Andalusia solare regione nel sud della Spagna, regala per la maggior parte dell’anno un clima mite e gradevole, oltre che essere un territorio che custodisce gelosamente oltre due millenni di storia iniziata con i romani, passando per l’era islamica fino alle testimonianze architettoniche gotiche, rinascimentali e barocche.
Come solari e vivaci sono gli andalusi, che amano trascorrere il loro tempo libero a gustare le tapas nei bar o a tirare l’alba in fiesta al ritmo del coinvolgente flamenco.
Da tempo in programma, decidiamo di aspettare il 2007 a Siviglia abbandonando, seppure per pochi giorni, il freddo di Milano.
Sistemati i nostri bagagli in albergo
ci incamminiamo nel mite clima Andaluso verso il centro. Dopo poche centinaia di metri percorsi tra ampie avenida giungiamo in una ampia area realizzata in occasione della Exposiciòn Ibericoamericana del 1929. Ci addentriamo prima nel Parque de Maria Luisa una vera oasi con oltre 3500 magnifiche piante, dove trovare ombra e fresco oltre a riparo dalla calicola estiva ed al trambusto della città.
Sempre in questa zona, realizzata per la medesima occasione, a nord del parco, troviamo la spettacolare
Plaza de Espana
dove i sivgliani amano passeggiare tra le sue fontane ed i minuscoli canali
Il posto ci sembra giusto per una prima foto ricordo
Proseguiamo il nostro cammino alla scoperta della città e finalmente arriviamo in centro. Il benvenuto nella zona monumentale non può che arrivare dalla Giralda
ora torre campanaria della Cattedrale, ma un tempo Minareto della Moschea.
L’ingresso della Giralda si trova all’interno della Cattedrale, una delle più grandi chiese del mondo edificata nel luogo dove nel XII secolo si trovava la grande moschea almohade
Usciti dalla Cattedrale ci addentriamo nel Barrio de Santa Cruz
un labirinto di incantevoli viuzze tortuose e di deliziose piazzette abbellite con fiori ed alberi di arancio.
(continua….)
Immancabile il pittore che ne riprende le forme con i suoi pennelli.
Il Flamenco è per antonomasia il ritmo degli Spagnoli, un pò, per noi che non lo conosciamo ma ne apprezziamo comunque la scenografia, come potrebbe essere per i napoletani la sceneggiata.
Riteniamo che il modo migliore per aspettare il nuovo anno sia, a Siviglia, goderci uno spettacolo di questa rumorosa e coinvolgente danza.
Alle 22 del 31 dicembre entriamo in uno dei locali storici di questo ballo Los Gallos e siamo pronti per farci coinvolgere dai magnetici ritmi.
Ci avviamo alla conclusione di questa breve vacanza, senza tuttavia dimenticare un altro dei simboli importanti della città e della Spagna, la Plaza de Toros
ed una passeggiata sull’ampio fiume, il Guadalquivir, spina dorsale della città e via di comunicazione commerciale essendo da qui navigabile fino all’oceano.
La breve vacanza volge veramente al termine, lasciamo un clima strepitoso (anche 25° di giorno) un popolo gioviale ed accogliente, una città monumentale ed anche molto vivibile.
Io, la mia compagna Tiziana e la mia fedele Nikon, speriamo di aver dato modo di ritrovare questi splendidi posti a chi già li conosceva e di scoprirli a chi non ha ancora avuto modo di visitarli.
A presto.
Come solari e vivaci sono gli andalusi, che amano trascorrere il loro tempo libero a gustare le tapas nei bar o a tirare l’alba in fiesta al ritmo del coinvolgente flamenco.
Da tempo in programma, decidiamo di aspettare il 2007 a Siviglia abbandonando, seppure per pochi giorni, il freddo di Milano.
Sistemati i nostri bagagli in albergo
ci incamminiamo nel mite clima Andaluso verso il centro. Dopo poche centinaia di metri percorsi tra ampie avenida giungiamo in una ampia area realizzata in occasione della Exposiciòn Ibericoamericana del 1929. Ci addentriamo prima nel Parque de Maria Luisa una vera oasi con oltre 3500 magnifiche piante, dove trovare ombra e fresco oltre a riparo dalla calicola estiva ed al trambusto della città.
Sempre in questa zona, realizzata per la medesima occasione, a nord del parco, troviamo la spettacolare
Plaza de Espana
dove i sivgliani amano passeggiare tra le sue fontane ed i minuscoli canali
Il posto ci sembra giusto per una prima foto ricordo
Proseguiamo il nostro cammino alla scoperta della città e finalmente arriviamo in centro. Il benvenuto nella zona monumentale non può che arrivare dalla Giralda
ora torre campanaria della Cattedrale, ma un tempo Minareto della Moschea.
L’ingresso della Giralda si trova all’interno della Cattedrale, una delle più grandi chiese del mondo edificata nel luogo dove nel XII secolo si trovava la grande moschea almohade
Usciti dalla Cattedrale ci addentriamo nel Barrio de Santa Cruz
un labirinto di incantevoli viuzze tortuose e di deliziose piazzette abbellite con fiori ed alberi di arancio.
(continua….)
Immancabile il pittore che ne riprende le forme con i suoi pennelli.
Il Flamenco è per antonomasia il ritmo degli Spagnoli, un pò, per noi che non lo conosciamo ma ne apprezziamo comunque la scenografia, come potrebbe essere per i napoletani la sceneggiata.
Riteniamo che il modo migliore per aspettare il nuovo anno sia, a Siviglia, goderci uno spettacolo di questa rumorosa e coinvolgente danza.
Alle 22 del 31 dicembre entriamo in uno dei locali storici di questo ballo Los Gallos e siamo pronti per farci coinvolgere dai magnetici ritmi.
Ci avviamo alla conclusione di questa breve vacanza, senza tuttavia dimenticare un altro dei simboli importanti della città e della Spagna, la Plaza de Toros
ed una passeggiata sull’ampio fiume, il Guadalquivir, spina dorsale della città e via di comunicazione commerciale essendo da qui navigabile fino all’oceano.
La breve vacanza volge veramente al termine, lasciamo un clima strepitoso (anche 25° di giorno) un popolo gioviale ed accogliente, una città monumentale ed anche molto vivibile.
Io, la mia compagna Tiziana e la mia fedele Nikon, speriamo di aver dato modo di ritrovare questi splendidi posti a chi già li conosceva e di scoprirli a chi non ha ancora avuto modo di visitarli.
A presto.