al mercato estero, hanno perso il lavoro.

Ma come dice qualcuno, bisogna adeguarsi ai tempi, farsi furbi, e guardare quindi solo il proprio orticello. Poco importa se attorno a noi la gente muore.
Solo quando avremo tagliato l'ultimo albero e mangiato l'ultimo pesce, ci renderemo conto che il denaro non si può mangiare.
logan7
Messaggio: #192
QUOTE
(maxter @ May 18 2013, 10:50 PM)Se è la "stessa cosa" hai ragione, purtroppo non sempre è così, noi produciamo in modo etico (non paghiamo i dipendenti 50 $ al mese), non inquiniamo, i nostri prodotti non contengono coloranti nocivi e/o cancerogeni ed i nostri costi sono di conseguenza più alti.


Non so nello specifico a quale tipo di prodotti ti riferisci, ma stai partendo da un presupposto sbagliato: pagare i dipendenti 50$ al mese non ha niente a che vedere con l'etica. Dato che il PIL pro capite in Italia è di 30.464$ annui e in Bangladesh è di 1.909$ annui, è chiaro che uno stipendio non si può giudicare in base al suo valore assoluto. Per il resto considera che i prodotti finiti, per poter essere importati in UE, devono rispettare le stesse normative a cui è soggetto chi produce in UE. Forse il ciclo produttivo può essere meno pulito, ma per il resto non ci possono essere differenze. La differenza dei costi dipende da moltissimi fattori, ma ai fini del ragionamento che stiamo facendo è un dato di fatto, che conviene considerare non modificabile.

QUOTE
Essenzialmente per i dipendenti di queste aziende che conservano i loro posti di lavoro, poi facendo sì che il tuo denaro rimanga in Italia e non arricchisca invece altri paesi


Perfetto. Immagina se gli altri paesi facessero lo stesso. Riesci a capire qual è il grosso limite di questo tuo modo di ragionare? Soprattutto pensando al fatto che l'Italia è all'ottavo posto al mondo per valore di esportazioni.

QUOTE
Il problema non è mettere in discussione uno stile di vita che forse è eccessivo per le capacità di produrre ricchezza reale in Italia (è innegabile che abbiamo vissuto TUTTI al di sopra delle nostre possibilità), il vero problema è che non è possibile cambiar "way of life" in così poco tempo, purtroppo (o per fortuna) dobbiamo tutti mangiare tutti i giorni!,


Nessuno mette in discussione lo stile di vita, malgrado gli eccessi e tutto il resto. Quella che dovrebbe essere messa in discussione è la capacità di fare impresa nel nostro paese. In discussione dovrebbe esserci l'opportunità di continuare a fare concorrenza ai paesi emergenti sul piano della capacità manifatturiera, dovendo competere con chi ha costi inferiori ai nostri.

QUOTE
Ma credi forse che un imprenditore non cerchi in ogni momento della sua vita di aumentare i suoi ricavi? Se non ci riesce per sua incapacità, o sfortuna, o mancanza di possibilità reali, crisi congiunturali ecc. non lo fa apposta, non é masochista! Io, per aumentare i "miei" ricavi potrei aprire un nuovo stabilimento in joint venture in un qualche paese estero e spostarvi la mia produzione, se non lo faccio è per il problema morale che mi pongo ogni giorno: cosa farebbero i miei attuali dipendenti? Come sbarcherebbero il lunario?!


Ed è proprio questo l'errore: cercare di aumentare i ricavi non significa far crescere l'azienda. Diventare leader nel proprio settore significa migliorare il prodotto finito, superare i concorrenti sul piano della qualità, dell'assistenza, dei servizi post vendita, non solo diminuire i costi. Su questo aspetto non vinceremo mai la guerra, ci sarà sempre un Paese più povero del nostro in cui produrre lo stesso bene costerà di meno. E' qui che serve un cambiamento di mentalità: la corsa al ribasso dei costi non porta da nessuna parte. Anche perché, come giustamente fai notare, si arriva al paradosso per cui l'azienda produce a costi minori, ma non ha più clienti a cui vendere...
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #193
QUOTE(buzz @ May 20 2013, 01:04 PM) *
Le banche ci propongono 2 investimenti: buoni italiani al 4% e buoni esteri al 6%.
Ovviamente il risparmiatore cosa sceglie?
Quelli che rendono di più.
Cosi' ci riempiamo di buoni stranieri convinti che a fine anno i nostri 100 euro ci rendano 6 euro, ed in effetti sarebbe così, ma....
Siccome i buoni italiani sono stati venduti all'estero, gli investitori ci impongono certe misure di rigore economico per continuare a comprarli, e noi siamo costretti ad aumentare le tasse interne.
Il risultato è che quel 2% in più che il risparmiatore "scaltro" ha ottenuto, viene annullato e spesso diminuito dall'aumento dei costi interni.

...ci renderemo conto che il denaro non si può mangiare.


Quale denaro, quello che non esiste? biggrin.gif

E' una sorta di schiavitù moderna su vasta scala, solo ben mascherata.
In merito, interessante video QUI smile.gif

Graziano
GuidoGR
Messaggio: #194
QUOTE(logan7 @ May 20 2013, 01:20 PM) *
Non so nello specifico a quale tipo di prodotti ti riferisci, ma stai partendo da un presupposto sbagliato: pagare i dipendenti 50$ al mese non ha niente a che vedere con l'etica. Dato che il PIL pro capite in Italia è di 30.464$ annui e in Bangladesh è di 1.909$ annui, è chiaro che uno stipendio non si può giudicare in base al suo valore assoluto Infatti, con il loro stipendio in Italia i miei dipendenti si pagano casa ed automobile, in Bangladesh forse la bicicletta e la ciotola quotidiana di riso...mi sembra giusto rolleyes.gif . Per il resto considera che i prodotti finiti, per poter essere importati in UE, devono rispettare le stesse normative a cui è soggetto chi produce in UE Sì certo, dillo a chi fa le analisi sul cromo esavalente nelle tinture degli abiti...o nei giocattoli che perdono i pezzi ( Per inciso faccio presente che in Bangladesh in alcune zone i tumori per esposizione a sostanze chimiche disperse nell'ambiente sta aumentando in modo a dir poco impressionante). Forse il ciclo produttivo può essere meno pulito poco ma sicuro, ma per il resto non ci possono essere differenze. La differenza dei costi dipende da moltissimi fattori, ma ai fini del ragionamento che stiamo facendo è un dato di fatto, che conviene considerare non modificabile.



Perfetto. Immagina se gli altri paesi facessero lo stesso. Riesci a capire qual è il grosso limite di questo tuo modo di ragionare? Soprattutto pensando al fatto che l'Italia è all'ottavo posto al mondo per valore di esportazioni. Ma infatti non è un ragionamento che si può imporre se non a pena di ritorsioni economiche, ma nessuno può farle se la scelta parte dal basso privilegiando in primis i nostri prodotti.



Nessuno mette in discussione lo stile di vita, malgrado gli eccessi e tutto il resto. Quella che dovrebbe essere messa in discussione è la capacità di fare impresa nel nostro paese. In discussione dovrebbe esserci l'opportunità di continuare a fare concorrenza ai paesi emergenti sul piano della capacità manifatturiera, dovendo competere con chi ha costi inferiori ai nostri. E' il resto del mondo che aggredisce le nostre produzioni, non siamo noi ad inseguire loro, semplicemente ci stanno attaccando nelle nostre produzioni tradizionali che per fortuna in parte resistono anche di fronte a dumping e concorrenza sleale.



Ed è proprio questo l'errore: cercare di aumentare i ricavi non significa far crescere l'azienda. Diventare leader nel proprio settore significa migliorare il prodotto finito, superare i concorrenti sul piano della qualità, dell'assistenza, dei servizi post vendita, non solo diminuire i costi. Belle parole! Peccato che la clientela mediamente vuole già ora tutte queste cose, ma le vuole ad un prezzo sempre più basso! Su questo aspetto non vinceremo mai la guerra, ci sarà sempre un Paese più povero del nostro in cui produrre lo stesso bene costerà di meno. E' qui che serve un cambiamento di mentalità: la corsa al ribasso dei costi non porta da nessuna parte. Anche perché, come giustamente fai notare, si arriva al paradosso per cui l'azienda produce a costi minori, ma non ha più clienti a cui vendere...
logan7
Messaggio: #195
QUOTE
E' il resto del mondo che aggredisce le nostre produzioni, non siamo noi ad inseguire loro, semplicemente ci stanno attaccando nelle nostre produzioni tradizionali che per fortuna in parte resistono anche di fronte a dumping e concorrenza sleale.


Aggredire, attaccare? I paesi poveri sono stati sfruttati perché fornivano mano d'opera a basso costo: con il tempo hanno imparato a produrre da soli quei beni di consumo che potevano esportare in occidente per ricavarne di che migliorare il loro tenore di vita. Mi sembra un fatto del tutto naturale ed ampiamente prevedibile.

Ti faccio un altro esempio: la Cina, oltre ad essere un formidabile esportatore, è un Paese che importa moltissimo. Tra i prodotti che vengono importati dall'estero c'è il vino. L'Italia produce più o meno la stessa quantità annua di vino che produce la Francia. La Francia esporta in Cina vino per un valore SEDICI volte superiore a quello italiano. Ti sembra normale?
buzz
Staff
Messaggio: #196
Capisco che la vita è una continua competizione, ma odio pensare a "battere" la concorrenza, perchp significherebbe che io sopravvivo, mentre lei no.
E' questo che dovrebbe contraddistinguere la società umana dal resto degli altri animali. Ovvero il fatto di non doversi "uccidere" a vicenda per sopravvivere, il che non sarebbe affatto necessario se si giocasse stando alle regole.
Il migliore è giusto che primeggi, ma dare la possibilità a tutti di gareggiare con le stesse regole, sarebbe un buon passo avanti.


Io comunque la soluzione ce l'ho:

ESPORTIAMO I SINDACATI ITALIANI ALL'ESTERO smile.gif

Le fabbriche straniere non ci darebbero, in breve tempo, più fastidio.
logan7
Messaggio: #197
QUOTE(buzz @ May 20 2013, 04:49 PM) *
Capisco che la vita è una continua competizione, ma odio pensare a "battere" la concorrenza, perchp significherebbe che io sopravvivo, mentre lei no.
E' questo che dovrebbe contraddistinguere la società umana dal resto degli altri animali. Ovvero il fatto di non doversi "uccidere" a vicenda per sopravvivere, il che non sarebbe affatto necessario se si giocasse stando alle regole.
Il migliore è giusto che primeggi, ma dare la possibilità a tutti di gareggiare con le stesse regole, sarebbe un buon passo avanti.
Io comunque la soluzione ce l'ho:

ESPORTIAMO I SINDACATI ITALIANI ALL'ESTERO smile.gif

Le fabbriche straniere non ci darebbero, in breve tempo, più fastidio.


Bel ragionamento, complimenti.

Invece di alzare l'asticella della qualità, spingendo su innovazione, ottimizzazione, specializzazione, ecc., per te la cosa giusta da fare è equiparare gli stipendi dei dipendenti italiani a quelli del Bangladesh. Questo è il tuo concetto di gara con le stesse regole...
giuliocirillo
Messaggio: #198
QUOTE(pes084k1 @ May 17 2013, 11:31 PM) *
Non sarei così drastico. In uno scenario alta qualità (roba ben fatta, materiali)..........

...............................

A presto telefono.gif

Elio


Anche io sono super daccordo con l'analisi di Elio, ma c'è un ma........
Vi rendete conto la classe degli imprenditori che ci ritroviamo..........E chiaramente meglio non parlare proprio dei politici......

ciao
GuidoGR
Messaggio: #199
QUOTE(logan7 @ May 20 2013, 04:58 PM) *
Bel ragionamento, complimenti.

Invece di alzare l'asticella della qualità, spingendo su innovazione, ottimizzazione, specializzazione, ecc., per te la cosa giusta da fare è equiparare gli stipendi dei dipendenti italiani a quelli del Bangladesh. Questo è il tuo concetto di gara con le stesse regole...


No forse non hai capito, vogliamo al limite equiparare i salari del Bangladesh a quelli Italiani...od anche solo ad un terzo di quelli italiani!

(Un giorno chiedemmo amichevolmente ad una sindacalista della CGIL di andare in Cina a "predicare", risposta: "non potremo mai andare là...ci ammazzerebbero subito!")
rickyjungle
Messaggio: #200
QUOTE(buzz @ May 20 2013, 04:49 PM) *
Capisco che la vita è una continua competizione, ma odio pensare a "battere" la concorrenza, perchp significherebbe che io sopravvivo, mentre lei no.
E' questo che dovrebbe contraddistinguere la società umana dal resto degli altri animali. Ovvero il fatto di non doversi "uccidere" a vicenda per sopravvivere, il che non sarebbe affatto necessario se si giocasse stando alle regole.
Il migliore è giusto che primeggi, ma dare la possibilità a tutti di gareggiare con le stesse regole, sarebbe un buon passo avanti.
Io comunque la soluzione ce l'ho:

ESPORTIAMO I SINDACATI ITALIANI ALL'ESTERO smile.gif

Le fabbriche straniere non ci darebbero, in breve tempo, più fastidio.




Be evidentemente qualcuno accetta il detto "Mors tua vita mea"... finché non arriverà qualcuno che ragionando lo stesso lo farà fuori, ovviamente non stiamo parlando di eliminazione fisica, ma dal mercato...

Questo concetto è spaventoso perché è vero che bisogna eccellere, alzare l'asticella, e tutto quello che si vuole, ma è anche vero che NON tutti lo possono fare perché non ne hanno le capacità, non ne hanno l'opportunità, non hanno le risorse... e quindi di tutti quelli che purtroppo non ce l'ha fanno che si fa? eliminarli non possiamo, quindi li riduciamo alla fame? li mandiamo nel girone degli inetti?

La sfida è riuscire a far sopravvivere tutti, che non vuol dire entrare nella mediocrità, come qualcuno paventa e si spaventa, semplicemente significa che qualcuno eccellerà, ma la sua eccellenza anziché portarlo a essere più egoista lo devo portare a "riversare" un pò della sua "fortuna" ai meno "eccelsi"...
 
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