Cari amici, ho bisogno di tutti voi (consigli, critiche ecc.) per circa una decina di giorni!
Da oltre un mese, la mattina del 6 dicembre 2009 per la precisione, ho cominciato un lungo e faticoso reportage sulla festa di Sant'antonio Abate di Novoli -LECCE (protettore degli animali, il Santo del fuoco) e il gigante falò realizzato con le fascine ottenute dalla potatura dei tralci di vite (un gigante, pare il più alto del mondo, che raggiunge i 22 metri d'altezza circa) eretto a Sua devozione. La festa del Santo Patrono sarà il 17 gennaio mentre l'accensione della Fòcara (il falò) è programmata, come da secoli, per la sera del 16 gennaio... chiedo la vostra attenzione e spero mi seguiate in questa avventura in cui potremo vedere da vicino il lavoro di centinaia di persone e devoti. Il lavoro sarà a colori e bn, con tre formati e diviso in più fasi... comincio con alcuni ritratti per farvi conoscere da vicino la gente che contribuisce alla realizzazione del “gigante”, una prima carrellata dei volti del Comitato feste patronali e del Comitato dei portatori della statua cui si aggiungeranno in seguito i ritratti della giunta comunale, della pro-loco, della parrocchia e tutti gli altri enti organizzatori... una prima carrellata (solo alcuni delle decine di costruttori/devoti), come dicevo, cui seguiranno le prime fasi del reportage. Conto di postare quotidianamente molte immagini... confido nel vostro aiuto e spero vi piaccia questo viaggio!
ps. approfitto per ringraziare pubblicamente Paolo (Negativo Digitale) per il supporto morale e tecnico con cui segue (anche se da molto lontano) questa mia, nostra avventura... buon viaggio!
STORIA
I festeggiamenti risalgono intorno all'anno mille, in epoca greco-bizantina, in concomitanza con la nascita del paese. Il culto probabilmente fu importato dai monaci in fuga dell'oriente per le lotte iconoclaste. Questa è un'ipotesi abbastanza plausibile, perchè a Novoli vi è il culto di santi orientali, e nella chiesa dell'Immacolata, prima chiesa e parrocchia di Novoli, è presente un affesco della xxx di Costantinopoli. S. Antonio Abate divenne ufficialmente protettore di Novoli il 28 gennaio del 1664 quando mons. Luigi Pappacoda concesse l'assenso canonico alla "supplica dell'Università e del Clero di Novoli".
La "focara" è il simbolo di Novoli, un monumento unico nella sua maestosità e grandezza. E' un'enorme falò di tralci di vite secchi che vengono sapientemente lavorati e messi insieme con tecniche antichissime, che si tramandano di padre in figlio. Il risultato è una pira di 18/20 metri di diametro e 20/22 metri di altezza, che non ha pari almeno in Italia e nel bacino del Mediterraneo.
Questa grande "costruzione agricola" viene accesa la sera del 16 gennaio con uno spettacolo di fuochi pirotecnici, e rappresenta il punto di riferimento per gli eventi e le manifestazioni, che durano fino a notte inoltrata. L'accensione della"focara" è il momento culminante della festa e la piazza che la ospita, piazza Tito Schipa, conta la presenza di almeno 50.000 persone. L'appuntamento è per il 16 gennaio, giorno della vigilia della festa, alle ore 20.
La "focara" rimanda al fuoco, al quale S.Antonio Abate è inscindibilmente legato, secondo riti e tradizioni ancestrali.
L'origine della "focara" è materia controversa tra gli studiosi. Pare si faccia risalire intorno al secolo XV, quando ci fu una presenza veneziana a Novoli che esercitava il commercio sulla produzione locale di vino, olio e bambagia, e gestiva di un centro di allevamento di cavalli (La Cavallerizza).
Di anno in anno i costruttori della "focara" si impegnano a variarne la forma, dotandola a volte di un varco centrale, "la galleria", che poi è attraversata dal Santo in processione.
E' formata da almeno 90000 fascine, e il lavoro inizia già a metà dicembre.
Nella "focara" novolese convergono antichissimi comportamenti rituali popolari e sicuramente è un rimando di arcaici riti propiziatori pagani.
Era consuetudine prendere i tizzoni della focara, che alimentavano le "bracera" (braciere), e ancora oggi si raccolgono le ceneri che vengono sparse per i campi. (fonte: www.santantonionovoli.it)
apriamo le danze con Renato, il maesto costruttore della Fòcara (ritenuta opera di alta ingegneria rurale)... colui che sapientemente intreccia i fasci e conduce verso l'alto il grande gigante in modo che non pieghi in nessun modo all'esterno, nè durante i lavori nè durante l'accensione nè dopo, quando il fuoco divampa per giorni... un'opera che si potrebbe accostare concettualmente alle implosioni controllate (da ricordare che solo lui, e ci si comincia a guardare attorno tra i giovani, conosce questa particolare tecnica forse in tutto il mondo...). Eccolo con il suo cappellino della Fòcara...
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questo invece è il suo vice... Claudio detto "cocula" il selvaggio. Ha già partecipato a numerosi film, come comparsa e ruoli minori di mafia, sacra corona unita, terrorismo e sbarchi clandestini (con il grande regista Edoardo Winspeare). Conosciuto per la sua fisionomia e la stazza da legione straniera contribuisce a mantenere ordine tra tutti i lavoratori e affianca il maestro Renato. Anche lui si caratterizza per un particolare da brivido: è l'unico, da secoli di storia della Fòcara, a riuscire a scalare e scendere dal gigante senza l'ausilio di scale, vederlo è uno spettacolo che farebbe rabbrividire real tv... mostruoso ma molto buono...
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la signora del maestro che lega i fasci (lavoro svolto di notte da un maestro specializzato grazie al quale ogni mattino, all'alba, i lavoratori trovano nelle campagne i fasci di vite già legati che trasportano poi su appositi camion stracolmi)...
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alcuni delle decine di lavoratori...
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e infine l'ex presidente del Comitato feste Patronali (ruolo oggi svolto da Tonio Villani, lo vedremo in seguito)... Tittino...
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pps. moderatori: pur trattandosi, in questa prima fase, di ritratti ho deciso di aprire un unico 3d in questa sezione in quanto trattasi solo di una piccola "prefazione" cui seguiranno tutte le fasi del reportage. mi pareva dunque inutile aprire in "ritratti" per poi spostare nuovamente in "reportage", nè ho ritenuto opportuno aprire due 3d separati per non far perdere la forza al reportage intero...
simone
Da oltre un mese, la mattina del 6 dicembre 2009 per la precisione, ho cominciato un lungo e faticoso reportage sulla festa di Sant'antonio Abate di Novoli -LECCE (protettore degli animali, il Santo del fuoco) e il gigante falò realizzato con le fascine ottenute dalla potatura dei tralci di vite (un gigante, pare il più alto del mondo, che raggiunge i 22 metri d'altezza circa) eretto a Sua devozione. La festa del Santo Patrono sarà il 17 gennaio mentre l'accensione della Fòcara (il falò) è programmata, come da secoli, per la sera del 16 gennaio... chiedo la vostra attenzione e spero mi seguiate in questa avventura in cui potremo vedere da vicino il lavoro di centinaia di persone e devoti. Il lavoro sarà a colori e bn, con tre formati e diviso in più fasi... comincio con alcuni ritratti per farvi conoscere da vicino la gente che contribuisce alla realizzazione del “gigante”, una prima carrellata dei volti del Comitato feste patronali e del Comitato dei portatori della statua cui si aggiungeranno in seguito i ritratti della giunta comunale, della pro-loco, della parrocchia e tutti gli altri enti organizzatori... una prima carrellata (solo alcuni delle decine di costruttori/devoti), come dicevo, cui seguiranno le prime fasi del reportage. Conto di postare quotidianamente molte immagini... confido nel vostro aiuto e spero vi piaccia questo viaggio!
ps. approfitto per ringraziare pubblicamente Paolo (Negativo Digitale) per il supporto morale e tecnico con cui segue (anche se da molto lontano) questa mia, nostra avventura... buon viaggio!
STORIA
I festeggiamenti risalgono intorno all'anno mille, in epoca greco-bizantina, in concomitanza con la nascita del paese. Il culto probabilmente fu importato dai monaci in fuga dell'oriente per le lotte iconoclaste. Questa è un'ipotesi abbastanza plausibile, perchè a Novoli vi è il culto di santi orientali, e nella chiesa dell'Immacolata, prima chiesa e parrocchia di Novoli, è presente un affesco della xxx di Costantinopoli. S. Antonio Abate divenne ufficialmente protettore di Novoli il 28 gennaio del 1664 quando mons. Luigi Pappacoda concesse l'assenso canonico alla "supplica dell'Università e del Clero di Novoli".
La "focara" è il simbolo di Novoli, un monumento unico nella sua maestosità e grandezza. E' un'enorme falò di tralci di vite secchi che vengono sapientemente lavorati e messi insieme con tecniche antichissime, che si tramandano di padre in figlio. Il risultato è una pira di 18/20 metri di diametro e 20/22 metri di altezza, che non ha pari almeno in Italia e nel bacino del Mediterraneo.
Questa grande "costruzione agricola" viene accesa la sera del 16 gennaio con uno spettacolo di fuochi pirotecnici, e rappresenta il punto di riferimento per gli eventi e le manifestazioni, che durano fino a notte inoltrata. L'accensione della"focara" è il momento culminante della festa e la piazza che la ospita, piazza Tito Schipa, conta la presenza di almeno 50.000 persone. L'appuntamento è per il 16 gennaio, giorno della vigilia della festa, alle ore 20.
La "focara" rimanda al fuoco, al quale S.Antonio Abate è inscindibilmente legato, secondo riti e tradizioni ancestrali.
L'origine della "focara" è materia controversa tra gli studiosi. Pare si faccia risalire intorno al secolo XV, quando ci fu una presenza veneziana a Novoli che esercitava il commercio sulla produzione locale di vino, olio e bambagia, e gestiva di un centro di allevamento di cavalli (La Cavallerizza).
Di anno in anno i costruttori della "focara" si impegnano a variarne la forma, dotandola a volte di un varco centrale, "la galleria", che poi è attraversata dal Santo in processione.
E' formata da almeno 90000 fascine, e il lavoro inizia già a metà dicembre.
Nella "focara" novolese convergono antichissimi comportamenti rituali popolari e sicuramente è un rimando di arcaici riti propiziatori pagani.
Era consuetudine prendere i tizzoni della focara, che alimentavano le "bracera" (braciere), e ancora oggi si raccolgono le ceneri che vengono sparse per i campi. (fonte: www.santantonionovoli.it)
apriamo le danze con Renato, il maesto costruttore della Fòcara (ritenuta opera di alta ingegneria rurale)... colui che sapientemente intreccia i fasci e conduce verso l'alto il grande gigante in modo che non pieghi in nessun modo all'esterno, nè durante i lavori nè durante l'accensione nè dopo, quando il fuoco divampa per giorni... un'opera che si potrebbe accostare concettualmente alle implosioni controllate (da ricordare che solo lui, e ci si comincia a guardare attorno tra i giovani, conosce questa particolare tecnica forse in tutto il mondo...). Eccolo con il suo cappellino della Fòcara...
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questo invece è il suo vice... Claudio detto "cocula" il selvaggio. Ha già partecipato a numerosi film, come comparsa e ruoli minori di mafia, sacra corona unita, terrorismo e sbarchi clandestini (con il grande regista Edoardo Winspeare). Conosciuto per la sua fisionomia e la stazza da legione straniera contribuisce a mantenere ordine tra tutti i lavoratori e affianca il maestro Renato. Anche lui si caratterizza per un particolare da brivido: è l'unico, da secoli di storia della Fòcara, a riuscire a scalare e scendere dal gigante senza l'ausilio di scale, vederlo è uno spettacolo che farebbe rabbrividire real tv... mostruoso ma molto buono...
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la signora del maestro che lega i fasci (lavoro svolto di notte da un maestro specializzato grazie al quale ogni mattino, all'alba, i lavoratori trovano nelle campagne i fasci di vite già legati che trasportano poi su appositi camion stracolmi)...
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alcuni delle decine di lavoratori...
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e infine l'ex presidente del Comitato feste Patronali (ruolo oggi svolto da Tonio Villani, lo vedremo in seguito)... Tittino...
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simone