QUOTE(Francesco Martini @ Jan 25 2015, 09:03 AM)
Vedi, fotografare a pellicola ti da delle emozioni che il digitale non ti dara' mai:
prima cosa tu la tua foto la "tocchi" con mano, e' una cosa materiale
perche' hai in mano un negativo, non un file "immateriale".
Se poi stampi anche da solo in camera oscura, riassapori l'atmofera
di vecchi mestieri ormai dimentati da tempo, mestieri che richiedevano
una minima perizia rtigianale;
e quando togli la stampa
dalla vasca del lavaggio..puoi dire veramente
"questa l'ho fatta io, con le mie mani"....!!!!
Provare per credere!!!
Francesco Martini
francesco, ho cominciato a sviluppare in casa i miei rullini (anche i positivi e i negativi colore) dall'età di 13 anni, ovvero più di 40 anni fa, e tranne una pausa di "riflessione" di qualche anno, ho smesso definitivamente 13 anni fa, dopo aver stampato gli ultimi poster 50x70 in bianco e nero di una rappresentazione teatrale.
credo di aver fatto di tutto, dalla pellicola lith ai sandwih di negativi, i fotomontaggi direttamente su carta, le mascherature, le distorsioni, il cibachrome, il processo E6 colore...
Sono passato al digitale, come tutti, con moltissima diffidenza, ma adesso sono passati 15 anni dalla mia prima macchina digitale e qualcosa è cambiato.
la poesia dello sviluppo resta, ma manca il tempo e la qualità dei risultati non ti ripaga. Almeno a me.
Piuttosto che stare una nottata in camera oscura per tirare fuori 3-5 stampe decenti, preferisco passare più tempo a scattare, a ricercare nuovi stimoli, soggetti e poi avere il risultato, molto più elaborato di prima, pressoché immediato e controllabile.
Quando ho voglia di toccare un negativo (che tra l'altro preferisco scansionare per essere più rapidamente visibile di un provino a contatto) apro l'archivio e non ho che l'imbarazzo della scelta. Ma l'ingranditore ormai è definitivamente in pensione e della camera oscura mi restano le attrezzature e le lampade ancora attaccate alle pareti.
sono scelte, ma spesso sono esigenze. Adesso che fotografo per vivere non ho più la stessa curiosità di prima, del resto in tanti anni me la sono tolta.