QUOTE(pch @ Feb 16 2010, 10:38 AM)
Questa invece convertita con Paint Shop Pro che conosco ancora un po' meglio. Anche questa è stata elaborata giusto per esercizio. LO scatto di partenza non era fenomenale
Commenti comunque graditi. Immagine sottoesposta di 2 EV in fase di scatto e poi regolate le luci con curve prima della conversione. L'idea, l'avete capito, era quella di avere quelle immagini con molto nero e pochissima luce forte; ma non sono ancora molto capace!! Se qualcuno può dare dei consigli....ben accetti
Ingrandimento full detail : 290.2 KBIl sottoscritto è uno dei tanti, questo è un forum di tecnica fotografica e mi pare dunque la sede appropriata per dare alcuni consigli personali, di carattere tecnico: al fotografo la decisione se degni di nota oppure no.
Le immagini forti, con tanto nero, sono istintivamente sottoesposte da chi le scatta, il fotografo decide in modo naturale di sottoesporre, dato che le ombre tanto poi vanno tappate al nero.
A) In pellicola
Con la pellicola, questa è una decisione saggia, molto saggia, dato che evita laboriose e spesso difficili bruciature, che spesso portano a neri inconsistenti e difficili da uniformare: la sottoesposizione semplifica molto il lavoro e, in caso di ombre d’intensità diversa ed a geometria differenziata e contorta, è l'unica maniera di realizzare l'immagine.
In digitale
In digitale, sottoesporre è sempre una decisione non saggia, molto non saggia, sia che si scatti in Jpeg (cosa SEMPRE da evitare se si vuole alta qualità d’immagine) od in RAW.
Perché:
- aumenta, e molto, il rumore generale, ed il rumore, semplicemente, rovina la fotografia.
- vicino alle zone d’ombra, dove va acadere la gran parte dei mezzi toni in fase di sottoesposizione, in digitale, per sua natura tecnologica, c’è veramente poca gamma tonale, pochi grigi. Un diaframma sotto la bruciatura dei bianchi e già si perde metà della scala tonale.
Le foto col nero profondo sono belle, ma sono belle solo se le zone in luce conservano la ricchezza della gamma tonale, tanti grigi, quelli tenui, che alla fine sono quelli che danno la tridimensionalità alla fotografia.
Sottoesponendo, si perdono i grigi tenui e la foto non è di solito gradevole, viene piatta.
L’immagine in oggetto, anche nelle zone in luce del viso, è cupa, manca di vitalità, la vellutatezza della pelle di un bambino si è persa, affogata nella pesante sottoesposizione.
E’ sempre bene esporre al valore nominale, o addirittura sovraesporre un capello, senza bruciare i bianchi, tanto poi il nero lo recupero e lo faccio profondo col fotoritocco, e questo lo faccio bene allo stesso modo, sia che sia esposta bene o sottoesposta, ma la parte in luce avrà tanti grigi, sarà più realistica, più tridimensionale se è esposta bene.
Io avrei SOVRESPOSTO almeno un diaframma, o comunque tanto, ma non abbastanza da bruciare i bianchi della maglietta, abbassando poi molto il contrasto in fase di conversione RAW in Tiff, a 16 bit, spazio colore Prophoto RGB per avere più dinamica, e per tirar fuori tutti i grigi delicati della pelle; poi scurivo con CS 4 dove volevo, ma la pelle ed il resto in luce veniva tridimensionale e con grigi delicati, tutta la foto veniva più viva.
Io sono io, altri avranno sicuramente idee e suggerimenti diversi.
Saluti cordiali.
Messaggio modificato da dimapant il Feb 16 2010, 02:01 PM