Fino a qualche mese fa Samos era per me una delle tante isole greche, dalla collocazione indeterminata: Dodecaneso o Isole Egee? Boh!
Una sera Luigi, amico d’infanzia che gestisce un’agenzia viaggi, venne a cena da noi e per sdebitarsi si impossessò della tavernetta e ci organizzò una dia-proiezione delle sue ferie dello scorso anno, appunto a Samos.
Luigi è un bravo ragazzo ma ha un grande difetto: è un canonista impenitente e per dimostrare che il suo non è un difetto, se ne va in giro per il mondo a scovare e fotografare ogni cosa.
La proiezione ci lasciò senza parole e tra me e me feci un giuramento solenne:
A Samos ci sarei andato anch’io. Non potevo certo lasciare un paradiso del genere alla mercé della concorrenza canonista.
E così si parte il 25 giugno, proprio il giorno del mio compleanno (quest’anno quindi niente torta e brindisi, con tanti ringraziamenti da parte del fegato).
Utilizziamo un campionario completo di mezzi di trasporto:
auto da Bologna a Verona, aereo da Verona a Kos, 4 ore di aliscafo da Kos a Samos con il rischio di decollare a causa dei venti meltemi, che da queste parti non scherzano.
L’odissea mi ha comunque permesso di rubare qualche immagine di Kos. Isola del “nomos” del Dodecaneso dove forse è più forte l’influenza etnica ed architettonica del periodo musulmano.
Una sera Luigi, amico d’infanzia che gestisce un’agenzia viaggi, venne a cena da noi e per sdebitarsi si impossessò della tavernetta e ci organizzò una dia-proiezione delle sue ferie dello scorso anno, appunto a Samos.
Luigi è un bravo ragazzo ma ha un grande difetto: è un canonista impenitente e per dimostrare che il suo non è un difetto, se ne va in giro per il mondo a scovare e fotografare ogni cosa.
La proiezione ci lasciò senza parole e tra me e me feci un giuramento solenne:
A Samos ci sarei andato anch’io. Non potevo certo lasciare un paradiso del genere alla mercé della concorrenza canonista.
E così si parte il 25 giugno, proprio il giorno del mio compleanno (quest’anno quindi niente torta e brindisi, con tanti ringraziamenti da parte del fegato).
Utilizziamo un campionario completo di mezzi di trasporto:
auto da Bologna a Verona, aereo da Verona a Kos, 4 ore di aliscafo da Kos a Samos con il rischio di decollare a causa dei venti meltemi, che da queste parti non scherzano.
L’odissea mi ha comunque permesso di rubare qualche immagine di Kos. Isola del “nomos” del Dodecaneso dove forse è più forte l’influenza etnica ed architettonica del periodo musulmano.
Smaltito lo stress da viaggio, iniziamo a gustarci la vacanza in giro per Samos, con un Suzukino 4WD a nolo (quasi obbligatorio dato lo stato di alcune strade).
Samos è verdissima, anche se porta ancora la profonda cicatrice del grande incendio del 2000.
Ha una parte occidentale montuosa (fino a 1400m) e per il resto è un susseguirsi di colline che ricordano i nostri paesaggi umbri e toscani con incastonate splendide spiagge.
Dista solo 2 Km dalla costa turca e la sua posizione geografica l’ha esposta, nei secoli, a ripetuti passaggi di proprietà, non sempre conclusi in modo amichevole presso il notaio del paese.
E’ stata la patria di Pitagora, che qui elucubrò parte dei nostri incubi scolastici, e del tiranno Policrate che, tra l’altro, perseguitò lo stesso Pitagora (evidentemente non amava molto la matematica).
Non sto ad annoiarvi ulteriormente con note storiche o geografiche che potrete trovare, mille volte più esaurienti, presso fonti più consone. Concludo dicendo che in ferie eravamo in tre: io, mia moglie e la D70 ed a questo punto farei parlare lei:
“Lei” è la D70 e non mia moglie (altrimenti chi la fermerebbe più!).
Il sapore più genuino della Grecia insulare lo si gusta nei paesini arroccati sui pendii collinosi di Samos.
Samos è verdissima, anche se porta ancora la profonda cicatrice del grande incendio del 2000.
Ha una parte occidentale montuosa (fino a 1400m) e per il resto è un susseguirsi di colline che ricordano i nostri paesaggi umbri e toscani con incastonate splendide spiagge.
Dista solo 2 Km dalla costa turca e la sua posizione geografica l’ha esposta, nei secoli, a ripetuti passaggi di proprietà, non sempre conclusi in modo amichevole presso il notaio del paese.
E’ stata la patria di Pitagora, che qui elucubrò parte dei nostri incubi scolastici, e del tiranno Policrate che, tra l’altro, perseguitò lo stesso Pitagora (evidentemente non amava molto la matematica).
Non sto ad annoiarvi ulteriormente con note storiche o geografiche che potrete trovare, mille volte più esaurienti, presso fonti più consone. Concludo dicendo che in ferie eravamo in tre: io, mia moglie e la D70 ed a questo punto farei parlare lei:
“Lei” è la D70 e non mia moglie (altrimenti chi la fermerebbe più!).
Il sapore più genuino della Grecia insulare lo si gusta nei paesini arroccati sui pendii collinosi di Samos.
E’ bene arrivarci in tarda mattinata, sia per ovvie esigenze fotografiche di luce, che per i gli odori dei pranzi in preparazione che riempiono i vicoli assolati e si diffondono nelle piazzette, contribuendo a ben disporre l’animo dei paesani nei confronti dei pochi turisti rompico..ni.
Nella piazzetta….
…..la mattinata è generalmente dedicata ad approfondite dissertazioni sulle sorti del mondo
A meditare su quanti bicchieri di ouzo si sono bevuti in baldoria la sera prima.
O risciacquarsi lo stomaco, preparandolo a ciò che si berrà in serata.
Oppure si accontenta la moglie che da tempo insiste nel voler ripassare una mano di calce sulle scale di casa.
I gatti, che costituiscono la seconda etnia della Grecia, aspettano pazienti che gli odori si incarnino in qualcosa di solido.
Nel frattempo gironzoliamo per i vicoli e tolgo il guinzaglio alla D70, lasciando libera di annusare e scovare i soggetti che preferisce:
porte, finestre ed angoli nascosti.
Il tutto senza parole, per non turbare il silenzio.
porte, finestre ed angoli nascosti.
Il tutto senza parole, per non turbare il silenzio.
no comment
no comment
no comment
no comment
no comment
no comment
no comment
no comment
Nel punto più alto del paese si domina il…. cimitero: un balcone sul mare, quasi allegro nella cornice di olivi e cipressi.
Dopo una sosta rinfrescante nella platia, si riparte.
Scendendo verso i villaggi marini
Il fresco vento meltemi ci porta altri odori, di salsedine, di timo, di pino.
Il sole, ormai a picco, invita a cercare un po’ d’ombra ristoratrice.
Un pescatore finisce di pulire il pescato della mattina
Sotto una strettissima ed interessata sorveglianza.