Nell'impianto generale del presepe possiamo osservare la realizzazione plastica di questa affermazione dei Padri greci: Dio sceglie di farsi uomo, di abbassarsi, per aiutare l'uomo ad ascendere verso l'alto, a raggiungere la comunione con Lui.
Questo concetto è espresso dal fatto che le scene sono disposte gradualmente in salita: dal piano della natività fino al punto più alto nella "stanza del cenacolo", luogo che rappresenta un momento importante della vita di Gesù dove si rivela la comunione tra l'uomo e Dio attraverso l'Eucarestia.
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C'è in questo presepe un forte collegamento tra il mistero del Natale e quello della Pasqua, due feste che si raccontano e si rivelano a vicenda.
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Il collegamento si percepisce dal fatto che ogni scena è legata all'altra internamente tramite delle porte, che permettono i passaggi di significato, oltre che i passaggi fisici.
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Importante sottolineare il contrasto tra la prima scena, la natività, e l'ultima, il cenacolo:
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nella prima sono evidenti la povertà del granaio e della stalla.
nella seconda traspaiono la bellezza e la sontuosità della sala.
Ingrandimento full detail : 1.4 MB
Descrizione delle diverse scene
1. Un rifugio per animali con il soppalco a granaio
Ingrandimento full detail : 1.1 MB
2. Un panettiere occupato nella lavorazione del pane; sullo sfondo un campo di grano
Ingrandimento full detail : 1.3 MB
3. Un torchio scavato nella roccia; sullo sfondo una vigna
Ingrandimento full detail : 1.8 MB
4. La stanza del cenacolo
Ingrandimento full detail : 1.1 MB
La prima scena è la natività (ricca di simboli): il bambino Gesù è tra le braccia di un'anziana donna, una levatrice che ha aiutato Maria a partorire; qui vuole anche rappresentare anche la nosta progenitrice Eva: era giusto che ad occuparsi del bagno del bambino fosse proprio la nostra prima madre.
Ingrandimento full detail : 685 KB
Un particolare che non passa inosservato è la copertina che avvolge il neonato, il cui colore rosso sta a significare il futuro destino di passione e morte.
Questa donna ha un catino d'acqua ai suoi piedi che è servito per lavare il bambino appena nato, in lui che santifica e vivifica l'acqua in cui viene immerso, per questo motivo l'acqua sul fondo brilla come l'oro.
La levatrice offre il banbino a Maria che tende le braccia verso di lei.
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Maria un po' "pensosa", non riesce pienamente a comprendere il significato della coperta rossa, ma c'è Giuseppe che cerca di rassicurarla stringendola forte a sè con la mano destra sulla sua spalla. Giuseppe ha un ruolo fondamentale, in questo presepe; sulla mano sinistra ha un lume ad olio che tenta di alzare per vedere meglio il bambino, il suo sguardo è di stupore e meraviglia.
Ingrandimento full detail : 1.3 MB
E' suggestiva la tenerezza di questi due giovani costretti dagli eventi a trovare un luogo di fortuna, nel quale nella parte inferiore c'è un rifugio di animali, nella parte superiore c'è un granaio dove ci sono dei sacchi da macinare
Ingrandimento full detail : 1.1 MB
Nella stalla ci sono tanti simboli:
il giogo appeso alla trave sembra esigere a chiunque entri, di dover porre su di sè il giogo per capire questo grande mistero.
Ingrandimento full detail : 988.9 KB
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il talled è lo scialle che gli ebrei indossano durante la preghiera e rivela le radici ebraiche del bambino.
Lo shofar è il corno che gli ebrei usano per celebrare gli eventi importanti nella loro vita di fede.
Il pastore mangia il pane che in abbondanza Gesù dona per tutti
Ingrandimento full detail : 1 MB
Nella seconda scena sullo sfondo c'è un campo di grano che biondeggia pronto per la mietitura, c'è gente che lavora, che raccoglie il gano, che fa i covoni; c'è il mulo che gira la macina; c'è un operaio che raccoglie la farina, c'è anche un panettiere.
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Ricordiamo Beth-lem, il villaggio che si trova alla periferia di Gerusalemme, significa "casa del pane" e la scena ripropone la lavorazione del frumento dino ad arrivare al pane, alimento essenziale per la vita dell'uomo.
Ai tempi di Gesù, la macinazione del grano era una dura fatica quotidiana affidata alle donne. la quantità di farina ricavata doveva bastare a preparare il pane della giornata.
Ingrandimento full detail : 535.1 KB
Nella scena vediamo un mulino che ha la forma di una clessidra gigante, in cui la macina a forma di imbuto, girata da un asino e forata in alto, fa scendere il grano verso il basso, dove viene finemente macinato prima di depositarsi nell'apposito recipiente. La macina è di pietra dura e resistente.
Ingrandimento full detail : 972.1 KB
Nella terza scena troviamo un frantoio per il vino, sullo sfondo una vigna e un magazzino con degli otri.
Ingrandimento full detail : 1012 KB
Prima di impiantare una vigna si sceglieva un terreno roccioso, la cui pendenza permettesse attraverso dei canaletti lo scorrere del succo dell'uva schiacciata in un tino di profondità ridotta dove decantava attraverso più comparti.
Il succo veniva allora travasato in giare perchè fermentasse, infatti nel magazzino del frantoio possiamo vedere molte giare di terracotta. C'è una persona che pigia l'uva e un'altra che ne rovescia i cesti pieni. Una mamma con le sue bambine...
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...il carrettiere che sta guardando un uomo con la brocca, che ci aiuterà ad entrare in una stanza molto importante....
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è la stanza del cenacolo.
Ingrandimento full detail : 1 MB
La quarta scena è la parte più alta di tutto l'impianto del presepe.
Il nostro itinerario ci porta qui in questa stanza ben arredata con tappeti.
Gesù per l'ultimo gesto della sua vita sceglie questo luogo e manda i suoi discepoli ad allestirlo.
I discepoli troveranno il luogo seguendo l'indicazione di gesù: "Seguite l'uomo con la brocca, vi indicherà la stanza al piano superiore".
I discepoli non potevano sbagliarsi perchè comunemente la provvista d'acqua veniva fatta dalle donne.
Ci piace pensare che ciò che farà Gesù in questa sala è la sintesi di tutti i banchetti vissuti, questa è la stanza del "dono" dove si celebra tutta la vita di Gesù.
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"Può essere bello, ma non è certo facile farsi pane.
Significa che non puoi più vivere per te, ma per gli altri.
Significa che devi essere disponibile a tempo pieno.
Significa che devi avere pazienza e mitezza,
come il pane che si lascia impastare, cuocere e spezzare.
Significa che devi essere umile come il pane,
che non figura nella lista delle specialità,
ma è sempre lì per accompagnare.
Significa che devi coltivare la tenerezza e la bontà,
perchè così è il pane, tenero e buono. " ( R. Prieto)
Nikon d300
14 24 2.8
24 70 2.8
105 2.8
SB 900
In ricordo di una amica recentemente scomparsa
Messaggio modificato da PAS il Feb 26 2010, 11:16 PM
Questo concetto è espresso dal fatto che le scene sono disposte gradualmente in salita: dal piano della natività fino al punto più alto nella "stanza del cenacolo", luogo che rappresenta un momento importante della vita di Gesù dove si rivela la comunione tra l'uomo e Dio attraverso l'Eucarestia.
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C'è in questo presepe un forte collegamento tra il mistero del Natale e quello della Pasqua, due feste che si raccontano e si rivelano a vicenda.
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Il collegamento si percepisce dal fatto che ogni scena è legata all'altra internamente tramite delle porte, che permettono i passaggi di significato, oltre che i passaggi fisici.
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Importante sottolineare il contrasto tra la prima scena, la natività, e l'ultima, il cenacolo:
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nella prima sono evidenti la povertà del granaio e della stalla.
nella seconda traspaiono la bellezza e la sontuosità della sala.
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Descrizione delle diverse scene
1. Un rifugio per animali con il soppalco a granaio
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2. Un panettiere occupato nella lavorazione del pane; sullo sfondo un campo di grano
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3. Un torchio scavato nella roccia; sullo sfondo una vigna
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4. La stanza del cenacolo
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La prima scena è la natività (ricca di simboli): il bambino Gesù è tra le braccia di un'anziana donna, una levatrice che ha aiutato Maria a partorire; qui vuole anche rappresentare anche la nosta progenitrice Eva: era giusto che ad occuparsi del bagno del bambino fosse proprio la nostra prima madre.
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Un particolare che non passa inosservato è la copertina che avvolge il neonato, il cui colore rosso sta a significare il futuro destino di passione e morte.
Questa donna ha un catino d'acqua ai suoi piedi che è servito per lavare il bambino appena nato, in lui che santifica e vivifica l'acqua in cui viene immerso, per questo motivo l'acqua sul fondo brilla come l'oro.
La levatrice offre il banbino a Maria che tende le braccia verso di lei.
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Maria un po' "pensosa", non riesce pienamente a comprendere il significato della coperta rossa, ma c'è Giuseppe che cerca di rassicurarla stringendola forte a sè con la mano destra sulla sua spalla. Giuseppe ha un ruolo fondamentale, in questo presepe; sulla mano sinistra ha un lume ad olio che tenta di alzare per vedere meglio il bambino, il suo sguardo è di stupore e meraviglia.
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E' suggestiva la tenerezza di questi due giovani costretti dagli eventi a trovare un luogo di fortuna, nel quale nella parte inferiore c'è un rifugio di animali, nella parte superiore c'è un granaio dove ci sono dei sacchi da macinare
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Nella stalla ci sono tanti simboli:
il giogo appeso alla trave sembra esigere a chiunque entri, di dover porre su di sè il giogo per capire questo grande mistero.
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il talled è lo scialle che gli ebrei indossano durante la preghiera e rivela le radici ebraiche del bambino.
Lo shofar è il corno che gli ebrei usano per celebrare gli eventi importanti nella loro vita di fede.
Il pastore mangia il pane che in abbondanza Gesù dona per tutti
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Nella seconda scena sullo sfondo c'è un campo di grano che biondeggia pronto per la mietitura, c'è gente che lavora, che raccoglie il gano, che fa i covoni; c'è il mulo che gira la macina; c'è un operaio che raccoglie la farina, c'è anche un panettiere.
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Ricordiamo Beth-lem, il villaggio che si trova alla periferia di Gerusalemme, significa "casa del pane" e la scena ripropone la lavorazione del frumento dino ad arrivare al pane, alimento essenziale per la vita dell'uomo.
Ai tempi di Gesù, la macinazione del grano era una dura fatica quotidiana affidata alle donne. la quantità di farina ricavata doveva bastare a preparare il pane della giornata.
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Nella scena vediamo un mulino che ha la forma di una clessidra gigante, in cui la macina a forma di imbuto, girata da un asino e forata in alto, fa scendere il grano verso il basso, dove viene finemente macinato prima di depositarsi nell'apposito recipiente. La macina è di pietra dura e resistente.
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Nella terza scena troviamo un frantoio per il vino, sullo sfondo una vigna e un magazzino con degli otri.
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Il succo veniva allora travasato in giare perchè fermentasse, infatti nel magazzino del frantoio possiamo vedere molte giare di terracotta. C'è una persona che pigia l'uva e un'altra che ne rovescia i cesti pieni. Una mamma con le sue bambine...
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...il carrettiere che sta guardando un uomo con la brocca, che ci aiuterà ad entrare in una stanza molto importante....
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è la stanza del cenacolo.
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La quarta scena è la parte più alta di tutto l'impianto del presepe.
Il nostro itinerario ci porta qui in questa stanza ben arredata con tappeti.
Gesù per l'ultimo gesto della sua vita sceglie questo luogo e manda i suoi discepoli ad allestirlo.
I discepoli troveranno il luogo seguendo l'indicazione di gesù: "Seguite l'uomo con la brocca, vi indicherà la stanza al piano superiore".
I discepoli non potevano sbagliarsi perchè comunemente la provvista d'acqua veniva fatta dalle donne.
Ci piace pensare che ciò che farà Gesù in questa sala è la sintesi di tutti i banchetti vissuti, questa è la stanza del "dono" dove si celebra tutta la vita di Gesù.
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"Può essere bello, ma non è certo facile farsi pane.
Significa che non puoi più vivere per te, ma per gli altri.
Significa che devi essere disponibile a tempo pieno.
Significa che devi avere pazienza e mitezza,
come il pane che si lascia impastare, cuocere e spezzare.
Significa che devi essere umile come il pane,
che non figura nella lista delle specialità,
ma è sempre lì per accompagnare.
Significa che devi coltivare la tenerezza e la bontà,
perchè così è il pane, tenero e buono. " ( R. Prieto)
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14 24 2.8
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In ricordo di una amica recentemente scomparsa
Messaggio modificato da PAS il Feb 26 2010, 11:16 PM